ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06905

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 334 del 19/11/2014
Firmatari
Primo firmatario: SIMONETTI ROBERTO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 18/11/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD E AUTONOMIE 18/11/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 18/11/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06905
presentato da
SIMONETTI Roberto
testo di
Mercoledì 19 novembre 2014, seduta n. 334

   SIMONETTI e FEDRIGA. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   la direttiva del Ministero dell'interno, emanata il 28 luglio 2014, ha adeguato la disposizione normativa in materia di controllo dell'acquisizione e dell'uso delle armi, alle nuove tecnologie, prevedendo la denuncia di detenzione attraverso posta certificata alla questura competente; introducendo un limite del numero dei colpi nei caricatori o nei serbatoi (un massimo di 5 per le armi lunghe, di 15 per quelle corte) e affidando al Banco nazionale di prova (che ha già in carico la classificazione delle comuni armi da sparo) tutta la valutazione degli strumenti, con la possibilità di escludere quelli che potrebbero recare danno alle persone;
   nella fattispecie, le armi ad uso scenico andranno punzonate dal Banco di prova, fatte salve quella già valutate in passato;
   tale verifica si sarebbe dovuta fare, a spese dell'interessato, entro un anno dall'entrata in vigore della direttiva, ovvero entro il 4 novembre 2014. Pertanto tutte le armi di scena regolarmente registrate, che ad oggi non avessero ancora ricevuto verifica dal Banco di prova, sarebbero da considerarsi «comuni» o «da guerra» e non demilitarizzate, con risvolti gravissimi sulle ditte di armaioli, che sarebbero potuti andare incontro al sequestro del materiale fino all'arresto;
   evidentemente l'immediata conseguenza dell'entrata in vigore di questa norma sarebbe stata quella di una assoluta paralisi di tutte le produzioni cinematografiche e fiction che utilizzano armi. Non si sarebbero perciò potute girare più scene d'azione e sarebbe stato possibile girare solo film e serie tv senza l'uso di armi di scena. Una soluzione insostenibile, sia dal punto di vista creativo che economico;
   a seguito delle vivaci proteste delle associazioni dei produttori, che da venerdì scorso si erano visti negare la possibilità di usare armi di scena per qualsiasi tipo di film, lunedì scorso il Consiglio dei ministri, su iniziativa del Ministro dell'interno, ha prorogato, fino al 31 dicembre 2015, i termini di scadenza per l'adeguamento tecnico delle armi di scena sui set cinematografici da parte delle ditte fornitrici;
   già tre anni fa, alcuni titolari di ditte di armi per il cinema, ditte storiche di Roma, subirono arresti e sequestri, fino alla scarcerazione, per poi essere prosciolti da ogni accusa. Durante uno dei controlli, ai quali queste aziende sono regolarmente sottoposte, venne stabilito che una modifica non era a norma, pur essendo stata punzonata. Oggi come allora, le armi di scena sono, invece, perfettamente sicure, in linea con i parametri europei e vengono tracciate con delle matricole. Le nuove prescrizioni sono onerose e impraticabili e si corre il rischio di essere arrestati, pur trattandosi di armi totalmente inoffensive –:
   se il Ministro interrogato intenda aprire un tavolo tecnico che affronti in tempi rapidi le questioni legate alla normativa esistente, per facilitare le procedure di attuazione, così da contemperare le giuste necessità di sicurezza con le altrettanto giuste esigenze artistiche e di competitività delle produzioni di cinema e televisione. (4-06905)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

produzione cinematografica

sequestro di beni

cinema