ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07235

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 347 del 10/12/2014
Firmatari
Primo firmatario: DI LELLO MARCO
Gruppo: MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Data firma: 10/12/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 10/12/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07235
presentato da
DI LELLO Marco
testo di
Mercoledì 10 dicembre 2014, seduta n. 347

   DI LELLO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   non bastavano i veleni, gli affari tra casalesi e il clan Mallardo a complicare le vicende inerenti la discarica «Resit» di Giugliano in Campania, adesso si abbatte anche l'inchiesta «Mafia Capitale», quella che ha coinvolto il comune di Roma e portato in carcere grossi esponenti del crimine organizzato, della politica e del mondo imprenditoriale;
   la discarica di Giuliano, già di proprietà dell'avvocato Chianese, attualmente indagato per estorsione aggravata dal vincolo camorristico, salito agli onori della cronaca per essere diventato il simbolo stesso del disastro ambientale provocato dal traffico di rifiuti e dagli intrecci tra politica, camorra e massoneria è, relativamente agli interventi di risanamento ambientale, nuovamente sotto la lente di ingrandimento della magistratura romana;
   si tratta della discarica più pericolosa della Campania che, per molti anni, è stata utilizzata come sito di smaltimento di veleni di ogni tipo, in maniera anche illegale;
   l'appalto relativo ai predetti lavori è stato affidato alla Sogesid, società in house del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e all'associazione temporanea d'imprese tra la romana «Tre Erre» e la napoletana Italrecuperi;
   il consiglio d'amministrazione della società affidataria dell'appalto per la bonifica dell'invaso è stato però anch'esso investito da questa grossa inchiesta antimafia;
   tra i membri del consiglio di amministrazione sembra essere coinvolto Luigi Lausi oltre a Riccardo Mancini che, in diversi periodi, è stato sia consigliere di amministrazione che presidente della società. Sta di fatto che l'attuale presidente, Enrico Testa, e tutto il consiglio di amministrazione, seppur la società non sia coinvolta direttamente nell'inchiesta si sono, nei giorni scorsi, dimessi;
   è vero però che il protocollo di legalità firmato dalla stessa società, come ha sottolineato nei giorni scorsi, nell'incontro tenutosi in regione il commissario per le bonifiche Mario De Biase, prevede la rescissione immediata del contratto nel caso in cui fossero rinvenute infiltrazioni mafiose o presunte tali –:
   quali iniziative urgenti il Ministro interrogato abbia intenzione di assumere al fine di verificare la permanenza dei requisiti previsti dalla normativa in capo alla società «Tre Erre» per svolgere un appalto così delicato magari anche avvalendosi del supporto dell’Authority Anti-corruzione al cui vertice si trova il dottor Raffaele Cantone vista la conoscenza del territorio e la lunga esperienza nella lotta alle mafie. (4-07235)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

mafia

lotta contro la criminalita'

risoluzione di contratto