ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07719

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 372 del 05/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: RAMPELLI FABIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 29/01/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 29/01/2015
Stato iter:
28/07/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/07/2015
BORLETTI DELL'ACQUA ILARIA CARLA ANNA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/07/2015

CONCLUSO IL 28/07/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07719
presentato da
RAMPELLI Fabio
testo di
Giovedì 5 febbraio 2015, seduta n. 372

   RAMPELLI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   da notizie di stampa si apprende risulta che l'Italia da cinque anni non paga il contributo alla fondazione del museo di Auschwitz e che il suo padiglione al memoriale è chiuso;
   dal 1980 sino a pochi anni fa il padiglione italiano ospitava un'opera collettiva concepita dal gruppo BBPR che sarebbe ora destinata ad essere esposta a Firenze;
   l'esposizione è rimasta attiva sino al 2011, quando il padiglione è stato chiuso dalla direzione del museo, a seguito dell'entrata in vigore, nel 2007, delle nuove linee guide approvate dal museo che richiedevano allestimenti di taglio pedagogico-illustrativo;
   ne è seguito un contenzioso con i vari Governi italiani che si sono succeduti alla guida del Paese, senza però che si trovasse un'intesa, fino alla chiusura d'autorità dalla direzione museale «perché non corrispondeva più agli standard»;
   l'Italia risulta essere l'unico Paese assente dall'esposizione museale, uno sfregio alla memoria delle migliaia di ebrei italiani deportati, con grande sconcerto dei visitatori –:
   se non intenda assumere ogni iniziativa di competenza affinché si provveda con urgenza sia alla realizzazione di una nuova installazione che rispetti le nuove linee guida, sia alla corresponsione alla Fondazione del museo di Auschwitz di un congruo contributo finanziario, nel rispetto della memoria di tutte le vittime italiane della shoah. (4-07719)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 28 luglio 2015
nell'allegato B della seduta n. 470
4-07719
presentata da
RAMPELLI Fabio

