ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07701

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 371 del 27/01/2015
Firmatari
Primo firmatario: DI BATTISTA ALESSANDRO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 27/01/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 27/01/2015
Stato iter:
14/11/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 14/11/2016
BORLETTI DELL'ACQUA ILARIA CARLA ANNA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 14/11/2016

CONCLUSO IL 14/11/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07701
presentato da
DI BATTISTA Alessandro
testo di
Martedì 27 gennaio 2015, seduta n. 371

   DI BATTISTA. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
   il comune di Roma, a seguito dei numerosi incontri svolti tra i rappresentanti dell'Università «La Sapienza» e degli enti territoriali, nel corso dei quali sono stati individuati i princìpi generali di collaborazione per la ristrutturazione del sistema universitario metropolitano e regionale, ha ritenuto opportuno e necessario promuovere la redazione di un piano di assetto generale quale strumento di inquadramento urbanistico degli ambiti interessati dal «Progetto di riqualificazione e sviluppo delle strutture dell'Università degli Studi di Roma “La Sapienza”»;
   sulla base del Protocollo di intesa sottoscritto in data 6 aprile 2000 anche dalla regione Lazio e dalla provincia di Roma, il comune di Roma e l'università degli studi di Roma «La Sapienza» hanno concordato nell'assumere come riferimento per l'elaborazione del piano di assetto generale un documento linee di sviluppo e riassetto territoriale dell'ateneo di Roma «la Sapienza»;
   nell'aprile 2003, con deliberazione n. 76, il comune di Roma approvava «l'adeguamento alle nuove esigenze di decongestionamento delle strutture universitarie e la riqualificazione dei quartieri limitrofi» in particolare prevedendo uno sviluppo territoriale nel senso della creazione di un polo centrale, facente capo principalmente agli insediamenti della città universitaria, del Policlinico Umberto I e del Castro Laurenziano;
   nel 2006, il consiglio di amministrazione dell'università «La Sapienza» deliberava la costruzione di un parcheggio interrato nell'area fra via Cesare De Lollis e via dei Dalmati e del basamento di una piscina comunale; la fase esecutiva veniva affidata nel 2007 al provveditorato interregionale alle opere pubbliche per il Lazio, l'Abruzzo e la Sardegna;
   il 10 ottobre 2008, con nota prot. n. 37661, il provveditorato interregionale alle opere pubbliche per il Lazio, l'Abruzzo e la Sardegna, facendo seguito a precedente istanza inoltrata il 20 maggio 2008, chiedeva l'attivazione della procedura ex decreto del Presidente della Repubblica n. 383 del 1994 per «l'intervento complessivo di riqualificazione» dell'area fra via Cesare De Lollis e via dei Dalmati;
   l'intervento veniva disarticolato in due stralci:
    a) lavori di realizzazione di un parcheggio multipiano interrato nell'area fra via Cesare De Lollis e via dei Dalmati;
    b) interventi per la realizzazione di strutture sportive e la riqualificazione dell'area di superficie tra via Cesare De Lollis e via dei Dalmati;
   l'11 dicembre 2008, con nota n. 35567, il Ministero per i beni e le attività culturali – Soprintendenza speciale per i beni archeologici, ribadiva «la già dichiarata necessità di ulteriori indagini che consentano alla Scrivente di acquisire tutte le informazioni indispensabili all'elaborazione di un parere sul progetto che, per quanto fino ad ora noto, interferisce con le stratigrafie archeologiche identificate, questo Ufficio richiede l'esecuzione di una indagine con Tomografia elettrica tridimensionale ad alta definizione, secondo una maglia di acquisizione quadrata di m. 1,5 che assicuri un elevato dettaglio fino ad almeno m 12 di profondità e l'elaborazione in 3D dei dati ottenuti dalla sezioni adiacenti, per evidenziare con apprezzabile dettaglio la presenza di anomalie riconducibili a strutture archeologiche e, in particolare, a cavità e galleria», precisando che «successivamente si procederà all'esecuzione di indagini di scavo sull'area, con particolare riferimento alle anomalie evidenziate dai risultati in Tomografia»;
