ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07661

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 369 del 23/01/2015
Firmatari
Primo firmatario: NESCI DALILA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 23/01/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 23/01/2015
Stato iter:
13/12/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 13/12/2016
ORLANDO ANDREA MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 13/12/2016

CONCLUSO IL 13/12/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07661
presentato da
NESCI Dalila
testo di
Venerdì 23 gennaio 2015, seduta n. 369

   NESCI. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   secondo quanto riportato su «Il Quotidiano del Sud» del 21 gennaio 2015 in un articolo a firma Michele Albanese, la Procura di Palmi, uno dei presidi giudiziari più importanti di tutta la Calabria, rischia a breve la paralisi;
   nel summenzionato articolo, infatti, viene precisato che «fra qualche mese l'organico di magistrati potrebbe ridursi anche del 60 per cento rispetto all'attuale che è già ridotto. A fine mese è previsto il trasferimento di ben cinque pubblici ministeri e cioè Salvatore Dolce trasferito alla procura generale di Catanzaro, Luigi Iglio alla procura di Avellino, Enzo Bucarelli alla procura di Torino, Francesco Ponzetta e Gianluca Gelso alla procura di Reggio Calabria. Questi ultimi quattro hanno chiesto di posticipare il possesso nei nuovi uffici a luglio prossimo. In forza a Palmi resterebbero Domenico Cappelleri magistrato di primo incarico, Anna Pensabene giunta lo scorso anno a marzo, Rocco Cosentino e Giulia Masci che è in aspettativa»;
   come riportato sul sito del Consiglio superiore della magistratura, la procura di Palmi già ad oggi presenta un organico vacante, a cominciare dall'assenza del procuratore della Repubblica, dopo il trasferimento a Firenze di Giuseppe Creazzo;
   in pratica, scrive ancora Albanese, «fra qualche mese, in forza alla procura di Palmi che al momento è guidata dal procuratore capo facente funzioni Emanuele Crescenti, resterebbero solo tre sostituti procuratori sui dieci previsti in organico, oltre al procuratore aggiunto e al pm capo»;
   secondo quanto riportato ancora nel succitato articolo, i vuoti di organico riguarderebbero anche il personale amministrativo dato che «di recente gli uffici di procura palmese hanno visto il passaggio ad altra sede di due funzionari che si occupavano degli affari civili e delle esecuzioni penali, due settori strategici, i quali non sono stati ancora rimpiazzati e presto un altro storico funzionario andrà in pensione»;
   la situazione, a parere dell'interrogante, è dunque molto preoccupante, considerando peraltro che la procura di Palmi riveste un ruolo determinante nella lotta alla criminalità organizzata, avendo come giurisdizione la Piana di Gioia Tauro, con il suo grande e problematico porto, da sempre mirino degli interessi «ndranghetistici»;
   a titolo di esempio, si menziona l'ultima operazione — «Cirello» — portata avanti dalla procura di Palmi (nella fattispecie dai sostituti procuratori Giulia Pantano e Salvatore Dolce) che ha portato all'arresto di diciotto persone per spaccio di droga e detenzione e porto abusivo di armi, accusati di avere gestito una vasta attività di spaccio di cocaina, eroina e canapa indiana tra Rosarno, Marina di Gioiosa Jonica e Rizziconi. Alcuni fermati risultano essere contigui alle cosche di ‘ndrangheta dei Pesce di Rosarno e dei Mazzaferro di Marina di Gioiosa Jonica;
   ancora, si può ricordare l'operazione condotta tra Roma e Palmi che ha portato all'arresto di tre affiliati al clan Bellocco, calabresi ma residenti nella capitale, ritenuti responsabili dei reati di favoreggiamento personale e procurata inosservanza di pena (avrebbero favorito la latitanza dei due boss Umberto e Francesco Bellocco);
   alla procura di Palmi sono in corso anche ulteriori indagini molto delicate, come quelle nate dopo le denunce dell'imprenditore Antonino De Masi a carico delle banche da cui la sua azienda è stata usurata e delle quali l'interrogante si è occupata in più atti parlamentari (n. 2-00282; n. 4-07023; n. 4-03994; n. 4-01099; n. 4-00724; n. 4-00294; n. 5-04504);
   si ricordano in questa sede i procedimenti penali ancora in corso n. 2540/08 R.G.N.R. – n. 1135/11 RGT, a carico dei direttori generali di Banca Antonveneta, ora MPS; n. 841/09 R.G.N.R. a carico dei direttori generali e funzionari di Banca Antonveneta (ora MPS) e BNL; n. 8006/12 RGNR – 2233/13 RGT, a carico dei direttori generali e funzionari di Unicredit Banca di Roma; n. 1755/13 R.G.N.R., in corso per ipotizzata violazione degli artt. 416 (associazione a delinquere), 644 e 110 c.p;
   la situazione della procura di Palmi è dunque al collasso, visto anche — come ricordato ancora da Michele Albanese su «Il Quotidiano del Sud», che la procura deve fare fronte ad esigenze dibattimentali enormi con «quattro udienze di collegio penale del tribunale e circa quattordici udienze dibattimentali del giudice monocratico, oltre alle udienze preliminari senza contare gli impegni davanti alla Corte d'assise con celebrazioni di processi non sempre di competenza della Direzione distrettuale antimafia» –:
   quali iniziative di competenza intenda assumere per garantire il corretto funzionamento del procura di Palmi.
(4-07661)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 13 dicembre 2016
nell'allegato B della seduta n. 713
4-07661
presentata da
NESCI Dalila

