ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07585

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 366 del 20/01/2015
Firmatari
Primo firmatario: PASTORELLI ORESTE
Gruppo: MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Data firma: 20/01/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI LELLO MARCO MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) 20/01/2015
DI GIOIA LELLO MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) 20/01/2015
LOCATELLI PIA ELDA MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) 20/01/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 20/01/2015
Stato iter:
07/07/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/07/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 28/04/2015

SOLLECITO IL 03/09/2015

SOLLECITO IL 10/11/2015

SOLLECITO IL 25/02/2016

SOLLECITO IL 11/04/2016

SOLLECITO IL 08/06/2016

RISPOSTA PUBBLICATA IL 07/07/2016

CONCLUSO IL 07/07/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07585
presentato da
PASTORELLI Oreste
testo di
Martedì 20 gennaio 2015, seduta n. 366

   PASTORELLI, DI LELLO, DI GIOIA e LOCATELLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   in data 29 ottobre 2014 il sottoscritto presentava presso l'VIII Commissione una interrogazione a risposta immediata avente a oggetto la richiesta di chiarimenti circa l'incendio di vaste proporzioni sviluppatosi presso la Raffineria Mediterranea di Milazzo il 26 e 27 settembre 2014;
   in particolare, si chiedevano informazioni circa i danni ambientali prodotti dal suddetto incendio, nonché se non si ritenesse opportuno intraprendere azioni di rilevamento dei livelli d'inquinamento ambientale a Milazzo e nelle aree limitrofe al fine di approntare strumenti idonei a prevenire l'eventuale esposizione della popolazione residente a emissioni e a inquinanti atmosferici derivanti dai cicli produttivi della raffineria, procedendo eventualmente a un riesame radicale delle autorizzazioni integrate ambientali, finora rilasciate alla medesima azienda;
   in risposta a tale interrogazione, il Sottosegretario Silvia Velo, tra le altre cose, annunciava che nelle more dell'avvio del procedimento di riesame dell'autorizzazione integrata ambientale della raffineria in questione — il quale dovrà attendere la pubblicazione da parte della Commissione dell'Unione europea delle «Conclusioni sulle BAT» — il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare «per maggior cautela» aveva comunque disposto un sopralluogo straordinario del sito da parte dell'ISPRA al fine di verificare il rispetto delle condizioni autorizzative potenzialmente connesse all'evento incidentale, e le conclusioni di tale sopralluogo fossero in corso di elaborazione –:
   se l'ISPRA, alla luce del sopralluogo straordinario effettuato nella raffineria di Milazzo, abbia terminato di elaborare le proprie conclusioni circa il rispetto delle condizioni autorizzative richieste dalla normativa vigente e se sia emersa dalle medesime la necessità di adottare le misure correttive di cui all'articolo 29-decies, comma 9, del decreto legislativo n. 152 del 2006. (4-07585)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 7 luglio 2016
nell'allegato B della seduta n. 649
4-07585
presentata da
PASTORELLI Oreste