   nel giugno 2009, l'Agenzia del demanio-Filiale Lazio, il comune di Roma, Laziodisu, il municipio II del comune di Roma e l'Università «La Sapienza» firmavano un protocollo d'intesa che prevedeva la realizzazione di un parcheggio multipiano da 252 posti auto, che «sarà a disposizione della comunità universitaria e nella fascia oraria pomeridiana e serale potrà essere utilizzato da tutta la cittadinanza»;
   il 18 febbraio 2010 con nota n. 5560, il Ministero per i beni e le attività culturali – Soprintendenza speciale per i beni archeologici, esprimeva parere favorevole con le seguenti prescrizioni: «Questo ufficio recepisce positivamente l'opportunità prospettata dalla riqualificazione dell'area a condizione che il progetto esecutivo si integri con la realtà archeologica valorizzandola. Si forniscono dunque le seguenti condizioni vincolanti:
    1. Si eseguiranno gli scavi archeologici e tutte le indagini che questo Ufficio reputi necessarie;
    2. La progettazione dovrà recepire le prescrizioni che la Soprintendenza esprimerà successivamente alla valutazione dei risultati delle indagini;
    3. L'attuale progetto, a discrezione dello Scrivente Ufficio, potrà subire varianti anche sostanziali compresa la totale irrealizzabilità dei piani interferenti con preesistenze archeologiche;
    4. L'intervento dovrà prevedere documentazione completa e valorizzazione della realtà archeologica»;
   il 4 maggio 2010, con nota prot. n. 113670, la regione Lazio – direzione territorio e urbanistica, esprimeva il seguente parere: «come specificato dal comma 3 del suddetto articolo 3, detti Ambiti di Valorizzazione della Città Storica sono ad intervento indiretto e si attuano mediante Programma integrato, Progetto urbano, Piano di recupero o altro strumento urbanistico esecutivo, estesi nell'intero ambito. Pertanto, l'approvazione del progetto complessivo si pone in difformità dal PRG in quanto interessa solo una parte dell'Ambito. Tuttavia, per quanto riguarda l'intervento a) – lavori di realizzazione di un parcheggio multipiano interrato – è possibile ritenere il medesimo autorizzabile in conformità in considerazione del fatto che la Legge 122/89 consente la realizzazione di parcheggi pertinenziali anche in deroga ai vigenti strumenti urbanistici. Detta possibilità viene consentita ai proprietari degli immobili al fine del reperimento di parcheggi necessari al soddisfacimento del fabbisogno di edifici esistenti. A tale proposito però risulta necessario che venga chiarito con esattezza l'assetto proprietario dell'area di intervento. Il progetto dovrà inoltre avere recepito le eventuali prescrizioni derivanti dal parere della competente Soprintendenza Archeologica. Relativamente all'intervento b) – realizzazione di strutture sportive e riqualificazione dell'area di superficie – ricordato che la relativa approvazione si pone in difformità al PRG vigente per le ragioni sopra esposte, al fine di consentirne la valutazione urbanistica, occorre acquisire una dettagliata analisi urbanistica dell'intervento complessivo con riferimento alle previsioni urbanistico edilizie del PRG vigente ad esso applicabili e che approfondisca il tema del soddisfacimento degli standard minimi richiesti dalla normativa vigente per la realizzazione delle opere previste ... Alla luce di quanto sopra si ritiene autorizzabile in conformità la realizzazione dell'intervento a) “Lavori di realizzazione di un parcheggio multipiano interrato nell'area fra via Cesare De Lollis e via dei Dalmati” con le precisazioni sopra indicate. Si resta in attesa delle integrazioni richieste per l'intervento b) “Interventi per la realizzazione di strutture sportive e la riqualificazione dell'area di superficie tra via Cesare De Lollis e via dei Dalmati”, la cui approvazione si pone invece in difformità dal vigente PRG»;
   il 15 giugno 2010, con nota prot. n. 25877, il provveditorato interregionale alle opere pubbliche per il Lazio, l'Abruzzo e la Sardegna, dichiarava autorizzato il progetto definitivo a) lavori di realizzazione di un parcheggio multipiano interrato nell'area fra via C. De Lollis e via dei Dalmati;
   nel 2011, l'università «La Sapienza», acquistava il terreno, cedendo a Roma Capitale il diritto di superficie sull'intera area per consentire l'edificazione della piscina; il bando di gara del provveditorato del 4 gennaio 2011 stabiliva per la progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori relativi al progetto definitivo generale l'importo di euro 7.624.657,24; le opere da realizzarsi sono un parcheggio multipiano interrato, la riqualificazione di superficie tra via C. De Lollis e via dei Dalmati e un impianto natatorio;
