ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07478

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 360 del 12/01/2015
Firmatari
Primo firmatario: CARFAGNA MARIA ROSARIA
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 12/01/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 12/01/2015
Stato iter:
22/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/06/2015
LORENZIN BEATRICE MINISTRO - (SALUTE)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 10/03/2015

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/06/2015

CONCLUSO IL 22/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07478
presentato da
CARFAGNA Maria Rosaria
testo di
Lunedì 12 gennaio 2015, seduta n. 360

   CARFAGNA. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   com’è noto, la regione Campania ha ottenuto un progressivo rientro dal deficit sanitario, azzerato totalmente nel 2013, grazie ad un'attenta gestione della spesa anche negli altri settori, pressoché dimezzata, e ha mantenuto ferma la sola aliquota Irpef dello 0,50 per cento, senza avvalersi della possibilità di incrementarla per compensare i tagli dei trasferimenti statali. Invero, l'oculata gestione delle spese regionali avrebbe permesso di eliminare, nonostante i consistenti tagli dei trasferimenti statali, anche tale addizionale se il suo gettito non fosse necessario al bilancio regionale per il pagamento delle rate della cartolarizzazione e del prestito ministeriale per i debiti sanitari cumulatisi fino al 2007 e per il pagamento dei debiti anteriori al 2010 nel settore dei trasporti, dalla precedente gestione della giunta «Bassolino»;
   con il decreto del Commissario ad acta n. 49 del 27 settembre 2010, pubblicato sul Burc n. 65 del 28 settembre 2010, in esecuzione di quanto stabilito dal punto c) della delibera del Consiglio dei Ministri del 24 aprile 2010, si è provveduto alla riorganizzazione della rete ospedaliera e territoriale. In particolare con tale atto di programmazione regionale è stata disposta la riconversione del presidio ospedaliero di Agropoli in struttura territoriale polifunzionale;
   con successivo decreto commissariale n. 73 del 24 ottobre 2011 nell'approvare la pianificazione attuativa dell'ASL di Salerno, la regione Campania ha modificato la programmazione di cui al citato decreto commissariale 49/2010 di riorganizzazione della rete ospedaliera Campana, limitatamente alla destinazione del presidio ospedaliero di Agropoli. Infatti, con il predetto decreto n. 73/2011 si stabili che l'ospedale di Agropoli avrebbe dovuto confluire, al pari dei presidi di Oliveto Citra, Roccadaspide, Eboli e Battipaglia, nell'ospedale unico della Valle del Sele modificando, in tal modo, la precedente destinazione della struttura sanitaria di Agropoli;
   invero, l'ospedale civile di Agropoli ha iniziato la propria attività nell'anno 2004. È, pertanto, una struttura ospedaliera di nuova realizzazione in possesso dei requisiti minimi generali e specifici per l'esercizio delle attività sanitarie e ha rappresentato, per l'ambito territoriale di competenza, un riferimento assistenziale per una popolazione complessiva di circa 80 mila abitanti distribuiti su un bacino territoriale comprendente 19 comuni. In tale ambito ha rappresentato l'unico presidio ospedaliero in grado di garantire prestazioni in emergenza-urgenza lungo una fascia costiera di circa 150 chilometri;
   in tale ambito territoriale rientrano l'area archeologica di Paestum e numerosi alberghi e strutture ricettive, pertanto, nel periodo estivo la popolazione di riferimento, incrementa notevolmente sino a registrare punte di 250.000 residenti;
