ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07763

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 372 del 05/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: OTTOBRE MAURO
Gruppo: MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE
Data firma: 02/02/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 02/02/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07763
presentato da
OTTOBRE Mauro
testo di
Giovedì 5 febbraio 2015, seduta n. 372

   OTTOBRE. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   con la legge di stabilità si sono poste le basi per la privatizzazione di poste italiane e nei documenti spediti al Governo in vista della privatizzazione, che dovrebbe avvenire nel 2015, sembrerebbe che la società delinea una manovra tariffaria dolorosa per le famiglie e una serie di tagli alle infrastrutture di cui si era già ventilata l'ipotesi nei mesi scorsi;
   l'aumento delle tariffe sembrerebbe non proporzionata alla qualità del servizio che ipotizzano di erogare, in quanto nelle ipotesi formulate, come esempio, la missiva prioritaria che oggi deve arrivare entro un giorno, (e ciò succede nell'89 per cento dei casi), costa 80 centesimi come tariffa base per gli invii fino a 20 grammi di peso, e nei progetti di Poste, la stessa che si chiamerà nuova prioritaria costerà 3 euro e arriverebbe puntuale solo nell'80 per cento degli invii, da ciò la deduzione che l'obiettivo di qualità si abbasserebbe;
   in vista del rinnovo del contratto di servizio previsto entro marzo 2015, risulterebbe che Poste italiane stia studiando anche altri modi per alzare l'asticella dei ricavi, uno di questi prevede un alleggerimento e una maggiore flessibilità del servizio di recapito, la consegna della posta ordinaria, che oggi avviene dal lunedì al venerdì, potrebbe infatti avvenire a giorni alterni e la sua frequenza potrebbe essere graduata anche in base al numero degli abitanti dalle città ai piccoli comuni;
   con l'articolo 2 della delibera N. 342/14/CONS dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, si integrano i criteri di divieto di chiusura degli uffici postali situati anche nei comuni rurali che rientrano anche nella categoria dei Comuni montani del decreto del Ministro dello sviluppo economico del 7 ottobre 2008, intendendo per «comuni rurali», Comuni con densità abitativa inferiore a 150 ab/chilometri quadrati 2, secondo i più recenti dati demografici ISTAT e per «Comuni montani», i comuni contrassegnati come totalmente montani nel più recente elenco di comuni Italiani pubblicato dall'ISTAT;
   il criterio guida del decreto del Ministro dello sviluppo economico del 7 ottobre 2008 per la distribuzione degli uffici postali è costituito dalla distanza massima di accessibilità al servizio, espressa in chilometri percorsi dall'utente per recarsi al presidio più vicino, ed è declinato in rapporto a tre diverse fasce di popolazione residente sull'intero territorio nazionale, a ciascuna delle quali il fornitore del servizio universale è tenuto a garantire un punto d'accesso a differenti distanze massime: in particolare, con riferimento all'intero territorio nazionale, il fornitore del servizio universale assicura: un punto di accesso entro la distanza massima di 3 chilometri dal luogo di residenza per il 75 per cento della popolazione; un punto di accesso entro la distanza massima di 5 chilometri dal luogo di residenza per il 92,5 per cento della popolazione; un punto di accesso entro la distanza massima di 6 chilometri dal luogo di residenza per il 97,5 per cento della popolazione;
   l'articolo 4 della Delibera N. 342/14/CONS dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni stabilisce inoltre che gli uffici postali presidio unico di comuni con popolazione residente inferiore a 500 abitanti, ove sia presente entro 3 chilometri un ufficio limitrofo aperto almeno tre giorni a settimana, osservino un'apertura al pubblico non inferiore a due giorni e dodici ore settimanali, garantendo un coordinamento con gli orari di apertura del suddetto ufficio limitrofo, in modo da assicurare la più ampia accessibilità del servizio;
   l'articolo 6, sempre della suddetta delibera stabilisce che con cadenza annuale poste italiane trasmetta all'Autorità un'informativa sugli interventi di chiusura e rimodulazione oraria di uffici postali, pianificati ai sensi dell'articolo 2, comma 6 del contratto di programma, effettivamente attuati nell'anno di riferimento, dando evidenza del contenimento dei costi risultante dall'attuazione degli interventi e specificando le tempistiche di preavviso seguite nei confronti delle autorità locali nonché gli esiti del confronto con le stesse;
   nella giornata di ieri si è svolta l'inaugurazione del «call center postale» di Trento Nord, la cui attività è stata avviata nel giugno dello scorso anno, all'inaugurazione era presente il responsabile area territoriale Nord-Est di Poste italiane, dottor Cosimo Andriolo, che ha chiarito che i tagli previsti nel 2015 verranno effettuati in un'ottica di ottimizzazione delle risorse procedendo con 500 chiusure di piccoli uffici in cui opera un solo dipendente, si tratterebbe di sportelli che effettuano meno di trenta operazioni quotidiane;
   il dottor Cosimo Andriolo avrebbe sottolineato che per quanto riguarda il trentino non è ancora possibile definire come incideranno i tagli ma che certamente sarà rispettato il vincolo di salvaguardia delle zone montane;
   andrebbe verificata la legittimità degli aumenti proposti da Poste Italiane s.p.a., al fine di tutelare le famiglie già indebolite dalla prolungata crisi economica e certo non propense ad un maggior esborso per un servizio ad oggi non proprio efficiente e ancor meno in futuro viste le su indicate previsioni di recapito e servizi –:
   se il Ministro non ritenga opportuno attuare ogni forma di controllo possibile, alla luce del piano di privatizzazione di Poste italiane s.p.a., affinché vengano accuratamente osservate e rispettate le norme sopra richiamate, a tutela dei cittadini che vivono nei comuni rurali e montani già fortemente penalizzati nel quotidiano da altre recenti scelte legislative. (4-07763)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

servizio postale

residenza

comune