ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07234

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 347 del 10/12/2014
Firmatari
Primo firmatario: GIORDANO GIANCARLO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 10/12/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 10/12/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07234
presentato da
GIORDANO Giancarlo
testo di
Mercoledì 10 dicembre 2014, seduta n. 347

   GIANCARLO GIORDANO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   la città di Solofra dal 7 gennaio 2014 è alle prese con una grave emergenza idrica e sanitaria a causa dell'inquinamento della falda acquifera per effetto dell'aumento, oltre i limiti indicati dal decreto legislativo n. 152 del 2006, come riscontrato dalle indagini effettuate e come indicato nella «Nota preliminare sulle condizioni di inquinamento da tetracloroetilene riscontrate nell'area solofrana» redatta, su incarico del comune di Solofra, dal professor ingegnere Vincenzo Belgiorno, ordinario di ingegneria sanitaria ambientale presso l'università degli studi di Salerno;
   a seguito del riscontro della contaminazione della falda fu disposta la chiusura di alcuni pozzi tra i comuni di Solofra e Montoro utilizzati per alimentare l'acquedotto comunale e che per lo stesso motivo sono stati chiusi circa 40 pozzi utilizzati dalle aziende conciarie per l'approvvigionamento idrico necessario ad alimentare il ciclo produttivo;
   conseguentemente le aziende sono state autorizzate ad allacciarsi alla rete idrica comunale o a rifornirsi dall'esterno per mezzo di autobotti;
   la chiusura dei suindicati pozzi per uso civile e l'aumento degli attingimenti per uso industriale ha determinato gravi difficoltà nella erogazione idrica alle civili abitazioni, in special modo nelle parti alte della città, a causa della mancanza di acqua potabile per alcune ore durante la giornata;
   l'utilizzo della rete idrica sia a fini civili che ad usi industriali ha fatto sì che le esigenze di approvvigionamento idrico delle aziende risultassero prevalenti rispetto alle necessità dei cittadini configurando così una chiara situazione di violazione di quanto previsto nel decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152;
   allo stato l'emergenza idrica continua perché non si sono ancora pienamente concretizzate le misure per porre fine all'uso promiscuo della rete idrica e soprattutto perché non hanno avuto effetti le misure previste per accrescere la portata dell'acquedotto comunale;
   l'emergenza idrica si accompagna ad un grave rischio sanitario perché la falda è contaminata e permane il rischio di un allargamento dell'area interessata fino a coinvolgere i territori più a valle ed il bacino del Sarno;
   sull'intera vicenda si è manifestata l'attenzione della procura della Repubblica di Avellino che sta svolgendo indagini ed ha assunto provvedimenti di sequestro dei pozzi;
   la summenzionata nota del professor Vincenzo Belgiorno indica la necessità di procedere ad ulteriori indagini per individuare le sorgenti inquinanti e le linee della possibile ulteriore propagazione della contaminazione con l'obiettivo di evitare di far allargare l'area territoriale e la popolazione coinvolte;
   che a fronte della grave emergenza idrico/sanitaria/ambientale è necessario, in conformità della normativa vigente, svolgere una caratterizzazione ambientale del sito contaminato, contenere e/o ridurre l'inquinamento della falda, predisporre un piano operativo di bonifica;
   che su iniziativa del comune di Solofra per far fronte a queste necessità è stato istituito un tavolo tecnico/istituzionale cui partecipano il comune di Solofra, la regione Campania, la provincia di Avellino, l'ARPAC, l'AATO Calore irpino, la COGEI srl (società che gestisce il depuratore industriale di proprietà della regione), il CODISO spa (società che gestisce la rete fognaria civile e industriale), l'IRNO SERVICE spa (società che gestisce il servizio idrico), l'autorità di Bacino, l'ASL medicina del lavoro;
   questo tavolo, però, finora è stato più virtuale che operativo. A quanto consta all'interrogante non è stato in grado di svolgere un effettivo coordinamento delle svariate competenze attribuite ai tanti soggetti coinvolti in modo da assicurare una gestione efficace dell'emergenza in atto e tanto meno è riuscito a concordare e predisporre un piano operativo di interventi. Solo nei giorni scorsi l'ATO Calore irpino ha inviato alla regione il piano di caratterizzazione per la falda profonda dell'area Montorese-Solofrana;
   non vi è ancora seguito a quanto definito nel corso della conferenza di servizi del 31 luglio 2014 e cioè alla predisposizione del Piano di messa in sicurezza di emergenza che avrebbe dovuto comprendere, assieme al piano di caratterizzazione, la realizzazione della barriera idraulica per evitare l'estensione della contaminazione e dell'acquedotto di surrogazione per alimentare le comunità di Solofra e Montoro anche perché la regione Campania non ha concesso le necessarie autorizzazioni;
   c’è il concreto rischio che l'emergenza non trovi risposte immediate ed operative e che essa si avviti in un conflitto di competenze tra i diversi enti coinvolti attraverso un reciproco scarico di responsabilità;
   è a rischio la salute di migliaia di cittadini residenti nell'area di Solofra, Montoro e nei comuni a valle lungo il bacino del Sarno, e che è a rischio la prospettiva di un comparto produttivo, quello del distretto conciario, che nonostante la crisi produce economia, esportazione ed occupazione;
   l'area solofrana è stata compresa nell'elenco dei siti inquinati da bonificare, in precedenza come sito di interesse nazionale (SIN) e successivamente è stata classificata come sito di interesse regionale (SIR);
   la regione Campania non ha mai predisposto, nonostante il perdurare di una grave emergenza ambientale, un piano di intervento per il risanamento e la bonifica dell'area;
   oltre al tetracloroetilene, dalle più recenti analisi effettuate dall'Agenzia regionale per la protezione ambientale (ARPAC) le acque della Solofrana-Sarno risultano inquinate dalla presenza di sostanze altamente nocive quali arsenico, zinco, cadmio, nichel, triclorometano e triclorobenzene;
   entro il 31 dicembre 2015 la normativa europea impone il raggiungimento dello stato «buono» per tutte le acque (direttiva 2000/60/CE) –:
   se i Ministri siano a conoscenza della grave situazione di emergenza idrico/sanitaria che interessa il territorio di Solofra e i comuni a valle a partire da Montoro;
   quali provvedimenti abbiano assunto i Ministri per garantire il rispetto delle norme ambientali e la tutela della salute dei cittadini e quali provvedimenti intendano d'ora in avanti assumere per evitare che il mancato rispetto dei termini entro i quali deve essere raggiunto lo stato «buono» per le acque possa causare una procedura di infrazione in sede comunitaria;
   quali iniziativa intenda assumere il Governo per garantire la tenuta dei livelli produttivi ed occupazionali ed il futuro del distretto conciario. (4-07234)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica sanitaria

inquinamento idrico

diritto dell'ambiente