ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07488

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 361 del 13/01/2015
Firmatari
Primo firmatario: COLONNESE VEGA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 13/01/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 13/01/2015
PETRAROLI COSIMO MOVIMENTO 5 STELLE 13/01/2015
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 13/01/2015
DI MAIO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 13/01/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 13/01/2015
Stato iter:
15/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/06/2015
BUBBICO FILIPPO VICE MINISTRO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 15/06/2015

CONCLUSO IL 15/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07488
presentato da
COLONNESE Vega
testo di
Martedì 13 gennaio 2015, seduta n. 361

   COLONNESE, TOFALO, PETRAROLI, SIBILIA e LUIGI DI MAIO. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   dagli organi di stampa giunge notizia circa la futura chiusura del presidio a cavallo della polizia di Stato sita nel Parco e nel Real Bosco di Capodimonte, a seguito del progetto di rimodulazione dei 974 presidi della polizia di Stato;
   rispetto ad altri comandi di polizia interessati dalla spending review, il mantenimento della squadra in questione comporterebbe oneri proporzionalmente inferiori rispetto ad altri presidi, in quanto occupante una struttura demaniale, l'antico Palazzo della nobile famiglia napoletana Acquaviva di Carmignano, conosciuto oggi come «Fabbricato Scuderie», oltre a garantire il mantenimento e l'utilizzo funzionale del predetto immobile;
   il complesso che racchiude Parco e Real Bosco di Capodimonte ha un'affluenza annua di 1.300.000 utenti fra turisti stranieri e visitatori, e al suo interno si trova il Museo di Capodimonte, una delle più prestigiose pinacoteche visitata da turisti di tutto il mondo;
   è giunta voce agli interroganti che i residenti del posto hanno avviato una raccolta firma per scongiurarne la chiusura. Gli abitanti di Capodimonte affermano che la presenza storica della squadra a cavallo contribuisce a rendere il sito più sicuro, poiché, per le peculiari proprietà morfologiche e la vastità del territorio boscoso, solo tali particolari forze di polizia risulterebbero idonee a garantire una efficiente sorveglianza nel suddetto contesto ambientalistico. Gli interroganti ne deducono l'importanza fondamentale che rappresenterebbe perciò il lavoro di prevenzione e repressione svolto della polizia a cavallo;
   in seguito a finanziamenti comunitari e per iniziativa del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, è in fase di realizzazione un progetto che comporterà il riuso degli edifici storici con un'offerta di servizi pubblici che incrementerà ancora di più l'affluenza del pubblico all'interno del sito, con corrispondente necessità di garantire maggiore prevenzione e tutela dell'ordine pubblico;
   l'attività della squadra a cavallo, come testimoniato da plurimi interventi consultabili negli stessi archivi di polizia, assolve in maniera soddisfacente l'esigenza primaria della salvaguardia della pubblica sicurezza del sito, con ampio consenso, come accennato, del contesto residenziale, e la sua chiusura esporrebbe il sito al proliferare di fenomeni di microcriminalità e degrado sociale, già tristemente noti nei periodi precedenti alla costituzione di detto presidio –:
   se il Ministro interrogato non ritenga opportuno rivedere la decisione di eliminare il presidio a cavallo della polizia di Stato sita nel Parco e nel Real Bosco di Capodimonte, scelta che mina la sicurezza sociale della zona e dell'intero complesso dichiarato il 13 ottobre 1965, ai sensi della legge 1089 del 1939, «sito di particolare interesse culturale»;
   se, alla luce di quanto in premessa, non ritenga più opportuno garantire una maggiore sicurezza del Real Bosco di Capodimonte, quale polo di interesse stoico, ambientale e culturale, confinante con zone ad alto indice di criminalità, per prevenire e contrastare eventi delittuosi che ne possano pregiudicare l'importanza e la fruibilità da parte della cittadinanza in vista dei futuri eventi culturali, valutando di non rinunciare alle risorse già operanti sul territorio e con consolidata esperienza nel contesto specifico, ma, al contrario, ottimizzandone ed eventualmente implementandone l'operatività, al fine di garantire, nel suddetto sito, una maggiore presenza di agenti della squadra a cavallo della polizia di Stato. (4-07488)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 15 giugno 2015
nell'allegato B della seduta n. 442
4-07488
presentata da
COLONNESE Vega