   con la disattivazione del presidio ospedaliero di Agropoli deputato al trattamento, per il tramite del pronto soccorso, delle situazioni cliniche in emergenza-urgenza, si sono dilatati i tempi di percorrenza intercorrenti dai comuni ricompresi nel citato ambito territoriale di riferimento agli altri ospedali dotati di pronto soccorso. Tali tempi, che caratterizzano il cosiddetto disagio territoriale, mettono fortemente a rischio la sopravvivenza in casi di gravi ed importanti patologie acute (infarto, ictus cerebrali, incidenti), in cui vi è necessità, sempre per il tramite di attività erogate presso un pronto soccorso ospedaliero, di mettere in sicurezza e stabilizzare il paziente prima del trasferimento in centro Hub di riferimento. Ad oggi il presidio ospedaliero è stato trasformato in PSAUT, ossia «Presidio sanitario assistenza e urgenza territoriale». Si tratta di una struttura che può curare solo patologie non gravi e dunque assolutamente insufficiente per le esigenze del territorio;
   attualmente si rileva da un canto che non vi è alcun documento programmatico regionale relativo alla realizzazione nuovo ospedale del Sele, dall'altro si evidenzia che il nuovo regolamento recante la «Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera», approvato in data 5 agosto 2014 in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, stabilisce che la funzione di pronto soccorso è prevista per un bacino di utenza compreso tra 80.000 e 150.000 abitanti; inoltre esso prevede la possibilità di mantenere in attività ospedali di piccoli dimensioni, con la funzione di pronto soccorso, in zone disagiate;
   da recenti notizie di stampa, ed in particolare da un articolo de Il Mattino del 3 gennaio 2015 pare inoltre che anche il presidio ospedaliero della Costa d'Amalfi sia a rischio chiusura. A tal proposito, è stata diramata una nota dai sindaci della Costa di Amalfi, che a seguire si riporta per stralci: «non è dato sapere su quali basi o circostanze essa venga formulata la notizia di stampa. Allo stato, l'Atto Aziendale della AOU Ruggi D'Aragona è sottoposto alla valutazione dell'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari presieduta dal dottor Zuccatelli, al termine di una complessa istruttoria che ha visto impegnati il presidente Caldoro, i sub commissari per la sanità, l'Arsan capeggiata da Angelo Montemarano e il dottor Ferdinando Romano al vertice del Dipartimento Regionale per la Sanità. La Costiera Amalfitana è un attrattore d'eccellenza per tutta la Regione Campania ed un volano per l'economia di tutto il sud Italia: sminuirne le potenzialità è un attacco al lavoro, al reddito, alla vita delle persone che ci abitano. Qui è in ballo non soltanto il diritto costituzionale alla tutela della salute, ma anche quella risorsa economica legata al turismo che potrebbe essere di gran lunga la nostra principale ricchezza. Privare questo territorio di un efficiente presidio ospedaliero equivale a spogliare i cittadini della loro sicurezza e contemporaneamente tagliare le gambe all'economia: le amministrazioni locali, la cittadinanza, le organizzazioni produttive e sindacali, il mondo della cultura e dell'impegno sociale si opporranno con ogni mezzo ad un attacco che nessun calcolo ragionieristico può giustificare, e contro il quale la Conferenza dei Sindaci è pronta ad iniziative anche eclatanti» –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza della situazione espressa in premessa;
   quali iniziative, per quanto di competenza, intenda mettere in atto per favorire il mantenimento dei presidi ospedalieri in aree logisticamente strategiche per la popolazione, come quelle di cui in premessa, salvaguardando così non solo i livelli essenziali di assistenza ma anche località economicamente strategiche per il sud Italia, sia dal punto di vista culturale che turistico. (4-07478)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 22 giugno 2015
nell'allegato B della seduta n. 447
4-07478
presentata da
CARFAGNA Maria Rosaria

