ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07748

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 372 del 05/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: PARENTELA PAOLO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 02/02/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 02/02/2015
GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 02/02/2015
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 02/02/2015
BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 02/02/2015
TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 02/02/2015
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 02/02/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 02/02/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07748
presentato da
PARENTELA Paolo
testo di
Giovedì 5 febbraio 2015, seduta n. 372

   PARENTELA, L'ABBATE, GAGNARLI, GALLINELLA, BENEDETTI, TRIPIEDI e MASSIMILIANO BERNINI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   le bevande energetiche sono bibite contenenti sostanze stimolanti, principalmente glucosio, caffeina, taurina, guaranina e vitamine del gruppo B, destinate a fornire energia al consumatore;
   il mercato di tali bevande ha avuto un'improvvisa impennata tra la fine degli anni novanta e l'inizio degli anni 2000, grazie soprattutto a strategie di marketing precise: l'uso di nomi e packaging accattivanti, sponsorizzazioni di eventi e pubblicità attraverso i canali più disparati, destinate ad un pubblico giovane ed ai loro interessi, come sport, musica, vita notturna;
   non essendoci una regolamentazione sulla definizione del termine «energy drink», non esiste un ingrediente o una formula base necessaria a definire la bevanda energetica. Esiste tuttavia una serie di sostanze, principalmente carboidrati e metilxantine, presenti spesso in alte quantità, riscontrabili nelle varie ricette; tra questi spesso troviamo caffeina, vitamine del gruppo B, taurina, maltodestrina, inositolo, carnitina, creatina e glucuronolattone; vengono inoltre utilizzati vegetali, quali guaranà, ginseng, e ginkgo biloba. Molti marchi propongono, affiancate alle formule originali, versioni dietetiche, con relativa sostituzione di edulcoranti;
   il consumo associato di alcolici viene giudicato a rischio per gli opposti effetti sul sistema nervoso centrale, depressivo per gli alcolici ed eccitante per gli energy drink. L'effetto eccitante non modifica la concentrazione di alcool nel sangue e il rischio di intossicazione acuta;
   tra il 2007 e il 2011 è raddoppiato negli USA il numero di ricoveri al pronto soccorso per esclusivo consumo di bevande energetiche. Fra i fatti riscontrati: insonnia, nervosismo, complicanze cardiache (palpitazioni, tachicardia) e neurologiche (allucinazioni, convulsioni e attacchi epilettici). Gli effetti sono attribuiti principalmente alle alte dosi di caffeina, il più attivo fra gli ingredienti noti e studiati degli energy drink;
   gli energy drink, inoltre, aumentano la pressione sanguigna, come rilevato da uno studio dell’American Hearth Association, che aveva consigliato perlomeno di limitarne il consumo: «Le bevande energetiche, molto di moda tra i giovani, possono aumentare la pressione sanguigna e il battito cardiaco. Per questo bisognerebbe consumarle con “cautela”, soprattutto gli anziani o se si hanno problemi noti di cuore, raccomandano i ricercatori che hanno presentato uno studio dedicato al fenomeno durante l'ultimo Congresso dell’American Hearth Association. Inoltre, dal momento che molte bevande energetiche contengono caffeina, “le persone che non bevono caffeina possono avere un aumento eccessivo della pressione sanguigna”, spiega Sachin A. Shah dell'University of the Pacific, uno degli autori dello studio»;
   nel 2009, in Francia, gli energy drink sono entrati a far parte di uno schema specifico di sorveglianza, grazie al quale tutti i casi di possibili eventi indesiderati, riferiti spontaneamente da chi ne è vittima, vengono registrati dalle autorità sanitarie locali e nazionali e, soprattutto, dall'agenzia per la sicurezza alimentare ANSES. Dai dati raccolti è emerso che tra il 2009 e la fine del 2012, sono stati segnalati 257 casi, 212 dei quali con informazioni sufficienti per effettuare una valutazione completa. In totale, 95 persone hanno avuto sintomi cardiovascolari, 74 psichiatrici e 57 neurologici, e molti ne hanno avuto più di uno insieme. Ci sono stati otto decessi, mentre 46 persone hanno sofferto di aritmie, 13 di angina e 3 di ipertensione. Il principale effetto indesiderato, osservato in 60 soggetti, è stato la sindrome da caffeina, cioè una tachicardia accompagnata da tremori, ansia e cefalea. Inoltre si sono avuti alcuni casi di decessi improvvisi e inspiegabili, aritmie gravi e infarti che potrebbero essere associati al consumo di energy drinks;
   è preoccupante il bilancio delle conseguenze del consumo di energy drink in Francia presentato al congresso europeo di cardiologia svoltosi a fine settembre 2014 a Barcellona da 15 tra cardiologi, psichiatri, psicologi e neurologi guidati da Milou-Daniel Drici e rappresenta una conferma delle cautele e perplessità espresse da molti esperti dove queste bibite sono diventate di massa;
   secondo Milou-Daniel Drici: «Il 96 per cento dei cosiddetti energy drink è a base di caffeina, e una lattina media, da 250 ml, ne contiene quanto due espressi. La caffeina agisce liberando in misura massiccia calcio nel cuore, e questo può causare aritmie anche fatali, e compromettere la capacità del cuore di usare l'ossigeno, con danni su tutto l'organismo. Oltre alla caffeina, poi, il 52% di queste bibite contiene taurina, il 33% glucuronolattone e due terzi vitamine. I giovani, tipicamente, le consumano di sera, in bar e discoteche, spesso in dosi massicce per non sentire l'effetto dell'alcol che bevono durante la stessa serata, con gravi rischi di effetti sulla salute, di incidenti stradali e di gravi danni da eccesso di alcol. I ragazzi le consumano durante o dopo l'attività sportiva, rischiando di amplificare gli effetti negativi sul cuore»;
   Drici ricorda che: «Persone con aritmie catecolaminergiche, sindrome del Q-T lungo e angina non dovrebbero in nessun caso assumere queste bevande, che possono peggiorare le loro condizioni, con conseguenze anche fatali. Il pubblico in generale dovrebbe essere informato del fatto che gli energy drink sono assolutamente da evitare durante o subito dopo l'attività sportiva, e che il consumo insieme all'alcol peggiora i possibili danni di entrambi i tipi di sostanze. Infine – ha concluso – tutti coloro che ne fanno uso dovrebbero comunicarlo al proprio medico. I medici, dal canto loro, dovrebbero avvisare tutti i pazienti, soprattutto quelli a rischio cardiovascolare, dei pericoli associati a queste bibite, e chiedere ai più giovani se ne fanno uso regolare o addirittura eccessivo»;
   oggi gli energy drink in vendita sono 103, consumati in due casi su tre fuori casa. Il bilancio tutt'altro che rassicurante, ed il mercato, già di per sé ampio, è in continua espansione –:
   se il Governo non ritenga opportuno emulare la best practice francese dotandosi di un sistema di sorveglianza grazie al quale tutti i casi di possibili eventi indesiderati derivanti dall'assunzione di energy drink possano essere registrati dalle autorità sanitarie locali e nazionali;
   se non ritenga opportuno assumere iniziative per provvedere ad opportuna regolamentazione degli energy drink così da scongiurare rischi per la salute legati all'assunzione di tali bevande. (4-07748)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

malattia

consumo alimentare

alcolismo