ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07191

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 346 del 05/12/2014
Firmatari
Primo firmatario: ALTIERI TRIFONE
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 05/12/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CIRACI' NICOLA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/12/2014
MARTI ROBERTO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/12/2014
CHIARELLI GIANFRANCO GIOVANNI FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/12/2014
DISTASO ANTONIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/12/2014
FUCCI BENEDETTO FRANCESCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/12/2014
SISTO FRANCESCO PAOLO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/12/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 05/12/2014
Stato iter:
09/12/2014
Fasi iter:

RITIRATO IL 09/12/2014

CONCLUSO IL 09/12/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07191
presentato da
ALTIERI Trifone
testo di
Venerdì 5 dicembre 2014, seduta n. 346

   ALTIERI, CIRACÌ, MARTI, CHIARELLI, DISTASO, FUCCI e SISTO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   l'agricoltura del Mezzogiorno, ed in particolare quella della regione Puglia, è interessata oltre che da elementi sfavorevoli, connessi alla persistente crisi economica e finanziaria, anche da fattori naturali di svantaggio, quali la «xylella fastidiosa» (un fenomeno batteriologico di particolare gravità), la peronospora (che rappresenta un genere di funghi microscopici che ha interessato l'80 per cento dei vigneti, con gravissimi danni alle colture olivicole e cerealicole), a cui si aggiungono eventi legati ai numerosi furti di quintali di olive, che hanno determinato non solo danni economici, ma anche rischi per la salute (in considerazione del fatto che l'olio trafugato può essere trattato in qualunque modo, senza controlli sanitari);
   all'elevata tassazione fiscale e contributiva, che grava sulle imprese agricole e agroalimentari, soggette al pagamento di una serie di imposte, che scadono il 16 dicembre 2014, si aggiunge il versamento (dopo circa un ventennio di esenzione di imposte patrimoniali) che le aziende agricole pugliesi dovranno corrispondere al fisco locale, che riguarda l'imposta municipale unica – IMU, peraltro in un'unica soluzione e in maniera retroattiva, come stabilito dal decreto interministeriale del 28 novembre 2014, che segue le disposizioni indicate dall'articolo 22, comma 2, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66 convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno del 2014 n. 89;
   la recente decisione del Governo di sospendere il pagamento del tributo previsto nel suindicato termine del 16 dicembre, a seguito della rivolta corale delle associazioni agricole pugliesi e degli operatori economici del medesimo comparto, rinviando la scadenza probabilmente al giugno 2015, ai fini di una revisione dei criteri di esenzione, a giudizio degli interroganti, oltre a rappresentare una decisione insufficiente e inadeguata, conferma nuovamente un disordine organizzativo da parte dello stesso Esecutivo nel disciplinare l'ordinamento tributario relativo agli enti locali;
   secondo quanto emerge dalle risposte del Governo ad alcuni atti di sindacato ispettivo, recentemente presentati, le correzioni che il Governo medesimo si appresta a introdurre, per rivedere i criteri applicativi relativi al pagamento dell'IMU sui terreni in base all'altitudine in cui si trova il comune, in realtà altro non costituiscono che un mero differimento dei termini, la cui scadenza coinciderà con l'acconto della futura «tassa locale» (il cui avvio è previsto proprio il prossimo mese di giugno);
   tale decisione sembra confermata da un articolo pubblicato dal quotidiano «Il Sole 24 Ore» del 4 dicembre, che riporta a tal fine le intenzioni del Governo di sfruttare la proroga del pagamento dell'IMU sui terreni agricoli, per individuare criteri meno sbilanciati rispetto a quelli attuali, criteri che così come formulati evidenziano una inspiegabile disparità di trattamento tra campi confinanti appartenenti addirittura allo stesso proprietario;
   gli interroganti rilevano a tal proposito, che secondo quanto risulta da un articolo pubblicato dal quotidiano «La Gazzetta del Mezzogiorno», il 30 novembre 2014, il citato decreto interministeriale stabilisce (contrariamente a quanto originariamente previsto) che a decorrere dal 2014, continueranno a essere esentati dal pagamento dell'IMU, soltanto i possessori di terreni che si trovano nei comuni situati oltre 600 metri sul livello del mare o in centri aventi un'altitudine compresa fra i 281 e i 600 metri, solo se posseduti da coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola;
   per tutti gli altri terreni, ricadenti in comuni pugliesi aventi un'altitudine non superiore a 280 metri, il medesimo decreto interministeriale (prosegue il medesimo articolo) dispone invece, l'obbligatorietà del pagamento per l'intero importo del tributo;
   con riferimento ai 258 comuni pugliesi, l'esenzione dell'IMU fino al 2013 prevista per i terreni agricoli situati in ben 145 centri, sarà pertanto confermata per 17 comunità locali (situate all'interno della provincia di Foggia), in quanto aventi un'altitudine superiore ai 600 metri;
   negli altri 39 centri abitativi della Puglia (in quanto aventi un'altitudine compresa fra i 281 e i 600 metri) l'esenzione resterà in vigore, a condizione che i terreni siano posseduti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola;
   gli interroganti evidenziano le misure contenute nel richiamato decreto interministeriale rappresenterebbero, ove non s'intervenisse con un provvedimento sospensivo, un enorme penalizzazione in termini economici e di competitività per l'intera filiera agricola e agroalimentare pugliese;
