ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07752

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 372 del 05/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: PRATAVIERA EMANUELE
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 02/02/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BRAGANTINI MATTEO LEGA NORD E AUTONOMIE 02/02/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 02/02/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07752
presentato da
PRATAVIERA Emanuele
testo di
Giovedì 5 febbraio 2015, seduta n. 372

   PRATAVIERA e MATTEO BRAGANTINI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   è noto da fonti di stampa come imprenditori cinesi presenti nel nostro Paese spesso non rispettino le normative in materia di certificazione dei materiali dei prodotti immessi sul mercato, in materia tributaria e fiscale, nonché di sicurezza del luogo di lavoro;
   dall'ultimo rapporto del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro, risalente al 2011, si riscontra come i principali illeciti in cui è coinvolta la comunità cinese riguardano, da un lato, l'immigrazione illegale, la tratta di esseri umani e la prostituzione, dall'altro, i reati economici, tra cui l'evasione fiscale, la bancarotta, l'usura, la frode, il gioco d'azzardo e il riciclaggio, a cui si aggiunge il business illecito della contraffazione di marchi;
   i dati del CNEL già stimavano che il rapporto fra le partite iva intestate a cittadini cinesi e il totale delle dichiarazioni dei redditi corrispondesse a cifre molto basse (per il 2008, ad esempio, a fronte di 44.000 partite iva corrispondeva un ammontare complessivo di soli 300 milioni di euro);
   la principale strategia utilizzata per l'evasione fiscale consiste nel chiudere la propria posizione dopo due anni, contando sul fatto che entro tale periodo le probabilità di subire una verifica fiscale è estremamente esigua e utilizzando la forma giuridica semplificata dell'impresa individuale che facilmente si presta allo stratagemma e permette di sfuggire ai controlli fiscali con tecniche fraudolente scarsamente elaborate; i detentori di società intenzionati a commettere reati economici fanno invece ricorso a sistemi più sofisticati, come far figurare a capo della società un fiduciario fittizio o irreperibile che funge da prestanome;
   le pratiche illegali di evasione fiscale si abbinano al riciclaggio del denaro attraverso il trasferimento di denaro verso la madrepatria facendolo rientrare nell'ampio flusso di rimesse per la Cina che, al primo posto in Italia, raggiunge la cifra di quasi 2 miliardi di euro, con un fenomeno sommerso di cui le statistiche penali danno conto solo in maniera marginale;
   accanto all'evasione fiscale, si riscontra il fenomeno della contraffazione che, secondo il rapporto del Cesdis, nel nostro Paese rappresenta un vero e proprio sistema commerciale e industriale, interessando prodotti che vanno dal settore alimentare passando per il tessile fino al farmaceutico, per un guadagno, secondo anche quanto rilevato da uno studio condotto dal Comando provinciale della Guardia di finanza di Roma, estremamente più alto rispetto ai cespiti illeciti prodotti dal traffico di sostanze stupefacenti;
   secondo i dati di Confcommercio e Confindustria e sulla base di indagini svolte in passato dalla Guardia di finanza, si tratta di una vera e propria economia parallela che fattura in Italia circa 7 miliardi di euro e che sottrae all'erario 5 miliardi di euro con una perdita di ben 130.000 posti di lavoro;
   il rapporto dell'UNICRI rileva come l'Italia sia tra i principali Paesi dell'Unione europea colpiti dalla contraffazione e rappresenti, inoltre, un importante punto di entrata per i prodotti contraffatti destinati ad altri Paesi europei, di cui la maggior parte arriva dalla Cina che attualmente risulta ancora la nazione più coinvolta e attiva in questo illecito;
