ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07096

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 342 del 30/11/2014
Firmatari
Primo firmatario: COMINELLI MIRIAM
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 30/11/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LACQUANITI LUIGI PARTITO DEMOCRATICO 30/11/2014
GALPERTI GUIDO PARTITO DEMOCRATICO 30/11/2014
BAZOLI ALFREDO PARTITO DEMOCRATICO 30/11/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 30/11/2014
Stato iter:
21/03/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 21/03/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 21/03/2016

CONCLUSO IL 21/03/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07096
presentato da
COMINELLI Miriam
testo di
Domenica 30 novembre 2014, seduta n. 342

   COMINELLI, LACQUANITI, GALPERTI e BAZOLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   secondo quanto riportato dagli organi stampa (articolo di Pietro Gorlani sul Corriere della Sera del 12 novembre 2014) e come denunciato da molti anni dal Circolo di Legambiente di Montirone, tra i comuni di Bagnolo Mella e Montirone nella provincia di Brescia, si trova un fontanile denominato "Fontana dell'Arrigo", sul lato est della "Cava Sessanta" – A.T.E. 37, completamente tombato, dagli inizi dei primi anni ’80, con materiali e rifiuti di vario genere e natura e con scorie e scarti provenienti dalla fonderia di Bagnolo Mella e da altre attività produttive;
   a seguito delle denunce e degli esposti portati avanti dall'associazione ambientalista recentemente le ispezioni dei carabinieri dei Noe e l'Arpa hanno confermato che trattasi di un'enorme discarica abusiva contenente scorie e polveri di fonderia, morchie oleose, fanghi industriali, lastre d'amianto, oltre a una discarica di rifiuti urbani;
   il tratto principale interrato del fontanile ricopre un'area di 520 metri lineari di larghezza per 22 metri lineari e il tratto secondario di 650 metri lineari larghezza media 15 metri lineari. La profondità è pari a circa 5 metri per una stima di metri cubi interrati pari a 28600 per il primo tratto e 24000 per il secondo tratto;
   secondo quanto riportato nell'articolo del Corriere e nelle interviste rilasciate dagli esponenti di Legambiente, il tombamento del fontanile, che prima di allora era alimentato da una falda di acqua pura e di ottima qualità, è avvenuto a partire dagli anni ’80. Prima con rifiuti solidi urbani, poi con le scorie industriali trasportate da un camion sospetto. Al momento il procedimento penale di scarico illecito di rifiuti pericolosi è a carico di ignoti;
   il rischio ambientale più elevato si evidenzia nella possibile contaminazione della falda acquifera che in quel territorio scorre molto in superficie e al quale attingono tutti gli abitanti della zona per usi domestici;
   tale situazione si inserisce in un panorama più generale che vede il territorio bresciano martoriato da ex cave, da discariche legali e illegali, da troppi episodi di illegalità ambientale. Che la provincia di Brescia, insieme a Milano, sia tra le province lombarde quella presa più di mira dalle ecomafie emerge anche dall'intensa attività di contrasto svolta nell'ultimo anno. Grazie alle operazioni che hanno condotto a procedimenti a carico di imprenditori lombardi, si è accertato che la maggioranza dei reati collegabili al ciclo dei rifiuti riguarda lo sversamento degli stessi in discariche abusive e il tombamento in terreni privati, cave o terrapieni. Spesso si tratta di cave trasformate in discariche completamente al di fuori della normativa sui rifiuti speciali; si pensi, ad esempio, alle discariche abusive di Ospitaletto e Travagliato in provincia di Brescia, scoperte nei primi mesi del 2013 dalla magistratura –:
   se non intenda assumere iniziative per scongiurare il serio rischio di possibile inquinamento delle falde idriche e nell'ottica di garantire la piena tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini.
(4-07096)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 21 marzo 2016
nell'allegato B della seduta n. 594
4-07096
presentata da
COMINELLI Miriam

