ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07440

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 358 del 08/01/2015
Firmatari
Primo firmatario: ALBERTI FERDINANDO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 08/01/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BASILIO TATIANA MOVIMENTO 5 STELLE 08/01/2015
COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 08/01/2015
SORIAL GIRGIS GIORGIO MOVIMENTO 5 STELLE 08/01/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 08/01/2015
Stato iter:
29/04/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 29/04/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 26/02/2016

SOLLECITO IL 17/03/2016

RISPOSTA PUBBLICATA IL 29/04/2016

CONCLUSO IL 29/04/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07440
presentato da
ALBERTI Ferdinando
testo di
Giovedì 8 gennaio 2015, seduta n. 358

   ALBERTI, BASILIO, COMINARDI e SORIAL. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   il caso Brescia-Caffaro è ormai tristemente noto come uno dei peggiori casi di inquinamento da Pcb e diossine della storia;
   con il decreto del 24 febbraio 2003 il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, ha definito la perimetrazione del sito di interesse nazionale di Brescia Caffaro, aggiungendolo all'elenco dei SIN di cui la legge n. 426 del 1998;
   alla data odierna non si conoscono ancora gli oneri necessari per portare a termine la bonifica del sito, in quanto non è ancora stato redatto un progetto complessivo di bonifica;
   in data 25 ottobre 2013 il Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, in risposta ad un'interrogazione parlamentare, riteneva «in via generale che i commissariamenti sono spesso la spia delle difficoltà in cui versano le istituzioni pubbliche che non riescono a far funzionare le cose in modo adeguato. Tuttavia, nel caso specifico del Sito Caffaro-Brescia, la particolare situazione di degrado e i risultati dei nuovi campionamenti in corso potrebbe indurre a rivedere tale giudizio e considerare la figura commissariale quale utile strumento (la «sciabola» di Sieyès ?) di un tavolo di coordinamento che, ad onor del vero, nei fatti si è già realizzato»;
   in data 23 dicembre 2013 con l'articolo 4-ter del decreto-legge n. 145 che prevede «Misure urgenti per accelerare l'attuazione di interventi di bonifica in siti contaminati di interesse nazionale», è stato previsto che «al fine di coordinare, accelerare e promuovere la progettazione degli interventi di caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica nel sito contaminato di interesse nazionale Brescia Caffaro, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previa individuazione delle risorse finanziarie disponibili, può nominare un commissario straordinario delegato ai sensi dell'articolo 20 del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2. Il compenso del commissario di cui al presente comma è determinato ai sensi dell'articolo 15, comma 3, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111. Per lo svolgimento delle attività di cui al presente comma è istituita una contabilità speciale nella quale confluiscono le risorse pubbliche stanziate per la caratterizzazione, la messa in sicurezza e la bonifica del predetto sito contaminato»;
   il commissario avrà il delicato compito di curare le fasi progettuali, la predisposizione dei bandi di gara, l'aggiudicazione dei servizi e dei lavori, le procedure per la realizzazione degli interventi, la direzione dei lavori, la relativa contabilità e il collaudo, promuovendo anche le opportune intese tra i soggetti pubblici e privati interessati;
   per le attività connesse alla realizzazione degli interventi, i commissari sono autorizzati ad avvalersi degli enti vigilati dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di società specializzate a totale capitale pubblico e degli uffici delle amministrazioni regionali, provinciali e comunali;
   si apprende dalla stampa locale che secondo le dichiarazioni dell'assessore all'ambiente del comune di Brescia, sarebbe ormai deciso il nome del commissario straordinario per l'emergenza Caffaro e che verrebbe identificato nel dottore Roberto Moreni;
   il dottore Roberto Moreni ha ricoperto il ruolo di dirigente del settore urbanistica del comune di Brescia in pieno scandalo Caffaro, ha contribuito a definire le destinazioni d'uso dell'area Caffaro all'epoca della scoperta del secolare inquinamento provocato dall'azienda chimica di via Milano in Brescia, trasformandola da area industriale a residenziale prima dello scandalo e ripristinandone la destinazione industriale successivamente, con il conseguente aumento dei valori limite di tolleranza della contaminazione da pcb, cosa che di fatto ha evitato ai proprietari l'onere della completa tempestiva bonifica. Il dottor Moreni, attualmente in pensione, è in quiescenza dall'anno 2012;
