ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07705

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 371 del 27/01/2015
Firmatari
Primo firmatario: BATTELLI SERGIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 27/01/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PETRAROLI COSIMO MOVIMENTO 5 STELLE 27/01/2015
GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 27/01/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 27/01/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07705
presentato da
BATTELLI Sergio
testo di
Martedì 27 gennaio 2015, seduta n. 371

   BATTELLI, PETRAROLI e LUIGI GALLO. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
   l'equo compenso per copia privata, ossia un «balzello» sulla vendita di supporti/apparecchi vergini in cambio della possibilità per il consumatore-persona fisica di registrare e riprodurre per uso esclusivamente personale opere protette dal diritto d'autore, è stato introdotto per la prima volta dalla legge n. 93 del 1992, poi modificato dagli articoli 9 e 41 del decreto legislativo n. 68 del 2003;
   il decreto ministeriale del 30 dicembre 2009 ha determinato per la prima volta il valore economico di tali compensi, soggetti ad una revisione triennale, che dovrebbero tenere conto della diffusione di tale fenomeno «alla luce dell'innovazione tecnologica intervenuta nel periodo»;
   il decreto del Ministro interrogato del 20 giugno 2014 ha recentemente rideterminato il compenso per la «riproduzione privata di fonogrammi» aggiornando le tariffe in maniera vertiginosa, a detta di molti esperti del settore ed a giudizio degli interroganti;
   il provvedimento consente di fatto alla Siae di mantenere i conti in ordine, sfruttando il fatto che la società liquida con enorme ritardo i compensi;
   benché sia vero che all'estero l'equo compenso è più alto che in Italia, è altrettanto vero che l'IVA su tali prodotti all'estero è invece più bassa e ciò comporta che i prezzi, soprattutto per smartphone e tablet di ultima generazione e di alta gamma, siano più alti. E logicamente le aziende produttrici hanno adeguato il loro prezzo di vendita all'incremento dell'equo compenso;
   il Ministro interrogato ha attaccato pubblicamente la Apple, a giudizio degli interroganti, comportando quindi un danno di immagine dell'Italia all'estero, visto che si sta parlando dell'azienda con la più grande capitalizzazione azionaria del mercato borsistico dopo Exxon;
   non solo, fuori dai confini nazionali e da chi si occupa di hi-tech, l'attacco è stato visto come un ostacolo messo dalla politica italiana contro l'innovazione tecnologica, cosa di cui c’è disperato bisogno nel nostro Paese, bloccato dalla burocrazia e dall'incapacità di allocare risorse pubbliche nell'innovazione e nella ricerca, volte ad uno sviluppo tecnologico che possa ridare la giusta spinta propulsiva alle aziende e renderle competitive;
   la Siae nel 2013 è ancora indebitata verso gli associati per una quota pari a circa 151 milioni di euro derivanti dalla riscossione dell'equo compenso. Gli introiti di tale compenso, sempre nel 2013, sono stati di poco inferiori ai 70 milioni di euro, mentre l'incremento dell'equo compenso è circa del 100 per cento e porterà quindi fino a 150 milioni di euro di introiti che transiteranno in Siae (e visti i precedenti probabilmente resteranno anche più del previsto nelle casse della società). Nonostante l'Italia avesse, prima dell'ultimo decreto, i canoni da equo compenso più bassi, era comunque il Paese che incassava di più (dietro alla sola Francia);
   a luglio 2014 la Siae si è resa protagonista di una bizzarra e discussa iniziativa, quando sono stati acquistati ben 22 iPhone da Nizza, spediti in Italia e poi distribuiti ad una serie di associazioni. Non si è capito lo scopo di tali iniziativa, visto che tra l'altro, l'acquisto di circa 15.000 euro di beni, confluirà nelle casse del Governo francese e per Siae e Governo italiano non ci sarà nessun beneficio economico di ritorno, sia perché l'IVA per la transazione sarà pagata alla Francia, sia perché l'equo compenso verrà sempre riscosso in quel Paese –:
   in virtù di quanto esposto e di quelle che agli interroganti appaiono inefficienze della Siae, quanto la società potrà incassare dal ritardo dei pagamenti ai titolari dei diritti;
   quanto incasserà la Siae a titolo di compenso proprio per la intermediazione e la raccolta dell'equo compenso;
   se il Ministro, nel caso fosse nelle sue intenzioni riformare il settore del diritto d'autore, non intenda comunque rivedere tali tariffe, anche grazie ad un monitoraggio costante degli effetti sul mercato di questo incremento che, a giudizio degli interroganti, rappresentano una «tassa occulta» a danno del consumatore. (4-07705)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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