  Risposta. — In merito al mantenimento dei presidi ospedalieri ubicati in aree della provincia salernitana particolarmente disagiate sotto il profilo logistico, al fine di salvaguardare l'osservanza dei livelli essenziali di assistenza per i cittadini residenti, la prefettura – ufficio territoriale del Governo di Salerno ha comunicato quanto segue.
  La regione Campania, con il decreto commissariale n. 49 del 27 settembre 2010, nell'ambito del piano di rientro dal «deficit» sanitario, ha ridisegnato l'assetto della rete ospedaliera territoriale, utilizzando una metodologia di analisi delle prestazioni erogate in regime di ricovero, ridefinendo il fabbisogno di prestazioni ospedaliere appropriate e, quindi, l'indice programmatico di posti letto per 1.000 abitanti, sulla base del quale procedere al riassetto della rete, attraverso una complessiva riorganizzazione di tutti i presidi e le aziende ospedaliere del territorio.
  Per ciascuna delle strutture di ricovero pubbliche sono stati definiti, per singola disciplina, i posti letto, distinti in posti letto ordinari e a ciclo diurno; sono stati inoltre individuati i presidi ospedalieri destinati alla dismissione, stante la loro non rispondenza ai principi e ai criteri fissati dal citato provvedimento, tra cui, principalmente, l'inadeguatezza della soglia minima di operatività delle strutture pubbliche, definita pari a 100 posti letto per le strutture per acuti e pari a 80 posti letto per le strutture di riabilitazione e lungodegenza (criterio della «congruità dimensionale»), necessaria per garantire qualità e sicurezza.
  Nell'ambito di tale atto di programmazione regionale, in considerazione dei criteri espressi, è stata disposta anche la riconversione, tra gli altri, dei presidi ospedalieri di Agropoli e Castiglione di Ravello: il primo riconvertito in centro ambulatoriale ad indirizzo oncologico ed in struttura residenziale per cure palliative (
hospice), ed il secondo riconvertito in struttura polifunzionale per la salute (SPS) con disattivazione delle funzioni di ricovero.
  Il successivo decreto commissariale n. 73 del 24 ottobre 2011, in accoglimento della proposta programmatica della a.s.l. di Salerno relativa al solo presidio ospedaliero di Agropoli, a parziale rettifica del precedente decreto, ha disposto la confluenza di tale presidio nell'istituendo ospedale unico della Valle del Sele, insieme a quella già prevista per i presidi di Oliveto Citra, Roccadaspide, Eboli e Battipaglia, ed ha precisato che la struttura sanitaria di Agropoli è destinata all'erogazione di prestazioni esclusivamente in regime ambulatoriale (
day service).
  Nel ribadire la necessità di dismissione e riconversione delle strutture ospedaliere di piccole dimensioni o con ridotta attività, la regione Campania, con il decreto commissariale n. 82 del 2013, ha fornito precisi indirizzi in merito al piano di riequilibrio ospedale – territorio, invitando l'azienda sanitaria locale di Salerno a riprogrammare l'organizzazione degli ospedali di Oliveto Citra, Roccadaspide, Eboli e Battipaglia, in attesa della realizzazione dell'ospedale della Valle del Sele, non considerato tra gli obiettivi prioritari, per il quale si prevedono tempi lunghi di attuazione (non meno di cinque anni di lavoro).
  Nel decreto n. 82 del 2013 non si fa riferimento all'ospedale di Agropoli, che rimane dunque dimensionato per quanto riguarda il personale medico e gli operatori di comparto.
  La riconversione del presidio ospedaliero in presidio sanitario di assistenza e urgenza territoriale (PSAUT), con il supporto di autoambulanza di tipo A con rianimatore a bordo e di autoambulanza medicalizzata di tipo B, ha tenuto conto, secondo quanto riferito dal direttore generale dell'a.s.l. di Salerno, delle necessità assistenziali che si riscontrano nel territorio e, ad oggi, non ha mostrato particolari criticità.
  Presso il PSAUT di Agropoli è garantito il trattamento delle patologie semplici, mentre per le patologie complesse si fa riferimento al presidio ospedaliero di Vallo della Lucania, inquadrato come DEA di III livello.
  Per quanto riguarda la situazione relativa al presidio ospedaliero di Castiglione di Ravello, ubicato in un'area considerata geograficamente disagiata, con zone collinari e montane collegate da un asse stradale difficile e tortuoso e caratterizzate da un alto rischio idrogeologico, a causa dei frequenti fenomeni di smottamenti e frane che investono periodicamente quel territorio, con conseguente chiusura di fondamentali tratti viari, questo presidio rappresenta l'unica struttura di riferimento per i tanti cittadini residenti nei comuni della costiera amalfitana e per i numerosi turisti, non solo nel periodo estivo.
  Con il citato decreto commissariale n. 49 del 2010, sono state disattivate le funzioni di ricovero presso tale presidio, ed il plesso è stato riconvertito in una struttura polifunzionale per la salute (SPS): una struttura nella quale vengono offerti, tra l'altro, servizi e prestazioni finalizzati a garantire livelli essenziali di assistenza sanitaria e sociosanitaria con l'allocazione di ambulatori di prime cure per piccole urgenze ed interventi che non necessitano di ricovero in ospedale, nonché le attività di PSAUT (emergenza territoriale – 118).
  Successivamente, con decreto n. 17 del 16 marzo 2011, il presidente della Giunta regionale, ha decretato l'annessione, a partire dal 1o aprile 2011, del presidio di Castiglione di Ravello all'azienda ospedaliera «Ruggi D'Aragona» di Salerno, confermando altresì la disattivazione di tutte le funzioni di ricovero, con la conseguente soppressione dei posti letto e la riconversione di struttura polifunzionale per la salute (SPS), dotata di un pronto soccorso con attività di emergenza sulle 24 ore.

La Ministra della saluteBeatrice Lorenzin.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

pronto soccorso

malattia

diritto alla salute