  Risposta. — Si riscontra nell'interrogazione in esame, con il quale l'interrogante, con riferimento a notizie di stampa secondo cui l'Italia non versa contributi alla fondazione del museo di Auschwitz-Birkenau e all'assenza dell'Italia dall'esposizione museale dovuta alla chiusura d'autorità del padiglione italiano, in quanto non rispondente alle nuove linee guida approvate dalla direzione del museo, chiede quali iniziative si intenda assumere per la realizzazione di una «nuova installazione» che rispetti le linee guida e per corrispondere un «congruo contributo finanziario» alla fondazione del museo.
  Nell'atto cui si risponde, l'interrogante fa riferimento al memoriale italiano ospitato dal 1980 nel «Blocco 21», destinato a padiglione italiano.
  Il memoriale italiano è un'opera concepita per conto dell'associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti (ANED) dallo studio BBPR, cui hanno concorso Lodovico Belgiojoso, Luigi Nono, Pupino Samonà, Primo Levi, di proprietà della stessa ANED.
  Il memoriale italiano è un'opera d'arte multimediale, di alto valore artistico e culturale e di grande impatto emotivo, che riflette l'atmosfera dell'epoca in cui fu realizzata. Pertanto, a seguito del mutato contesto storico avviatosi all'inizio degli anni ’90, la direzione del museo di Auschwitz ha ritenuto, e più volte segnalato come, a suo giudizio, il memoriale non sia rispondente ai nuovi indirizzi emanati dalla stessa direzione, concernenti le linee da seguire nell'allestimento degli spazi nazionali del museo stesso, a cui altri Paesi europei si sono da tempo conformati.
  Il memoriale non è in alcun modo modificabile nella sua originaria configurazione, concepita unitariamente dai suoi autori, e non può essere mantenuto nella sua attuale collocazione, peraltro in uno stato di abbandono che rischia di comprometterne gravemente l'integrità.
  Da parte della direzione del museo di Auschwitz e dallo stesso Governo polacco sono giunti reiterati richiami per procedere senza ulteriori indugi al trasferimento del memoriale – pena la sua rimozione da parte delle autorità museali – ed al nuovo allestimento del «Blocco 21» che, in assenza dell'adeguamento richiesto, non è fruibile dai visitatori poiché è stato chiuso su disposizione della direzione del museo, con conseguente degrado dell'opera.
  L'ANED, di fronte all'impossibilità di mantenere l'opera artistica e storica nel luogo per il quale era stata concepita e costruita, dopo una ponderata riflessione, con risoluzione assunta il 30 novembre 2014, ha acconsentito al richiesto trasferimento dell'opera in Italia, a condizione di una sua adeguata valorizzazione.
  Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MIBACT), in attuazione degli indirizzi del Governo espressi in materia nella seduta della Camera dei deputati dell'11 febbraio 2015, si è adoperato per definire le modalità di smontaggio, trasporto, ricollocazione e restauro nella nuova sede dell'opera. Tra le diverse ipotesi esplorate di collocazione in città italiane, la scelta, condivisa con l'ANED, è caduta sulla sede proposta dal comune di Firenze, con il sostegno della regione Toscana, presso la struttura denominata EX3, posta in viale Donato Giannotti 81/83/85, ritenuta idonea a consentire la conservazione e la valorizzazione del memoriale stesso.
  In particolare, il MIBACT ha messo a disposizione le competenze dei suoi istituti di eccellenza nel campo del restauro – l'istituto superiore per la conservazione ed il restauro (ISCR) e l'opificio delle pietre dure di Firenze – per assicurare che lo smontaggio, il trasporto, l'eventuale temporaneo immagazzinamento e i successivi rimontaggio e restauro nella nuova sede avvengano secondo i più rigorosi criteri e con ogni garanzia.
  Conseguentemente, il MIBACT, la regione Toscana, il comune di Firenze e l'ANED, il 20 maggio 2015, hanno sottoscritto un protocollo d'intesa per definire le modalità del trasferimento del memoriale a Firenze e per la sua successiva valorizzazione. In tale protocollo, in sintesi, le parti si impegnano, ciascuna negli ambiti di competenza propri, nel comune intento a sviluppare tutte le azioni necessarie per restituire alla fruibilità ed alla memoria pubblica il memoriale, nella pluralità dei suoi significati storici, artistici e di memoria civile.
  In particolare, il MIBACT espleterà le procedure per l'individuazione del soggetto cui affidare le operazioni di documentazione, messa in sicurezza, smontaggio e trasporto del memoriale dalla collocazione attuale nel museo di Auschwitz a Firenze, e di successivo trasporto e rimontaggio nella nuova sede, nel presupposto che a tali fini sia resa disponibile una parte dei fondi di cui al citato decreto-legge n. 248 del 31 dicembre 2007, in esito a specifica convenzione che sarà sottoscritta con la Presidenza del Consiglio; coordinerà le operazioni di cui sopra attraverso l'istituto superiore per la conservazione ed il restauro (ISCR) e l'opificio delle pietre dure di Firenze ed avvierà le procedure per la dichiarazione del memoriale opera di interesse culturale ai sensi della normativa vigente in materia di diritto d'autore. Il MIBACT si impegna, inoltre, a esercitare attivamente, in coordinamento con l'associazione proprietaria e gli enti sottoscrittori dell'intesa, le proprie funzioni, per la migliore tutela e valorizzazione del memoriale, in conformità ai princìpi del codice dei beni culturali e del paesaggio.