  Risposta. — La questione segnalata dalla S.V., relativa alla chiusura della squadra di Polizia a cavallo di Napoli, è legata ad un piano di razionalizzazione della presenza delle Forze dell'ordine sul territorio, sottoposto nei primi mesi dello scorso anno al parere delle autorità provinciali di pubblica sicurezza, ma a tutt'oggi non ancora definito, essendo sopravvenuto una circostanza pregiudiziale, cioè la presentazione da parte del Governo di un disegno di legge sulla riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni, contenente alcune importanti indicazioni proprio in tema di riorganizzazione del sistema della sicurezza.
  Con tale provvedimento normativo l'Esecutivo ha indicato al Parlamento, rimettendosi alle sue valutazioni, un indirizzo di fondo che persegue lo scopo di evitare duplicazioni e sovrapposizioni dispersive e di favorire la gestione associata dei servizi strumentali, in adesione ai principi di efficienza della spesa pubblica.
  Un ulteriore criterio direttivo individuato dal disegno di legge, più settoriale, è legato, invece, al tema della sicurezza ambientale agroalimentare, per il quale è prevista la possibilità anche di un'eventuale confluenza del Corpo forestale dello Stato in altra Forza di polizia.
  Il disegno di legge è attualmente all'esame del Parlamento. Solo quando il legislatore ne avrà puntualizzato i contenuti, il Governo potrà procedere alla definizione del piano di razionalizzazione.
  Si può affermare fin d'ora che gli interventi ipotizzati nel piano saranno dettati da esclusive esigenze di efficientamento, senza che ne venga a soffrire la qualità del prodotto sicurezza, che, semmai, verrà accresciuta da una migliore e più adeguata rispondenza alle esigenze del Paese, in una logica di effettiva prossimità al cittadino.
  L'idea di fondo è quella di dar vita a una nuova pianificazione strategica che tenga conto di oggettivi e rigorosi indicatori di contesto, tali da restituire la più fedele immagine del territorio, della sua realtà socio-economica e dei fenomeni delittuosi che la connotano.
  A tale riguardo va sottolineato che in alcuni settori più di altri – come quello delle telecomunicazioni, dell'informatica, e dei trasporti – il mutamento tecnologico e infrastrutturale del Paese è stato molto rapido, con caratteri di sostenuta innovazione. Tuttavia, la ridefinizione degli assetti strutturali e funzionali della Polizia di Stato, con riferimento soprattutto alle sue specialità, non è sempre andata di pari passo con tale processo, con la conseguenza di un rischio di arretramento della risposta rispetto alle nuove minacce alla sicurezza che si sono venute affermando.
  Sotto altro profilo, occorre considerare il peso sempre maggiore che ha finito con l'assumere la percezione della sicurezza e l'esigenza di conferirle un più adeguato rilievo anche in sede di pianificazione e organizzazione dei servizi di controllo del territorio. Ciò nel presupposto, maturato anche alla luce delle esperienze di altri Paesi occidentali, che la sicurezza percepita sia indissolubilmente legata alla visibilità e alla capacità di intervento dell'operatore di polizia piuttosto che alla mera presenza di strutture.
  Sulla scorta di tali elementi di valutazione, il progetto di riorganizzazione potrà articolarsi in linea di massima su due linee direttrici fondamentali.
  La prima, da concertare con il Comando generale dell'Arma dei Carabinieri, sarà fondata su un criterio di compensazione tra le due forze a competenza generale nel presidio del territorio. L'obiettivo primario concerne nella sostanza il migliore impiego delle risorse umane in aree in cui le carenze di organico dei due Corpi di polizia e i mutati scenari della sicurezza suggeriscono una diversa e più razionale distribuzione del personale, rendendo così possibile il recupero di aliquote da destinare a compiti operativi.
  La seconda direttrice riguarderà, invece, la razionalizzazione dei presìdi delle quattro specialità di base della Polizia di Stato (stradale, ferroviaria, postale e di frontiera) e dei reparti speciali (squadre nautiche, squadre dei sommozzatori, squadre a cavallo e nuclei artificieri).