   il decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, prevede espresso divieto di incarichi dirigenziali a soggetti in quiescenza, salvo incarichi e collaborazioni prestati esclusivamente a titolo gratuito e per una durata non superiore a un anno, non prorogabile né rinnovabile, presso ciascuna amministrazione;
   sempre secondo le dichiarazioni dell'assessore all'ambiente del comune di Brescia, il Ministero avrebbe chiesto una figura gradita al territorio, ma soprattutto tecnica, le cui competenze siano spendibili in modo pratico e che abbia anche una conoscenza del contesto;
   per quanto risulta agli interroganti, il dottor Moreni non avrebbe le qualifiche tecniche necessarie per la complessità del sito in questione e le sue precedenti esperienze lavorative lo porrebbero in una condizione di conflitto di interessi rilevante, in quanto lo hanno visto coinvolto in prima persona nelle dinamiche urbanistiche e autorizzative dei comparti rientranti nel SIN –:
   se i Ministri siano a conoscenza di quanto esposto in premessa;
   se ritengano che gli interventi necessari per la bonifica del SIN Brescia-Caffaro, debbano rientrare tra quelli programmati nell'ambito del quadro strategico nazionale, ritenuti prioritari per i connessi riflessi sociali, nel rispetto degli impegni assunti a livello internazionale;
   se sia già stata istituita una contabilità speciale nella quale confluiscono le risorse pubbliche stanziate per la caratterizzazione, la messa in sicurezza e la bonifica del predetto sito contaminato;
   a chi spetti la definizione del piano complessivo di bonifica del sito di interesse nazionale Brescia-Caffaro e del piano finanziario e per quale motivo non siano ancora stati redatti;
   quali siano le effettive modalità, i tempi e i criteri che verranno presi in considerazione per la nomina del commissario per il sito di Brescia-Caffaro;
   quali siano le deroghe previste e concesse per il commissario che verrà nominato;
   quali siano le modalità di vigilanza e controllo sul suo operato;
   se non ritengano opportuno che la figura del commissario venga individuata tra persone competenti, prive di possibili conflitti di interessi e del tutto esterne alle vicende che hanno portato al sorgere delle problematiche da gestire e risolvere;
   se non ritengano opportuno, vista la complessità ed i tempi necessari per la bonifica del sito in questione, che il commissario da individuare venga incaricato per un periodo superiore ad un anno, pur nel rispetto del limite dei tre anni ai sensi dell'articolo 15, comma 3, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111;
   se pertanto non ritengano opportuno individuare un commissario non in quiescenza. (4-07440)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 29 aprile 2016
nell'allegato B della seduta n. 616
4-07440
presentata da
ALBERTI Ferdinando

  Risposta. — Con riferimento alle interrogazioni in esame relativa alle criticità ambientali del sito di bonifica di interesse nazionale di «Brescia Caffaro», sulla base degli elementi acquisiti dagli enti territoriali competenti, si rappresenta quanto segue.
  Con l'articolo 14 della legge n. 179 del 2002 è stato aggiunto all'elenco dei siti di bonifica di interesse nazionale (SIN), di cui alla legge n. 426 del 1998, il sito di «Brescia-Caffaro» (aree industriali e relative discariche da bonificare).
  Tale inclusione trova la sua motivazione nelle evidenze, di contaminazione diffusa da metalli pesanti e policlorobifenili (PCB) riscontrata nel territorio del comune di Brescia, in particolare in prossimità dello stabilimento Caffaro, e soprattutto nel rinvenimento di elevate concentrazioni di PCB negli alimenti prodotti nella zona e nel sangue delle persone residenti.
  Il decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 24 febbraio 2003 ha definito una triplice perimetrazione del SIN, che si sviluppa prevalentemente a sud dello stabilimento Caffaro, seguendo il sistema delle rogge:
   perimetrazione matrice ambientale suolo;
   perimetrazione matrice ambientale acque sotterranee;
   perimetrazione sistema delle rogge.

  Le indagini di caratterizzazione eseguite all'interno della perimetrazione dei SIN di «Brescia-Caffaro» hanno evidenziato una grave situazione di inquinamento nei terreni superficiali, nelle acque di falda, nelle acque superficiali delle rogge e nei sedimenti delle rogge stesse.
