ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07518

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 362 del 14/01/2015
Firmatari
Primo firmatario: NESCI DALILA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 14/01/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 14/01/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 14/01/2015
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 14/01/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 19/01/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07518
presentato da
NESCI Dalila
testo di
Mercoledì 14 gennaio 2015, seduta n. 362

   NESCI e PARENTELA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   il 14 aprile 2008 la commissione ministeriale cosiddetta «Serra-Riccio» presentò alle Camere una relazione «sulla qualità dell'assistenza prestata dal servizio sanitario della regione Calabria e sulla effettiva erogazione, secondo criteri di efficienza ed appropriatezza, dei livelli essenziali di assistenza»;
   in tale documento si riscontrava che «la “metodologia” del disservizio risulta essere l'aspetto prevalente del sistema sanitario in Calabria, mostrando sempre le stesse caratteristiche di un sistema caratterizzato da debolezza strutturale in una micidiale combinazione tra governo regionale che non riesce a imporre scelte di rinnovamento, governo aziendale troppo spesso senza capacità di gestione, degrado e inadeguatezza strutturale dei presidi sanitari, disorganizzazione amministrativa e gestionale, comportamenti professionali non adeguati, che a volte può risultare fatale, e che pregiudica le esigenze assistenziali, impedisce un efficace governo della spesa e conduce a rilevanti disavanzi finanziari di cui spesso non si conosce l'effettivo ammontare»;
   dalla succitata relazione emergeva che su 39 ospedali 36 erano risultati irregolari, nelle 63 strutture sanitarie (guardie mediche, laboratori di analisi, case di cura convenzionate, S.E.R.T., poliambulatori) erano irregolari 38, mentre le sei case di cura accreditate erano tutte irregolari;
   in seguito a tale relazione, il Presidente del Consiglio dei ministri pro tempore nominò con delibera propria del 30 luglio 2010, ai sensi dell'articolo 4, comma 2, del decreto-legge n. 159 del 2007, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 222 del 2007 e successive modificazioni e integrazioni, il presidente pro-tempore della regione Calabria Giuseppe Scopelliti quale commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro del debito sanitario della regione Calabria, affiancato da due sub-commissari nominati dal Governo;
   come ricordato dall'interrogante nell'interrogazione a risposta scritta numero 4-03800 presentata nella seduta 182 di martedì 4 marzo 2014, il piano di rientro dal debito sanitario si è fin da subito dimostrato molto problematico ed ha portato nel corso degli anni numerosi insuccessi, così come mostrato dalle periodiche verifiche relative all'attuazione di tale piano, oltre a enormi difficoltà in ambito sanitario per gli utenti della regione Calabria;
   nel settembre 2013, si ricordava nell'atto summenzionato a cui il Governo non ha ancora risposto, il Ministero dell'economia e delle finanze rendeva noto tramite un comunicato stampa che il tavolo per la verifica degli adempimenti e il Comitato permanente per la verifica dell'erogazione dei livelli di assistenza, nelle riunioni dell'otto aprile e del 17 aprile 2013, avevano constatato che nel 2012 la Calabria, assieme al Molise, non aveva raggiunto gli obiettivi fissati nei rispettivi piani;
   per il predetto motivo, i cittadini calabresi hanno subìto per l'anno di imposta 2013 la maggiorazione automatica dell'addizionale Irpef e dell'aliquota Irap, rispettivamente dello 0,30 per cento e dello 0,15 per cento;
   dopo le dimissioni di Giuseppe Scopelliti da governatore regionale, la cui presa d'atto del consiglio regionale avvenne il 3 giugno 2014, si sono dovuti attendere oltre tre mesi prima della nomina, da parte del governo centrale, del nuovo commissario, nella persona del generale Luciano Pezzi, già sub-commissario per il rientro dal debito sanitario con lo stesso Scopelliti commissario;
   nel periodo di vacatio, come denunciato con diversi atti parlamentari dall'odierna interrogante, si è assistito a una indebita ingerenza della giunta regionale in prorogatio, presieduta dalla facente funzioni Antonella Stasi, la quale giunta ha nominato i vertici delle Aziende sanitarie provinciali, nonostante non potesse andare oltre la gestione ordinaria;
   in questa sede basti ricordare le interrogazioni a risposta scritta numero 4-06040 (seduta parlamentare 291 di martedì 16 settembre 2014) e numero 4-05709 (seduta parlamentare 273 di lunedì 28 luglio 2014) in cui si denunciava l'intenzione della giunta regionale calabrese di procedere in prorogatio alla nomina di commissari di aziende ospedaliere e/o sanitarie, sulla scorta di un parere pro veritate commissionato ad un accademico, pagato di fatto dai contribuenti, mentre nella giunta e nel consiglio regionale della Calabria in prorogatio vi erano obiettive posizioni di conflitto d'interessi, per esempio del consigliere regionale Ennio Morrone, di Forza Italia, e della presidente della regione Antonella Stasi;