  A tal proposito va sottolineato che la Polizia postale ha ormai assunto compiti aventi spiccate connotazioni di alta specializzazione tecnologica, orientati alla tutela delle infrastrutture immateriali e, in particolare, al contrasto del crimine informatico nelle sue più variegate forme.
  L'organizzazione attuale, concepita quando l'attività era essenzialmente quella di scorta alla corrispondenza e di vigilanza agli uffici postali, va dunque adeguata alle nuove esigenze. Il territorio con cui oggi si confronta la Polizia postale è la rete, un luogo virtuale che richiede professionalità e risorse tecniche diverse da prima, ma che postula soprattutto un'organizzazione completamente nuova, in grado di privilegiare il rapporto con gli uffici giudiziari competenti per i reati informatici.
  Sul versante estero è di fondamentale importanza privilegiare le aree, come il continente americano e alcuni Paesi d'Oriente, nelle quali si concentrano i maggiori flussi di traffico digitale.
  Va anche considerato che l'informatica e i sistemi di comunicazione sono, infatti, diventati gli strumenti di uso abituale delle associazioni criminali di tipo mafioso e di tipo terroristico e il loro contrasto, nella logica di corrispondere simmetricamente alla minaccia, richiede l'adeguamento costante delle strumentazioni in dotazione alle forze dell'ordine.
  Anche la Polizia stradale e quella ferroviaria saranno interessate da un processo di innovazione, perché dagli anni novanta ad oggi i volumi di traffico sono notevolmente aumentati così come le direttrici principali hanno subito notevoli cambiamenti.
  In ragione di queste trasformazioni, gli interventi allo studio – dopo oltre venticinque anni dall'ultimo processo di riorganizzazione – avranno l'obiettivo di potenziare la presenza degli operatori di Polizia stradale in particolare lungo le arterie viarie più importanti.
  Analoghe considerazioni vanno svolte in relazione alla sicurezza dei traffici ferroviari, la cui fisionomia è venuta fortemente a evolversi in ragione di molteplici fattori di cambiamento, a cominciare dallo sviluppo dell'alta velocità per arrivare alla separazione della rete di traffico dai gestori di servizio e alla trasformazione delle grandi stazioni, divenute da semplici luoghi di transito punti di incontro e di allocazione di attività commerciali. È del tutto evidente come sia necessario ripensare all'organizzazione della Polizia ferroviaria disegnandone i contorni alla luce del predetto mutato scenario.
  Per quanto riguarda la Polizia di frontiera, un criterio direttivo per gli interventi di razionalizzazione che potranno interessare i presìdi di frontiera marittima e aerea è strettamente collegato all'abolizione dei controlli alle frontiere interne, in attuazione dell'accordo Schengen.
  Il piano di razionalizzazione riguarderà anche i presìdi relativi ai reparti speciali a carattere sussidiario, tra i quali – come detto – le squadre a cavallo.
  L'opera di riordino seguirà un criterio basato sulla valorizzazione delle specifiche vocazioni delle singole forze di polizia e sulla salvaguardia delle professionalità più consolidate nei vari settori.
  Nel complesso è possibile affermare che attraverso l'insieme degli interventi di ottimizzazione ipotizzati per le specialità e i reparti speciali sarà possibile recuperare risorse per compiti prettamente operativi, a beneficio di un miglioramento complessivo dei servizi e dell'azione di polizia.
  In conclusione, il piano di riorganizzazione – che, si ribadisce, è attualmente allo studio e terrà conto dell'approdo che avrà il dibattito parlamentare sul disegno di legge relativo alle pubbliche amministrazioni – risponde esclusivamente a una logica di costante miglioramento organizzativo, senza perdere di vista, tuttavia, le esigenze di razionalizzazione della spesa pubblica.

Il Viceministro dell'internoFilippo Bubbico.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

finanziamento comunitario

patrimonio architettonico

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