  Oltre alla predetta contaminazione da PCB, PCDD/PCDF, è stata infatti rilevata la presenza di ulteriori contaminanti, quali:
   per i suoli: metalli (Arsenico, Antimonio, Mercurio, Nichel, Piombo ed Alluminio), IPA, alifatici clorurati cancerogeni, clorobenzeni e fitofarmaci;
   per le acque di falda: Cromo VI, Mercurio, MTBE, solventi clorurati, IPA, clorobenzeni, fitofarmaci ed idrocarburi totali.
  Tanto premesso, con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio c del mare, adottato ai sensi dell'articolo 4-ter, comma 2, del decreto-legge n. 145 del 2013, il 17 giugno 2015, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, e registrato alla Corte dei Conti il 31 agosto 2015, il dottor Roberto Moreni è stato nominato commissario straordinario delegato al fine di coordinare, accelerare e promuovere la progettazione degli interventi di caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica nel sito contaminato di interesse nazionale «Brescia-Caffaro».
  Per quanto riguarda la funzionalità dei pozzi e la messa in sicurezza del SIN, si precisa in primo luogo che nel sito «Caffaro» opera attualmente la Caffaro Brescia s.r.l., titolare dei soli impianti, che mantiene in esercizio la barriera idraulica presente nel sito come misura di messa in sicurezza; le acque emunte sono riutilizzate a scopo industriale nello stabilimento.
  Le attività di Caffaro Brescia s.r.l. sono sottoposte a autorizzazione integrata ambientale (A.I.A.), la cui titolarità è in capo alla provincia di Brescia. È in tale ambito che ricade anche la valutazione dell'efficienza dei sistemi di trattamento della acque emunte dalla falda.
  In data 9 dicembre 2015 presso la provincia di Brescia si è tenuta una conferenza di servizi in ambito AIA che si è espressa in merito ai limiti allo scarico per le acque industriali di Caffaro Brescia s.r.l.. La provincia, sulla base degli esiti della predetta conferenza di servizi, ha chiesto alla direzione generale per la salvaguardia del territorio e delle acque (STA) del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare di valutare e di adottare i provvedimenti di competenza in ordine alla verifica della funzionalità e alla necessità di implementazione dell'attuale barriera idraulica della messa in sicurezza attiva nel sito Caffaro.
  In data 27 gennaio 2016 la direzione generale per la salvaguardia del territorio e delle acque (STA) ha formulato alcune richieste alla Caffaro s.r.l. in amministrazione straordinaria e alla Caffaro Brescia s.r.l. (titolate dei soli impianti):
   al commissario straordinario della società Caffaro s.r.l. e alla società Caffaro Brescia s.r.l., per quanto di rispettiva competenza, di fornire, con la massima urgenza e comunque entro e non oltre 30 giorni, un riscontro in merito alle richieste formulate dalla conferenza di servizi istruttoria del 22 luglio 2015, con particolare riferimento alle richieste di implementare l'efficacia idrochimica e l'efficienza idraulica della barriera esistente e di trasmettere l'aggiornamento della modellazione idraulica;
   alla luce di quanto segnalato da ARPA Brescia, di prevedere il trattamento delle acque emunte dal pozzo 2 con abbattimento del parametro Cromo VI e di integrare la configurazione della barriera idraulica prevedendo l'emungimento (e il successivo trattamento) delle acque di falda dal piezometto n. 10, limitrofo alla sorgente di contaminazione da Cromo VI;
   ad ARPA Brescia di valutare, sulla base dei risultati dei monitoraggi delle acque di falda, la necessità che le acque emunte dai pozzi n. 3, 4, 5 e 6 siano inviate nei sistemi di trattamento prima del riutilizzo negli impianti produttivi, nel rispetto di quanto stabilito dal citato articolo 243 del decreto legislativo n. 152 del 2006.

  Si ricorda, infine, che conferenza di servizi istruttoria del 14 maggio 2014 ha chiesto ai soggetti titolari delle aree interne al SIN di «Brescia Caffaro» di coordinarsi con ARPA Lombardia per l'esecuzione dei monitoraggi delle acque di falda, al fine di consentire all'agenzia medesima di elaborare i dati dei monitoraggi delle singole aree e di trasmettere una relazione conclusiva. Ciò implica, necessariamente, che le analisi delle acque di falda siano effettuate utilizzando le metodiche analitiche stabilite da ARPA stessa, con particolare riferimento il parametro PCB.
