ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07468

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 359 del 09/01/2015
Firmatari
Primo firmatario: FORMISANO ANIELLO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 09/01/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 09/01/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07468
presentato da
FORMISANO Aniello
testo di
Venerdì 9 gennaio 2015, seduta n. 359

   FORMISANO. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   l'imprenditrice palermitana Valeria Grasso è testimone di giustizia dall'anno 2007, cioè da quando denunciò le estorsioni subite dal clan di Resuttana a Palermo;
   la signora Grasso, dopo essere stata per tre anni in una località protetta, ha fatto rientro a Palermo ove ha ripreso la propria attività imprenditoriale consistente nell'esercizio di una palestra ginnica e per fitness, ubicata in quella città;
   la signora Grasso è stata negli ultimi tempi soggetta a diversi eventi intimidatori, di seguito sommariamente descritti, da lei doverosamente e puntualmente denunciati alle opportune sedi, dalla procura della Repubblica di Palermo alla stazione dei carabinieri di Partanna Mondello, oltre che comunicati al prefetto dottor Rabuano, componente della Commissione antimafia nazionale, il quale ne ha subito informato il prefetto di Palermo, dottoressa Cannizzo;
   la sera del 23 agosto 2014, non appena rientrata a casa intorno alle ore 23, la signora Grasso si accorgeva, in presenza dei militari di scorta, che porte e finestre della sua abitazione erano aperte e che tutte le luci interne erano accese: nell'occasione riscontrava anche che nel corridoio di ingresso si trovava una pozza d'acqua e che il suo cane, che solitamente veniva da lei lasciato libero nel giardino, si trovava invece nel salone. I militari di scorta, ovviamente allarmati, avevano subito chiesto ai colleghi della vigilanza dinamica se avessero visto dei movimenti e quale fosse stato l'orario della loro ultima sosta di controllo, ottenendo come risposta che sino alle ore 22,30 la casa era regolarmente chiusa con le luci spente. I militari hanno rigorosamente fatto all'autorità una relazione sull'accaduto, da loro stessi definito, «molto serio ed inquietante»;
   i quotidiani Catania Today del 4 gennaio e Sicilia 24H del 5 gennaio 2015 hanno dato notizia che la targa della palestra della signora Grasso, ubicata a S. Lorenzo in via dell'Olimpo 30, era stata piegata e danneggiata da ignoti nel cuore della notte, mettendo in evidenza, oltre le solidarietà espresse, anche la gravità del messaggio intimidatorio;
   tra questi due episodi si inserisce una serie di fatti allarmanti quale quello riferitole da un collaboratore della palestra che si era accorto, intorno alle ore 21 di un giorno, della presenza sulla strada, nelle vicinanze della palestra, di un furgone bianco (la cui targa purtroppo non era stata rilevata) all'interno del quale si trovavano due uomini che guardavano insistentemente all'interno dei locali. Il collaboratore aveva ritenuto opportuno uscire in strada ed osservare i due predetti uomini (che poco dopo si erano allontanati) non prima di avere cautelativamente protetto, facendoli ritirare in una stanza all'interno della palestra, la figlia della signora Grasso, Margherita, ed il suo fidanzato, il quale aveva anche lui osservato insieme al collaboratore la presenza dei due uomini all'interno del furgone;
   è stato pure fatto osservare all'autorità competente che il signor Salvatore Lo Cricchio (membro della famiglia Madonia), detenuto perché condannato alla pena di otto anni di reclusione in seguito alla denuncia della signora Grasso, da circa otto mesi si trovava nuovamente in stato di libertà e frequentava costantemente il noto ristorante denominato «Pace e Bene» ubicato a poca distanza dalla palestra in questione, dove era stato ripetutamente visto dalla signora Grasso, dai suoi familiari ed anche dai carabinieri;
   una così preoccupante situazione, chiaro segno del non gradimento da parte della mafia del rientro a Palermo della testimone di giustizia per la portata dirompente della denuncia dell'estorsione da lei subita e della sua attività di incoraggiamento – attraverso dibattiti e convegni – alla ribellione dei cittadini alla mafia, rende manifesta la gravità dell'esposizione della persona della signora Grasso, oltre che di quelle dei suoi figli, ad un serio ed imminente pericolo di vita –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti sopra esposti e se pertanto non ritenga doveroso impartire le opportune disposizioni affinché siano predisposte più rigorose misure di controllo dei luoghi e di protezione della signora Grasso. (4-07468)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

personale militare

mafia

sicurezza e sorveglianza