   il 9 aprile 2013, alla luce del «Progetto Urbano San Lorenzo», veniva approvata dal consiglio del municipio Roma III, la risoluzione di moratoria con oggetto «Permessi a costruire a San Lorenzo», con cui si chiedeva il blocco dei lavori di tutti i cantieri in corso e dei permessi rilasciati dal Dipartimento IX, nonché l'interruzione dell’iter amministrativo per il rilascio di nuovi permessi;
   il 23 aprile 2013, l'ex presidente del municipio Marcucci invia la moratoria al sindaco Alemanno e agli assessori competenti, malgrado il consiglio comunale fosse decaduto il 20 aprile 2013;
   nel corso del secondo semestre del 2013, le indagini archeologiche preliminari confermavano l'esistenza dei resti di una grande villa romana, con pavimentazioni marmoree e a mosaico; un tratto considerevole di una strada basolata fornita di crepidini e marciapiedi laterali (verosimilmente l'antico tracciato della via Tiburtina); un articolato sistema fognario che assicurava lo smaltimento e il deflusso delle acque piovane; l'entità dei ritrovamenti consentiva di ritenere che quanto identificato costituiva solo una parte di ciò che scavi estensivi avrebbero potuto rilevare;
   il 15 luglio 2014, con nota prot. n. 25372, il Ministero per i beni e le attività culturali – soprintendenza speciale per i beni archeologici, rilevava espressamente che «il lotto interessato dalla realizzazione del parcheggio e delle strutture sportive conserva strutture antiche – solo parzialmente indagate – che coprono un arco cronologico dall'alta media età repubblicana fino al medioevo»; «oltre ad un percorso viario e a depositi di materiale antico, sono da segnalare i resti di una domus (si sono evidenziati l'impianto termale ed ambienti relativi alla pars rustica), strutture idrauliche ed un vasto sistema di cavatura ipogea del tufo»; a motivo dell'importanza del ritrovamento, «tutela e conservazione del sito archeologico nel suo complesso dovranno essere integrali»;
   malgrado ciò, la stessa sovrintendenza chiedeva l'elaborazione di un progetto di variante del parcheggio interrato cosicché l'intradosso del solaio del piano garage si ponesse a +2,70 metri rispetto al piano di calpestio della quota archeologica, «al fine di rendere visitabile e fruibile al pubblico il complesso archeologico»;
   il 29 ottobre 2014, l'assessore ai lavori pubblici Santoriello del municipio II e l'architetto Geusa del dipartimento programmazione e attuazione urbanistica del comune di Roma annunciavano che la zona in questione sarebbe divenuta un'area archeologica permanente, ma veniva, comunque, presentato il nuovo progetto con una versione sopraterra dei parcheggi, per 200 posti auto oltre la realizzazione di una piscina; il costo dell'opera era indicato in 7 milioni di euro;
   l'8 novembre 2014, nella riunione del comitato «Vestini-Dalmati-Marrucini», gli architetti del comune presentavano un progetto variato rispetto all'ultima assemblea, che prevedeva l'edificazione di un parcheggio fuori terra, costituito da un enorme parallelepipedo contenente parcheggi per 250 auto con annessa piscina, sopraelevato su pali alti 2,70 metri e per consentire il passaggio degli archeologi che lavoreranno sugli scavi;
   il 3 dicembre 2014, il consiglio d'istituto dell'istituto comprensivo statale «Via Tiburtina Antica, 25», Roma – considerato, tra l'altro, «che il quartiere San Lorenzo, in cui si trova il nostro Istituto, è già eccessivamente vittima di speculazioni edilizie e non, che non tengono affatto conto delle reali esigenze dei cittadini che lo abitano; che il quartiere San Lorenzo è carente di spazi destinati a verde pubblico; che la realizzazione di un parco archeologico attrezzato potrebbe costituire una risorsa per i bambini ed i ragazzi della nostra scuola che potrebbero usufruirne facilmente data la vicinanza con i due plessi scolastici Saffi Borsi» – chiedeva «che le autorità competenti in materia (Ministero beni culturali ed ambientali, Laziodisu, regione, comune e municipio) mettano in atto tutte le iniziative di propria competenza affinché il parcheggio universitario venga realizzato altrove, in un'area di minore impatto ambientale, e che si realizzino nell'area via de Lollis-via dei Dalmati un parco Archeologico attrezzato e la piscina comunale»;