  Il comune di Firenze individuerà e destinerà uno spazio adeguato al temporaneo ricovero del memoriale per il tempo strettamente necessario alle operazioni di trasformazione dell'intero immobile denominato EX3 e alla funzionalizzazione della porzione destinata ad accogliere l'opera; curerà la progettazione esecutiva e la realizzazione delle opere di trasformazione dell'immobile denominato EX3, che dovranno essere condivise con i sottoscrittori del protocollo; infine, garantirà la fruizione pubblica del monumento nella sede individuata.
  L'ANED promuoverà le opportune intese per consentire l'accesso all'archivio storico del memoriale per l'acquisizione di tutte le informazioni storico-critiche necessarie e appronterà e finanziera, secondo propri criteri e possibilità, l'apparato storico-documentario a corredo del memoriale nel suo nuovo allestimento e i materiali di promozione e informazione.
  Il nuovo allestimento verrà corredato da un apparato storico-documentario che favorisca la più ampia fruibilità culturale, formativa e didattica; la comprensione storico-critica del memoriale nel suo aspetto originario e documentale di testimonianza artistica multidisciplinare della deportazione razziale e politica nell'universo concentrazionario; la comprensione della storicità acquisita dal memoriale come documento significativo delle forme di rappresentazione e costruzione della memoria pubblica in Italia.
  La regione Toscana si è impegnata a riorientare le politiche della memoria aggregando intorno al memoriale le attività di ricerca, formazione, diffusione di conoscenze su leggi razziali, deportazioni, sterminio e di costruzione di memoria civile. Contribuirà a sostenere la mediazione e valorizzazione culturale del memoriale, anche favorendo accordi con quei soggetti che sul territorio regionale operano sui temi della memoria della deportazione, ad iniziare dalla Fondazione museo della deportazione di Prato, e concorrerà al sostegno finanziario delle attività di promozione, valorizzazione e comunicazione del memoriale.
  Ciò premesso, essendo imprescindibile la necessità di garantire la conservazione della memoria della tragica pagina della storia italiana relativa alla persecuzione nazi-fascista e, quindi, l'esecuzione degli interventi necessari per ricollocare il Memoriale italiano e riallestire il «Blocco 21», l'articolo 50, comma 7-
bis, del decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, ha disposto uno stanziamento di 900.000,00 euro, in favore della Presidenza del Consiglio dei ministri.
  A seguito di contatti fra tutti i soggetti coinvolti, si è convenuto che una parte della predetta somma sarà destinata alle operazioni di smontaggio, imballaggio, trasporto in Italia, rimontaggio e restauro del memoriale.
  Per quanto riguarda invece il nuovo allestimento museale del «blocco 21», nel museo di Auschwitz-Birkenau, si fa presente che, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 marzo 2015, è stata istituita presso la Presidenza del Consiglio la «Commissione per il restauro del blocco 21 del Museo di Auschwitz-Birkenau e per il nuovo allestimento del percorso espositivo italiano», con il compito di proporre al Presidente del Consiglio «un progetto completo ed organico per il restauro del blocco 21». La Commissione è presieduta dal Sottosegretario alla Presidenza, o un suo delegato, ed è composta da due dirigenti della Presidenza del Consiglio, due del Ministero degli affari esteri, due dell'istruzione e due del Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo, nonché da due rappresentanti ciascuno dell'ANED, dell'Unione delle comunità ebraiche italiane (UCEI) e della Fondazione centro di documentazione ebraica contemporanea (CDEC). La composizione della Commissione è in corso di definizione.
  In conclusione, si fa presente che, al fine di conservare l'intero complesso museale e lasciare alle future generazioni il simbolo del genocidio compiuto nel secolo scorso, la Fondazione Auschwitz-Birkenau ha previsto la costituzione di un Fondo perpetuo che dovrebbe raggiungere i 120 milioni di euro entro il 2015. Gli interessi derivanti, pari a 4/5 milioni di euro annui, andrebbero a coprire i costi della conservazione, lasciando invariato l'ammontare del fondo.
  Nel febbraio del 2009 il Governo polacco ha chiesto un contributo finanziario per la copertura dei costi di conservazione del sito di Auschwitz-Birkenau, cui hanno già aderito, oltre a enti e organizzazioni internazionali, anche Germania (60 milioni di euro tra Governo federale e
Länder), USA (15 milioni), Polonia (15 milioni), Francia (5 milioni) e Regno Unito (2 milioni), Israele (con un contributo di un milione di dollari, molto apprezzato per il suo valore simbolico) e, di recente, il Vaticano (100.000 euro).
  Per quanto riguarda il contributo finanziario del Governo italiano alla fondazione del museo di Auschwitz-Birkenau, si precisa che la legge 23 dicembre 2014, n. 190, recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015)» ha disposto uno stanziamento, per l'esercizio finanziario 2015, dell'ammontare di 1 milione di euro quale «contributo volontario alla fondazione Auschwitz-Birkenau finalizzato al mantenimento della struttura dell'ex campo di sterminio», sul capitolo 4507 della tabella 6, relativa al ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale.

La Sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e il turismoIlaria Carla Anna Borletti dell'Acqua.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

delitto contro la persona

trattamento crudele e degradante