ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07497

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 361 del 13/01/2015
Firmatari
Primo firmatario: PARENTELA PAOLO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 13/01/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE 13/01/2015
DIENI FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 13/01/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 13/01/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07497
presentato da
PARENTELA Paolo
testo di
Martedì 13 gennaio 2015, seduta n. 361

   PARENTELA, NESCI e DIENI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha autorizzato la realizzazione di una Nuova Centrale termoelettrica-turbogas EDISON a Pianopoli presso il centro commerciale Due Mari (CZ);
   il progetto della centrale a gas nella Valle dell'Amato risale al 2006 e dopo alcune modifiche, l'11 febbraio 2013, ha ottenuto l'autorizzazione integrata ambientale. Dalla conclusione dell’iter – con il via libera del Ministero dell'ambiente e della tutela e del mare del 17 settembre 2014 – l'Edison ha cinque anni di tempo per realizzare la centrale;
   si tratta di un impianto che ricadrà nei comuni di Lamezia Terme, Amato, Feroleto Antico, Marcellinara, Serrastretta, Maida e Pianopoli;
   il progetto della centrale prevede globalmente:
    a) una configurazione in multiple shaft, composta da due turbogas (della potenza elettrica complessiva di circa 544 MWe), una turbina a vapore (con potenza elettrica di circa 272 MWe), per una potenza complessiva di impianto pari a 817 MWe, con un rendimento complessivo netto fino a circa il 56 per cento;
    b) un sistema di raffreddamento ad aria attraverso un unico condensatore collocato nella parte sud-ovest del sito di centrale;
    c) quattro generatori di vapore ausiliario modulabili, della capacità di circa 3t/h di vapore necessari per l'avviamento della centrale;
    d) 2 camini principali di emissione in atmosfera di altezza pari a 50 m e diametro pari a 6,5 m;
    e) 4 camini ausiliari di emissione relativi alle quattro caldaie ausiliarie;
    f) una sottostazione elettrica realizzata in GIS (Gas Insulated Substation);
    g) un elettrodotto interrato da 380 kV, a singola terna, che si svilupperà per una distanza di circa 8 chilometri e collegherà la nuova centrale con la stazione elettrica esistente di Feroleto;
   la centrale Edison in località Simeri Crichi (CZ) identica per potenza in MWh alla centrale Pienopoli ha prodotto nell'anno 2013 – ultima rilevazione pubblicata – emissioni in atmosfera per:
    1) 320,27 tonnellate di ossidi di azoto;
    2) 279,02 tonnellate di monossido di carbonio;
    3) 907.444,42 tonnellate di anidride carbonica;
    4) polveri sottili (particolato PM10) – sotto i 10 micron;
   in base ad una metodologia semplificata utilizzata dalla EEA (European environment agency), è possibile valutare in termini monetari il danno sulla salute e sull'ambiente provocato da emissioni di gas serra e ossidi di azoto. Considerando che una tonnellata di biossido di azoto (NO2) costa in termini di danni ambientali e di salute euro 8.394,00 e che una tonnellata di anidride carbonica costa euro 33,60, se prendiamo adempio la centrale di Simeri Crichi (per potenza simile a quella di Pianopoli/Due Mari) possiamo presto calcolare, che nell'anno 2013 sono stati prodotti danni ambientali per un totale di 33.178.478,8 euro;
   la Commissione nazionale per l'emergenza inquinamento atmosferico (C.N.E.I.A) in occasione della realizzazione della centrale a turbogas nel comune di Salandra in Matera ha affermato che «...la formazione di polveri PM10 a partire da alcuni inquinanti (NOX, SOX, NH3 e COV) è un fenomeno alquanto complesso, ancora in fase di studio; la valutazione di tale apporto deve essere attentamente effettuata tenendo in considerazione singole situazioni locali e meteo climatiche; la problematica ha anche riflessi sulle scelte di localizzazione degli impianti industriali, tra le quali le nuove centrali termoelettriche; infatti anche i turbogas che hanno notoriamente emissioni di polveri primarie trascurabili, presentano rilevanti emissioni di precursori (NOX) delle polveri PM10 che andrebbero adeguatamente valutate... Alla luce delle recenti informazioni scientifiche rese disponibili, le emissioni di NOX della centrale possono contribuire ad incrementare le concentrazioni in atmosfera di particolato secondario e quindi concorrere ad incrementare la formazione di PM10 che risulta inquinante critico a livello nazionale per i reiterati superamenti dei limiti di legge imposti... omissis ed ancora: in base a quanto sopra, ... non si dispone di elementi certi per quantificare l'entità del fenomeno in assenza di modelli diffusivi affidabili da applicare a scala regionale ed interregionale...»;
   secondo il dottore Armaroli dell'Istituto per la sintesi organica e la fotoreattività del Cnr di Bologna «è dimostrato che è proprio il particolato di taglia minuta a danneggiare maggiormente la salute: più le particelle sono piccole, più penetrano lungo le vie respiratorie»;
   la «Metanalisi italiana degli studi sugli effetti a breve termine dell'inquinamento atmosferico» del 2004, per quanto concerne le connessioni tra la mortalità e le polveri fini PM10, ha confermato un incremento della mortalità attesa a breve termine;