   il 22 dicembre 2014, il Comitato «Vestini-Dalmati-Marrucini» e il coordinamento «Quadrante Dalmati» (Anpi, Legambiente, Libera Repubblica di San Lorenzo, altre associazioni e singoli cittadini) – con lettera avente ad oggetto «Richiesta di incontro prima della riunione del 7 gennaio 2015 tra l'Università e gli Uffici competenti per vagliare il nuovo progetto «parcheggio De Lollis» – chiedeva al rettore dell'università «La Sapienza» di respingere il nuovo progetto avanzato dal Provveditorato, per tutte le motivazioni indicate nella lettera medesima, avvertendo che, in caso contrario, un componente del Comitato e membro dell'associazione ecopacifista PeaceLink – recentemente accreditata presso la Commissione europea e il Parlamento europeo per le questioni ambientali – intendeva sollecitare un parere della Commissione al riguardo; e sarebbero state comunque assunte ulteriori iniziative per ottenere il diniego invocato;
   è indubbio il valore archeologico e storico-artistico dei ritrovamenti effettuati nel cantiere aperto per la realizzazione del parcheggio interrato, come riconosciuto espressamente dal Ministero per i beni e le attività culturali – soprintendenza speciale per i beni archeologici;
   e appare inoltre evidente che gli obiettivi posti dalla medesima amministrazione di tutelare e conservare in modo integrale il sito archeologico nel suo complesso e di rendere visitabile e fruibile al pubblico il complesso archeologico non possono essere raggiunti mediante la realizzazione del proposto parcheggio sopraelevato, costituito da un grosso cubo di cemento di tre piani e sorretto su pilastri;
   tale edificio, difatti, contrasterebbe ogni possibilità di valorizzazione, non solo in quanto i pali di fondamento sarebbero posizionati all'interno del sito, ma anche perché l'incombenza dell'edificio ad appena 2,70 metri rispetto al piano di calpestio renderebbero di fatto il sito stesso inaccessibile al pubblico; l'unica modalità per tutelare e valorizzare i ritrovamenti è la costituzione di un parco archeologico attrezzato, con sentieri per le visite agli scavi con costi complessivi e tempistiche di realizzazione di gran lunga inferiori al progetto in questione;
   l'edificazione di un ecomostro in cemento di tre piani fuori terra, oltre a danneggiare irrimediabilmente il sito archeologico, avrebbe comunque un impatto negativo nell'ambito dell'edilizia del quartiere e rappresenterebbe un ennesimo capitolo della speculazione edilizia che lo ha interessato (il «sacco» di San Lorenzo), unitamente alla già avvenuta distruzione delle ex Fonderie Bastianelli, alla ricostruzione dei fabbricati nell'area di via dei Dalmati, alla proposta trasformazione dell'ex dogana in un mega centro commerciale, alla realizzazione del complesso «Città del Sole» che ha sacrificato il sito archeologico di estrema rilevanza, rinvenuto durante i lavori (il più importante giacimento del Pleistocene del territorio romano, fossili animali databili 650 mila anni fa, strutture che testimoniano un insediamento dal V secolo avanti Cristo all'età repubblicana e imperiale fino al Medioevo e Rinascimento);
   come rilevato nella risoluzione di moratoria del 9 aprile 2013, il quartiere San Lorenzo ha subito per decenni trasformazioni urbanistiche incontrollate, prive di qualsivoglia organicità che hanno stravolto il suo equilibrio architettonico; al fine di evitare ulteriori danni, si è imposta la necessità di elaborare un piano particolareggiato e unitario degli interventi da effettuare, rappresentato dal Progetto Urbano San Lorenzo, all'interno del quale individuare in modo partecipato e complessivo gli spazi per la collocazione dei servizi pubblici, del verde, dei luoghi per il tempo libero e la cultura, gli spazi per gli interventi di recupero edilizio e quelli per la realizzazione di nuovi fabbricati; il percorso, iniziato nel 2002, ha trovato una sintesi nel 2010, con l'elaborazione di un documento da parte dei cittadini di San Lorenzo, votato dal Consiglio municipale, nel quale sono contenute le linee di indirizzo degli assetti futuri del quartiere; il progetto in variante del parcheggio in questione risulta evidentemente del tutto in contrasto con le dette linee di indirizzo;
   la costruzione dei nuovi parcheggi aumenterebbe il congestionamento e l'inquinamento, già molto consistente sul quadrante de Lollis-Marruccini, aggravando, inoltre, una situazione già insostenibile per il quartiere, poiché la cementificazione dell'area comporterebbe la perdita di uno spazio verde in un territorio che ne è già drammaticamente privo;