   a parere degli interroganti, occorre rilevare infatti che se in Puglia, fino al 2013, il 56 per cento dei comuni godeva dell'esenzione ai fini IMU per i terreni agricoli, dal 2014 solo il 6 per cento degli stessi potrà godere dell'esenzione in modo automatico, mentre il 15 per cento potrà beneficiare dell'esonero, limitatamente ai terreni posseduti a coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti alla previdenza agricola;
   anche le 61 comunità locali della provincia di Lecce, saranno nella loro totalità coinvolte negativamente dai criteri previsti dal decreto interministeriale, in quanto, secondo la verifica del tributarista, saranno assoggettate al pagamento dell'IMU, a differenza dei parametri stabiliti fino al 2013, che consideravano montani e pertanto esentati dal tributo, i comuni salentini soltanto per una questione di centimetri;
   a tal proposito, continua il medesimo studio, è opportuno valutare che l'elenco previsto dall'ISTAT, considera l'altitudine sul livello del mare per ogni comune calcolata in corrispondenza del municipio;
   tale disposizione in realtà, a parere degli interroganti, è quantomeno paradossale, se riferita a tutti quei proprietari di terreni agricoli situati ad un'altitudine superiore ai 600 metri (ovvero a 281 metri), ma ricadenti nel territorio di un centro riportato nel suddetto elenco con un'altitudine inferiore ai 600 metri (ovvero a 281 metri);
   gli interroganti rilevano, in considerazione delle articolate complessità derivanti dalla reintroduzione della citata imposta di natura patrimoniale, il cui pagamento è previsto retroattivamente a decorrere dal 2014, che tale decisione violerebbe ancora una volta, i principi previsti allo «statuto del contribuente», in virtù dei quali le disposizioni tributarie non possono prevedere adempimenti a carico dei contribuenti la cui scadenza sia fissata precedentemente al sessantesimo giorno dalla data dell'entrata in vigore o dell'adozione dei provvedimenti di attuazione in esse previsti;
   i suesposti rilievi critici, a parere degli interroganti, ove non si introducessero misure urgenti volte inizialmente a sospendere il pagamento del tributo e successivamente a sopprimere la norma tributaria, rischiano infatti di determinare gravissime ripercussioni per l'agricoltura pugliese già pesantemente interessata da una pluralità di eventi dannosi;
   l'impatto economico sul tessuto imprenditoriale che coinvolge direttamente anche il sistema agrituristico pugliese (ad alto richiamo turistico nazionale ed internazionale), impatto che si verrebbe a configurare per i comuni a causa dell'impostazione dei nuovi criteri relativi al pagamento dell'IMU sui terreni agricoli, ove fosse confermato il semplice differimento dei termini del pagamento dell'imposta a giugno 2015, non potrà infatti che determinare conseguenze fortemente negative e penalizzanti per l'intera economia pugliese già interessata da una crisi economica e occupazionale senza precedenti;
   la scelta di colpire un settore importante per l'economia nazionale ed in particolare, quella del Mezzogiorno aggravandolo con una nuova tassa, a copertura del bonus degli 80 euro, per reperire 350 milioni di euro, dimostra a parere degli interroganti, la scarsa attenzione del Governo Renzi e un quadro di politiche di sviluppo e di rilancio delle aree sottosviluppate del Paese, che rischia di accrescere fortemente i ritardi del Mezzogiorno con il resto dell'Italia ed in parte dell'Europa;
   a giudizio degli interroganti, occorrono, in considerazione delle criticità in precedenza riportate, politiche migliorative in favore dell'agricoltura del Mezzogiorno, che siano in netta controtendenza, rispetto alle misure introdotte nel corso dell'anno, dai diversi decreti-legge approvati; in particolare necessitano interventi del Governo volti a precisare quale siano gli intendimenti relativi all'applicazione del decreto-legge n. 66 del 2014, in precedenza richiamato, in relazione al pagamento dell'IMU agricola, con l'obiettivo di rinviare il pagamento stabilito per il prossimo 16 dicembre –:
   quali orientamenti, nell'ambito delle rispettive competenze, intendano esprimere, con riferimento a quanto sposto in premessa;
   se trovi conferma quanto pubblicato dal quotidiano «Il Sole 24 Ore» e riportato nelle premesse, secondo cui, la proroga al giugno 2015, per rivedere i criteri di esenzione, altro non rappresenta se non un differimento dei termini di una imposta sui terreni agricoli che sarà abbinata al pagamento della futura «tassa locale», che comunque dovrà essere corrisposta da parte dei proprietari terrieri;
   in caso affermativo, se non ritengano che tale decisione sia ingiusta e penalizzante per il sistema agricolo e agrituristico nazionale e quello pugliese in particolare, posto che tale impostazione del tributo sui terreni agricoli, in base all'altitudine a cui si trova il palazzo degli enti locali della medesima regione, rappresenta una decisione iniqua e penalizzante, dettata ad avviso degli interroganti ancora una volta dall'esigenza di «fare cassa», che non considera le gravi difficoltà strutturali in cui si trova l'economia agricola pugliese;
   quali iniziative intendano intraprendere, per quanto di competenza, al fine di prevedere misure compensative in favore delle imprese agricole e agroalimentari del Mezzogiorno, ed in particolare quelle pugliesi, già vessate oltremisura da un sistema fiscale e contributivo particolarmente gravoso, che rischia di pregiudicare gli scenari futuri di tante attività legate al comparto. (4-07191)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

conseguenza economica

terreno agricolo

imposta locale