Legislatura: 17Seduta di annuncio: 345 del 04/12/2014
Primo firmatario: MURER DELIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 04/12/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma CHAOUKI KHALID PARTITO DEMOCRATICO 04/12/2014
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 04/12/2014
MURER e CHAOUKI. —
Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
alcuni giorni fa è stato fermato per controlli, Emra Gasi, un ragazzo di 22 anni, nato a Napoli da genitori serbi, sempre vissuto in Italia, dal 2000 a San Donà di Piave, trovato in possesso della sola carta di identità e sprovvisto del permesso di soggiorno;
successivamente al controllo, il ragazzo è stato convocato in questura e qui gli è stato notificato un decreto di espulsione dall'Italia per «aver violato le norme su ingresso e soggiorno in Italia»; secondo il decreto, il ragazzo deve essere immediatamente rimpatriato in Serbia, un Paese, però, dove non ha mai messo piede, essendo nato e vissuto sempre in Italia; un Paese di cui non conosce neppure la lingua e dove non ha nessuno;
attualmente il ragazzo è rinchiuso in un Cie, a Bari; si trova lì dal 25 novembre, senza la possibilità di tornare a casa e con la minaccia di un rimpatrio immediato in un Paese a lui del tutto estraneo, con il quale il solo collegamento è l'origine dei genitori;
i genitori di Emra Gasi sono profughi della ex Jugoslavia, fuggiti prima della guerra scoppiata nel 1991; finché il ragazzo è stato minorenne, era registrato sul permesso di soggiorno del padre che, come la madre e il fratello, ne aveva uno illimitato; al compimento della maggiore età il ragazzo avrebbe dovuto chiedere nuovi documenti;
la legge italiana prevede che se un bambino è nato in Italia da genitori stranieri a 18 anni possa chiedere la cittadinanza se ha risieduto in maniera continuativa in territorio italiano. Nel suo caso, però, nessuno ha fatto la richiesta e Emra Gasi ha continuato a circolare con la sola carta di identità, convinto che fosse sufficiente dal momento che lui è e si sente un italiano, non avendo mai visto un Paese diverso dall'Italia e non parlando altra lingua che l'italiano;
la mancata richiesta del nuovo documento è nata da una situazione familiare e personale di profondo disagio; nel periodo del compimento della maggiore età del ragazzo, il fratello si è ammalato di cancro, mentre Emra è diventato tossicodipendente; in più, di lì a poco, il padre del giovane è morto per un tumore mentre la madre è analfabeta;
lo stesso ragazzo ha una serie di disturbi fisici (positivo all'epatite c), psicologici (una certificazione di handicap cognitivo) e anche alcune pendenze giudiziarie per danneggiamento e stalking;
si tratta, con tutta evidenza, di una situazione di disagio sociale e di paradosso normativo, di equivoci e delle assurdità di una macchina burocratica che prima ha stretto la vicenda esistenziale di questo giovane in una morsa e adesso rischia di trascinarlo in un baratro –:
se sia a conoscenza di quanto sopra riportato e se non intenda garantire, nell'ambito delle sue competenze, un intervento urgente per evitare l'espulsione di un ragazzo che è italiano di fatto, che si trova in uno stato di limitazione della libertà senza motivo logico e non può essere rimpatriato in un Paese che non è la sua patria, un Paese dove non è mai stato e di cui non conosce neppure la lingua. (4-07161)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):espulsione
problema sociale
diritto di soggiorno