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa all'incendio verificatosi il 27 settembre 2014 all'interno della raffineria Mediterranea di Milazzo (Messina), sulla base degli elementi acquisiti dalla competente direzione generale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, e dagli altri soggetti preposti, si rappresenta quanto segue.
  A seguito dell'evento incidentale la notte del 27 settembre 2014 presso la raffineria Mediterranea di Milazzo, ed essendo la stessa classificata come industria a rischio di incidente rilevante ai sensi del decreto legislativo n. 334 del 1999, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha immediatamente inviato una notifica preliminare dell'evento alla Commissione europea tramite il sistema informativo europeo sugli incidenti «Seveso» denominato «e-MARS». Al riguardo, si fa presente che fin dalla prima segnalazione la situazione è apparsa sotto controllo, essendosi trattata di un'emergenza interna alla raffineria, contrastata con tempestive operazioni di spegnimento e contenimento. In particolare, risulta che l'incidente sia stato originato dalla inclinazione del tetto galleggiante di un serbatoio destinato allo stoccaggio di idrocarburi liquidi, con conseguente rilascio di vapori infiammabili e loro innesco, presumibilmente a causa di scintille provocate dall'attrito tra parti metalliche. L'incendio si è concretizzato in un incendio di vaste proporzioni che ha interessato unicamente il medesimo serbatoio senza determinare sversamenti sul suolo o in mare di idrocarburi né di acque o schiumogeno antincendio utilizzati negli interventi.
  Il Ministero ha, tuttavia, provveduto a richiedere alle autorità competenti e agli organi tecnici locali (in particolare, prefettura di Messina, direzione regionale Sicilia e Comando provinciale di Messina del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, ARPA Sicilia) dettagliate informazioni sulle circostanze e sulle conseguenze dell'incidente. Ciò al fine di avviare la procedura prevista, in caso di incidente rilevante, dall'articolo 24 del predetto decreto legislativo n. 334 del 1999.
  Tale procedura, in particolare, prevede la istituzione di una commissione composta da esperti appartenenti agli organi tecnici nazionali, incaricata di effettuare un sopralluogo per la raccolta delle informazioni sulle circostanze, le cause e le conseguenze dell'evento, da trasmettere successivamente alla Commissione europea, così come previsto dalla normativa europea e nazionale sul controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose.
  Per quanto attiene alle iniziative adottate per verificare le eventuali esternalità negative conseguenti all'incidente occorso, l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente della Sicilia si è subito adoperata per verificare i dati ambientali forniti dai sistemi di monitoraggio di cui essa stessa è dotata nel territorio, e, precisamente, quelle posizionate a Milazzo e a Pace di Mela, nonché i dati risultanti dalle centraline di proprietà Edipower e facenti parte della rete di monitoraggio, posizionate a San Filippo del Mela, Pace del Mela, San Pier Niceto, Milazzo – Croce di Mare e Valdina.
  Sin dal giorno successivo si è inoltre reso operante un laboratorio mobile, anch'esso dedicato alla analisi della qualità dell'aria, posizionato sul lungomare di Milazzo.
  È stato riferito che i dati forniti dai sistemi di rilevamento, non hanno mostrato concentrazioni anomale degli inquinanti monitorati, né il superamento dei limiti di legge.
  L'ARPA ha immediatamente organizzato, altresì, un piano di attività che, interessando tutti i comuni dell'area, comprendeva il monitoraggio al suolo delle ricadute dei fumi in termini di analisi di microinquinanti organici persistenti, quali diossine e IPA, e di contaminanti inorganici, quali i metalli pesanti.
  Nello stesso tempo, si è proceduto al prelievo dei campioni di acqua, compresa quella di mare, vegetazione e aria. Per quest'ultima, in particolare, sono stati posizionati in zone dove è più visibile la ricaduta, tenendo conto delle segnalazioni dei cittadini e della direzione del vento, due campionatori ad alto volume per il prelievo di volumi noti di aria su appositi supporti per la raccolta delle polveri sottili ricadenti in diversi archi temporali, per la determinazione delle diossine.
  L'impianto rientra, poi, tra quelli autorizzati dal Ministero dell'ambiente con autorizzazione integrata ambientale (A.I.A.), e il 15 aprile 2016 è stato avviato il procedimento ad oggetto il complessivo riesame di tale autorizzazione.
  Nell'ambito del procedimento di riesame potranno essere quindi utilmente prese in considerazione, tra l'altro, le problematiche inerenti la sicurezza dell'esercizio dell'impianto, alla luce dell'evento accaduto, e potrà essere condotto un riscontro, da parte degli enti territoriali, competenti, tra l'altro, in materia di informazione ai cittadini, circa la compatibilità di tale esercizio con la garanzia di adeguati livelli di qualità dell'ambiente e sanitari, anche in un'ottica di possibile delocalizzazione di impianti di tal genere in aree lontane dai centri abitati.
  Nelle more, il Ministero dell'ambiente ha disposto un sopralluogo straordinario da parte dell'istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) al fine di verificare il rispetto delle condizioni autorizzative potenzialmente connesse all'evento incidentale. In esito a tale sopralluogo, in considerazione dell'accertata violazione delle prescrizioni relative all'attività di ispezione manutenzione del parco serbatoi riportata al paragrafo 8.5 (Gestione serbatoi e pipe-way) del decreto A.I.A., l'ISPRA ha comunicato le conclusioni della visita ispettiva straordinaria alla competente prefettura per l'adozione, da parte della stessa, delle misure correttive previste dall'articolo 29-decies, comma 9 del decreto legislativo n. 152 del 2006.
  Alla luce delle informazioni esposte, questo dicastero continuerà a svolgere le attività di competenza, nonché a tenersi informato anche attraverso gli enti territoriali e gli altri soggetti istituzionali competenti.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prevenzione dell'inquinamento

agente inquinante dell'atmosfera

Commissione CE