  La società Caffaro Brescia s.r.l. ha fornito un riscontro alle predette richieste a febbraio 2016 e, in particolare, ha inviato alla provincia di Brescia, con riferimento alla procedura di AIA, una proposta per il trattamento del tetracloruro di carbonio e del tetracloruro di etilene ed ha comunicato a marzo 2016 la sostituzione delle resine nel pozzo 2 al fine di ripristinare l'efficienza di abbattimento del mercurio.
  Si fa presente, inoltre, che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha stanziato risorse finanziarie a favore del sito di interesse nazionale di «Brescia Caffaro», per un ammontare complessivo di, euro 13.069.806,00 ripartiti come segue.
  I. euro 6.752.727,00 a valere sui fondi ministeriali del decreto ministeriale n. 308/2006. Il predetto importo è stato trasferito alla regione Lombardia in data 14 aprile 2011 e disciplinato nell'accordo di programma del 29 settembre 2009.
  Al predetto accordo di programma è stata data attuazione mediante la sottoscrizione degli atti convenzionali di seguito elencati: a) convenzione Ministero dell'ambiente – regione Lombardia – comune di Brescia – Sogesid s.p.a. (soggetto attuatore) del 24 aprile 2013, il cui valore ammonta a complessivi euro 3.900.000,00; b) convenzione Ministero dell'ambiente – regione Lombardia – istituto superiore di sanità (soggetto attuatore) dell'8 maggio 2013, il cui valore ammonta a complessivi euro 100.000,00; c) convenzione Ministero dell'ambiente – regione Lombardia – ASL di Brescia (soggetto attuatore) del 24 aprile 2013, il cui valore ammonta a complessivi euro 100,000,00; d) convenzione Ministero dell'ambiente – regione Lombardia – ARPA Lombardia (soggetto attuatore) del 22 maggio 2013, il cui valore ammonta a complessivi euro 152.727,00. All'accordo di programma è stata data attuazione anche mediante l'attribuzione di: e) euro 450.000,00 al comune di Passirano (soggetto attuatore degli interventi ricadenti nel proprio territorio comunale); f) euro 600.000,00 al comune di Castegnato (soggetto attuatore degli interventi ricadenti nel proprio territorio comunale).
  II. euro 1.106.064,00 di risorse ordinarie del Ministero dell'ambente e della tutela del territorio e del mare. Tali risorse sono state trasferite alla regione Lombardia in data 8 novembre 2013 e destinate alla prosecuzione degli interventi di bonifica del SIN di «Brescia Caffaro».
  Gli interventi da finanziare con le citate risorse, che sono stati individuati dalla regione Lombardia quali prioritari, sono i seguenti: a) comune di Castegnato; euro 350.450,00 per il completamento del primo stralcio di interventi sulla discarica Pianeta; b) comune di Passirano: euro 186.356,71 per il completamento del piano di caratterizzazione dell'area della discarica Vallosa; c) Sogesid s.p.a.; euro 500.000,00 a integrazione delle risorse assegnate per la messa in sicurezza di emergenza delle rogge e, al riguardo, si segnala che in data 1o aprile 2015 è stato sottoscritto, tra il Ministero dell'ambiente, la regione Lombardia, il comune di Brescia e la Sogesid s.p.a., l'atto integrativo alla convenzione stipulata in data 24 aprile 2013; d) ASL Brescia: euro 69.257,29 per un progetto di valutazione del passaggio di contaminanti nelle produzioni agricole delle aree interessare dall'inquinamento della Caffaro s.r.l., Sul punto, si segnala che l'utilizzo del citato importo è subordinato alla stipula di una convenzione attuativa da sottoscrivere tra la regione Lombardia e ASL di Brescia.
  III. euro 2.000.000,00 di risorse ordinarie del Ministero. Tali risorse sono state impegnate a favore della regione Lombardia in data 5 settembre 2014.
  IV. euro 1.500.000,00, di risorse ad oggi in perenzione amministrativa, rinvenienti dalla riprogrammazione del II atto integrativo all'accordo di programma quadro «Ambiente e Energia» del 23 dicembre 2008 (destinate alla bonifica Campo Calvesi e dei parchi pubblici di proprietà del comune di Brescia).
  V. euro 1.711,015,00, di risorse stanziate con decreto del settembre 2015, in favore del commissario straordinario delegato per la prosecuzione degli interventi di bonifica nel SIN di «Brescia Caffaro».
