ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07635

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 368 del 22/01/2015
Trasformazioni
Trasformato il 11/02/2015 in 5/04713
Firmatari
Primo firmatario: SIBILIA CARLO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 22/01/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COLONNESE VEGA MOVIMENTO 5 STELLE 22/01/2015
SCAGLIUSI EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 22/01/2015
PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 22/01/2015
BIANCHI NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE 22/01/2015
TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 22/01/2015
DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE 22/01/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 22/01/2015
Stato iter:
11/02/2015
Fasi iter:

TRASFORMA IL 11/02/2015

TRASFORMATO IL 11/02/2015

CONCLUSO IL 11/02/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07635
presentato da
SIBILIA Carlo
testo di
Giovedì 22 gennaio 2015, seduta n. 368

   SIBILIA, COLONNESE, SCAGLIUSI, PESCO, NICOLA BIANCHI, TOFALO e DE LORENZIS. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   il 31 ottobre 2014 il tribunale di Siena ha emesso sentenza di condanna a tre anni e sei mesi di reclusione, con cinque anni di interdizione dai pubblici uffici, per l’ex presidente di Monte Paschi Siena, Giuseppe Mussari, l’ex direttore generale Antonio Vigni e l’ex capo area finanza Gianluca Baldassarri colpevoli del reato di ostacolo in concorso all'esercizio delle funzioni delle pubbliche autorità di vigilanza, cioè della Banca d'Italia, in relazione all'occultamento del contratto stipulato da Mps con la banca giapponese Nomura per la ristrutturazione del derivato Alexandria;
   con questa sentenza si è concluso il primo processo dell'inchiesta sullo scandalo che ha travolto la banca senese e che rappresenta una costola del filone principale d'indagine sull'acquisizione di Banca Antonveneta, trasferita per competenza al tribunale di Milano;
   come riportato dal quotidiano on line ilfattoquotidiano.it nell'articolo pubblicato il 31 ottobre 2014 dal titolo «Derivati Mps, condannati Mussari e gli altri due coimputati», Mussari, Vigni e Baldassarri sono considerati colpevoli per aver nascosto nella cassaforte personale dell’ex direttore generale della Banca a Rocca Salimbeni il contratto (mandate agreement) in modo da evitare di iscrivere nel bilancio 2009 la perdita del derivato. Ufficialmente il documento venne ritrovato solo nell'ottobre 2012 dall'attuale amministratore delegato di Mps, Fabrizio Viola, e fu consegnato ai magistrati senesi;
   nella puntata della trasmissione di Rai3 «Report», andata in onda il 23 novembre 2014 dal titolo «Il monte dei misteri», Giuseppe Bivona, ex manager di Morgan Stanley e Goldman Sachs, ora alla Bluebell Partners di Londra, dichiara: «Montepaschi riporta all'interno del bilancio miliardi di operazioni che vengono rappresentate e contabilizzate come titoli di Stato, mentre io devo dire ho sempre sostenuto che potessero essere derivati e quindi, come tali, avrebbero dovuto essere contabilizzati», in tal modo «sarebbero cambiati i bilanci cioè i risultati del 2011, del 2012 e del 2013 sarebbero cambiati all'incirca rispettivamente di 1 miliardo, 250 milioni e 850 milioni». Inoltre, «tutte e due le controparti di Monte Paschi sulle operazioni, Deutsche Bank e Nomura, hanno pacificamente riconosciuto che queste operazioni fossero derivati»;
   sembra, inoltre, che di tali operazioni la Banca d'Italia e la Consob fossero a conoscenza forse già a partire dal 2010 e sicuramente dal 2012, avendone provveduto ad informarne la banca;
   la Monte Paschi Siena è stata salvata grazie allo Stato italiano, cioè ai 4 miliardi di euro di prestiti (cosiddetto Monti Bond) erogati nel febbraio 2013, ma nonostante l'aumento di capitale di 5 miliardi, il 26 ottobre 2014 la Banca centrale europea ha stabilito che mancano ancora 2 miliardi di capitale per mettersi in regola;
   la Banca centrale europea, sempre nell'ambito della verifica degli attivi i cui risultati sono stati pubblicati il 26 ottobre 2014, ha riclassificato come sofferenze («Non Performing Exposure») il 31 per cento del campione dei prestiti analizzati che la banca contabilizza come crediti in bonis;