   la costruzione del parcheggio non risponde ad alcun interesse pubblico, poiché avrebbe unicamente l'effetto di consentire a duecento dipendenti dell'Università «La Sapienza», di poter arrivare al lavoro semplicemente attraversando la strada, anziché camminare 12 minuti dal parcheggio universitario già esistente di largo Passamonti, ad oggi ingiustificatamente non utilizzato, che potrebbe essere anche eventualmente ampliato, con un bassissimo impatto ambientale e con un considerevole contenimento dei costi rispetto al mega-progetto attuale;
   la costruzione del parcheggio inoltre disattende gli indirizzi comunali sulla mobilità, tesi a scoraggiare l'uso del mezzo privato per coloro che lavorano nel centro, attraverso un nuovo piano strategico finalizzato al miglioramento dell'offerta dei sistemi di trasporto collettivi, della mobilità ciclabile al servizio dei cittadini e dei pedoni;
   è infine ragionevole prevedere che il costo dell'opera, già molto elevato, potrebbe lievitare in ragione delle prevedibili iniziative giudiziarie o dalle altre possibili contestazioni dei residenti della zona –:
   se non si ritenga che l'edificazione del parcheggio, consistente in una costruzione in cemento di tre piani fuori terra, possa irrimediabilmente danneggiare il sito archeologico rinvenuto nell'area oggetto del presente atto di sindacato ispettivo;
   quali ragioni abbiano determinato il Ministero per i beni e le attività culturali – soprintendenza speciale per i beni archeologici, ad esprimere parere favorevole all'elaborazione di un progetto di parcheggio sopraelevato di 2,70 metri rispetto al piano di calpestio della quota archeologica, nonostante il riconoscimento della rilevanza dei rinvenimenti archeologici e la manifestata necessità di tutelare e conservare il sito archeologico nella sua interezza;
   quali opportune ed urgenti iniziative di propria competenza il Ministro interrogato intenda porre in essere al fine di impedire la realizzazione del progetto di parcheggio multipiano interrato e/o fuori terra di cui in premessa;
   quali iniziative di propria competenza il Ministro interrogato intenda intraprendere per valorizzare il rinvenuto sito archeologico e se sia stata valutata la possibilità di creare un progetto di musealizzazione dei reperti o di realizzare un parco archeologico al fine di tutelare la godibilità e fruibilità pubblica di tutta l'area de qua. (4-07701)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 14 novembre 2016
nell'allegato B della seduta n. 705
4-07701
presentata da
DI BATTISTA Alessandro

  Risposta. — Si riscontra l'interrogazione in esame, nella quale l'interrogante, con riferimento al progetto di edificazione di un parcheggio in Roma, nell'area compresa tra via Cesare de’ Lollis e via dei Dalmati, chiede di conoscere le ragioni per le quali il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo si è espresso favorevolmente all'elaborazione di un progetto di parcheggio sopraelevato di 2,70 metri rispetto al piano di calpestio della quota archeologica, «nonostante il riconoscimento della rilevanza dei rinvenimenti archeologici e la manifesta necessità di tutelare e conservare il sito archeologico nella sua interezza»; le iniziative che il Ministero intenda porre in essere per impedire la realizzazione del parcheggio suddetto; le iniziative, infine, che il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, per quanto di competenza, intenda intraprendere per valorizzare il sito archeologico rinvenuto, eventualmente valutando anche la possibilità di realizzazione di un parco archeologico e di musealizzazione dei reperti ivi rinvenuti.
  Riguardo ai quesiti posti dall'interrogante, la soprintendenza speciale per il Colosseo, il museo nazionale romano e l'area archeologica di Roma (di seguito Sscol) e il Provveditorato alle opere pubbliche del Lazio (di seguito provveditorato) hanno comunicato quanto segue.
  Già nel 1999 la Sscol, a seguito dell'individuazione di stratigrafie archeologiche durante una campagna di carotaggi eseguiti nell'area sopra indicata, comunicò all'Università degli studi di Roma «La Sapienza» (di seguito università), che si rimaneva «in attesa di comunicazioni in ordine agli interventi che si intendeva realizzare nell'area indagata», anticipando, però, che sarebbe potuto essere utile acquisire ulteriori dati archeologici (prot. 21218 del 2 agosto 1999).
