ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07142

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 345 del 04/12/2014
Firmatari
Primo firmatario: CAPARINI DAVIDE
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 04/12/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 04/12/2014
Stato iter:
12/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 12/06/2015
BUBBICO FILIPPO VICE MINISTRO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 12/06/2015

CONCLUSO IL 12/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07142
presentato da
CAPARINI Davide
testo di
Giovedì 4 dicembre 2014, seduta n. 345

   CAPARINI. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   secondo la nuova riorganizzazione dei servizi di polizia rielaborata recentemente, dal dipartimento della pubblica sicurezza è ancora prevista la chiusura della sede della Polizia Stradale di Iseo e Salò (Brescia) che a breve verranno dunque definitivamente soppresse;
   contro tale decisione si è schierato il sindacato UGL della polizia di Stato, ma anche cittadini, sindaci, comunità e l'associazione nazionale vittime della strada;
   anche la regione Lombardia ha espresso il proprio dissenso contro tale decisione votando all'unanimità una mozione contro la chiusura dei presidi di polizia stradale nella provincia di Brescia (n. 225 del 2014);
   il Ministero dell'interno, il 18 novembre 2014, ha inviato alle organizzazioni sindacali nazionali il nuovo progetto di chiusura e le modalità di trasferimento del personale ponendo il 9 dicembre quale termine ultimo per presentare osservazioni;
   secondo quanto riportato nel dossier del centro di monitoraggio della sicurezza stradale di regione Lombardia, presentato recentemente a Palazzo Lombardia in occasione della quarta giornata regionale della sicurezza stradale, nel 2013 in Lombardia gli incidenti stradali hanno provocato 438 morti e 46.956 feriti, rispettivamente il 18,2 per cento e il 13 per cento del totale nazionale;
   gli indici di mortalità più elevati si registrano nelle strade extraurbane, in particolare sulle strade provinciali (4,1 per cento) e sulle statali (3,7 per cento);
   la stima dei costi sociali degli incidenti con lesioni a persone, in Lombardia, nel 2013 è stato di oltre 3 miliardi di euro, ovvero 302 euro per ogni cittadino lombardo;
   se si considera il dato disaggregato per provincia, dopo quella di Milano, che concentra il 43 per cento degli incidenti (14.755), il 42 per cento dei feriti (19.831) e il 24,7 per cento dei morti (108), segue quella di Brescia con 3.401 incidenti, 73 morti e 4.725 feriti;
   il programma Europeo di azione per la sicurezza stradale promosso dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e dalla Commissione europea (Libro Bianco del 2001) prevede quale obiettivo, per il 2011-2020, un ulteriore dimezzamento del numero dei morti sulle strade in Europa e nel mondo entro il 2020 e una riduzione dei feriti gravi;
   se si considerano i dati dell'incidentalità della provincia di Brescia dal 2000 al 2013, si palesa una sensibile diminuzione del numero di incidenti, ma anche del numero di morti e di feriti: in valore assoluto si è passati da 4.522 incidenti nel 2000 a 3.041 incidenti nel 2013, da 177 a 73 morti ed infine da 6.559 a 4.725 feriti;
   alla luce dei dati sopra riportati, la provincia di Brescia ha raggiunto pienamente i risultati prefissati dalla risoluzione comunitaria già nel 2010, poiché è passata da 185 morti per incidenti stradali nel 2001 a 73 nel 2013, con una variazione del –60 per cento in soli 10 anni;
   questi rilevanti obiettivi sono stati raggiunti grazie all'enorme lavoro svolto nel corso degli anni soprattutto dalla polizia Stradale e, in particolare, dal personale di questi reparti che con grande abnegazione hanno messo in campo numerosi e sistematici posti di controllo, tecnologie e servizi per prevenire incidenti stradali;
   con la chiusura della Polstrada di Iseo e di Salò non solo si vanificherà il grande lavoro svolto da questi Reparti nel corso degli anni, ma soprattutto si determinerà un aumento degli incidenti stradali e di perdite di vite umane in quanto, tenuto conto dell'esiguità delle altre forze che operano sul campo, tutte le arterie provinciali, comunali e statali rimarranno privi di questo settore strategico del controllo e della regolazione della mobilità su strada;
   la polizia stradale è una delle quattro specialità della Polizia di Stato e si occupa in via principale del settore strategico del controllo e della regolazione della mobilità su strada;
   l'elevata professionalità e specializzazione della polizia stradale è testimoniata dal continuo aggiornamento degli operatori c/o il centro addestramento Polizia di Stato di Cesena, in parallelo con le continue modifiche del codice della strada;
   in un momento di così grave crisi, con evidenti ripercussioni sulla sicurezza dei cittadini, è assai grave che questi Presidi di polizia abbandonino territori così vasti ed importanti, punto di riferimento fondamentale per i cittadini, per le aziende e per le scuole, ma anche per i numerosi turisti che affollano nella stagione estiva i laghi e i numerosi luoghi di villeggiatura della zona e nel periodo invernale le numerose località turistiche e sciistiche;
   pare inoltre che il comune di Salò abbia approvato una delibera con cui, al fine di mantenere il presidio di polizia, è disposta a cedere in comodato d'uso gratuito i locali sede del distaccamento polizia stradale –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei dati sopra riportati in merito al lavoro svolto dai presidi di polizia stradale di Iseo e Salò e se, alla luce degli stessi nonché della loro utilità per tutta la provincia di Brescia, non ritenga opportuno rivedere il Piano che dispone la soppressione delle sedi ad Iseo e Salò prevedendone invece il mantenimento. (4-07142)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 12 giugno 2015
nell'allegato B della seduta n. 441
4-07142
presentata da
CAPARINI Davide

