ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07319

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 351 del 17/12/2014
Firmatari
Primo firmatario: NESCI DALILA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 17/12/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI MAIO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 17/12/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 17/12/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 28/01/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07319
presentato da
NESCI Dalila
testo di
Mercoledì 17 dicembre 2014, seduta n. 351

   NESCI e LUIGI DI MAIO. — Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   secondo quanto riportato dal giornale Il Quotidiano della Calabria di sabato 29 novembre, il segretario nazionale del Sindacato Autonomo di Polizia in conferenza stampa ha dichiarato che sarebbe «in atto» un «progetto di smantellamento della squadra mobile della questura di Crotone», dato che il dirigente Cataldo Pignataro starebbe per essere trasferito per «questioni di bottega» e «scelte avventate»;
   il 27 novembre 2014, lo stesso segretario nazionale del Sap (Sindacato autonomo di polizia) ha fatto visita in Calabria, affermando, come riportato dai media, che il trasferimento del dottor Pignataro «mette a rischio l'operatività di un ufficio d'eccellenza impegnato in prima linea nella lotta alla ‘ndrangheta»;
   a parere dell'interrogante, la scelta del suddetto trasferimento appare manifestamente illogica, specie se si tiene conto che sotto la direzione di Cataldo Pignataro la squadra mobile di Crotone ha inferto durissimi colpi alla criminalità ‘ndranghetistica crotonese, tra le più sanguinarie d'Italia;
   a tale ultimo riguardo, si ricorda, a titolo di esempio, l'indagine «Old Family» condotta appunto dalla squadra mobile di Crotone e coordinata dal sostituto procuratore antimafia Pierpaolo Bruni, al termine della quale lo stesso pubblico ministero ha chiesto condanne per 549 anni di reclusione nei confronti di 37 imputati presunti appartenenti al clan Vrenna-Bonaventura-Ciampà-Corigliano di Crotone;
   oltretutto, nella seduta della Camera n. 336 dello scorso 21 novembre, l'odierna interrogante ha presentato l'interrogazione a risposta scritta n. 4-06982, ancora pendente, nella quale sono espresse forti preoccupazioni per l'incolumità del pubblico ministero Bruni, destinatario di piani di morte della ‘ndrangheta, e vengono richieste ulteriori misure di protezione, come poi ribadito personalmente al Viceministro dell'interno Filippo Bubbico, dopo la decisione del prefetto di Crotone, Maria Tirone, di rimuovere il circuito di videosorveglianza nei pressi dell'abitazione del magistrato a Crotone;
   l'illogicità di tale decisione di trasferire il dottor Cataldo, qualora dovesse rivelarsi vera, nonché dell'attuale situazione relativa alla sicurezza del pubblico ministero Bruni, sta anche nelle tante dichiarazioni dello stesso Ministro interrogato secondo il quale: «Da quando sono Ministro, sono stati arrestati 70 latitanti e confiscati immensi patrimoni. Sulla sicurezza non faremo alcun passo indietro. Non ci sarà un solo uomo in meno» (31 marzo 2014); «Abbiamo un obiettivo preciso: non dare tregua alla ‘ndrangheta e agli ‘ndranghetisti» (23 aprile 2014);
   a quanto sopra si aggiunge, riguardo a Crotone, la recente denuncia pubblica di abbandono fatta dal collaboratore di giustizia Luigi Bonaventura – già membro di vertice del sodalizio criminale crotonese Vrenna-Bonaventura e oggi ritenuto tra i più affidabili in ambito processuale –, che con i suoi familiari non ha avuto la proroga – si legge sui giornali – del contratto di protezione da parte del Ministero –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti in premessa e quali iniziative intenda adottare per garantire l'efficienza finora avuta dalla squadra mobile di Crotone;
   se, alla luce della suddetta decisione assunta dal prefetto Tirone in ordine alla videosorveglianza del pubblico ministero Bruni, il Ministro dell'interno non ritenga di dover verificare l'opportunità del trasferimento a Foggia del medesimo prefetto, scelta che agli odierni interroganti suona come una effettiva promozione, contrastante con il pericolo oggettivo in cui nei fatti è stato inspiegabilmente lasciato il magistrato;
   se non ritenga di dover intervenire con urgenza per assicurare al collaboratore Bonaventura e ai suoi familiari il giusto sostentamento e la massima sicurezza e serenità. (4-07319)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

pubblico ministero

mafia

videosorveglianza