  Da ultimo, si segnala che la regione Lombardia, nel corso dell'anno 2014, ha segnalato un fabbisogno di 50 milioni, poi rideterminato nel 2015 dalla medesima in 40 milioni, da destinare alla prosecuzione dei predetti interventi di messa in sicurezza delle rogge. Al riguardo, il Ministero dell'ambiente ha avviato le necessarie interlocuzioni con la Presidenza del Consiglio dei ministri – dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica, per il reperimento delle risorse nell'ambito degli interventi in materia ambientale, finanziati dal Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) all'interno della programmazione 2014-2020, di cui all'articolo 1, commi 6 e 7, della legge n. 147 del 27 dicembre 2014 (legge di stabilità 2014).
  Inoltre, per quanto riguarda le attività e gli interventi previsti in carico alla ASL Brescia, ferma restando la competenza dell'azienda sanitaria, si rappresenta quanto segue.
  L'ASL di Brescia ha trasmesso a questo Dicastero gli elaborati «Convenzione del 24 aprile 2013 stipulata tra MATTM, regione Lombardia e ASL Brescia – Relazione sullo stato di avanzamento al 27/11/2014» e «convenzione del 24 aprile 2013 stipulata tra MATTM, regione Lombardia e ASL Brescia – Relazione sullo stato di avanzamento al 26 maggio 2015», contenenti lo stato di avanzamento delle attività rispetto al piano operativo e al cronoprogramma, definiti nella Convenzione del 24 aprile 2013. Le attività prevedono valutazioni epidemiologiche (studio caso-controllo sui linfomi non Hodgkin e melanomi) e attività di biomonitoraggio e monitoraggio delle matrici alimentari (orto sperimentale). L'elaborazione e valutazione dei dati nonché la relazione finale sono previste per il primo trimestre 2016 e, non appena si sarà completata tale analisi, verranno informati tutti i soggetti interessati.
  Per quanto concerne gli interventi in carico all'ARPA Lombardia, si rappresenta quanto segue.
  Il predetto accordo di programma del 29 settembre 2009 prevede, tra l'altro, il monitoraggio della qualità delle acque di falda nel sito di interesse nazionale, mediante predisposizione e attuazione di un piano di monitoraggio periodico ed il soggetto attuatore individuato è ARPA Lombardia. Il rappresentante di ARPA Brescia ha illustrato i risultati del monitoraggio nel corso della conferenza di servizi istruttoria del 22 luglio 2015. I dati ambientali raccolti sono disponibili sul sito web istituzionale di ARPA Brescia.
  La stessa conferenza di servizi istruttoria del 22 luglio 2015 ha preso atto dei risultati dei monitoraggi del giugno 2014 e ha chiesto alla provincia di Brescia di fornire un aggiornamento dei procedimenti avviati e conclusi, per l'individuazione dei soggetti responsabili della contaminazione delle acque di falda, anche alla luce della relazione presentata da ARPA. Sul punto, appena acquisiti ulteriori elementi, verranno informati tutti i soggetti interessati.
  Per quanto riguarda gli interventi in carico all'ISS, si rappresenta quanto segue.
  Il citato accordo di programma del 29 settembre 2009 prevede, altresì, valutazioni epidemiologiche e attività di biomonitoraggio e monitoraggio delle matrici alimentari. I soggetti attuatori sono ISS e le competenti ASL. Per le predette attività sono state sottoscritte due convenzioni con ISS e ASL Brescia.
  Al riguardo, si fa presente che l'ISS ha chiesto una proroga della convenzione al 24 aprile 2016. La richiesta di proroga è stata motivata con la necessità di completare le attività in essere, strettamente correlate alle attività, svolte dalla ASL Brescia che a sua volta ha chiesto la proroga.
  Per quanto riguarda gli interventi in carico alla Sogesid s.p.a., si rappresenta quanto segue.
  La società Sogesid s.p.a., è stata individuata come soggetto attuatore dell'intervento di cui alla lettera A dell'accordo di programma del 29 settembre 2009, relativo allo «Studio di fattibilità per la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza e bonifica delle acque di falda» nell'area perimetrata del SIN «Brescia – Caffaro».
  Nell'ambito dello studio di fattibilità, Sogesid s.p.a. ha elaborato un modello idrogeologico, che è stato illustrato nella conferenza di servizi del 14 ottobre 2014. La successiva conferenza di servizi istruttoria del 10 dicembre 2014 ha richiesto a Sogesid s.p.a. di trasmettere al Ministero dell'ambiente, nei tempi tecnici strettamente necessari, l'elaborato relativo al modello idrogeologico già illustrato nella conferenza di servizi del 14 ottobre 2014, per il successivo invio ad ARPA Brescia così da garantire il costante aggiornamento del modello idrogeologico, sulla base dei dati di monitoraggio acquisiti. Tale documentazione, per il tramite della direzione generale per la salvaguardia del territorio e delle acque di questo dicastero, è stata trasmessa all'ARPA di Brescia.
