ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07778

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 372 del 05/02/2015
Trasformazioni
Trasformato il 20/07/2015 in 3/01629
Firmatari
Primo firmatario: BUSINAROLO FRANCESCA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 03/02/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE 03/02/2015
RIZZO GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 03/02/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI 03/02/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 02/07/2015
Stato iter:
20/07/2015
Fasi iter:

TRASFORMA IL 20/07/2015

TRASFORMATO IL 20/07/2015

CONCLUSO IL 20/07/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07778
presentato da
BUSINAROLO Francesca
testo di
Giovedì 5 febbraio 2015, seduta n. 372

   BUSINAROLO, DE LORENZIS e RIZZO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, al Ministro della giustizia, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
   notizie di cronaca recenti hanno riportato all'attenzione dell'opinione pubblica un caso risalente al 2012, quando il signor G.L., tecnico professionale (geologo) in Anas Spa, compartimento di Perugia, nelle vesti di direttore operativo per i lavori riguardanti la direttrice Civitavecchia-Orte-Rieti, tratta Terni (San Carlo), confine regionale, accortosi di presunte irregolarità verificatesi nel maggio 2012, si rivolgeva al nucleo di polizia tributaria (Guardia di Finanza) di Perugia, esponendo che all'ex direttore dei lavori, nonché RUP (Responsabile unico dei lavori), ingegner M.L., era stata liquidata nella misura del 50 per cento (pari ad un ammontare di 230.000 euro) dall'Anas spa l'incentivo riguardante l'articolo 18 della legge n. 109 del 1994);
   in particolare veniva segnalata l'anomalia derivante dal fatto che il regolamento Anas, che stabilisce le modalità di erogazione di detto incentivo, prevede che lo stesso deve avvenire all'emissione del certificato di ultimazione dei lavori, della relazione sul conto finale, della nomina del collaudatore ed alla presentazione delle parcelle di tutti gli aventi diritto. Tutte circostanze che, però, in questa precisa situazione non si sono verificate, in quanto i lavori si trovavano a quel periodo al 70 per cento;
   nell'esposto venivano inoltre segnalati l'impiego delle autovetture aziendali ad uso personale e la corresponsione di una elevata indennità di alloggio pari a circa 1.500,00/1.800,00 euro, senza l'utilizzo degli appartamenti che erano in uso ai precedenti dirigenti;
   successivamente il signor G.L. si è rivolto al servizio mobbing dell'ospedale di Foligno (Perugia) lamentando di essere divenuto bersaglio di molestie a livello morale, vessazioni, persecuzione e violenze di natura psicologica perpetrate da alcuni suoi colleghi e superiori, nonché a quanto gli interroganti il timore della possibilità di un eventuale trasferimento in altra sede;
   bisogna ricordare, inoltre, che nel settembre del 2012 il signor G.L. ha ricevuto un avviso di garanzia dalla procura della Repubblica di Perugia per presunta violazione dell'articolo 368 del Codice penale (calunnia) nei confronti dei dirigenti del compartimento ANAS dell'Umbria (procedimento n. 4/114/13 RG) e nei suoi confronti veniva aperto un procedimento disciplinare;
   successivamente ai fatti sopra esposti lo stesso si è dimesso dal ruolo di direttore dei lavori a causa di un rapporto lavorativo, con i vertici aziendali, ormai gravemente incrinato;
   nell'ottobre scorso la procura della Repubblica di Perugia ha emanato tre avvisi di garanzia nei confronti dei dirigenti dell'azienda pubblica, ramo umbro, contestando loro il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato;
   il caso sopra descritto presenta le caratteristiche che connotano il cosiddetto «whistleblowing», ovvero il fenomeno per cui il lavoratore del settore pubblico, venuto a conoscenza di irregolarità ed anomalie messe in atto da colleghi o superiori, decide di denunciare l'accaduto agli organi competenti. Nella maggior parte dei casi, però, coloro che scelgono, con coraggio e determinazione, di denunciare diventano vittime di atteggiamenti persecutori e denigratori, lesivi della propria dignità e professionalità, proprio ad opera dei denunciati;
   quello del cosiddetto «whistleblowing» costituisce uno strumento legale operativo anche in Italia da qualche anno ma che, ad oggi, non ha trovato la giusta e piena diffusione, proprio in virtù del timore di denunciare per evitare atteggiamenti ritorsivi –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti citati in premessa e se ritengano opportuno ed improcrastinabile intervenire, ciascuno secondo la propria competenza, anche attraverso azioni di carattere normativo, al fine di favorire la piena e concreta attuazione del «whistleblowing», offrendo tutela e certezza a tutti quei lavoratori, del settore pubblico ma anche di quello privato, che agendo con trasparenza ed onestà, scelgono di denunciare i colleghi o superiori «infedeli», autori di comportamenti irregolari o anomali, senza il timore di diventare vittime di soprusi e vendette trasversali.
(4-07778)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

reato

professioni tecniche

impresa pubblica