  Risposta. — Mediante l'interrogazione in esame, l'interrogante prospetta criticità della procura della Repubblica di Palmi, con riferimento alle dotazioni di personale, amministrativo e di magistratura.
  Chiede, pertanto, quali iniziative il Ministero intenda assumere per superare le evidenziate carenze.
  Il profondo rinnovamento delle politiche del personale dell'amministrazione della giustizia ha costituito fondamentale obiettivo dell'azione di governo, sin dal mio insediamento, nella consapevolezza dell'importanza che assume l'apporto di adeguate risorse umane per il funzionamento degli uffici giudiziari e per il supporto alle innovazioni organizzative e tecnologiche necessarie alla modernizzazione dei servizi della giustizia.
  Nella prospettiva di ottimizzare le potenzialità offerte dalla riforma della giustizia, ormai avviata, si è perseguita un'azione di continua attenzione al personale amministrativo, muovendo innanzitutto dalla ricerca di strumenti di reclutamento di nuove risorse, senza trascurare il riconoscimento delle competenze maturate e la valorizzazione delle professionalità già presenti nell'amministrazione.
  Il lavoro di questi anni, ispirato a tali finalità, ha consentito di raggiungere importanti risultati e di tracciare nuovi percorsi.
  Gli interventi adottati si sono articolati attraverso:
   a) misure straordinarie per il reclutamento di nuove risorse, avviate con il bando per mobilità volontaria per 1031 posti, pubblicato il 18 febbraio 2015, e procedure di mobilità obbligatoria, promosse in attuazione dell'articolo 1, comma 425, della legge di stabilità 2015 e dell'articolo 1, comma 771, della legge di stabilità 2016;
   b) l'avvio delle procedure di riqualificazione autorizzate dall'articolo 21-quater del decreto-legge 27 giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2015, n. 132, che consente il passaggio di area, con conseguente progressione professionale, a due fondamentali qualifiche dell'ordinamento professionale dell'amministrazione giudiziaria: cancellieri e ufficiali N.E.P.;
   c) la sottoscrizione, nel novembre 2015, dell'accordo sul Fondo unico di amministrazione, con il quale sono state finalmente redistribuite risorse pari a 90.496.445 milioni di euro relative agli anni 2013, 2014 e 2015, destinate a tutto il personale del Ministero e nel cui ambito è stato delineato, per la prima volta, per il personale dell'amministrazione giudiziaria un sistema graduale di introduzione di meccanismi premiali.