  Successivamente la Sscol, a seguito della proposta di realizzare un parcheggio sotterraneo, aule e un centro sportivo, avanzata dall'università nel luglio 2004, rilevò la necessità di eseguire indagini di scavo, valutando probabile la presenza di resti archeologici nel sottosuolo. In tale sede si rappresentò anche l'opportunità che la Sscol venisse chiamata a collaborare, per quanto di competenza, alla stesura del progetto preliminare.
  L'università, con delibera del consiglio di amministrazione del 26 febbraio 2006, espresse la volontà di realizzare un parcheggio nell'area compresa tra via Cesare De Lollis e via dei Dalmati.
  Il provveditorato, in forza di una convenzione stipulata con l'università per svolgere le funzioni di stazione appaltante, redasse un progetto preliminare che prevedeva la realizzazione di un parcheggio interrato con sovrastante terrazza, destinata a palestra e campo da basket e sistemazioni esterne.
  Successivamente alla redazione del progetto definitivo, l'università richiese al provveditorato, sulla base delle istanze della cittadinanza e dei comitati di quartiere, di eliminare l'impianto sportivo per l'inserimento di una piscina.
  Il progetto definitivo venne, pertanto, integralmente rielaborato dal provveditorato sulla base di tale indicazione e vennero contestualmente avviate la procedura di conformità urbanistica e l'intesa Stato-regioni ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 18 aprile 1994, n. 383 (regolamento recante disciplina dei procedimenti di localizzazione delle opere di interesse statale), per acquisire anche il parere del comune di Roma.
  Il progetto riguardante l'autorimessa interrata venne, quindi, approvato dall'università con delibera del luglio 2007.
  In sede di conferenza dei servizi del 10 dicembre 2008, convocata per l'esame del progetto definitivo, elaborato senza la partecipazione (seppure auspicata) della soprintendenza, la Sscol rilevò interferenze con le stratigrafie archeologiche già identificate e richiese ulteriori indispensabili indagini prima di esprimere il proprio parere, mentre il comune e il municipio III si espressero favorevolmente rappresentando la necessità di piccole integrazioni.
  La Sscol, in particolare, richiese indagini di tomografia elettrica tridimensionale, specificando che, successivamente, si sarebbe proceduto all'esecuzione di indagini di scavo sull'area, con particolare riferimento alle anomalie evidenziate dalla tomografia. Nel frattempo, sospese il proprio parere di competenza.
  Nel corso del 2009 e del 2010 furono eseguite le prescritte indagini archeologiche nei limiti consentiti dalla messa in sicurezza delle pareti di scavo, consistenti nella tomografia tridimensionale sull'intera area di intervento e nello scavo di trincee eseguito in corrispondenza delle anomalie rilevate dalla predetta tomografia.
  In ordine al progetto definitivo, presentato nella successiva conferenza dei servizi del 18 febbraio 2010, la Sscol confermò quanto già rilevato ripetutamente in passato circa la presenza nel sottosuolo, alle quote interessate dal progetto, di un sistema di cavità sotterranee e di stratigrafie di frequentazione antica. La stessa Sscol, considerando la valenza pubblica del progetto e la necessità, riferita dal provveditorato, di evitare la perenzione dei fondi già stanziati, recepì positivamente l'opportunità prospettata della riqualificazione dell'area, a condizione che il progetto esecutivo si integrasse con la realtà archeologica, valorizzandola.
  A tale proposito, la Sscol indicò le seguenti condizioni vincolanti: esecuzione di scavi archeologici e di tutte le indagini reputate necessarie; recepimento nel progetto esecutivo delle prescrizioni dettate dalla soprintendenza espresse successivamente alla valutazione dei risultati delle indagini; possibilità di variare il progetto anche in modo sostanziale, a discrezione della soprintendenza, compresa la totale irrealizzabilità dei piani interferenti con preesistenze archeologiche; documentazione completa e valorizzazione della realtà archeologica (nota n. 5560 del 18 febbraio 2010).
  Acquisito definitivamente in data 15 giugno 2010 il «provvedimento di raggiunta intesa», relativamente all'area da destinare a parcheggi, nel successivo ottobre 2010, l'università deliberò l'acquisizione dell'area di proprietà dell'Agenzia del demanio.
