ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07605

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 367 del 21/01/2015
Firmatari
Primo firmatario: SORIAL GIRGIS GIORGIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 21/01/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 21/01/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 25/11/2015

SOLLECITO IL 26/07/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07605
presentato da
SORIAL Girgis Giorgio
testo di
Mercoledì 21 gennaio 2015, seduta n. 367

   SORIAL. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   nella legge di stabilità 2015 approvata dalla maggioranza e in vigore dal 1o gennaio 2015, il comma 7 dell'articolo 1, modificando l'articolo 39, decreto-legge n. 201 del 2011, ha esteso l'operatività del Fondo garanzia piccole e medie imprese alle imprese con un numero di dipendenti non superiore a 499;
   far rientrare nella definizione di piccole e medie imprese che abbiano fino a 499 dipendenti è in netto contrasto con la realtà delle piccole e medie imprese e rischia di stravolgere la missione stessa del Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese che in questi anni ha mostrato una preziosa funzione anticiclica a sostegno dell'economia reale e la sua funzione primaria di sostegno alle imprese di minore dimensione;
   le piccole e medie imprese rappresentano oltre il 90 per cento del tessuto economico nazionale e sono considerate il motore dell'economia dell'Unione europea, una fonte di lavoro, oltre che un modello vincente di imprenditorialità e sviluppo, competitività e innovazione, ma oggi vivono un momento di grave difficoltà a causa della crisi economica in atto e del credit crunch che ne è derivato e che si è abbattuto soprattutto su di loro;
   secondo i recenti studi dell'istituto Cerved un quinto del totale delle piccole e medie imprese italiane è fuori mercato: dal 2007, infatti, 13 mila aziende sono fallite, cinquemila hanno avuto una procedura concorsuale non fallimentare e 23 mila sono state liquidate volontariamente, mentre quelle sopravvissute all'urto della crisi hanno perso comunque 31 punti di Margine operativo lordo (Mol) e più che dimezzato la loro redditività, passata dal 13,9 per cento al 5,6 per cento;
   secondo i dati di Unioncamere fallirebbero circa 40 imprese italiane al giorno, quasi due all'ora; nel primo trimestre 2014 ci sarebbero stati più di 3.600 fallimenti, dato in crescita del 22 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente;
   il Presidente di RETE, imprese Italia Giorgio Merletti ha dichiarato in merito che tale norma «non solo è in contrasto con la definizione europea di piccole e medie imprese, ma mischia nello stesso strumento realtà imprenditoriali profondamente diverse che devono essere invece sostenute da interventi altamente specializzati» e ha lanciato il seguente allarme: «in tal modo il Fondo di garanzia rischia di trasformarsi in uno strumento che consente alle banche di scaricare gran parte del rischio derivante dalle operazioni a favore di grandi imprese che non hanno certo bisogno della garanzia pubblica per ottenere credito, sprecando così risorse pubbliche. E tutto ciò a danno delle imprese di minori dimensioni» –:
   se il Ministro interrogato sia al corrente di quanto accaduto ai danni delle piccole e medie imprese come espresso in premessa, e se non ritenga opportuno ed improcrastinabile attivarsi nei modi che gli sono propri, eventualmente con un'iniziativa normativa diretta, per far sì che questa evidente distorsione sia corretta per il bene delle piccole e medie imprese già fin troppo provate dalla crisi economica in atto. (4-07605)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

piccole e medie imprese

piccole e medie industrie

grande impresa