  Relativamente all'incentivazione e alla valorizzazione del personale presente, i tempi sono finalmente maturi per avviare una nuova stagione di reclutamento e razionalizzazione delle risorse, combinando le azioni verso obiettivi di riqualificazione ed ottimizzazione dell'apporto professionale.
  Con le fondamentali misure introdotte dal decreto-legge 30 giugno 2016, n. 117, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 agosto 2016, n. 161, si è, infatti, conseguito il significativo risultato dell'acquisizione di nuove risorse per gli uffici giudiziari mediante procedure di assunzione, che apriranno al processo di ringiovanimento e al passaggio di competenze professionali nell'amministrazione giudiziaria, da molti anni atteso.
  Il decreto-legge citato autorizza il Ministero ad un vero e proprio programma di nuove assunzioni, articolato in più fasi: nell'immediato – il bando per il concorso è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 22 novembre 2016 – il reclutamento a tempo indeterminato di 1000 nuove unità di personale amministrativo non dirigenziale, cui potranno aggiungersi ulteriori, ancor più significative, risorse una volta completate le procedure di mobilità obbligatoria, impiegando le residue unità destinate a quest'ultime.
  In tal modo, si raggiunge non soltanto il fondamentale obiettivo dell'avvio di nuove assunzioni, dopo anni di sostanziale stagnazione delle fonti di reclutamento concorsuale, ma si delinea un complessivo quadro di disposizioni legislative che consentirà all'amministrazione di avviare in modo maggiormente efficace alcuni degli interventi assolutamente fondamentali per migliorare la qualità dei servizi di giustizia cui i cittadini hanno diritto.
  La legge prevede, infatti, la possibilità di introdurre nuovi profili, anche tecnici, e di rimodulare e rivedere i profili professionali e i relativi contingenti esistenti.
  Lo sviluppo delle tecnologie e la diffusione dell'informatizzazione nelle dinamiche processuali, accompagnato dalla crescente necessità di revisione dei moduli organizzativi e dei processi di lavoro, conduce necessariamente all'apertura di un percorso di riconsiderazione dei profili professionali esistenti, oltre che all'inserimento di nuove figure professionali attualmente non presenti nell'amministrazione della giustizia.
  Tale modifica apre anche la strada a percorsi di maggiore flessibilità nella mobilità interna di tutto il personale del Ministero, attuando in tal modo anche la ratio del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 15 giugno 2015, n. 34, complessivamente orientata dalla ricerca di fondamentali obiettivi di semplificazione strutturale, integrazione funzionale e massima efficienza operativa dell'amministrazione.
  La revisione dei profili professionali potrà, altresì, consentire, in una seconda fase, di aprire a nuovi percorsi e modalità di valutazione delle professionalità, assicurando una prospettiva di avanzamento professionale ad una platea più ampia rispetto a quella oggi coinvolta nelle procedure selettive di cui all'articolo 21-quater del già richiamato decreto-legge 27 giugno 2015, n. 83, avviando un ripensamento del sistema di valutazione e dei meccanismi di premialità.
  In considerazione della necessità di dare compiuta attuazione al regolamento di riorganizzazione del Ministero, si dovrà poi procedere ad una revisione complessiva della pianta organica del personale amministrativo, anche in linea con la revisione dei profili professionali, che potrà consentire una distribuzione tra le varie figure professionali sia in sede centrale che sul territorio coerente e adeguata.
  Infine, tale complessivo ripensamento delle politiche di gestione non potrà essere disgiunto dalla prosecuzione delle procedure di contrattazione collettiva in materia di Fondo unico di amministrazione, dando continuità al ciclo virtuoso che con la stipula dell'accordo del novembre 2015 si è avviato.
  Unitamente a ciò, nelle politiche del personale andranno introdotti criteri di razionalizzazione delle risorse al fine del recupero di quanto necessario per assicurare i nuovi modelli di formazione e i percorsi di riqualificazione del personale dell'amministrazione giudiziaria, anche per il tramite di interlocuzioni con le organizzazioni sindacali.