  Risposta. — Si risponde congiuntamente alle interrogazioni concernenti il ridimensionamento della rete degli uffici della Polizia postale e la chiusura di alcuni uffici di polizia in provincia di Brescia.
  Le questioni segnalate dall'interrogante sono legate ad un piano di razionalizzazione della presenza delle forze dell'ordine sul territorio nazionale, sottoposto nei primi mesi dello scorso anno al parere delle autorità provinciali di pubblica sicurezza, ma a tutt'oggi non ancora definito, essendo sopravvenuto una circostanza pregiudiziale, cioè la presentazione da parte del Governo di un disegno di legge sulla riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni, contenente alcune importanti indicazioni proprio in tema di riorganizzazione del sistema della sicurezza.
  Con tale provvedimento normativo l'Esecutivo ha indicato al Parlamento, rimettendosi alle sue valutazioni, un indirizzo di fondo che persegue lo scopo di evitare duplicazioni e sovrapposizioni dispersive e di favorire la gestione associata dei servizi strumentali, in adesione ai principi di efficienza della spesa pubblica.
  Un ulteriore criterio direttivo individuato dal disegno di legge, più settoriale, è legato, invece, al tema della sicurezza ambientale agroalimentare, per il quale è prevista la possibilità anche di un'eventuale confluenza del Corpo forestale dello Stato in altra forza di polizia.
  Il provvedimento non intacca l'impianto della legge n. 121 del 1981, imperniato sul necessario pluralismo delle forze di polizia e sulle funzioni di coordinamento a livello centrale come anche sul territorio. Si è consapevoli, d'altra parte, che la valorizzazione del coordinamento è pienamente funzionale al processo di
spending review, consentendo di realizzare più agevolmente il duplice obiettivo di incrementare l'efficienza del sistema e di ridurre gli sprechi grazie al moltiplicarsi delle sinergie operative.
  Il disegno di legge è attualmente all'esame del Parlamento. Solo quando il legislatore ne avrà puntualizzato i contenuti, il Governo potrà procedere alla definizione del piano di razionalizzazione.
  Si può affermare fin d'ora che gli interventi ipotizzati nel piano saranno dettati da esclusive esigenze di efficientamento, senza che ne venga a soffrire la qualità del prodotto sicurezza, che, semmai, verrà accresciuta da una migliore e più adeguata rispondenza alle esigenze del Paese, in una logica di effettiva prossimità al cittadino.
  L'idea di fondo è quella di dar vita a una nuova pianificazione strategica che tenga conto di oggettivi e rigorosi indicatori di contesto, tali da restituire la più fedele immagine del territorio, della sua realtà socio-economica e dei fenomeni delittuosi che la connotano.
  A tale riguardo va sottolineato che in alcuni settori più di altri – come quello delle telecomunicazione, dell'informatica, e dei trasporti – il mutamento tecnologico e infrastrutturale del Paese è stato molto rapido, con caratteri di sostenuta innovazione. Tuttavia, la ridefinizione degli assetti strutturali e funzionali della Polizia di Stato, con riferimento soprattutto alle sue specialità, non è sempre andata di pari passo con tale processo, con la conseguenza di un rischio di arretramento della risposta rispetto alle nuove minacce alla sicurezza che si sono venute affermando.
  Sotto altro profilo, occorre considerare il peso sempre maggiore che ha finito con l'assumere la percezione della sicurezza e l'esigenza di conferirle un più adeguato rilievo anche in sede di pianificazione e organizzazione dei servizi di controllo del territorio. Ciò nel presupposto, maturato anche alla luce delle esperienze di altri Paesi occidentali, che la sicurezza percepita sia indissolubilmente legata alla visibilità e alla capacità di intervento dell'operatore di polizia piuttosto che alla mera presenza di strutture.
  Sulla scorta di tali elementi di valutazione, il progetto di riorganizzazione potrà articolarsi in linea di massima su due linee direttrici fondamentali.
  La prima, da concertare con il Comando generale dell'Arma dei Carabinieri, sarà fondata su un criterio di compensazione tra le due forze a competenza generale nel presidio del territorio. L'obiettivo primario concerne nella sostanza il migliore impiego delle risorse umane in aree in cui le carenze di organico dei due Corpi di polizia e i mutati scenari della sicurezza suggeriscono una diversa e più razionale distribuzione del personale, rendendo così possibile il recupero di aliquote da destinare a compiti operativi.