  A seguito di procedura di gara ad evidenza pubblica, l'opera venne appaltata e avviati i lavori di scavo che evidenziarono la presenza di reperti archeologici. Gli scavi furono condotti alla presenza continua dell'archeologo ma anche di rappresentanti dell'università e del municipio presenti in cantiere in più occasioni.
  Al Provveditorato alle opere pubbliche del Lazio – il quale aveva trasmesso una tavola progettuale riferendo trattarsi della sovrapposizione del progetto esecutivo approvato sul rilievo quotato delle emergenze archeologiche – la Sscol confermò la possibilità di realizzare il parcheggio sull'area, a condizione che si ponesse al di sopra della massima quota archeologica; chiese, inoltre, di individuare e trasmettere la tipologia di realizzazione delle opere nonché il progetto di valorizzazione, così da consentire di esprimere il proprio parere (nota n. 38447 del 22 ottobre 2013).
  Con successiva nota n. 25372 del 15 luglio 2014, la Sscol ha ribadito i propri pareri già espressi in precedenza circa la tutela e la conservazione integrale del sito archeologico nel suo complesso, richiedendo un progetto rispettoso delle proprie prescrizioni.
  Il provveditorato, allora, a seguito di incontri con i rappresentanti del comune, dell'università, della Sscol e del municipio, ha elaborato una proposta progettuale tenendo conto del vincolo imposto dalla Soprintendenza di posizionare il manufatto ad una quota tale da consentire la fruibilità del piano archeologico, trasmettendola a tutti i soggetti interessati all'area, per le autorizzazioni di rito.
  La Sscol, da ultimo, ha comunicato che «il comune di Roma Capitale, in seguito alle considerazioni negative emerse relativamente alla nuova configurazione progettuale dell'area, ha preso atto della conclusione con esito negativo della conferenza dei servizi interna dell'8 gennaio 2015».
  In via informale, tramite consultazione del sito web dell'università, si è appreso che il consiglio di amministrazione dell'università ha deliberato, nella seduta del 17 febbraio 2015, di abbandonare il progetto relativo alla realizzazione del parcheggio multipiano interrato, delle strutture sportive e della riqualificazione dell'area di superficie in via De Lollis-via dei Dalmati, per le ragioni indicate nelle premesse della delibera dell'organo dell'ateneo (http://www.uniroma1.it/ateneo/circolari/consiglio-di-amministrazione-del-17-febbraio-2015).
  Stante l'incertezza sulla destinazione futura dell'area, la Sscol stessa ha prescritto di procedere all'adeguata protezione dei resti e al loro rinterro (nota n. 10176 dell'8 aprile 2015).
  A tale riguardo la Sscol ha informato che, in una riunione svoltasi il 23 luglio 2015, è stato concordato che il provveditorato avrebbe curato la ricopertura del lotto, con l'accordo tra il comune di Roma e l'università.
  Nel frattempo la soprintendenza stessa, per scongiurare la perdita dei beni e realizzare adeguate opere di protezione prima degli auspicati rinterri, ha provveduto a eseguire interventi di somma urgenza.
  Le indagini archeologiche, anche se non hanno potuto riguardare l'intera area (per motivi non dipendenti dalla soprintendenza), hanno evidenziato una frequentazione del sito già dal quinto secolo avanti Cristo, con resti di viabilità e un ampio reticolo di ambienti ipogei, riferibile a un'area di cavatura antica nonché i resti una villa con annesse strutture termali.
  La soprintendenza ha anche avviato la procedura per l'apposizione del vincolo archeologico sull'intera area, secondo quanto dettato dalle nome del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (codice dei beni culturali e del paesaggio).
  Nel corso degli anni, la Sscol ha più volte ribadito il valore archeologico dell'area, richiedendo tutela e conservazione integrale delle strutture rinvenute e consentendo, una volta concluse le indagini di scavo, che l'università e Roma Capitale, elaborassero un progetto che permettesse non solo la conservazione ma anche la valorizzazione, la protezione e la fruibilità del complesso archeologico da parte del pubblico.
  L'amministrazione riconferma la propria piena disponibilità a valutare le proposte progettuali, che potranno essere elaborate – una volta sciolti taluni nodi in ordine alle competenze – dagli enti aventi titolo, relative alla costituzione di un parco archeologico attrezzato, rientrando ciò nei suoi compiti istituzionali.
La Sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e il turismoIlaria Carla Anna Borletti Dell'Acqua.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

area di parcheggio

archeologia

sito storico