ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07304

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 351 del 17/12/2014
Firmatari
Primo firmatario: CECCONI ANDREA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 17/12/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 17/12/2014
Stato iter:
05/08/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 05/08/2015
BUBBICO FILIPPO VICE MINISTRO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 05/08/2015

CONCLUSO IL 05/08/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07304
presentato da
CECCONI Andrea
testo di
Mercoledì 17 dicembre 2014, seduta n. 351

   CECCONI. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   negli ultimi anni si è proceduto alla razionalizzazione degli spazi finalizzata, alla contrazione delle spese di locazione passiva. In quest'ottica, il distaccamento della polizia stradale di Fano è stato trasferito ed accorpato alla sede del commissariato di polizia di Fano in data 11 novembre 2011. La suddetta operazione non ha comportato oneri per lo Stato che, al contrario, ha goduto di un risparmio di spesa pari a 35.119 euro annui, corrispondenti ai canoni locativi dei locali privati precedentemente utilizzati. Nonostante ciò, recentemente è stato prospettato un ulteriore accorpamento della polizia stradale di Fano alla sottosezione autostradale di Fano;
   tale accorpamento non porterebbe alcun vantaggio economico in capo allo Stato pur comportando un notevole detrimento per la tutela della sicurezza territoriale;
   Fano è, infatti, la terza città in ordine di popolazione delle Marche, conta circa 60.000 abitanti ed è uno snodo nevralgico fondamentale per 3 regioni;
   allo stato attuale il solo distaccamento di Fano garantisce circa 50 pattuglie di vigilanza stradale al mese, sulla rete viaria provinciale, urbana e sulla strada di grande comunicazione Fano – Grosseto;
   qualora si realizzasse il prospettato accorpamento e la polizia stradale si trovasse costretta all'utilizzo delle vetture a disposizione della sottosezione autostradale, urge evidenziare come le stesse siano nella disponibilità della Società autostrade per mezzo di contratto di leasing e che quindi esse siano utilizzabili, come disposto dalla convenzione stipulata fra Ministero e società Autostrade/Aiscat, in via esclusiva sulle tratte autostradali;
   ciò escluderebbe dalla vigilanza della polizia stradale tutta la rete viaria sopra descritta, con notevole detrimento della sicurezza stradale della cittadinanza;
   la casermetta che ospita la sottosezione polizia autostradale di Fano è, inoltre, di proprietà della Società Autostrade per l'Italia e si trova lontano dal centro abitato ed in una zona non servita dai mezzi pubblici, perciò di difficile raggiungimento da parte dell'utenza;
   la suddetta struttura è stata dichiarata sede disagiata e, in conseguenza di ciò, al personale in servizio è stata garantita la fruizione dei pasti presso una struttura privata convenzionata;
   sulla questione si è espresso anche il prefetto di Pesaro e Urbino, a seguito di incontro con il questore, evidenziando, con nota inviata direttamente al Ministero dell'interno, come il preannunciato accorpamento non sia foriero di garantire un ulteriore risparmio alle finanze pubbliche, ma ponga, bensì, notevoli problematiche circa la questione della fruizione dei pasti, stimabili in circa 90.000 euro annui;
   se non sia il caso di riconsiderare l'accorpamento della polizia stradale di Fano alla sottosezione autostradale di Fano, in quanto a giudizio dell'interrogante privo di utilità pratica e potenzialmente foriero di disservizi alla cittadinanza e di un aumento di spesa immotivato. (4-07304)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 5 agosto 2015
nell'allegato B della seduta n. 476
4-07304
presentata da
CECCONI Andrea

