ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07523

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 363 del 15/01/2015
Firmatari
Primo firmatario: RONDINI MARCO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 15/01/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD E AUTONOMIE 15/01/2015
FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD E AUTONOMIE 15/01/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 15/01/2015
Stato iter:
17/03/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 17/03/2015
GIANNINI STEFANIA MINISTRO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 17/03/2015

CONCLUSO IL 17/03/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07523
presentato da
RONDINI Marco
testo di
Giovedì 15 gennaio 2015, seduta n. 363

   RONDINI, GRIMOLDI e FEDRIGA. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
   il nuovo concorso nazionale per l'accesso alle scuole di specializzazione in medicina si è svolto dal 28 al 31 ottobre 2014, in più di 400 sedi differenti in tutta Italia;
   il concorso era strutturato in questo modo: il 28 ottobre era prevista la prova comune composta da 70 quesiti di medicina (argomenti clinici e pre-clinici);
   il 29, 30 e 31 i candidati dovevano svolgere una prova composta da 30 quesiti di macroarea (medica, chirurgica e dei servizi clinici) uguali per tutti i candidati, seguita da una prova composta da 10 quesiti di area specialistica, differenti per ogni scuola. Ciascun candidato poteva scegliere fino a due scuole per ogni area;
   già dal primo giorno, come evidenziato da numerosi articoli e testimonianze dirette di partecipanti al concorso, sono emerse varie criticità:
    a) mancato rispetto delle procedure concorsuali previste nel bando in merito all'assegnazione dei posti a sedere, messo in alcuni casi a verbale;
    b) allestimento non idoneo delle sedi in cui si è svolta la prova. Diversi candidati hanno segnalato pc non adeguatamente distanziati, tastiere a disposizione dei candidati, collegamento alla rete internet dei pc;
    c) controlli non uniformi, pertanto non adeguati, su tutto il territorio nazionale. In alcune sedi è stato possibile introdurre telefoni cellulari, come testimoniato da alcune foto circolanti su internet. Si segnala anche che in alcune aule è stato concesso ai candidati di abbandonare la postazione durante l'espletamento della prova per andare in bagno, ciò in violazione di quanto statuito dal bando;
    d) mancanza di linee guida in merito alla risoluzione di criticità intervenute durante lo svolgimento della prova. In una sede, in seguito ad un blackout, i candidati hanno ripetuto la prova a distanza di due ore, quindi non più contemporaneamente alle altre sedi nazionali, e dopo averne già visualizzato il contenuto;
    e) tutte le suddette segnalazioni dimostrano l'assenza di garanzia di condizioni paritarie fra tutti i candidati su tutto il territorio nazionale nello svolgimento delle prove, con conseguente possibilità, in alcune aule d'esame, di interazione fra gli stessi;
    f) tutte le irregolarità sopra esposte hanno immediatamente allarmato i concorrenti a livello nazionale, dando il via a segnalazioni indirizzate al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca in seguito alle quali, il secondo giorno di prove, è stata inviata una circolare, letta a tutti i candidati, in cui si chiedeva un controllo più rigoroso da parte dei vigilanti e responsabili d'aula;
    g) l'irregolarità più eclatante tuttavia si è manifestata in data 1o novembre 2014, quando il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca con un comunicato stampa ufficiale affermava che, a seguito dei controlli di ricognizione finali sullo svolgimento dei test, era stata rilevata una grave anomalia nella somministrazione delle prove scritte del 29 e 31 ottobre che riguardavano rispettivamente le scuole dell'area medica e quelle dell'area dei servizi clinici; il Cineca, il consorzio interuniversitario incaricato di somministrare i test, tramite lettera ufficiale inviata al Ministero la sera del 31 ottobre 2014, aveva ammesso «un errore nella fase di codifica delle domande durante la fase di importazione» di queste ultime nel data-base utilizzato per la generazione dei quiz;
   il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, quindi, preso atto di quanto accaduto, stabiliva di annullare e ripetere le prove oggetto dell'errore determinato dal Cineca, ovvero i 30 quiz comuni all'area medica e i 30 quiz comuni all'area dei servizi clinici fissando allo scopo la data del 7 novembre. Il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca comunicava inoltre che il 3 novembre il Ministro Giannini avrebbe firmato apposito decreto;
   in data 3 novembre 2014, tuttavia, il Ministro Giannini non firmava alcun decreto ed il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ribaltava la propria decisione annunciando, con un secondo comunicato stampa, che le prove per l'accesso alle scuole di specializzazione in medicina del 29 e 31 ottobre non si sarebbero più dovute ripetere, avendo trovato una soluzione in grado di salvare i test;
   a seguito di un consulto con la Commissione nazionale, incaricata prima del concorso per validare le domande del quiz, nonché con l'Avvocatura di Stato, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca decideva che 28 quesiti su 30 proposti ai candidati sia per l'area medica (29 ottobre) che per quella dei servizi clinici (31 ottobre) erano comunque da ritenersi validi ai fini della selezione, poiché i settori scientifico-disciplinari di ciascuna area erano in larga parte comuni. Pertanto procedeva con la neutralizzazione di solo due domande per area;
   contrariamente a quanto affermato nel comunicato, tale decisione non ha tuttavia salvato la bontà del test, alterando invece la graduatoria in maniera sostanziale;
   non si comprende come mai inizialmente la decisione fosse quella di far ripetere le due prove invertite, basata sulla considerazione che i quesiti appartenessero a due aree differenti, come da bando, mentre con un giudizio a posteriori, la commissione nazionale ha ritenuto i quesiti delle due aree sovrapponibili, ad esclusione di 2 domande per ciascuna area. Peraltro individuate su criteri ancora ignoti;
