ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07728

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 372 del 05/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: VARGIU PIERPAOLO
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 29/01/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MATARRESE SALVATORE SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 29/01/2015
VITELLI PAOLO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 29/01/2015
DAMBRUOSO STEFANO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 29/01/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 29/01/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07728
presentato da
VARGIU Pierpaolo
testo di
Giovedì 5 febbraio 2015, seduta n. 372

   VARGIU, MATARRESE, VITELLI e DAMBRUOSO. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
   in data 21 luglio 2006, il Servizio centrale demanio e patrimonio della regione autonoma della Sardegna ha bandito una gara per l'affidamento in concessione d'uso per cinquant'anni della struttura dell'ex Ospedale Marino di Cagliari, abbandonata dal 1982, con destinazione turistica non residenziale;
   in data 3 marzo 2007, con determinazione n. 1364 dell'assessore regionale EE.LL. l'ATI San Maurizio veniva dichiarata vincitrice del bando e aggiudicataria provvisoria;
   successivamente a tale aggiudicazione, in data 19 settembre 2007, con decreto n. 85 del Ministero dei beni e delle attività culturali, direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Sardegna, l'immobile dell'ex Ospedale Marino veniva dichiarato di interesse culturale, storico e artistico, ai sensi dell'articolo 10, comma 1 del decreto-legge 22 gennaio 2004, n. 142;
   per effetto di tali nuovi vincoli, la successiva conferenza di servizi, finalizzata all'approvazione del progetto definitivo dell'ATI San Maurizio, si svolgeva con l'attiva partecipazione della rappresentanza della sovrintendenza;
   nel corso della conferenza dei servizi, la rappresentanza della soprintendenza introduceva una serie di prescrizioni che venivano considerate dai rappresentanti dell'Ati San Maurizio inaccettabili e incompatibili con il progetto vincitore. In particolare, la sovrintendenza non accettava la proposta di redistribuzione di cubature interne tra il piano pilotis e il primo piano dello stabile, opponendo diniego alla richiesta del vincitore di sopraelevare l'altezza del piano pilotis oltre i 2,70 metri e a quella di costruire piscine pensili sul tetto dello stabile;
   conseguentemente, in data 25 agosto 2008, l'ATI San Maurizio, per il tramite dei propri legali, annunciava la rinuncia alla aggiudicazione per «l'impossibilità di realizzare il progetto che aveva vinto la gara» e contestualmente iniziava un'azione legale di risarcimento danni nei confronti della regione;
   in data 2 ottobre 2008, in sede di conferenza di servizi, il rappresentante della Sovrintendenza attribuiva alla responsabilità della regione eventuali errori nel bando di gara, facendo iscrivere a verbale la seguente dichiarazione: «Sarebbe stato auspicabile che la regione, prima della emanazione del bando, avesse proceduto ad attuare una verifica preventiva del bene in ordine all'interesse culturale e concordare preventivamente con la direzione regionale per i beni architettonici i contenuti del bando stesso»;
   l'intervento tardivo della Soprintendenza non soltanto ha comportato l'improcedibilità del progetto di ATI San Maurizio, con conseguente rinuncia e contenzioso legale, ma ha anche indirettamente determinato la nuova aggiudicazione al soggetto secondo classificato;
   tale aggiudicazione, dopo altri sei anni di tribolazioni burocratiche, parrebbe anch'essa improcedibile e destinata alla revoca, secondo le dichiarazioni dell'assessore Erriu che considererebbe il progetto «viziato da irregolarità che renderebbero impossibile la stipula del contratto»;
   dopo nove anni di trafila, lo sfregio del rudere dell'ex ospedale Marino alla spiaggia del Poetto di Cagliari sembrerebbe dunque incredibilmente avvitato su sé stesso, senza che la regione autonoma della Sardegna, responsabile del processo, abbia sinora manifestato la più pallida idea sui tempi, sulle modalità e sulle finalità di un'eventuale nuova procedura di messa a bando;
   in definitiva, l'eventuale demolizione del manufatto dell'ex ospedale Marino, chiesta a gran voce da più parti, è comunque resa impossibile dal pregio storico e architettonico del manufatto, che ha determinato il vincolo della direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Sardegna;
   qualsiasi altra destinazione a finalità economiche e produttive (ad esempio, quella turistico-alberghiera, pur esclusa dal primo bando regionale del 2006), orientata al soddisfacimento degli interessi turistici ed economici della città di Cagliari e della Sardegna rischia di essere altresì preclusa dalle prescrizioni rigide della sovrintendenza che possono causare (come già è successo nel 2008) la insostenibilità economica degli investimenti di riconversione per qualsiasi imprenditore privato;
   in altre parole, a causa dell'intervento della sovrintendenza si rischia il paradosso che l'ex ospedale Marino di Cagliari sia destinato a restare per sempre così, realizzandosi la surreale situazione per cui non è possibile né la sua demolizione, né la sua riconversione a finalità turistiche e/o alberghiere –:
   se non giudichi indispensabile l'immediato contatto tra la direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Sardegna e la Regione autonoma della Sardegna per la definizione del futuro del compendio dell'ex ospedale Marino di Cagliari. (4-07728)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

edificio

bene culturale

istituto ospedaliero