ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07347

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 353 del 19/12/2014
Firmatari
Primo firmatario: BORGHESI STEFANO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 19/12/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BRAGANTINI MATTEO LEGA NORD E AUTONOMIE 19/12/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 19/12/2014
Stato iter:
12/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 12/06/2015
BUBBICO FILIPPO VICE MINISTRO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 12/06/2015

CONCLUSO IL 12/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07347
presentato da
BORGHESI Stefano
testo di
Venerdì 19 dicembre 2014, seduta n. 353

   BORGHESI e MATTEO BRAGANTINI. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   a livello europeo il settore armiero è stato recentemente disciplinato con l'adozione del regolamento (CE) n. 258/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 marzo 2012, emanato con l'intento di armonizzare le normative dei singoli Stati dell'Unione;
   a causa di un recepimento troppo restrittivo delle nuove normative europee, la già complessa istruttoria aziendale delle pratiche è passata dalle 16 pagine alle attuali 86 pagine, caricando di ulteriore lavoro gli uffici delle questure e del Ministero dell'interno e paralizzando di fatto l'attività di export dell'intero comparto con conseguenti danni economici e finanziari per le imprese che rischiano di portare alla chiusura delle stesse e alla perdita di numerosi posti di lavoro;
   in altri Stati europei, l'applicazione del regolamento 258/2012 pare non sia stata così immediata e restrittiva, aumentando dunque il grado di disparità di trattamento delle imprese armiere all'interno dei Paesi dell'Unione europea;
   in Italia, a differenza di altri Paesi dell'Unione europea, non vi è una lista di Paesi «Black list» verso i quali è fatto divieto esportare ma serve presentare per ogni singola operazione un'apposita istanza, il potenziale cliente deve poi spedire la licenza di importazione dopodiché occorre attendere ogni volta il permesso delle autorità italiane solo per sapere se è possibile oppure no la spedizione in quel Paese. Tutte le procedure non sono svolte on-line ma su supporto cartaceo con conseguenti aggravi di costi. Benché il regolamento europeo preveda la possibilità di chiedere «open licence» valide per più clienti e per più quantitativi, la normativa italiana non ha recepito tale opportunità e permette al massimo licenze multiple valide solo per un solo destinatario –:
   se ed in che modo il Ministro intenda assumere iniziative per modificare la normativa di attuazione del regolamento comunitario in questione al fine di permettere l'attività di export alleggerendo oneri e gravami burocratici che da diversi mesi stanno danneggiando pesantemente le imprese armiere rischiando di comprometterne la produzione ed i livelli occupazionali. (4-07347)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 12 giugno 2015
nell'allegato B della seduta n. 441
4-07347
presentata da
BORGHESI Stefano

  Risposta. — Con l'interrogazione in esame l'interrogante chiede al Ministro dell'interno l'adozione di misure volte a semplificare gli adempimenti connessi al rilascio delle autorizzazioni per le esportazioni di armi e munizioni civili verso Paesi terzi, che sarebbero divenuti complessi a seguito dell'entrata in vigore, nel 2013, del regolamento comunitario n. 258 del 2012.
  Si premette che tale regolamento attua l'articolo 10 del protocollo delle Nazioni Unite contro la fabbricazione e il traffico illecito di armi da fuoco e, effettivamente, introduce ulteriori adempimenti da parte degli Uffici competenti al rilascio delle autorizzazioni.
  In attuazione della normativa in questione, il Ministero dell'interno ha prontamente istituito Autorità nazionale per il controllo delle esportazioni delle armi da fuoco ad uso civile (Ance) individuata nell'Ufficio per gli affari della polizia amministrativa e sociale del Dipartimento della pubblica sicurezza.
  Il 22 ottobre 2013, tale autorità ha diramato alle prefetture e alle questure una prima circolare contenente le indicazioni iniziali sulle più rilevanti innovazioni apportate dalla normativa comunitaria.
  A tale atto ha fatto seguito una direttiva in data 19 dicembre 2013 – frutto anche del costruttivo confronto con le associazioni di categoria che ne hanno pienamente condiviso i contenuti –, con cui sono stati forniti ulteriori elementi chiarificatori, anche in considerazione delle difficoltà applicative emerse nella fase di prima attuazione.
  In particolare, la direttiva, rimanendo nell'ambito dei principi generali stabiliti dal regolamento comunitario, ne ha fornita un'interpretazione meno rigorosa, al fine di semplificare e velocizzare le procedure autorizzatorie, anche alla luce delle richieste avanzate dal compatto armiero.
  In tal senso, è stato previsto, in un'ottica di maggiore decentramento amministrativo, che gli uffici territoriali possano procedere direttamente al rilascio delle autorizzazioni all'esportazione verso determinati Paesi inclusi in un'apposita
white list.
  L'individuazione dei Paesi da introdurre nella citata lista viene effettuata tenendo conto delle segnalazioni provenienti dal Ministero degli affari esteri, chiamato ad esprimersi sia sulla situazione politica dei Paesi destinatari dei beni soggetti a controllo sia sull'esistenza di eventuali dinieghi all'esportazione emessi da altri Paesi comunitari.
  In relazione ai Paesi non inclusi nella lista in questione, è stata invece introdotta una procedura di controllo in tempo reale di eventuali dinieghi, mediante interpello in via telematica con l'Ufficio centrale, salvo che si tratti di Paesi che richiedono maggiori accertamenti nell'ambito di un'istruttoria più complessa.
  Inoltre, sempre nell'ottica dello snellimento delle procedure amministrative, è stata adottata una disciplina amministrativa più agevole per quanto riguarda la prevista «non obiezione al transito», in forma espressa o implicita, da parte del Paese terzo.
  Rispondendo ad alcune specifiche sollecitazioni contenute nell'interrogazione, si rappresenta che, sebbene non siano attive – al momento – piattaforme informatiche che consentono il trattamento dei dati
on-line, tuttavia è all'esame l'implementazione dei sistemi esistenti che potrà permettere una razionalizzazione della tempistica nel rilascio delle licenze di esportazione.
  Per quanto riguarda la problematica relativa al rilascio di licenze valide per più clienti e più quantitativi, si evidenzia che la citata direttiva del 22 ottobre 2013 richiama e disciplina espressamente la cosiddetta «licenza globale», cioè il provvedimento unico con il quale uno specifico esportatore viene autorizzato ad effettuare spedizioni multiple verso diversi destinatari stabiliti in uno o più Paesi terzi.
  Si informa, infine, che presso il Ministero dell'interno è attivo un tavolo di consultazione con il comparto armiero, finalizzato ad un periodico approfondimento di tutte le problematiche del settore. In tale contesto, non risulta che siano emerse, al momento, esigenze di modifiche della normativa.

Il Viceministro dell'internoFilippo Bubbico.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

soppressione di posti di lavoro

impresa transnazionale

conseguenza economica