ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07027

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 339 del 26/11/2014
Firmatari
Primo firmatario: RICCIATTI LARA
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 26/11/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PELLEGRINO SERENA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 26/11/2014
ZARATTI FILIBERTO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 26/11/2014
PIRAS MICHELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 26/11/2014
MELILLA GIANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 26/11/2014
QUARANTA STEFANO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 26/11/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 26/11/2014
Stato iter:
24/09/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 24/09/2015
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 24/09/2015

CONCLUSO IL 24/09/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07027
presentato da
RICCIATTI Lara
testo di
Mercoledì 26 novembre 2014, seduta n. 339

   RICCIATTI, PELLEGRINO, ZARATTI, PIRAS, MELILLA e QUARANTA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   la legge 257 del 1992 stabilisce la cessazione dell'impiego dell'amianto a causa della sua pericolosità per la salute pubblica, dovuta alla natura fibrosa che, anche se a bassissime concentrazioni, può provocare patologie gravi che interessano prevalentemente l'apparato respiratorio, come l'asbestosi, il carcinoma polmonare; e il mesotelioma;
   in data 20 novembre 2014, l'agenzia di stampa ANSA ha riportato la mappa del piano nazionale amianto aggiornato al luglio 2014;
   nell'articolo viene segnalato come su 33.610 siti di amianto, ne sono stati bonificati solo 832, riscontrando un evidente e grave ritardo rispetto all'entrata in vigore della legge 257 del 1992;
   la mappatura effettuata dal Ministero segnala la regione Marche come uno dei territori a più alta intensità di siti di amianto; tuttavia, a quanto riportano le fonti di stampa, pare che in diverse aree del Paese vi sia un vero e proprio «black out informativo», un'assenza di dati che determina incertezza sulla reale concentrazione di amianto nel nostro Paese;
   dal rapporto del registro nazionale mesoteliomi, edito nel 2010, emerge che in Italia, fino al 2004, sono stati registrati 9.166 casi di mesotelioma maligno, ma anche in questo caso il dato non rappresenta l'esatta gravità della situazione, giacché il periodo di incubazione della patologia può arrivare sino a 40 anni;
   sempre la legge 257 del 1992 prevede che ogni regione deve adottare un piano regionale amianto per il censimento, la bonifica e lo smaltimento dei materiali contenenti amianto;
   la tutela ambientale e le opere di prevenzione e bonifica sono, quindi, regolate da normative regionali che rispecchiano le differenti direttive politiche – e sensibilità – delle diverse regioni; pertanto, non solo dal punto del censimento, ma anche delle azioni concrete, la bonifica dall'amianto è sensibilmente differente da regione a regione, prevedendo, allo stesso modo, finanziamenti molto differenziati sia per il censimento dei materiali contenenti amianto, sia per la formazione e l'informazione, sia per le bonifiche e la sorveglianza sanitaria;
   l'associazione Legambiente si era fatta promotrice, insieme all'associazione AzzeroCO2, della campagna «Eternit Free», volta allo smaltimento dell'amianto con contestuale sostituzione di pannelli fotovoltaici. La campagna aveva l'obiettivo di promuovere la sostituzione di tetti in Eternit con impianti fotovoltaici presso le aziende del territorio beneficiando degli incentivi speciali introdotti con il decreto ministeriale del 19 febbraio 2007 e costituendo appositi gruppi di acquisto per i pannelli fotovoltaici al fendi avere consistenti risparmi rispetto al valore di mercato degli impianti –:
   quali iniziative intenda adottare il Ministro interrogato per accelerare ed uniformare tra le varie realtà territoriali le procedure di bonifica dall'amianto;
   quali azioni intenda intraprendere il Ministro per colmare il «black out informativo» sulla reale situazione dei siti di amianto in Italia;
   se non ritenga utile prendere in considerazioni misure incentivanti, come quella riportata in premessa, al fine di attivare un circolo virtuoso per lo smaltimento dell'amianto e per il potenziamento della produzione di energia da risorse rinnovabili. (4-07027)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 24 settembre 2015
nell'allegato B della seduta n. 489
4-07027
presentata da
RICCIATTI Lara

  Risposta. — In merito alle problematiche ambientali segnalate dalla interrogante, concernenti il piano nazionale amianto, si rappresenta quanto segue.
  Il decreto ministeriale 101 del 18 marzo 2003 attribuisce alle Regioni, che si avvalgono degli organismi locali di salvaguardia della salute e dell'ambiente (agenzia regionale per la protezione ambientale e azienda sanitaria locale), la competenza per l'individuazione sul territorio di situazioni di rischio collegate alla presenza di amianto.
  Il Ministero dell'ambiente, si occupa in modo diretto della raccolta dati sulla mappatura dell'amianto stabilita dal citato decreto ministeriale. Fino al 2010 la raccolta dei dati è stata curata dall'Inail e riportava un totale di circa 24.000 siti con presenza di amianto.
  Nel 2014 i dati sono stati raccolti e verificati dalla direzione generale competente del Ministero dell'ambiente che sul sito web www.bonifiche.minambiente.it ha pubblicato la mappa sullo stato delle bonifiche dei siti.
  I dati raccolti dalle regioni sono stati, pertanto, uniformati agli standard definiti nelle procedure del decreto ministeriale 101. Rimane ancora da colmare una disomogeneità territoriale nei procedimenti di bonifica che è direttamente correlata ad una non omogenea distribuzione nonché ad una carenza di discariche di rifiuti pericolosi sul territorio nazionale.
  In questi anni la ricerca per il trattamento o l'inertizzazione dell'amianto sta facendo progressi, ma ancora i costi per tali soluzioni alternative non sono competitivi rispetto allo smaltimento tradizionale.
  A partire dal mese di giugno 2015 i dati relativi all'amianto sono stati pubblicati (open data) sul sito del Ministero dell'ambiente al seguente link: http://www.bonifiche.minambiente.it/piano–amianto.html.
  Il data base aggiornato contiene i dati editabili trasmessi dalle regioni, distinti tra dati che contengono l'attribuzione del punteggio relativo alla categoria di rischio ai sensi del già menzionato decreto ministeriale e dati che non contengono attribuzione di punteggio. Non sono oggetto di pubblicazione le informazioni sensibili trasmesse unitamente ai dati. Eventuali anomalie nei dati riportati riferibili a coordinate geografiche o altro possono essere segnalate al seguente indirizzo di posta elettronica amianto@minambiente.it.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sostanza pericolosa

amianto

censimento