   il 29 agosto 2014 l'Avvocatura generale dello Stato recapitò alla struttura commissariale per il rientro dal debito nella sanità calabrese un parere in cui escluse tassativamente che in prorogatio l'esecutivo regionale potesse legittimamente procedere a nomina di dirigenti apicali nella sanità, il principio valendo per tutte le nomine dirigenziali di competenza di giunta e consiglio regionale;
   in un successivo comunicato stampa congiunto, sempre con riferimento alle nomine in argomento, i Ministeri della salute e dell'economia e delle finanze puntualizzarono che «l'Avvocatura dello Stato, alla quale si sono rivolti i sub-commissari per l'attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario della regione Calabria, ha recisamente escluso che una giunta regionale in regime di prorogatio possa procedere a tali nomine, escludendo altresì che in luogo di direttori generali possano essere nominati commissari straordinari»;
   nel predetto comunicato dei due Ministeri venne, esplicitato che «tale posizione è pienamente condivisa dal Ministero della salute che, assieme al Ministero dell'economia e delle finanze e per il tramite dell'organo commissariale, vigilerà per garantirne il rispetto»;
   il 14 settembre 2014, il Ministero della salute pubblicò sul proprio sito istituzionale un nuovo comunicato stampa in cui esplicitamente ammonì — con dichiarata propensione, nel caso, a investire la magistratura — la giunta regionale della Calabria rispetto alle nomine nella sanità, difendendo il buon operato dei sub-commissari, di uno dei quali — il generale della Guardia di finanza Luciano Pezzi l'esecutivo della Calabria aveva con meri pretesti richiesto al Governo la revoca dell'incarico;
   il 19 settembre 2014 il Consiglio dei ministri infine conferì al generale della Guardia di finanza Luciano Pezzi, già sub-commissario, l'incarico di commissario ad acta per l'attuazione Piano di rientro dal debito sanitario, con validità fino all'insediamento del nuovo presidente della giunta regionale;
   il 10 dicembre 2014, dopo le elezioni regionali del 23 novembre, Mario Oliverio si è insediato quale presidente della regione Calabria e, dunque, Luciano Pezzi è decaduto da commissario ad acta, incarico ancora ad oggi vacante;
   conformemente alla previsione contenuta nel Patto per la salute 2013-2015 (articolo 12), la legge di stabilità 2015 (legge n.190 del 2014) prevede (articolo 1, comma 569) che «la nomina a commissario ad acta per la predisposizione, l'adozione o l'attuazione del piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario, effettuata ai sensi dell'articolo 2, commi 79, 83 e 84, della legge 23 dicembre 2009, n. 191, e successive modificazioni, è incompatibile con l'affidamento o la prosecuzione di qualsiasi incarico istituzionale presso la regione soggetta a commissariamento. Il commissario deve possedere un curriculum che evidenzi qualificate e comprovate professionalità ed esperienza di gestione sanitaria anche in base ai risultati in precedenza conseguiti la nomina a commissario ad acta sia incompatibile con l'affidamento o la prosecuzione di qualsiasi incarico istituzionale presso la regione soggetta a commissariamento; che il Commissario ad acta ove nominato, debba possedere un curriculum che evidenzi qualificate e comprovate professionalità ed esperienze di gestione sanitaria; che i sub-commissari svolgano attività a supporto dell'azione del Commissario, essendo il loro mandato vincolato alla realizzazione di tutti o taluni degli obiettivi affidati al commissario con il mandato commissariale; che il Commissario, qualora in sede di verifica annuale riscontri il mancato raggiungimento degli obiettivi del Piano di rientro, come specificati nei singoli contratti dei direttori generali, proponga, con provvedimento motivato, la decadenza degli stessi, dei direttori amministrativi e sanitari degli enti del servizio sanitario regionale»;
   secondo quanto riportato sul sito de «L'Huffington Post» il 24 novembre 2014, «le larghe intese non arrivano in Calabria. Soprattutto dopo che Mario Oliverio, con le sue otto liste, ha superato il 60 per cento e governerà con 19 consiglieri. Il neo presidente, che alle primarie non era appoggiato dal premier ma che adesso si dice renzianissimo («ci siamo già dati appuntamento per il 28 novembre»), di riproporre l'alleanza con Ncd in salsa calabrese, qualcuno al Sud la chiama «in salsa ‘nduja», non ne vuole sapere. A domanda precisa, durante la lunga notte elettorale, forte del risultato ottenuto, Oliverio risponde: «Governeremo con le forze che mi hanno sostenuto, che hanno sostenuto il mio programma e il nostro progetto. Gli elettori, che si chiamano per esprimere un voto, non si possono ingannare»;
   contrariamente a quanto affermato dallo stesso Governatore, però, il 7 gennaio 2015 sono stati eletti alla carica di vicepresidenti del Consiglio regionale calabrese, i consiglieri Francesco D'Agostino (Oliverio Presidente) e Giuseppe Gentile (Ncd);
