ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07449

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 358 del 08/01/2015
Firmatari
Primo firmatario: DAMBRUOSO STEFANO
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 08/01/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 08/01/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07449
presentato da
DAMBRUOSO Stefano
testo di
Giovedì 8 gennaio 2015, seduta n. 358

   DAMBRUOSO. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   l'articolo 19 della Costituzione della Repubblica riconosce al tutti il diritto «di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume», concetto quest'ultimo inteso dalla Corte Costituzionale come «comune sentimento della morale. Vale a dire, non soltanto ciò che è comune alle diverse morali del nostro tempo, ma anche alla pluralità delle concezioni etiche che convivono nella nostra società contemporanea. Tale contenuto minimo altro non è se non il rispetto della persona umana, valore che anima l'articolo 2 della Costituzione» (sentenza n. 293/2000 della Corte Costituzionale);
   lo Stato italiano – ai sensi dell'articolo 8, terzo comma, della Costituzione – ha stipulato negli anni intese con le rappresentanze di diverse confessioni religiose e, anche in assenza di queste ultime, il Ministero dell'interno riconosce personalità giuridica a tutti gli enti di culto acattolici in possesso dei requisiti prescritti dalla cosiddetta legislazione sui culti ammessi (legge 24 giugno 1929, n. 1159, recante «Disposizioni sull'esercizio dei culti ammessi nello Stato e sul matrimonio celebrato davanti ai ministri dei culti medesimi» e regio decreto 28 febbraio 1930, n. 289, recante «Norme per l'attuazione della legge 24 giugno 1929, n. 1159, sui culti ammessi nello Stato e per coordinamento di essa con le altre leggi dello Stato»);
   con decreto ministeriale del 23 aprile 2007, l'allora Ministro dell'interno ha adottato la carta dei valori della cittadinanza e integrazione – condivisa da numerose comunità religiose tra cui alcune rappresentate anche nel Comitato per l'Islam italiano – al fine di «dare un concetto unitario di cittadinanza e di convivenza tra le diverse comunità nazionali, etniche, e religiose, che si sono radicate negli ultimi anni sul territorio italiano», ponendo le basi per «un patto tra cittadini e immigrati in vista di una integrazione che vuole conciliare il rispetto delle differenze di cultura e di comportamento legittime e positive con il rispetto dei valori comuni»;
   il Comitato per l'Islam italiano – istituito presso il Ministero dell'interno per migliorare l'inserimento sociale e l'integrazione delle comunità musulmane nel nostro Paese – ha espresso pareri su svariati temi legati all'immigrazione, con particolare riguardo all'esercizio dei diritti civili dei cittadini stranieri e all'applicazione del concetto di «buon costume» al principio costituzionale di libertà religiosa;
   la giunta del comune di Milano, con la delibera n. 2010 del 10 novembre 2010, ha individuato le linee di indirizzo per l'assegnazione in uso di immobili comunali per finalità religiose e per ulteriori attività sociali e culturali;
   con la successiva delibera n. 2475 del 30 novembre 2012, la stessa giunta ha definito requisiti e modalità di iscrizione nell'albo delle associazioni e organizzazioni a carattere religioso presenti sul territorio cittadino, condizione questa necessaria per partecipare al bando per la realizzazione di tre luoghi di culto su aree del comune di Milano, pubblicato il 30 dicembre 2014;
   al suddetto albo delle associazioni religiose risultano iscritte anche realtà e organizzazioni le cui sigle compaiono nelle black list governative di alcuni Paesi stranieri –:
   se il Ministro sia al corrente di quanto riferito in premessa e quali iniziative di competenza intenda assumere da un lato per assicurare il diritto alla libertà di culto di gruppi religiosi diversi dal cattolico e dall'altro per garantire il pieno rispetto delle norme di pubblica sicurezza e di prevenzione di ogni forma di estremismo religioso. (4-07449)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

gruppo religioso

religione

integrazione sociale