ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07694

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 371 del 27/01/2015
Firmatari
Primo firmatario: REALACCI ERMETE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 27/01/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 27/01/2015
Stato iter:
15/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/06/2015
VICARI SIMONA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 02/02/2015

SOLLECITO IL 05/03/2015

SOLLECITO IL 01/04/2015

SOLLECITO IL 05/05/2015

SOLLECITO IL 11/06/2015

RISPOSTA PUBBLICATA IL 15/06/2015

CONCLUSO IL 15/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07694
presentato da
REALACCI Ermete
testo di
Martedì 27 gennaio 2015, seduta n. 371

   REALACCI. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   la geotermia è una fonte di energia a basse emissioni con importanti margini di crescita nell'ambito delle fonti rinnovabili. L'Italia è tra i Paesi più avanzati nel settore per ricerca tecnologica: innovazione in continua evoluzione per favorire lo sfruttamento delle risorse geotermiche e una maggiore tutela dell'ambiente, in particolare di suoli, delle falde acquifere e della fragilità sismotettonica delle aree interessate. Sviluppo tecnologico che oggi riguarda sempre maggiormente anche le pompe di calore geotermiche a bassa entalpia, anche grazie a piccoli impianti ad uso domestico o non strettamente industriale;
   in Italia la geotermia ha infatti una lunga storia. La nostra penisola ha un elevato gradiente geotermico che ha permesso lo sfruttamento del calore naturale terrestre in diversi luoghi del Paese. La presenza di sorgenti naturali ad acqua calda è stata ed è ancora oggi sfruttata dall'uomo in diverse province ed altre aree sono potenzialmente sfruttabili in maggior misura rispetto al loro attuale utilizzo;
   la Toscana, con l'area di Larderello (Pisa), è la regione dove è avvenuta la più antica utilizzazione al mondo dell'energia geotermica che ha sfruttato le sorgenti naturali almeno dal tempo degli Etruschi. Sempre nella medesima area è avvenuta la prima trasformazione di energia geotermica in energia elettrica, trasformazione che avviene tuttora, per quanto la sua produzione copre una frazione della richiesta energetica nazionale. L'energia geotermica, un tempo sfruttata da sorgenti naturali di acqua calda e vapore (110-150o C), i cosiddetti «lagoni», ora è sfruttata tramite il vapore captato con pozzi perforati fino alle rocce calcaree triassiche sottostanti e ignee del sottosuolo Altre aree geotermali si trovano nei Colli Euganei, in Veneto, vicino Padova, nell'area di Grado in Friuli dove sono stati perforati pozzi per riscaldamento di edifici, a Casaglia nel ferrarese dove nel sottosuolo si sviluppa un sistema di falde chiamato dorsale ferrarese, nei campi Flegrei e nell'isola d'Ischia nell'area napoletana, ad Alcamo e Sciacca nella Sicilia occidentale, nelle isole Eolie e nell'isola di Pantelleria;
   nell'ultimo quinquennio vi poi è stato grande incremento del numero di impianti geotermici a bassa entalpia, ovvero di pompe di calore geotermiche, che sfruttano lo scambio termico con il sottosuolo superficiale per mezzo di una pompa di calore. Il suolo rappresenta per la pompa di calore una «sorgente» (quando essa lavora in riscaldamento) o un «pozzo» (in modalità rinfrescamento) di calore. Rispetto all'aria atmosferica, che è la sorgente adoperata ad esempio dalle pompe di calore aerotermiche, la temperatura del suolo ad una certa profondità subisce variazioni annuali molto più contenute: a profondità di 5-10 metri la temperatura del suolo è pressoché costante tutto l'anno ed è equivalente all'incirca alla temperatura media annuale dell'aria, ovvero circa 10-16o C. Ciò significa che il suolo, rispetto all'aria, è più caldo d'inverno e più fresco d'estate, a vantaggio del rendimento della pompa di calore;
   in Europa è stata la Svezia che ha maggiormente utilizzato le pompe di calore geotermiche con 3,8 GW th installati (con l'utilizzo di 36.000 Tga di energia geotermica), seguita dall'Islanda con 1,8 GW th (24.500 TJ/a) e alla Turchia con 1,4 GW th (24.000 TJ/a). Nel 2012 è stata la Germania ad aver installato 264.800 pompe di calore geotermiche seguita dalla Svezia con 243.058 e dall'Australia con 113.633, che hanno consentito risparmi di ktpe (chilotonnellate di petrolio equivalente) pari a 442, 344 e 114 e rispettivamente. L'Italia, Paese a vocazione geotermica, ne ha installato soltanto 10.300 con un risparmio complessivo di 61 ktpe;
   l'articolo 7, comma 4, del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28 stabiliva poi che: «con decreto del Ministro dello sviluppo economico, da adottare, di concerto con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, previa intesa con la Conferenza unificata, di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, sono stabilite le prescrizioni per la posa in opera degli impianti di produzione di calore da risorsa geotermica, ovvero sonde geotermiche, destinati al riscaldamento e alla climatizzazione di edifici, e sono individuati i casi in cui si applica la procedura abilitativa semplificata di cui all'articolo 6»;
   il suddetto provvedimento legislativo ad oggi non è stato ancora emanato e favorirebbe l'efficienza ed il risparmio energetico, oltreché lo sviluppo e il riordino normativo degli impianti geotermici a bassa entalpia, ovvero di impianti di climatizzazione degli edifici che sfruttano lo scambio termico con il sottosuolo superficiale per mezzo di una pompa di calore –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza del notevole ritardo nell'emanazione del sopracitato decreto e se non intendano attivarsi quanto prima affinché la predetta disciplina venga emanata con i più alti standard tecnologici esistenti per favorire l'efficienza energetica e al tempo stesso la salvaguardia dell'ambiente.
(4-07694)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 15 giugno 2015
nell'allegato B della seduta n. 442
4-07694
presentata da
REALACCI Ermete

