ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06919

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 334 del 19/11/2014
Firmatari
Primo firmatario: MINNUCCI EMILIANO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 19/11/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 19/11/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06919
presentato da
MINNUCCI Emiliano
testo di
Mercoledì 19 novembre 2014, seduta n. 334

   MINNUCCI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
   a causa dell'assorbimento dell'INPDAP e del suo relativo disavanzo, l'INPS si è visto ridurre il proprio patrimonio di circa 20 miliardi, situazione aggravata, peraltro, dall'ulteriore disavanzo economico d'esercizio dovuto all'instaurarsi di due gestioni;
   nello stesso momento, l'istituto previdenziale avrebbe attuato una serie di cambiamenti nelle direttive e nelle sue politiche interne al fine di ridurre in modo drastico i casi in cui concedere, o rinnovare negli anni a seguire, l'assegno ordinario di invalidità, previsto per gli invalidi così come identificati dalla legge;
   l'articolo 1 della legge n. 222 del 1984, infatti, al primo comma recita: «si considera invalido, ai fini del conseguimento del diritto ad assegno nell'assicurazione obbligatoria per l'invalidità, la vecchiaia ed i superstiti dei lavoratori dipendenti ed autonomi gestita dall'Istituto nazionale della previdenza sociale, l'assicurato la cui capacità di lavoro, in occupazioni confacenti alle sue attitudini, sia ridotta in modo permanente a causa di infermità o difetto fisico o mentale a meno di un terzo»;
   il comma 7, inoltre, chiarisce che «l'assegno è riconosciuto per un periodo di tre anni ed è confermabile per periodi della stessa durata, su domanda del titolare dell'assegno, qualora permangono le condizioni che diedero luogo alla liquidazione della prestazione stessa, tenuto conto anche dell'eventuale attività lavorativa svolta»;
   nonostante il dettato normativo, però, in molti casi sarebbero stati negati o revocati i predetti assegni, come è successo al cittadino G. A. il quale, a causa di una pancreatite acuta cronica diagnosticata nel lontano 1985 ha visto progressivamente peggiorare le sue condizioni fisiche, con l'insorgere di ulteriori patologie (obesità, diabete, insufficienza renale, osteoartrosi diffusa, sindrome depressiva con associata nevrosi ansiosa, solo per citarne alcune...), che gli hanno impedito definitivamente nel 2010 di continuare a poter svolgere qualsiasi attività lavorativa;
   in quell'anno, infatti, al predetto veniva concesso l'assegno ordinario di invalidità (num. identificativo 7091/002/18987419), essendo peraltro stato riconosciuto allo stesso un'invalidità civile del 75 per cento nel 2007, con anche la conseguente iscrizione del suo nominativo presso le liste di collocamento speciale per invalidi della provincia di Roma;
   nel 2013, però, dopo un iter per il rinnovo lungo e farraginoso, al sig. G. A. veniva revocato l'assegno, sulla base del mancato riconoscimento della pancreatite cronica da parte del medico INPS, nonostante fosse stata riscontrata nel 2010;
   la particolarità del caso, infatti, risiede nel fatto che tale patologia è considerata dalla scienza medica come una malattia non guaribile e a decorso ingravescente, e pertanto sarebbe dovuta essere diagnosticata sicuramente anche nel 2013;
   non solo, tutto ciò accadeva nonostante nello stesso periodo il signor G.A. fosse stato sottoposto a visita presso la Commissione invalidi civili, nella quale era presente anche un medico INPS come previsto per legge, che in data 30 aprile 2014 aveva aumentato la percentuale di invalidità, già riscontrata nella misura del 75 per cento, al 90 per cento (domanda n. 3930590407149);
   è evidente pertanto, nella predetta fattispecie, una conflittualità tra le due procedure, tanto che il predetto cittadino ha avviato una battaglia legale nei confronti dell'INPS in merito;
   nel frattempo, però, lo stesso si trova a far fronte ad uno stato di completa indigenza in cui si trova, attualmente superato solo grazie all'aiuto di amici, parenti, e di un'associazione di volontariato, nonché grazie alla grande sensibilità dimostrata dal suo padrone di casa, creditore di ben quindici mensilità –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza della situazione patrimoniale attuale dell'INPS, nonché se sia a conoscenza delle direttive e delle politiche interne al predetto Istituto relativamente ai parametri ed alle modalità legate al riconoscimento delle invalidità e all'assegnazione dei cosiddetti assegni ordinari di invalidità;
   quali siano le iniziative che intenda assumere in merito e, nello specifico, relativamente al mancato riconoscimento, qualora identificato come illegittimo, ad opera degli organi INPS preposti, dell'invalidità sia nella fattispecie concreta sopra descritta, sia in casi analoghi. (4-06919)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

malattia

pensionato

politica interna