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa al deposito abusivo di rifiuti rinvenuto presso la Fontana dell'Arrigo nel comune di Bagnolo Mella, in provincia di Brescia, sulla base degli elementi acquisiti dagli enti territoriali competenti, si rappresenta quanto segue.
  Il dipartimento di Brescia dell'agenzia regionale per la protezione ambientale (ARPA), il 15 aprile 2014, aveva effettuato un sopralluogo nel sito «Fontana dell'Arrigo» in accordo con il comune di Bagnolo Mella che il 4 marzo 2014 aveva chiesto supporto tecnico per svolgere indagini ambientali sul sedime dell'ex fontana demaniale.
  Dall'esame del sedime risultava la presenza di rifiuti costituiti principalmente da scorie di demolizioni, materiale plastico di varia natura, vetro e frammenti di fibrocemento, per uno spessore di circa tre metri dal piano di campagna.
  È stato pertanto effettuato un campionamento dei rifiuti, tra cui un campione di rifiuto di fibrocemento per la verifica della presenza di fibre di amianto, un campione di rifiuto misto e un campione di terreno al di sotto dello strato di riparto.
  L'Agenzia Nazionale per la Protezione ambientale, il 28 luglio 2014, ha trasmesso al comune di Bagnolo Mella, alla provincia di Brescia e alla Asl di Brescia le risultanze analitiche dei tre campioni che evidenziavano quanto segue: presenza di amianto nel rifiuto di fibrocemento, valori delle concentrazioni nel campione di rifiuto misto non compatibili con la destinazione d'uso del sito e, nel campione di terreno, il rispetto delle concentrazioni soglia di contaminazione.
  L'Arpa ha, pertanto, ravvisato i presupposti per l'applicazione dell'articolo 192 del decreto legislativo n. 152 del 2006, concernente il divieto di abbandono di rifiuti, che prevede l'obbligo per il trasgressore di provvedere alla rimozione, all'avvio al recupero o allo smaltimento, nonché la competenza del sindaco a procedere all'esecuzione di tali operazioni in danno all'obbligato nel caso di inadempimento di quest'ultimo.
  Il 23 ottobre 2014, la polizia giudiziaria ha effettuato un sequestro probatorio dell'area interessata dalle indagini, notificando tale atto al sindaco di Bagnolo Mella, per l'aria demaniale, e alle persone interessate, proprietari a vario titolo di parte dell'area.
  Il comune di Bagnolo Mella ha quindi proceduto alla realizzazione di 2 piezometri di valle del sito indagato. Il 30 dicembre 2014 gli ausiliari di polizia giudiziaria hanno eseguito il campionamento di tali piezometri e di un piezometro di monte disponibile nel sito Cava Sessante. Dagli esiti analitici sulle acque di falda prelevate in corrispondenza dei suddetti piezometri è emerso un incremento di valore monte-valle per il parametro arsenico con un superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione di cui alla Tabella 2, allegato 5, parte IV del decreto legislativo n. 152 del 2006.
  Tali esiti sono stati trasmessi da Arpa alla provincia di Brescia, al comune di Bagnolo Mella e al Nucleo operativo ecologico di Brescia.
  La provincia di Brescia, nel maggio 2015, ha conseguentemente comunicato agli attuali ed ai precedenti proprietari dell'area interessata l'avvio del procedimento amministrativo finalizzato all'emissione dell'ordinanza di cui all'articolo 244, comma 2 del decreto legislativo n. 152 del 2006.
  La provincia ha successivamente comunicato a regione, ARPA, ASL e al comune di Bagnolo Mella che, con provvedimento del 6 novembre 2015, è stata emessa la diffida, con ordinanza motivata, all'attuazione delle procedure previste per la bonifica dei siti contaminati a carico dei precedenti proprietari in qualità di soggetti responsabili del ritombamento del sito denominato ex Fontanile dell'Arrigo, località Sessante, nel comune di Bagnolo Mella, per il superamento nelle acque di falda delle concentrazioni soglia di contaminazione di cui alla tabella 2, allegato 5, parte IV del decreto legislativo n. 152 del 2006 per il parametro arsenico.
  Ad ogni modo, ferma restando la competenza degli enti territoriali, continuerà a tenersi informato anche al fine di un'eventuale coinvolgimento di altri soggetti istituzionali.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

discarica abusiva

protezione dell'ambiente

inquinamento idrico