   la neutralizzazione delle due domande, avvenuta attribuendo 1 punto per ciascuna, ha stravolto interamente la graduatoria, uniformando il punteggio dei candidati. Giova ricordare che inizialmente era attribuito 1 punto per ogni risposta corretta, 0 punti per la risposta non data e 0,3 per ogni risposta errata. Uniformare il punteggio dei candidati ha determinato secondo gli interpellanti una illegittimità che va contro il merito degli stessi. In questo modo coloro che avevano fornito le risposte sbagliate hanno avuto un vantaggio superiore rispetto a chi aveva risposto correttamente;
   si aggiunga che non è dato sapere quali membri della commissione nazionale hanno partecipato a tale valutazione;
   non è noto se il provvedimento di neutralizzazione dei quesiti, adottato dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, necessiti di atto ministeriale ufficiale, non essendo stata emanata al momento alcuna disposizione ufficiale, ad eccezione del comunicato stampa sopra menzionato;
   a seguito di segnalazioni inviate, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, ha provveduto a neutralizzare ulteriori due quesiti, appartenenti alle prove specialistiche di malattie dell'apparato cardiovascolare e endocrinologia e malattie del ricambio, ad avviso degli interpellanti determinando anche qui un'illegittimità contro il merito;
   la prova che ciascun candidato ha svolto e che può scaricare in formato PDF dal sito www.universitaly.it, risulta essere sostanzialmente modificata, poiché riporta non più le risposte realmente fornite dal candidato durante lo svolgimento della stessa, ma quelle corrette ovvero neutralizzate dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Appare chiaro che, ove non esistesse più un file originale non modificabile della prova svolta dal candidato, si perderebbe la certezza dell'inalterabilità della prova concorsuale, per eventuale manomissione o contraffazione operata da soggetti terzi;
   molti dei quesiti a cui sono stati sottoposti i candidati, risultano essere quantomeno dubbi e fuorvianti, lasciando ampio spazio ad interpretabilità in merito alle possibili risposte selezionabili. In alcuni casi è possibile che più di una risposta risulti corretta, ovvero quella ritenuta ufficialmente corretta non sia in realtà tale. Dilemma che sarebbe stato evitato mediante l'indicazione di una bibliografia di riferimento, come disposto dal decreto ministeriale 30 giugno 2014, n. 105, articolo 2, comma 1;
   il punteggio medio della prima giornata di prove, in alcune sedi risulta discostarsi enormemente dalla media dei punteggi nazionali, sollevando il legittimo sospetto di svolgimento non regolare della prova da parte dei candidati di tali sedi;
   i partecipanti, con ulteriori segnalazioni, hanno messo in luce un'organizzazione superficiale, lacunosa e poco trasparente del concorso:
    a) la comunicazione di sedi e orari del concorso è avvenuta oltre il termine previsto dal bando (almeno 20 giorni prima dell'inizio del concorso);
    b) la mancanza della comunicazione nei tempi adeguati del numero di concorrenti iscritti. Il numero totale dei candidati, infatti, è stato pubblicato solo il giorno di inizio del concorso. Il numero dei candidati per ciascuna scuola non è stato mai comunicato se non al momento della pubblicazione delle prime graduatorie;
    c) al momento non è noto se siano state poste in essere le dovute verifiche, capillari e non a campione, delle autocertificazioni riguardanti le tesi di laurea sperimentale e i voti che ciascun candidato ha dichiarato per ciascuna materia. Tali parametri sono stati considerati per l'attribuzione dei punteggi per il curriculum individuale, risultando determinanti per l'elaborazione della graduatoria;
    d) il software utilizzato per la prova concorsuale, presenta presumibilmente un'anomalia per cui era possibile modificare inavvertitamente e involontariamente la risposta fornita ai quesiti, cliccando in un punto differente dello schermo rispetto a quello ove doveva apporsi la spunta di selezione (in gergo «radio») modificando in questo modo la scelta del candidato;
    e) l'elevato numero delle sedi individuato non ha garantito omogeneità nei controlli dei candidati da parte del personale preposto. Nell'elenco fornito dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca compaiono 169 sedi per un totale di 442 aule. Inoltre, altre sedi sono state designate per lo svolgimento del test pur non comparendo in tale elenco –:
   se il Ministro alla luce dei fatti esposti non intenda:
    a) tutelare il totale dei candidati del concorso nazionale, poiché tutti indistintamente sono stati lesi dalle numerose irregolarità elencate e pertanto hanno diritto a ricevere delle borse di specializzazione in sovrannumero, come forma risarcitoria;
    b) distribuire le risorse aggiuntive di medici nei policlinici universitari e nei presidi ospedalieri territoriali, in linea con l'articolo 43 del decreto-legge n. 368 del 17 agosto 1999, nel rispetto degli standard formativi e garantendo un «tronco comune» tra gli atenei ed il territorio, secondo l'articolo 2 del decreto ministeriale sul riassetto delle scuole di specializzazione di area sanitaria, 1o agosto 2005;
    c) implementare il numero dei contratti di formazione specialistica, in linea con gli standard dei Paesi europei, secondo l'articolo 14 della carta dei diritti Fondamentali dell'Unione europea e l'articolo 4 della Costituzione italiana;
    d) rivisitare e rielaborare il bando per l'ammissione alle scuole di specializzazione in medicina del decreto ministeriale n. 612 del 8 agosto 2014, correggendo le irregolarità emerse e conservando la «nazionalità» del concorso, a tutela dei futuri medici abilitati ed in nome del concetto di meritocrazia. (4-07523)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 17 marzo 2015
nell'allegato B della seduta n. 393
4-07523
presentata da
RONDINI Marco