  La prospettiva che le misure indicate concorrono a delineare consentirà senz'altro di destinare ulteriori risorse anche agli uffici giudiziari calabresi.
  In particolare, allo stato, risulta che presso la Procura della Repubblica di Palmi prestano servizio 55 unità di personale amministrativo, a fronte di una pianta organica costituita – secondo il decreto ministeriale 25 aprile 2013 – da 70 risorse umane, compresa la posizione dirigenziale.
  L'indice di scopertura risulta, pertanto, pari al 21,43 per cento, in linea con la media nazionale del 21,26 per cento.
  Il computo dei presenti registra l'assetto conseguente alla prima fase di mobilità avviata, ed è destinato a giovarsi delle misure in atto.
  Per fare fronte alle attuali criticità, peraltro, è possibile ricorrere all'applicazione distrettuale di personale da altri uffici del distretto, ai sensi dell'articolo 4 del CCNL del 16 maggio 2001.
  L'istituto, regolato dall'articolo 14 dell'accordo sulla mobilità interna del personale del 27 marzo 2007, resta tuttora il più efficace e rapido strumento di ridistribuzione delle unità lavorative esistenti nell'ambito del territorio ed è rimesso all'attribuzione degli organi di vertice distrettuale, presidente della Corte d'appello e procuratore generale, ciascuno per gli ambiti di rispettiva competenza.
  Le politiche sulla mobilità sono accompagnate da convergenti misure finalizzate anche all'adeguamento delle dotazioni organiche degli uffici.
  Per quanto riguarda il personale di magistratura, è stato, recentemente elaborato lo schema di decreto ministeriale concernente la determinazione delle piante organiche degli uffici, giudicanti e requirenti, di primo grado, conseguente alla revisione delle circoscrizioni giudiziarie, e che recepisce le esigenze degli uffici secondo la loro dislocazione territoriale.
  La determinazione delle unità aggiuntive è stata effettuata sulla base di specifici parametri statistici – popolazione, flussi, cluster dimensionali – integrati da indicatori qualificativi della domanda di giustizia, quali il numero di imprese presenti sui territorio e la loro concentrazione per circondario, l'incidenza della criminalità organizzata, l'accessibilità del servizio per i cittadini.
  Alla stregua dei predetti criteri, al distretto della corte d'appello di Reggio Calabria sono stati assegnati undici posti di giudice ed uno di sostituto procuratore, in incremento della dotazione prevista.
  Lo schema di decreto è attualmente all'esame del Consiglio superiore della – magistratura per il prescritto parere e, all'esito, il Ministero curerà con la necessaria tempestività gli ulteriori adempimenti, a cui seguiranno conformi iniziative anche con riferimento al personale amministrativo, che consentano alla riforma della geografia giudiziaria di dispiegare appieno i suoi effetti, raggiungendo il preordinato obiettivo del miglioramento del servizio giustizia.
  Analogo impegno è riservato ad assicurare il numero delle unità di magistrati in servizio, agevolando anche il processo di ricambio generazionale.
  Sono, difatti, attualmente in corso due procedure di selezione e reclutamento, rispettivamente, di 340 e 350 magistrati ordinari, che consentiranno, tra il gennaio 2017 e il gennaio 2018, l'entrata in servizio di 690 nuovi magistrati, anche grazie alla riduzione, operata con il decreto-legge n. 168 del 2016, convertito con legge 25 ottobre 2016, n. 197, del tirocinio formativo per i vincitori dei concorsi banditi negli anni 2014 e 2015.
  Il 20 ottobre 2016 è stato, inoltre, bandito un nuovo concorso per la copertura di ulteriori 360 posti e mi preme sottolineare che si procederà, con cadenza annuale, all'espletamento di procedure concorsuali per la selezione di 350 magistrati ordinari, come già avvenuto nell'ultimo triennio.
  Proprio al fine di stabilizzare la permanenza nelle sedi di assegnazione è stato, infine, previsto nel decreto-legge citato – e confermato nella legge di conversione – anche l'innalzamento da tre a quattro anni del termine di legittimazione perché i magistrati possano partecipare alle procedure di trasferimento a domanda, bandite dal Consiglio superiore della magistratura.
Il Ministro della giustiziaAndrea Orlando.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

traffico di stupefacenti

esecuzione della sentenza

funzionario