ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07522

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 363 del 15/01/2015
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 5/02199
Firmatari
Primo firmatario: NASTRI GAETANO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 15/01/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 15/01/2015
Stato iter:
10/03/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 10/03/2015
PINOTTI ROBERTA MINISTRO - (DIFESA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 10/03/2015

CONCLUSO IL 10/03/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07522
presentato da
NASTRI Gaetano
testo di
Giovedì 15 gennaio 2015, seduta n. 363

   NASTRI. — Al Ministro della difesa, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   secondo quanto sostenuto da un servizio diffuso dalla celebre trasmissione televisiva americana: «60 minuti», i cacciabombardieri F-35, prodotti dalla Lockhedd Martin, azienda attiva nei settori dell'ingegneria aerospaziale e della difesa, con la partecipazione dell'italiana Alenia Aermacchi del gruppo Finmeccanica, che prevede il suo apporto nella costruzione dei velivoli attraverso cassoni alari, sono attaccabili dai pirati informatici;
   la vulnerabilità del medesimo velivolo da guerra del Pentagono, secondo quanto sostiene il racconto giornalistico, è da ricondurre, all'interno dell'elmetto dal costo di 500 mila dollari, che il pilota deve indossare e che gli consente di vedere a 360 gradi, ogni realtà oggettiva a lui intorno;
   il casco, secondo quanto risulta dal medesimo servizio della trasmissione suindicata, rappresenta la parte di un sistema computerizzato complesso denominato «Alis», il cui server di riferimento occupa una stanza grande quanto un container;
   il predetto sistema «Alis», può ad esempio costringere un F-35 a rimanere a terra, se individua un problema al cacciabombardiere stesso e l'intervento umano non è addirittura in grado di prevedere decisioni diverse da quanto stabilito dallo stesso sistema «Alis»;
   il servizio giornalistico della trasmissione: «60 minuti» prosegue affermando che l'intenzione che gli hacker possano infiltrarsi nelle reti su cui dipende «Alis» e attaccare il software che di fatto determina la missione militare in corso, risulta reale e pertanto potrebbe determinare addirittura l'abbattimento degli aerei da guerra F-35, senza nemmeno un colpo d'arma da fuoco;
   l'interrogante ritiene sconcertante la notizia in precedenza riportata, ove fossero effettivamente riscontrate le gravissime criticità derivanti dalla corretta applicazione del sistema computerizzato «Alis», in considerazione degli importanti investimenti finanziari che il nostro Paese ha sostenuto, nell'ambito del programma internazionale Joint Strike Fighter, relativo all'acquisto dei cacciabombardieri F-35;
   a giudizio dell'interrogante, necessitano pertanto una serie di chiarimenti, volti ad accertare la veridicità di quanto in precedenza sostenuto, in considerazione, oltre che per la indubbia tutela e salvaguardia dell'incolumità dei piloti militari, anche con riferimento al prestigio e al ritorno in termini economici ed occupazionali di significativo valore che il programma Joint Strike Fighter offre all'industria italiana –:
   se siano a conoscenza di quanto esposto in premessa, con riferimento ai gravi pericoli ai quali i nuovi aerei militari F-35 incorrono nell'ambito della predisposizione del sistema computerizzato «Alis», strettamente connesso con l'elmetto del pilota del medesimo velivolo da combattimento ritenuto, dalla trasmissione televisiva americana: «60 minutes» così vulnerabile da determinare addirittura l'abbattimento da parte di pirati informatici;
   in caso affermativo, se si intendano confermare le rilevanti criticità derivanti dal malfunzionamento del complesso sistema «Alis» e conseguentemente quali iniziative si intendano intraprendere, nell'ambito delle rispettive competenze, al fine di rimediare alle difficoltà tecniche relative alla costruzione del casco e consentire il proseguimento del programma Joint Strike Fighter in considerazione che gli F35 rappresentano un'arma strategica di modernizzazione della componente aerotattica e un'esigenza obiettiva ed irrinunciabile del sistema di difesa euro-atlantica. (4-07522)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 10 marzo 2015
nell'allegato B della seduta n. 388
4-07522
presentata da
NASTRI Gaetano

  Risposta. — L’Autonomic Logistic Information System (ALIS) è il sistema info-logistico per la gestione del supporto logistico e manutentivo del velivolo F-35.
  Il sistema si ispira ai principi dell’
Integrated Logistic Support (ILS), attualmente applicato a tutte le flotte di velivoli, civili e militari, di moderna concezione, e prevede, tra l'altro, il tracciamento di tutte le attività manutentive e la gestione dinamica dei ricambi, in modo da ridurre al minimo l'esigenza di immobilizzazione delle scorte nei depositi locali e il conseguimento di ogni possibile economia di gestione attraverso l'invio delle parti necessarie, dove servono e soprattutto solo quando sono indispensabili.
Questo tipo di gestione necessita di un complesso sistema di controllo basato su server e sull'uso diffuso di reti informatiche.
  Al pari di tutti i sistemi moderni di questo tipo, ALIS è dotato di robusti sistemi di protezione in continua evoluzione che ne consentono la protezione da un'eventuale minaccia di
hacker informatici.
  La gestione operativa e di missione del velivolo, invece, avviene mediante un sottosistema classificato di ALIS che opera in maniera isolata rispetto alla rete info-logistica manutentiva; le informazioni operative sono gestite su computer connessi fra loro solamente all'interno del gruppo di volo, attraverso reti classificate protette sia a livello fisico che informatico.
  Un eventuale attacco informatico che dovesse superare le su citate protezioni e degradare o interrompere le funzioni gestite dall'ALIS, in alcun modo potrebbe, pertanto, incidere sul sottosistema operativo ed anche le normali attività manutentive sarebbero comunque garantite con sistemi tradizionali di
back up. Tale possibilità, infatti, è già normalmente prevista nei casi in cui il velivolo atterri o effettui un rischieramento su un aeroporto dove non è presente un terminale ALIS e una connessione al server centrale.
  Il casco citato dall'interrogante, noto come
Helmet Mounted Display System (HMDS), è un complesso sistema per la presentazione delle informazioni raccolte dai sensori di bordo del velivolo, che vengono proiettate sulla visiera, per consentire al pilota di gestire i sistemi del velivolo ed il velivolo stesso senza dover distogliere lo sguardo dall'esterno, consentendogli quindi di mantenere un altissimo livello di «consapevolezza situazionale» (Situational Awareness).
  L'HMDS non ha alcuna connessione con l'ALIS, né in volo né a terra, né tantomeno è connesso in alcun modo al velivolo, per cui il paventato abbattimento in volo attraverso un attacco informatico al sistema da parte di hackers non è un evento possibile.
Il Ministro della difesaRoberta Pinotti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

articolo sportivo

arma nucleare strategica

aereo