   all'indomani di tali nomine, seconda quanto affermato su «Il Quotidiano della Calabria» il 9 gennaio 2015 dal giornalista Adriano Mollo, «a Roma il percorso di dialogo con un profilo istituzionale avviato da Pd e Ncd è salutato con reciproca soddisfazione. Quando le agenzie di stampa battono la notizia con le prima dichiarazioni di Pino Gentile, i primi a gioire sono stati Angelino Alfano, Graziano Delrio, Gaetano Quagliariello, Elena Boschi che in quel momento erano insieme per calendarizzare l’Italicum. Tutti convinti che anche in Calabria si è avviato un percorso e superato le diffidenze iniziali». D'altronde, continua l'articolista, «è noto che da Roma è stato chiesto al Pd calabrese un gesto distensivo verso l'alleato e Oliverio si è detto disponibile senza accordi politici sottobanco e così è stato»;
   a riprova di quanto detto, parrebbe essere stata messa in piedi sull'asse Roma-Calabria una evidente strategia del do ut des, dato che, secondo quanto si legge ancora nell'articolo, «Renzi ha dato massima disponibilità del Governo che gli ha ricordato, è di coalizione. E il primo segnale che darà è quello di superare il vincolo normativo del commissariamento con un provvedimento ad hoc, infatti nel decreto mille proroghe ci sarà una norma per correggere la contraddizione giuridica che si è determinata con la scadenza dell'incarico al generale Pezzi nelle more dell'elezione del nuovo presidente e, contemporaneamente, con l'entrata in vigore dal primo gennaio del nuovo patto per la salute che esclude quell'incarico per il presidente»;
   a parere dell'interrogante, se quanto scritto dal giornalista Mollo dovesse rivelarsi vero, l'atteggiamento del Governo sarebbe irrispettoso nei confronti dei calabresi, dato che il Governo utilizzerebbe il potere legislativo a seconda dell'accordo politico da raggiungere per il mantenimento di posizioni di potere cui subordinare l'interesse pubblico;
   con più interventi, sia uscite stampa che discorsi alla Camera, l'odierna interrogante ha chiesto al governo nazionale di assegnare a Oliverio la responsabilità politica per la riorganizzazione della sanità calabrese, nominando un proprio tecnico per la gestione burocratica e contabile del piano di rientro dal debito sanitario della Calabria;
   sul finire del 2014, la signora Marisa Siciliano, trentatreenne e madre di una bimba di 9 anni, è deceduta a seguito delle conseguenze di un incidente stradale avvenuto ad Acquappesa (Cosenza) e dopo essere stata trasferita per accertamenti e cure negli ospedali di Cetraro (Cosenza), Paola (Cosenza) e Cosenza, dove da ultimo, dopo complessive molte ore di attesa, la paziente è stata operata, successivamente entrando in coma e spirando;
   con interrogazione n. 4-05801, l'interrogante ha chiesto, ancora senza risposta, lumi al Ministro della salute circa la segnalazione che il sub-commissario Andrea Urbani avrebbe fatto per la nomina di Alessandro Moretti, sprovvisto dei requisiti necessari e poi dimessosi, quale direttore generale dell'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza;
   con proprio esposto, il collega deputato Paolo Parentela, del Movimento cinque stelle, ha segnalato alla procura della Repubblica di Catanzaro il fatto che il sub-commissario Urbani, politicamente vicino al Ministro della salute Beatrice Lorenzin, per quanto riferito da articoli stampa si recherebbe soltanto una volta a settimana presso il dipartimento della salute della regione Calabria, per svolgere il proprio incarico;
   il dottor Urbani, sub-commissario con il compito precipuo di riorganizzare la rete dell'assistenza ospedaliera, secondo gli interroganti non ha adeguate competenze nella materia indicata, per come risulta dal suo curriculum vitae, il che è, per analogia, contraddittorio con quanto prevede il Patto per la salute 2014-2016, che vuole che la figura del commissario per il rientro dal debito sanitario regionale sia di comprovata esperienza in materia di gestione sanitaria;
   il dottor Urbani è revisore dei conti di Agenas, uffici che lo pongono in una condizione di oggettiva incompatibilità con l'incarico di sub-commissario per il rientro dal debito sanitario della regione Calabria –:
   perché il nuovo governatore della Calabria, Mario Oliverio, non sia stato nominato commissario per il rientro dal debito sanitario della regione subito dopo il suo insediamento, e si è invece perduto tempo al punto da doversi procedere, secondo le notizie date dalla succitata stampa, con un'apposita modificazione normativa;
   come intendano, per le proprie competenze, provvedere per la rapida prosecuzione del piano di rientro dal debito sanitario della regione Calabria, posto che la riorganizzazione dei servizi nell'ambito delle risorse disponibili non può prescindere dalla legittimazione elettorale e che, nel dilatarsi dei tempi della politica, i gravi disservizi sanitari e le incertezze sulle possibilità di cura proseguono in Calabria;
   se il Ministro della salute non ritenga, nell'ambito delle proprie competenze, di assumere iniziative al fine di far luce sulla morte della signora Siciliano;
   se non ritengano, alla luce di quanto in premessa, di revocare immediatamente l'incarico di sub-commissario per l'attuazione del piano di rientro sanitario al dottor Andrea Urbani. (4-07518)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

debito

potere di nomina

governo