ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06934

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 334 del 19/11/2014
Firmatari
Primo firmatario: LOMBARDI ROBERTA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 19/11/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FRUSONE LUCA MOVIMENTO 5 STELLE 19/11/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 19/11/2014
Stato iter:
27/03/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 27/03/2015
PINOTTI ROBERTA MINISTRO - (DIFESA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 27/03/2015

CONCLUSO IL 27/03/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06934
presentato da
LOMBARDI Roberta
testo di
Mercoledì 19 novembre 2014, seduta n. 334

   LOMBARDI e FRUSONE. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:
   l'Italia, sulla scorta dei principi costituzionali di garanzia della dignità umana e di tutela del lavoratore, da tempo ha adottato una legislazione all'avanguardia per quanto riguarda la prevenzione e la repressione del mobbing;
   si riconosce che l'Esercito italiano, pur avendo utilizzato da tempo politiche di prevenzione e di monitoraggio, è per sua stessa natura fortemente sensibile a fenomeni di mobbing, sia perché struttura fortemente gerarchizzata sia, ancor più, perché il vincolo di gerarchia a giudizio dell'interrogante viene talvolta – ancora oggi – interpretato in maniera arbitraria da una gerarchia ancorata troppo spesso a schemi di un passato remoto, portata a confondere la responsabilità verso il sottoposto in «sudditanza» del sottoposto;
   a riprova di ciò è sufficiente verificare l'abnorme contenzioso pendente nei vari gradi di giudizio collegato all'ambito lavorativo (per trasferimenti, promozioni, punizioni, malattie, concorsi e altro) con costi per l'erario inaccettabili;
   anche la gestione dei concorsi sta rivelando la inadeguatezza della gestione delle risorse umane da parte dell'Esercito italiano: per esempio lo scorso anno, nonostante oltre 8.000 candidati, non si è riusciti a coprire tutti i posti disponibili messi a concorso per l'Accademia di Modena e quest'anno, sempre per l'Accademia di Modena, al termine di un lungo percorso selettivo fatto di quiz preselettivi, commissioni mediche, colloqui psicologici, prove ginniche, prove scritte e orali di cultura, si è ritenuto di complicare ulteriormente il già lungo e costoso iter (per ogni prova vi sono commissioni, oneri per l'utilizzo delle strutture, straordinari e missioni per i commissari, costi per gli immancabili contenziosi e altro) con un tirocinio che a fronte di circa 150 ragazzi ammessi per i 121 posti disponibili ha visto alla fine dei 30 giorni di tirocinio 17 inidonei e circa 50 ragazzi ritirati per motivi «non chiari», con ulteriori aggravi di costi e dubbi sull'efficacia di un concorso che presenta inaccettabili ridondanze (in Accademia, infatti, si ripetono valutazioni psicologiche oppure i test di educazione fisica, e altro);
   si ritiene, in particolare, che quest'ultimo concorso, con una graduatoria finale di uscita dal tirocinio che per quasi il 50 per cento è stata completamente stravolta rispetto alla graduatoria di entrata ponga alcuni interrogativi: ad avviso dell'interrogante o non ha funzionato la fase concorsuale non individuando i candidati idonei «all'altezza» o non ha funzionato il tirocinio che si è mosso su criteri di valutazione che appaiono in forte distonia con i principi adottati nelle fasi precedenti al tirocinio. Risulta, difatti, che è la prima volta che ad un tirocinio si verifica una così accentuata discrasia tra la graduatoria di inizio e quella di fine tirocinio;
   in un momento economicamente così travagliato per la nostra Repubblica non si può accettare che si sprechino risorse per ammettere al passaggio finale di un concorso un così elevato numero di candidati che, per quasi un anno, sono stati selezionati e testati constatando poi che una elevata percentuale è inidonea o rinuncia al concorso: il risultato è, in ogni caso, quello che all'interrogante appare un inaccettabile spreco di fondi pubblici perché la Forza armata non riesce a saper gestire, nei suoi vertici, lo strumento concorsuale;
   tale situazione pone il fondato timore che non sia stato ancora sufficientemente metabolizzato, specie tra alcune alte «gerarchie» dell'Esercito italiano, il concetto di «servizio pubblico» e di «buona amministrazione» che i pubblici amministratori devono garantire secondo gli specifici compiti e attribuzioni –:
   se il Ministro non intenda verificare l'efficacia e i costi dei concorsi per allievi ufficiali per l'Accademia militare degli ultimi anni, verificando le ragioni delle inefficienze delle procedure concorsuali, ivi inclusi i costi del contenzioso amministrativo che è stato generato;
   se non ritenga il Ministro di informare la magistratura contabile per una più approfondita e obiettiva valutazione di tutti i costi frutto di ogni inefficienza;
   se non ritenga, infine, il Ministro di avviare una totale e, soprattutto, definitiva rivisitazione delle procedure concorsuali che garantisca il minore costo per lo Stato e la massima efficienza sotto il profilo selettivo. (4-06934)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 27 marzo 2015
nell'allegato B della seduta n. 401
4-06934
presentata da
LOMBARDI Roberta

