ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07501

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 361 del 13/01/2015
Firmatari
Primo firmatario: ROMANO PAOLO NICOLO'
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 13/01/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 13/01/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 25/11/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07501
presentato da
ROMANO Paolo Nicolò
testo di
Martedì 13 gennaio 2015, seduta n. 361

   PAOLO NICOLÒ ROMANO. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   la legge 23 dicembre 2000, n. 388, «legge finanziaria 2001», all'articolo 103, ex commi 5 e 6, ha disposto la concessione, nei limiti stabiliti dalla disciplina comunitaria per gli aiuti de minimis, di un credito di imposta per lo sviluppo delle attività di commercio elettronico, di cui all'articolo 21 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114. I progetti ammissibili alle agevolazioni per il commercio elettronico sono stati selezionati tramite bandi pubblici, nei quali sono state indicate le tipologie dei soggetti destinatari degli interventi e le spese autorizzabili tra cui anche quelle inerenti la formazione all’e-commerce e la realizzazione di portali internet;
   in base alla suddetta legge, nel 2006 è stato promosso il IV bando e-commerce dove sono entrate in graduatoria 5.721 imprese, come da nota del 14 luglio 2006 dell'ente gestore del procedimento, Unicredit Mediocredito Centrale spa, che hanno esaurito in brevissimo tempo l'intera disponibilità degli oltre 92 milioni di euro di sgravi fiscali messi a bando per lo sviluppo delle attività di commercio elettronico;
   i soggetti riusciti ad entrare in graduatoria, nel IV bando e-commerce, hanno dovuto provvedere a presentare, all'ente gestore del procedimento, i rendiconti degli investimenti effettuati entro i termini previsti dal decreto n. 885 del 23 gennaio 2008 e, quindi, entro l'8 agosto 2008. Inspiegabilmente, però, pur essendo state pubblicate in Gazzetta Ufficiale il 2 febbraio 2009 le graduatorie dei progetti ammessi, le autorizzazioni al credito d'imposta sono cominciate ad arrivare solo a partire da gennaio 2014, quindi esattamente sei anni dopo il termine ultimo di rendicontazione degli investimenti effettuati e otto dall'istituzione del IV bando, e questo solo dopo continue istanze e solleciti da parte dei diretti interessati e delle associazioni di categoria di riferimento. Infatti, l'Associazione italiana commercio elettronico (AICEL), proprio in virtù dell'inspiegabile ed irragionevole ritardo nella concessione di queste agevolazioni fiscali, da tempo ha avviato istanze di accesso agli atti e formale diffida e messa in mora nei confronti delle amministrazioni competenti;
   questo ritardo, a giudizio dell'interrogante incomprensibile ed assurdo, ha comportato grave nocumento ai quasi 6.000 imprenditori che hanno investito centinaia di migliaia di euro nelle attività di commercio elettronico, andando in molti casi anche oltre le loro possibilità finanziarie dato che erano motivati dal credito d'imposta. Non poche realtà produttive, infatti, pur avendo maturato il diritto al credito d'imposta, si sono viste costrette a chiudere per il sopraggiungere della grave congiuntura economica. Non è da escludere che se avessero potuto usufruire di tali agevolazioni le cose sarebbero potute andare diversamente;
   l’e-commerce ha bisogno di forti iniziative concrete da parte del Governo e non certo di promesse non mantenute. Nel 2013 il settore ha registrato una ulteriore crescita pari a 11,2 miliardi di euro, in salita del 17 per cento rispetto all'anno passato. Numeri che cresceranno anche nel 2014, ma pur sempre poca cosa se confrontati con quelli europei;
   risulta all'interrogante che, da gennaio 2014, il Gestore Unicredit Mediocredito Centrale spa ha cominciato ad inviare le prime comunicazioni agli assegnatari e questo con estrema lentezza. Infatti, non è noto, ad oggi, quanti effettivamente abbiano già ottenuto l'agognata concessione;
   le aziende che attendono con ansia questi crediti sono ancora molte e, per la particolare congiuntura economica non positiva, ogni giorno di ritardo rischia di essere il loro ultimo giorno di vita poiché, come detto, molte di queste realtà, specialmente piccole e medie imprese operanti nell’e-commerce, hanno affrontato investimenti straordinari solo perché «garantiti» da tale finanziamento. Pertanto usufruire di queste agevolazioni in moltissimi casi è vitale alla loro stessa sopravvivenza;
   è da stigmatizzare il comportamento dello Stato che quando si tratta di tassare non esita a sanzionare il contribuente anche per un solo giorno di ritardo, mentre quando deve autorizzare un credito d'imposta non esita a perdere anni in farraginose procedure pubbliche che hanno il solo scopo di ritardare quanto più possibile tale impegno finanziario;
   non sono ancora chiare le ragioni di questo ritardo monstre che per l'interrogante non è solo imputabile alla elefantiaca e farraginosa burocrazia –:
   se il Ministro interrogato sia conoscenza di quanto in premessa e, in particolare, delle ragioni alla base di quello che all'interrogante appare un incomprensibile ed irragionevole ritardo nell'assegnazione delle agevolazioni previste dal IV bando e-commerce;
   se il Ministro interrogato intenda trasmettere dati puntuali sul numero dei soggetti già beneficiari, anche se con estremo ritardo, del suddetto credito d'imposta sul totale degli aventi diritto;
   se il Ministro interrogato non ritenga doveroso assumere iniziative per prevedere delle forme di indennizzo per quanti, avendo maturato tale diritto, hanno chiuso l'attività anche in virtù di questo incomprensibile ed irragionevole ritardo da parte delle amministrazioni preposte a tale concessione. (4-07501)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

detrazione fiscale

commercio elettronico

comunicazione dei dati