ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07246

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 348 del 11/12/2014
Firmatari
Primo firmatario: LAVAGNO FABIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 11/12/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE 11/12/2014
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 27/02/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07246
presentato da
LAVAGNO Fabio
testo di
Giovedì 11 dicembre 2014, seduta n. 348

   LAVAGNO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   l'impianto ex-ENEA Fabbricazioni Nucleari (FN) di Bosco Marengo (AL), ha operato dal 1973 al 1995 fabbricando combustibili per le centrali nucleari italiane (ricariche della centrale di Garigliano, prima carica e ricariche per Caorso, ricariche per Trino) e anche per reattori stranieri. I materiali nucleari lavorati sono stati l'uranio depleto, l'uranio naturale e l'uranio arricchito fino al 5 per cento;
   alla fine del 1995 l'ENEA, azionista pressoché esclusivo della FN, ha deciso di non proseguire ulteriormente le attività di fabbricazione di combustibili nucleari e di procedere alla disattivazione dell'impianto;
   nel 1996 è stato presentato un piano di disattivazione. A seguito dei rilievi mossi da varie amministrazioni, il piano è stato revisionato. La nuova edizione è stata presentata alle amministrazioni alla fine del 2002;
   nel frattempo si è provveduto ad alienare, trasferendolo all'estero, parte del materiale nucleare detenuto e a risistemare i rifiuti radioattivi già prodotti;
   Sogin è la società statale che si occupa dello smantellamento degli impianti, controllata dal Ministero dell'economia e delle finanze e opera secondo gli indirizzi strategici formulati dal Ministero dello sviluppo economico, alla quale è stato affidato il compito di dismettere le centrali nucleari e quindi anche del sito in questione;
   secondo quanto si apprende, nella relazione presentata dalla Sogin al tavolo sulla trasparenza nucleare della regione Piemonte, nell'area della ex Fn di Bosco Marengo sono presenti quantità notevoli, seppure al momento indefinite, di sostanze nascoste nel terreno e c’è una presenza diffusa di materiali interrati nel sottosuolo. Appare, pertanto ufficiale che non si tratti, quindi, solo dei cinque bidoni ritrovati il 28 agosto 2014;
   le analisi su quei contenitori non avevano fatto emergere un inquinamento dovuto al ciclo delle lavorazioni del combustibile nucleare, in quanto l'attività dell'ormai ex Fn è cessata da anni. Nessun rischio per le persone e l'ambiente, aveva precisato Sogin, che sta portando avanti il decommissioning, cioè lo smantellamento dell'attività nucleare;
   in seguito al ritrovamento dei cinque bidoni, Sogin ha svolto una campagna di indagini geofisiche, dalla quale è emersa la presenza di altri materiali sotterrati. Si attende il piano operativo per la bonifica completa dell'area che Sogin ha immediatamente predisposto e il cui avvio è previsto, maltempo permettendo, il prossimo anno, dopo l'approvazione da parte dell'Ispra;
   Sogin fa sapere che a valle della bonifica, sarà possibile conoscere la tipologia dei materiali rinvenuti, la loro consistenza e caratteristiche chimico fisiche e, quindi, definire le eventuali azioni conseguenti verso soggetti terzi;
   la società pubblica, ad agosto 2014, aveva informato del ritrovamento dei bidoni anche la prefettura, l'asl e l'arpa, la quale oggi ricorda che gli approfondimenti sul cesio 137, rinvenuto a settembre nei primi bidoni, saranno effettuati a valle della presentazione del piano di intervento che Ispra ha richiesto a Sogin, che ancora non risulta presentato;
   da quanto si apprende da organi di stampa, i bidoni sarebbero stati interrati all'interno del sedime di proprietà Sogin, tra due reti di sicurezza e che nessun estraneo aveva accesso in quel sito controllato con sorveglianza armata –:
   se il Governo sia a conoscenza delle problematiche sopra esposte e quali azioni intenda intraprendere al fine di chiarire la dinamica dell'interramento dei bidoni.
(4-07246)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

combustibile nucleare

protezione dell'ambiente

uranio