  Risposta. — L'interrogazione in esame pone una serie di quesiti riguardo alle modalità di svolgimento del concorso nazionale per l'accesso alle scuole di specializzazione in medicina.
  Si precisa preliminarmente che le prove si sono svolte in 117 sedi e in 456 aule ed hanno coinvolto complessivamente 11.712 candidati nella prova del 28 ottobre; 10.444 nella prova del 29; 6.986 nella prova del 30 e 9.117 nella prova del 31 ottobre.
  L'organizzazione logistica è stata studiata nei minimi dettagli. In particolare, le aule sono state individuate attraverso una ricognizione strutturale effettuata dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca prioritariamente presso le università; e poi presso le scuole. Le stesse aule sono state selezionate in modo da garantire la disponibilità di ambienti con postazioni informatizzate dotate di specifici requisiti tecnici.
  Le postazioni, in numero di 15.340, sono state collaudate una per una al fine di verificarne la singola idoneità alla gestione delle operazioni richieste per lo svolgimento della prova. Il sovrannumero delle postazioni è stato previsto proprio per assicurare comunque il regolare svolgimento delle prove anche nell'ipotesi di malfunzionamento di alcune di esse.
  Il software ha consentito l'acquisizione crittografata delle prove su ogni macchina e la successiva decodifica all'avvio della prova attraverso l'inserimento di specifica password da parte del candidato. Tale password è stata comunicata da ogni responsabile d'aula che a sua volta, proprio per garantire la massima regolarità della procedura, l'ha ricevuta tramite un sito web riservato solo 5 minuti prima dell'inizio delle prove. Le prove sono state correttamente visualizzate su tutte le postazioni utilizzate dai candidati presenti.
  Va altresì precisato che il Ministero ha adottato tutte le possibili misure precauzionali al fine di uniformare a livello nazionale le procedure per lo svolgimento delle prove. Infatti, i referenti di ogni sede d'esame sono stati convocati dall'amministrazione per condividere le indicazioni operative. Inoltre, il materiale relativo alle procedure da seguire nei giorni delle prove (testi e video) è stato reso disponibile a tutti i referenti.
  Si esclude pertanto che si sia potuto verificare un comportamento di omessa vigilanza difforme in caso di utilizzo di cellulari da parte dei candidati.
  Infatti, in relazione al verificarsi di comportamenti irregolari, il personale di vigilanza ha avuto indicazioni precise, analoghe a quelle di cui si è data lettura in aula ai candidati prima della prova che testualmente recitano: «caso di comportamenti che violino le regole previste (es. utilizzo tastiera, copiatura, utilizzo cellulari, ecc...), il responsabile d'aula annullerà la prova. Pertanto il responsabile d'aula si recherà alla postazione del candidato e utilizzando una specifica combinazione della tastiera, procederà all'interruzione della prova e all'annullamento della stessa. La prova sarà comunque salvata sulla pen drive ma non si procederà alla visualizzazione del punteggio e non entrerà in graduatoria. Il tutto sarà verbalizzato».
  Inoltre, per quanto concerne la possibilità di ripetere la prova in caso di malfunzionamento non si sono rilevate irregolarità in quanto l'allegato 4, al punto 3, lettera f) del bando prevedeva già espressamente che «in caso di malfunzionamento di una postazione, il candidato dovrà rifare la prova in una delle postazioni di riserva appositamente predisposte».
  Ad ulteriore garanzia della correttezza delle modalità di svolgimento della prova, il software è stato predisposto in modo che fosse completamente isolato dalle applicazioni residenti nel computer utilizzato per la prova. È comunque possibile verificare la sequenza temporale di tutte le attività compiute dal candidato nello svolgimento della prova e quindi rilevare che questa non sia stata contraffatta.