  Risposta. — Il tirocinio, da decenni, costituisce parte integrante delle procedure concorsuali per il reclutamento degli allievi ufficiali dell'accademia militare.
  In tale periodo di addestramento gli aspiranti:
   entrano in contatto con il mondo militare, verificando la saldezza della vocazione alle armi;
   sono valutati per il rendimento fornito in condizioni di stress psico-fisico, nonché per la capacità di adeguarsi ai principi della disciplina militare.

  Durante le prove addestrative vengono effettuate attività ginnico-sportive che sono valutate non tanto sotto il profilo della performance in senso stretto, quanto sotto l'aspetto attitudinale, per misurare la predisposizione e la volontà dell'aspirante a migliorarsi dal punto di vista del rendimento fisico a seguito di uno specifico addestramento.
  In questa fase è fisiologico che alcuni aspiranti si rendano conto che la vita militare non corrisponde più alle proprie aspettative e, per tale ragione, rinunciano a proseguire l’
iter concorsuale.
  In merito alla «così accentuata discrasia tra la graduatoria di inizio e quella di fine tirocinio» si osserva che in una procedura concorsuale come quella del reclutamento di allievi ufficiali, ogni aspirante deve cimentarsi in più prove valutative ed i risultati dei candidati non possono essere omogenei in tutte le fasi.
  Conseguentemente, tra la graduatoria di ammissione al tirocinio – ultima prova concorsuale – e la graduatoria finale del concorso possono verificarsi dei diversi posizionamenti tra i candidati che non costituiscono disfunzioni della procedura selettiva, ma più semplicemente sono il frutto di una comparazione complessiva da parte della commissione esaminatrice, basata sulla oggettiva valutazione dei risultati ottenuti dai candidati nelle varie fasi concorsuali.
  Il contenzioso relativo al periodo di tirocinio è estremamente basso, se non addirittura nullo.
  In ordine, poi, all’«inaccettabile spreco di fondi pubblici» si osserva che l'ammissione ai corsi regolari dell'accademia militare comporta delle spese per l'amministrazione militare in termini di tasse universitarie, materiale didattico, addestramento, vitto e alloggio.
  In tale quadro, la rigida selezione effettuata durante il tirocinio ha lo scopo di enucleare i soggetti migliori, cioè che offrono le maggiori garanzie, di ultimare un percorso formativo altamente selettivo (e costoso per l'amministrazione), evitando così di investire su personale destinato a rivelarsi, poi, inidoneo alla vita militare.
  La procedura selettiva, infatti, ha lo scopo precipuo di individuare soggetti che per proprie capacità culturali, intellettive e fisiche ma anche sotto il profilo caratteriale e motivazionale, siano in grado di affrontare un percorso formativo universitario e addestrativo militare altamente impegnativo che li trasformerà in adulti responsabili, pronti a operare ovunque lo Stato chieda loro di intervenire.
  Per tali considerazioni, l'attuale procedura concorsuale per la selezione degli allievi ufficiali dell'accademia militare, lungi dall'essere inefficiente o non informata ai principi di buona amministrazione, appare improntata ad un equilibrato rapporto costo-efficacia ed idonea a selezionare adeguatamente i futuri quadri dirigenti della Forza armata e a perseguire l'obiettivo di un'ordinata alimentazione dei ruoli.

Il Ministro della difesaRoberta Pinotti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

amministrazione del personale

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