  La seconda direttrice riguarderà, invece, la razionalizzazione dei presìdi delle quattro specialità di base della Polizia di Stato (stradale, ferroviaria, postale e di frontiera) e dei reparti speciali (squadre nautiche, squadre dei sommozzatori, squadre a cavallo e nuclei artificieri).
  A tal proposito va sottolineato che la Polizia postale ha ormai assunto compiti aventi spiccate connotazioni di alta specializzazione tecnologica, orientati alla tutela delle infrastrutture immateriali e, in particolare, al contrasto del crimine informatico nelle sue più variegate forme.
  L'organizzazione attuale, concepita quando l'attività era essenzialmente quella di scorta alla corrispondenza e di vigilanza agli uffici postali, va dunque adeguata alle nuove esigenze. Il territorio con cui oggi si confronta la Polizia postale è la rete, un luogo virtuale che richiede professionalità e risorse tecniche diverse da prima, ma che postula soprattutto un'organizzazione completamente nuova, in grado di privilegiare il rapporto con gli uffici giudiziari competenti per i reati informatici.
  Sul versante estero è di fondamentale importanza privilegiare le aree, come il continente americano e alcuni Paesi d'Oriente, nelle quali si concentrano i maggiori flussi di traffico digitale.
  Va anche considerato che l'informatica e i sistemi di comunicazione sono, infatti, diventati gli strumenti di uso abituale delle associazioni criminali di tipo mafioso e di tipo terroristico e il loro contrasto, nella logica di corrispondere simmetricamente alla minaccia, richiede l'adeguamento costante delle strumentazioni in dotazione alle forze dell'ordine.
  Anche la Polizia stradale e quella ferroviaria saranno interessate da un processo di innovazione, perché dagli anni novanta ad oggi i volumi di traffico sono notevolmente aumentati così come le direttrici principali hanno subìto notevoli cambiamenti.
  In ragione di queste trasformazioni, gli interventi allo studio – dopo oltre venticinque anni dall'ultimo processo di riorganizzazione – avranno l'obiettivo di potenziare la presenza degli operatori di Polizia stradale in particolare lungo le arterie viarie più importanti.
  Analoghe considerazioni vanno svolte in relazione alla sicurezza dei traffici ferroviari, la cui fisionomia è venuta fortemente a evolversi in ragione di molteplici fattori di cambiamento, a cominciare dallo sviluppo dell'alta velocità per arrivare alla separazione della rete di traffico dai gestori di servizio e alla trasformazione delle grandi stazioni, divenute da semplici luoghi di transito punti di incontro e di allocazione di attività commerciali. È del tutto evidente come sia necessario ripensare all'organizzazione della Polizia ferroviaria disegnandone i contorni alla luce del predetto mutato scenario.
  Per quanto riguarda la Polizia di frontiera, un criterio direttivo per gli interventi di razionalizzazione che potranno interessare i presidi di frontiera marittima e aerea è strettamente collegato all'abolizione dei controlli alle frontiere interne, in attuazione dell'accordo Schengen.
  Il piano di razionalizzazione riguarderà anche i presidi relativi ai reparti speciali a carattere sussidiario.
  L'opera di riordino seguirà un criterio basato sulla valorizzazione delle specifiche vocazioni delle singole forze di polizia e sulla salvaguardia delle professionalità più consolidate nei vari settori.
  Nel complesso è possibile affermare che attraverso l'insieme degli interventi di ottimizzazione ipotizzati per le specialità e i reparti speciali sarà possibile recuperare risorse per compiti prettamente operativi, a beneficio di un miglioramento complessivo dei servizi e dell'azione di polizia.
  In conclusione, il piano di riorganizzazione – che, si ribadisce, è attualmente allo studio e terrà conto dell'approdo che avrà il dibattito parlamentare sul disegno di legge relativo alle pubbliche amministrazioni – risponde esclusivamente a una logica di costante miglioramento organizzativo, senza perdere di vista, tuttavia, le esigenze di razionalizzazione della spesa pubblica.

Il Viceministro dell'internoFilippo Bubbico.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sicurezza pubblica

mortalita'

incidente di trasporto