  Non si sono altresì rilevate anomalie del software che avrebbero consentito la modifica involontaria ed inavvertita delle risposte. Questo, infatti, prevedeva la registrazione della risposta solo attraverso il tasto «conferma risposta» e consentiva al candidato di selezionarla cliccando sull'intera riga e non solo sul singolo pulsante di selezione (radio button). Non si tratta quindi di un errore di programmazione bensì di una funzionalità appositamente studiata per facilitare la compilazione di questionari informatizzati.
  Inoltre, l'integrazione dell'elenco delle sedi si è resa, peraltro, necessaria a seguito di ulteriori operazioni di collaudo fatte per mezzo di test specifici su ognuna delle oltre 15.000 postazioni che hanno interessato sia il funzionamento del software di gestione della prova sia le attività di download delle prove effettuate. Al fine di minimizzare i costi di trasferta dei candidati, il Ministero ha voluto garantire a tutti di svolgere la prova nell'ambito della propria regione di residenza. Questo ha comportato la necessità di ampliare il numero di sedi coinvolte in alcune regioni.
  In merito all'errore riconosciuto dal Cineca sui quesiti dell'area medica e dell'area dei servizi clinici riferito nell'interrogazione in esame, il Ministero, anche a seguito di un'interlocuzione con l'avvocatura dello Stato, ha deciso di neutralizzare solo 2 domande in ognuna delle due prove di area, previa verifica da parte della commissione nazionale della presenza di 28 domande su 30 riconducibili a 5 settori disciplinari comuni ad entrambe le aree interessate dall'inversione dei quesiti. La commissione ha, infatti, riconosciuto che 28 domande su 30 avrebbero potuto essere inserite alternativamente in una delle due prove e che quindi le uniche domande non pertinenti erano 2.
  Il riconoscimento da parte della commissione della congruenza dei criteri con cui sono stati definiti i contenuti delle prove, e quindi della validità del contenuto del test nella forma in cui è stato effettivamente proposto ai candidati, ha pertanto permesso di non invalidare le prove, in ossequio ai principi costituzionali di buon andamento, di conservazione dei valori giuridici e di ragionevolezza.
  In merito poi all'ipotesi di incrementare il numero dei contratti, anche a titolo risarcitorio, si evidenzia che il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca non ha la possibilità di aumentarne autonomamente il numero, stante la disponibilità delle risorse stanziate nel capitolo di bilancio.
  Il numero programmato degli specializzandi da formare annualmente è frutto, ai sensi dell'articolo 35 del decreto legislativo 17 agosto 1999 n. 368, di una concertazione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca con il Ministero della salute, con il Ministero dell'economia e delle finanze, nonché del previo parere della conferenza Stato-regioni, in base ad un preciso fabbisogno.
  Proprio grazie all'impegno del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e di tutto il Governo, è stato possibile incrementare a 5.500 i contratti per l'anno accademico 2013/2014.
  Peraltro, senza adeguata copertura finanziaria non sarebbe comunque possibile procedere all'iscrizione in sovrannumero degli specializzandi. Infatti ciò determinerebbe la necessità di reperire le risorse necessarie, considerando che ogni contratto ha un costo annuo di circa 25.000 euro.
  Come è noto, l'aspetto della copertura economica rappresenta uno dei maggiori ostacoli all'incremento del numero di specializzandi da ammettere alle scuole.
  Al riguardo l'impegno del Ministero è massimo e si ribadisce il fermo obiettivo, anche alla luce dei risparmi di spesa che deriveranno dalla revisione che si sta perfezionando degli ordinamenti didattici delle singole scuole e della loro durata, di ottimizzare l'impiego dei fondi disponibili incrementando a regime il numero di contratti finanziabili con risorse statali.
  Infine, si conferma che il Ministero sta lavorando al bando per il prossimo anno accademico nel rispetto del principio della graduatoria nazionale e del potenziamento degli strumenti di valutazione del merito, rispetto al quale un'ammissione in soprannumero appare assolutamente non coerente.
Il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricercaStefania Giannini.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

istruzione medica

formazione professionale

insegnamento superiore