   gli studi epidemiologici, oramai recepiti anche dalla Unione europea e dall'OMS, indicano un incremento del rischio di contrarre tumori ed in particolare leucemia infantile per esposizioni prolungate a campi magnetici, causate dall'elettrodotto per il trasporto dell'energia prodotta;
   alle negative conseguenze a danno della salute dobbiamo aggiungere, altresì, le alterazioni dell'equilibrio naturale dell'ecosistema causate dalle emissioni di gas ad effetto serra – con gli effetti negativi sul clima della Terra che ne derivano quali riscaldamento globale, scioglimento dei ghiacciai e desertificazione – la variazione, a livello locale, del microclima, la ricaduta al suolo di inquinanti chimici e la contaminazione dell'aria, del suolo e dell'acqua;
   il progetto si inserisce in un contesto caratterizzato dalla presenza di paesaggi agrari di interesse storico-ambientale, nuclei e centri storici, aree di rilevante valore paesaggistico-ambientale e punti e percorsi, eco-enogastronomici, panoramici individuati dalla regione Calabria;
   il consiglio comunale di Maida più volte si è opposto fermamente alla costruzione della centrale – con delibere del 23 agosto 2011, 27 dicembre 2012 e 28 dicembre 2012 – come anche il comune di Pianopoli – con raccomandata a.r. inviata in data 27 marzo 2013 al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;
   il sindaco di Maida Natale Amantea ha affermato che: «si tratta di un impianto assolutamente incompatibile con l'area che porterebbe ripercussioni gravemente negative per tutto il comprensorio, che appare ormai irreversibilmente votato a tutt'altra destinazione, stante la fitta presenza di insediamenti commerciali, produttivi, abitativi, socio-assistenziali e con il conseguente intollerabile aggravio in termini d'inquinamento dell'aria e delle acque del vicino fiume Amato, avrebbe conseguenze irreparabili e addirittura esiziali per l'ambiente e per l'economia locali»;
   le centrali turbogas sono sicuramente una valida scelta per la riconversione di vecchie centrali ad olio combustibile o a carbone, ma nel caso specifico non vi è alcuna dismissione in atto, per cui si è di fronte a qualcosa che si aggiunge alla produzione esistente, così da aumentare l'offerta di energia;
   nell'ottobre 2014 l'amministratore delegato di Enel annunciava: «alcuni impianti termoelettrici non risultano più competitivi. Sono 23, le centrali potenzialmente da dismettere per un totale di circa 11 GW che si andrebbero ad aggiungere ai 2,4 GW di potenza termoelettrica già messa offline»;
   secondo l'autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico (AEEG) realizzare una centrale termoelettrica in Italia, oggi, non è redditizio oltre che inquinante e poco lungimirante dato che, allo stato attuale – come già preannunciato nel 2006 nella relazione annuale di Assoelettrica – esistono più impianti energetici convenzionali di quelli che servono;
   secondo il Gestore dei mercati energetici (GME) il prezzo dell'energia di notte è aumentato per far fronte ai costi fissi delle centrali termoelettriche che prescindono dall'effettivo funzionamento e dall'energia che riescono a vendere sul mercato mentre, di giorno, il fotovoltaico e l'eolico permettono di comprare l'energia a prezzi più bassi;
   secondo il Gestore dei servizi energetici (GSE) le ore di funzionamento di un impianto a combustione sono passate da una media annuale di 4.120 nel 2007 a 2.633 nel 2011, 2300-2400 nel 2012 e si sono ridotte ulteriormente anche nell'ultimo biennio;
   il termoelettrico in piena crisi è stato soccorso da un emendamento del decreto sviluppo, che ha introdotto il cosiddetto capacity payment, ossia la remunerazione non solo per la produzione ma anche per i servizi di dispacciamento che i cicli combinati garantiscono al «sistema elettrico con la sua flessibilità»;
   l'AEEG ha affermato che «nel corso del 2013, si realizza, rispetto all'anno precedente, un aumento dell'onere netto a carico del sistema: il saldo tra i proventi e gli oneri maturati da Terna per l'approvvigionamento delle risorse per il dispacciamento (cosiddetto uplift) ha subìto un peggioramento nel 2013 rispetto all'anno precedente»;
   l'interrogante ha ricordato più volte, con altri atti di sindacato ispettivo ad oggi senza risposta che la produzione di energia nella regione Calabria supera ampiamente il fabbisogno richiesto; dall'ultimo bilancio di Terna al 31 dicembre 2013, infatti, risulterebbero attivi per la Regione Calabria 49 impianti termoelettrici, 50 idroelettrici e 82 eolici con una produzione netta 10407,8 GWh di gran lunga superiore a quella richiesta di 6259,8 Gwh;
   sulla base di quanto esposto nelle premesse la realizzazione dell'ennesima centrale termoelettrica in Calabria può, ad avviso degli interroganti arrecare danni ingenti alla salute dei cittadini, all'ambiente, al turismo e alle economie locali a fronte di un fabbisogno energetico già ampiamente soddisfatto per le aree coinvolte –:
   se, sulla base di quanto esposto dall'interrogante, il Ministro sia ancora convinto che siano state fornite motivazioni adeguate in ordine alla compatibilità paesaggistica della centrale Turbogas di Pianopoli e, in caso negativo, se non ritenga opportune che venga annullato tale atto per difetto di motivazione;
   se non ritenga opportuno, al fine di scongiurare situazioni di pericolo e di danno per l'ambiente, revocare l'autorizzazione integrata ambientale. (4-07497)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

inquinamento atmosferico

inquinamento stratosferico

rischio sanitario