  Risposta. — La questione segnalata dall'interrogante, relativa all'ipotesi di accorpamento del distaccamento di polizia stradale di Fano con la sottosezione autostradale dello stesso comune, è legata ad un piano di razionalizzazione della presenza delle Forze dell'ordine sul territorio nazionale, sottoposto nei primi mesi dello scorso anno al parere delle autorità provinciali di pubblica sicurezza, ma a tutt'oggi non ancora definito, essendo sopravvenuta una circostanza pregiudiziale, cioè la presentazione da parte del Governo di un disegno di legge sulla riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni, contenente alcune importanti indicazioni proprio in tema di riorganizzazione del sistema della sicurezza.
  Con tale provvedimento normativo l'Esecutivo ha indicato al Parlamento, rimettendosi alle sue valutazioni, un indirizzo di fondo che persegue lo scopo di evitare duplicazioni e sovrapposizioni dispersive e di favorire la gestione associata dei servizi strumentali, in adesione ai principi di efficienza della spesa pubblica.
  Un ulteriore criterio direttivo individuato dal disegno di legge, più settoriale, è legato, invece, al tema della sicurezza ambientale agroalimentare, per il quale è prevista la possibilità anche di un'eventuale confluenza del Corpo forestale dello Stato in altra Forza di polizia.
  Il disegno di legge è attualmente all'esame del Parlamento. Solo quando il legislatore ne avrà puntualizzato i contenuti, il Governo potrà procedere alla definizione del piano di razionalizzazione.
  Si può affermare fin d'ora che gli interventi ipotizzati nel piano saranno dettati da esclusive esigenze di efficientamento, senza che ne venga a soffrire la qualità del prodotto sicurezza, che, semmai, verrà accresciuta da una migliore e più adeguata rispondenza alle esigenze del Paese, in una logica di effettiva prossimità al cittadino.
  L'idea di fondo è quella di dar vita a una nuova pianificazione strategica che tenga conto di oggettivi e rigorosi indicatori di contesto, tali da restituire la più fedele immagine del territorio, della sua realtà socio-economica e dei fenomeni delittuosi che la connotano.
  A tale riguardo va sottolineato che in alcuni settori più di altri – come quello delle telecomunicazione, dell'informatica, e dei trasporti – il mutamento tecnologico e infrastrutturale del Paese è stato molto rapido, con caratteri di sostenuta innovazione. Tuttavia, la ridefinizione degli assetti strutturali e funzionali della Polizia di Stato, con riferimento soprattutto alle sue specialità, non è sempre andata di pari passo con tale processo, con la conseguenza di un rischio di arretramento della risposta rispetto alle nuove minacce alla sicurezza che si sono venute affermando.
  Sotto altro profilo, occorre considerare il peso sempre maggiore che ha finito con l'assumere la percezione della sicurezza e l'esigenza di conferirle un più adeguato rilievo anche in sede di pianificazione e organizzazione dei servizi di controllo del territorio. Ciò nel presupposto, maturato anche alla luce delle esperienze di altri Paesi occidentali, che la sicurezza percepita sia indissolubilmente legata alla visibilità e alla capacità di intervento dell'operatore di polizia piuttosto che alla mera presenza di strutture.
  Sulla scorta di tali elementi di valutazione, il progetto di riorganizzazione potrà articolarsi in linea di massima su due linee direttrici fondamentali.
  La prima, da concertare con il comando generale dell'Arma dei carabinieri, sarà fondata su un criterio di compensazione tra le due forze a competenza generale nel presidio del territorio. L'obiettivo primario concerne nella sostanza il migliore impiego delle risorse umane in aree in cui le carenze di organico dei due Corpi di polizia e i mutati scenari della sicurezza suggeriscono una diversa e più razionale distribuzione del personale, rendendo così possibile il recupero di aliquote da destinare a compiti operativi.
  La seconda direttrice riguarderà, invece, la razionalizzazione dei presìdi delle quattro specialità di base della Polizia di Stato (stradale, ferroviaria, postale e di frontiera) e dei reparti speciali (squadre nautiche, squadre dei sommozzatori, squadre a cavallo e nuclei artificieri).
  A tal proposito va sottolineato che la Polizia postale ha ormai assunto compiti aventi spiccate connotazioni di alta specializzazione tecnologica, orientati alla tutela delle infrastrutture immateriali e, in particolare, al contrasto del crimine informatico nelle sue più variegate forme.
  L'organizzazione attuale, concepita quando l'attività era essenzialmente quella di scorta alla corrispondenza e di vigilanza agli uffici postali, va dunque adeguata alle nuove esigenze. Il territorio con cui oggi si confronta la Polizia postale è la rete, un luogo virtuale che richiede professionalità e risorse tecniche diverse da prima, ma che postula soprattutto un'organizzazione completamente nuova, in grado di privilegiare il rapporto con gli uffici giudiziari competenti per i reati informatici.
  Sul versante estero è di fondamentale importanza privilegiare le aree, come il continente americano e alcuni Paesi d'oriente, nelle quali si concentrano i maggiori flussi di traffico digitale.
  Va anche considerato che l'informatica e i sistemi di comunicazione sono, infatti, diventati gli strumenti di uso abituale delle associazioni criminali di tipo mafioso e di tipo terroristico e il loro contrasto, nella logica di corrispondere simmetricamente alla minaccia, richiede l'adeguamento costante delle strumentazioni in dotazione alle forze dell'ordine.
  Anche la Polizia stradale e quella ferroviaria saranno interessate da un processo di innovazione, perché dagli anni novanta ad oggi i volumi di traffico sono notevolmente aumentati così come le direttrici principali hanno subito notevoli cambiamenti.
  In ragione di queste trasformazioni, gli interventi allo studio – dopo oltre venticinque anni dall'ultimo processo di riorganizzazione – avranno l'obiettivo di potenziare la presenza degli operatori di Polizia stradale in particolare lungo le arterie viarie più importanti.
  Analoghe considerazioni vanno svolte in relazione alla sicurezza dei traffici ferroviari, la cui fisionomia è venuta fortemente a evolversi in ragione di molteplici fattori di cambiamento, a cominciare dallo sviluppo dell'alta velocità per arrivare alla separazione della rete di traffico dai gestori di servizio e alla trasformazione delle grandi stazioni, divenute da semplici luoghi di transito punti di incontro e di allocazione di attività commerciali. È del tutto evidente come sia necessario ripensare all'organizzazione della Polizia ferroviaria disegnandone i contorni alla luce del predetto mutato scenario.
  Per quanto riguarda la Polizia di frontiera, un criterio direttivo per gli interventi di razionalizzazione che potranno interessare i presìdi di frontiera marittima e aerea è strettamente collegato all'abolizione dei controlli alle frontiere interne, in attuazione dell'accordo Schengen.
  Il piano di razionalizzazione riguarderà anche i presìdi relativi ai reparti speciali a carattere sussidiario.
  L'opera di riordino seguirà un criterio basato sulla valorizzazione delle specifiche vocazioni delle singole forze di polizia e sulla salvaguardia delle professionalità più consolidate nei vari settori.
  Nel complesso è possibile affermare che attraverso l'insieme degli interventi di ottimizzazione ipotizzati per le specialità e i reparti speciali sarà possibile recuperare risorse per compiti prettamente operativi, a beneficio di un miglioramento complessivo dei servizi e dell'azione di polizia.
  In conclusione, il piano di riorganizzazione – che, si ribadisce, è attualmente allo studio e terrà conto dell'approdo che avrà il dibattito parlamentare sul disegno di legge relativo alle pubbliche amministrazioni – risponde esclusivamente a una logica di costante miglioramento organizzativo, senza perdere di vista, tuttavia, le esigenze di razionalizzazione della spesa pubblica.

Il Viceministro dell'internoFilippo Bubbico.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

rete viaria