   dall'Onu arriva l'allarme della pericolosità del fenomeno della contraffazione per la società civile: la riproduzione non autorizzata di alcune tipologie di prodotti come medicinali, giocattoli, cibi e bevande, pezzi di ricambio per autoveicoli e velivoli costituisce, infatti, una grave minaccia per la salute e la sicurezza dei cittadini, tanto più a causa del ruolo svolto da internet, sfruttato come canale di commercializzazione su larga scala dalle organizzazioni criminali;
   il fenomeno interessa l'intero territorio nazionale, con situazioni di criticità in determinate aree del Paese dove più forte è la concentrazione della comunità cinese: gli ultimi avvenimenti in merito riportati dalla stampa si sono registrati a Caserta e a Prato, ma questi rappresentano soltanto singoli casi di una fattispecie che spesso si riscontra anche in altre regioni, seppur con lievi differenze;
   nel capoluogo campano, durante il periodo natalizio appena trascorso, i controlli sull'attività economica di imprenditori di nazionalità o origine cinese hanno portato al sequestro di oltre 1.800 prodotti, tra cui giocattoli e altri oggetti ornamentali recanti la falsa marcatura «CE», per un valore commerciale che si aggirava intorno ai 200.000 euro;
   nel caso ben più eclatante di Prato, invece, l'indagine della Guardia di finanza ha portato alla luce un giro d'affari illecito di circa 2 miliardi di euro, di cui il 50 per cento sommerso, perpetrato grazie all'utilizzo di false busta paga utilizzate per ottenere permessi di soggiorno destinati a centinaia di lavoratori cinesi dipendenti di imprenditori della stessa nazionalità: gli imprenditori esibivano all'ufficio immigrazione della questura le buste paga attestando stipendi sufficienti al sostentamento economico richiesto per ottenere il permesso di soggiorno, ma ne presentavano poi altre di importo nettamente inferiore all'Agenzia delle entrate; inoltre, nella stragrande maggioranza dei casi l'impresa era intestata ad un prestanome, mentre il titolare dell'azienda è risultato non reperibile;
   la Guardia di finanza di Prato ha dichiarato che «le indagini hanno fatto luce su un consolidato sistema criminale, finalizzato al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina all'interno del distretto pratese, e di riflesso, a una completa evasione della normativa contributiva e fiscale», per una stima di 10 milioni di euro;
   a ciò si aggiunge anche il bilancio di sette morti causato dalle drammatiche condizioni di sicurezza della fabbrica tessile di Macrolotto, presso Prato, in cui i dipendenti cinesi dormivano nello stesso stabile in cui lavoravano senza che nessuna delle norme in materia di sicurezza sul lavoro venisse rispettata, anzi, come lo stesso presidente della regione Enrico Rossi ha sottolineato, in una situazione addirittura al di sotto dei diritti umani;
   sembrerebbe quindi opportuno intensificare i controlli della Guardia di finanza e dell'Agenzia delle entrate, e la collaborazione tra queste, al fine di contrarre tali fenomeni di evasione ed elusione fiscale e di contraffazione che, oltre a produrre un consistente danno all'erario, sono suscettibili di causare gravi effetti negativi non solo sotto il profilo del corretto andamento della libera concorrenza e dell'economia reale di settore, ma anche della sicurezza e della salute dei cittadini –:
   al fine di quantificare il danno economico alle casse dello Stato, in merito ai controlli effettuati nel biennio 2013-2025 dalla Guardia di finanza in collaborazione con l'Agenzia delle entrate:
    a) quante ispezioni e controlli siano stati effettuati in questo biennio ad attività imprenditoriali intestate o anche riconducibili a cittadini di nazionalità cinese, riportando il dato diviso per ogni singola regione per ciascuno dei due anni;
    b) a quanto ammonti l'ultima quantificazione sul danno complessivo in termini di risorse pubbliche causato dall'evasione fiscale di questi stessi imprenditori;
    c) a quanto ammonti la stima sul danno economico causato dalla contraffazione perpetrata dagli stessi soggetti.
(4-07752)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

riciclaggio di denaro

traffico illecito

contraffazione