   la Monte Paschi Siena, dal 2011 ad oggi (ultimo rendiconto approvato al 30 settembre 2014), ha registrato perdite per oltre dieci miliardi di euro; 
   la Monte Paschi Siena capitalizza oggi circa due miliardi e trecento milioni di euro ovvero meno di quanto capitalizzava prima dell'aumento di capitale di cinque miliardi eseguito nel giugno 2014: questo vuol dire che i piccoli investitori che hanno partecipato all'aumento di capitale hanno visto andare integralmente in fumo i fondi versati per ricapitalizzare la banca;
   l'azionariato della Monte Paschi Siena è ad oggi principalmente costituito da piccoli azionisti, mentre la maggior parte degli investitori istituzionali sono già usciti dal capitale, incluso il principale azionista ovvero il fondo americano York Capital che ha liquidato nel novembre 2014 la propria quota pari a circa il 5 per cento;
   la Monte Paschi Siena sembra contabilizzare tutt'oggi nel proprio bilancio tre miliardi di titoli di Stato relativi ad un'operazione eseguita con la banca giapponese Nomura che la stessa Banca centrale europea nel rapporto reso pubblico il 26 ottobre 2014 ha espressamente affermato di aver trattato «as a derivative» ovvero come derivati;
   la circostanza che la Monte Paschi Siena possa aver contabilizzato – e contabilizzi tutt'oggi – come titoli di Stato tre miliardi, di derivati eseguiti con la banca giapponese Nomura viene pacificamente riconosciuta nel verbale di fine ispezione su MPS redatto da otto ispettori della vigilanza della Banca d'Italia in data 17 aprile 2012 in cui, con riferimento all'operazione suddetta con la banca Nomura, è scritto «lo schema dei flussi di cassa della complessiva struttura... replica quello di una posizione short in un “Credit Default Swap sintetico”» e si riconosce «la sostanziale equiparabilità tra la struttura... e la negoziazione di un Credit Default Swap sul rischio Italia» onde concludere che «la struttura complessiva dell'operazione rientra nella definizione di derivato» precisando poi ulteriormente che «l'operazione nel suo complesso si sostanzia in un derivato creditizio (Credit Default Swap)», non mancando di osservare come «di norma i derivati di credito sono iscritti nel portafoglio... di negoziazione... L'azienda ha invece contabilizzato le diverse componenti... disgiuntamente, allocandole in diversi portafogli»;
   l'amministratore delegato della Monte Paschi Siena (dottor Fabrizio Viola, ha percepito per l'esercizio 2013 — chiuso con oltre 1,4 miliardi di perdite — una remunerazione di 1,7 milioni di euro, con ciò apparentemente disattendendo quanto affermato nel comunicato stampa emesso dalla banca il 7 ottobre 2013 in cui la banca aveva assunto «l'impegno a rispettare il limite massimo di remunerazione (concordato con la Commissione europea per un importo pari a 500.000 euro) fino al completamento dell'aumento di capitale o al rimborso integrale dei Nuovi Strumenti Finanziari»;
   ad oggi sono molti gli istituti, tra banche ed intermediari finanziari, ad essere stati commissariati o sottoposti ad amministrazione controllata da parte della Banca d'Italia in virtù degli articoli 70 e ss. del Testo unico bancario. Tra gli altri ricordiamo: la Banca Padovana di Credito Cooperativo, la Banca Popolare dell'Etna, la Bcc Irpinia, la Cassa di Risparmio di Loreto, la veneta East Capital Sgr, la Commercio e Finanza di Napoli, la Imel.Eu di Bergamo, la Adenium Sgr, la Medioleasing, l'abruzzese Tercas, la Banca Marche, la Carife, la Banca Popolare di Spoleto, la Banca di credito cooperativo di Cascina –:
   se sia mai giunta al Ministro interrogato la proposta di cui agli articoli 70 comma 1 lettere a) e b) e seguenti del Testo unico bancario per gravi irregolarità nell'amministrazione e gravi violazioni normative, nonché per gravi perdite patrimoniali, con il conseguente scioglimento degli organi di controllo e nomina di nuovi amministratori e, se anche alla luce delle notizie emerse su fonti di stampa ed ufficiali, il Governo abbia mai ritenuto di acquisire elementi sulla vicenda. (4-07635)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

banca

retribuzione del lavoro

Banca centrale europea