  La conferenza di servizi istruttoria del 22 luglio 2015 ha preso atto dell'elaborato «Modello numerico di flusso della falda e di trasporto degli inquinanti del SIN Brescia Caffaro» e ha chiesto a Sogesid s.p.a. di trasmettere l'ulteriore documentazione descrittiva a supporto del modello, entro il 31 luglio 2015, nonché lo «Studio di fattibilità per la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza e bonifica delle acque di faida», entro settembre 2015.
  Inoltre, Sogesid s.p.a. ha trasmesso anche il progetto «Messa in sicurezza di emergenza delle Rogge ricomprese nel SIN Brescia Caffaro — I Stralcio (Rev. 0), di cui alla lettera C dell'accordo di programma del 29 settembre 2009, che è stato esaminato dalla conferenza di servizi istruttoria del 10 dicembre 2014, che ha chiesto un elaborato progettuale integrato sulla base delle osservazioni formulate dalla conferenza di servizi stessa.
  La conferenza di servizi istruttoria del 22 luglio 2015 sulla revisione della «Messa in sicurezza di emergenza delle rogge ricomprese nel SIN Brescia-Caffaro — I stralcio funzionale» ha formulato a Sogesid s.p.a. alcune osservazioni delle quali tenere conto in fase di progettazione esecutiva.
  La Sogesid s.p.a. ha poi trasmesso il report sintetico dello stato di attuazione delle attività come da convenzione sottoscritta in data 24 aprile 2013, nel quale ha indicato come termine previsto per la realizzazione dell'intervento di messa in sicurezza delle rogge il mese di ottobre 2016.
  La Sogesid s.p.a. ha infine trasmesso gli elaborati progettuali relativi alla «Messa in sicurezza di emergenza delle rogge ricomprese nel SIN Brescia-Caffaro – II stralcio funzionale», che saranno esaminati dalla conferenza di servizi programmata nel corso del 2016. Sul punto appena acquisiti ulteriori elementi, verranno informati tutti i soggetti interessati.
  Tanto esposto, si fa presente che in data 23 febbraio 2016 si è tenuta la suddetta conferenza di servizi istruttoria/decisoria. In tale circostanza il commissario straordinario del SIN ha fornito un aggiornamento in merito alto stato di avanzamento degli interventi di caratterizzazione, monitoraggio ambientale, messa in sicurezza e bonifica previsti dall'accordo di programma del 29 settembre 2009 e, in particolare, ha riepilogato la rimodulazione dei finanziamenti stabilita in data 13 ottobre 2015 dal comitato di indirizzo dell'accordo di programma.
  Nel corso della conferenza di servizi, inoltre, sono sfati esaminati n. 5 elaborati; è stato approvato il progetto di bonifica delle acque di falda dell'area Finmeccanica (ex OTO Melara); è stato dato parere favorevole all'avvio delle attività per la messa in sicurezza delle rogge – II stralcio funzionale (soggetto attuatore Sogesid s.p.a.), ed è stata chiesta una implementazione dello studio di fattibilità per la bonifica della falda dell'intero SIN (soggetto attuatore Sogesid s.p.a.).
  Allo stato attuale, rimangono da affrontare ancora talune questioni problematiche e, in particolare, si segnala che è allo studio della regione una proposta di riperimetrazione del SIN, non ancora formalizzata.
  Con riferimento, invece, alla possibile delocalizzazione della Caffaro Brescia s.r.l. dal sito di Brescia, sono in corso approfondimenti tra il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al fine di far fronte alle criticità di carattere industriale, occupazionale ed ambientale connesse a tale annunciata delocalizzazione.
  Alla luce delle informazioni esposte, ed al fine di individuare e sollecitare ogni possibile modalità di messa in sicurezza del sito in parola, per quanto di competenza, questo Ministero continuerà a svolgere un'attività di monitoraggio e sollecito nei confronti di tutti i soggetti coinvolti, anche al fine di valutare eventuali ed ulteriori interventi da parte di altri soggetti istituzionali.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione dell'ambiente

inquinamento chimico

concessione di servizi