  Risposta.Al fine di realizzare gli obiettivi prefissati dal Governo in materia energetica, quali la sicurezza degli approvvigionamenti e il contenimento dei costi energetici, si è reso necessario Io sviluppo dell'utilizzo delle risorse geotermiche, in quanto risorse produttive di energia, ricavabili da riserve di calore sotterraneo, rinnovabili a pieno titolo e di cui il territorio italiano è particolarmente ricco.
  Nell'ambito del quadro normativo nazionale le risorse geotermiche sono state assimilate a risorse minerarie e quindi considerateci pubblico interesse, da esercitare in regime concessorio, in base al regio decreto 29 luglio 1927, n. 1443 (Norme di carattere legislativo per disciplinare la ricerca e la coltivazione delle miniere del Regno).
  Nel 2010 è stato emanato il decreto legislativo 11 febbraio 2010, n. 22 (Riassetto della normativa in materia di ricerca e coltivazione delle risorse geotermiche, a norma dell'articolo 27, comma 28, della legge 23 luglio 2009 n. 99), che rappresenta il principale riferimento della normativa attualmente in vigore in materia di risorse geotermiche, con il quale sono state, in particolare, semplificate le regole per ottenere le autorizzazioni necessarie all'attuazione di progetti di valorizzazione delle risorse geotermiche a fini energetici.
  Le recenti modifiche apportate a tale decreto con il decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28 di attuazione della Direttiva 2009/28/CE, hanno stabilito, tra l'altro, che al fine di promuovere la ricerca e lo sviluppo di nuove centrali geotermoelettriche a ridotto impatto ambientale sono considerati di interesse nazionale i fluidi geotermici a media ed alta entalpia finalizzati alla sperimentazione, su tutto il territorio nazionale, di impianti pilota con reiniezione del fluido geotermico nelle stesse formazioni di provenienza e con potenza nominale installata non superiore a 5 MWe per ciascuna centrale.
  In tal modo la fonte di energia geotermica potrà essere utilizzata maggiormente, non solo per la produzione di elettricità ma anche come fonte diretta di calore. Si prevede infatti che, con gli strumenti legislativi posti in essere, la geotermia, che attualmente rappresenta il 10 per cento dell'energia risultante da fonti rinnovabili italiane, possa raddoppiare breve tempo, consentendo di raggiungere più facilmente l'obiettivo del 25 per cento di energia prodotta da fonti pulite.
  In merito alla specifica richiesta dell'interrogante, relativa all'adozione da parte del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, previa intesa con la Conferenza unificata, del decreto che stabilisce le prescrizioni per la posa in opera degli impianti di produzione di calore da risorsa geotermica, ovvero sonde geotermiche, destinati al riscaldamento e alla climatizzazione di edifici, ex articolo 7, comma 4 del citato decreto legislativo n. 28 del 2011, si specifica che il Ministero dello sviluppo economico ha già provveduto ad effettuare una ricognizione delle norme tecniche adottate sulla base delle best practices in materia, ed è stata predisposta la bozza del decreto in argomento che dovrà poi seguire i vari passaggi istituzionali ai fini della relativa emanazione.
La Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economicoSimona Vicari.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

pompa di calore

energia rinnovabile

climatizzazione