ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06897

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 333 del 17/11/2014
Firmatari
Primo firmatario: RIZZETTO WALTER
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 17/11/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 17/11/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06897
presentato da
RIZZETTO Walter
testo di
Lunedì 17 novembre 2014, seduta n. 333

   RIZZETTO. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   si è appreso che Enel Green Power, società leader in Italia nel settore delle rinnovabili, si unirà al consistente gruppo di aziende che farà ricorso al Tar contro il cosiddetto decreto «spalma-incentivi» – il decreto-legge n. 91 del 24 giugno 2014 – e di conseguenza contro il Governo;
   al riguardo, si evidenzia che già l'interrogante con precedente atto di indirizzo, ha eccepito l'illegittimità del decreto in questione in quanto lesivo di diritti acquisiti, costringendo i proprietari degli impianti fotovoltaici ad una rimodulazione degli incentivi incassati per l'energia prodotta, che vengono «spalmati» da 20 a 25. Tale manovra determina, dunque, una riduzione della remunerazione del capitale investito, con conseguente revisione dei piani finanziari;
   il ricorso al Tar di Enel Green Power contro il decreto in questione era prevedibile considerando che si tratta di una società quotata in borsa, che deve tutelare gli interessi di tutti i suoi azionisti. Ciò che è paradossale è che, di fatto, la società incardina un giudizio contro il suo controllore di ultima istanza, visto che il gruppo Enel ha come azionista di maggioranza il Ministero dell'economia e delle finanze con il 31,24 per cento delle quote;
   è inammissibile la politica che sta portando avanti l'esecutivo nel settore delle rinnovabili, che non solo non è adeguatamente sostenuta ed incentivata come prevede la normativa in materia, in considerazione della virtuosità dello stesso, ma addirittura viene danneggiato da provvedimenti retroattivi;
   l'emanazione del decreto «spalma incentivi» è la conferma del perpetrarsi di tale politica irragionevole, considerando che si è in presenza di un provvedimento, di natura retroattiva che va a modificare le condizioni iniziali previste all'epoca in cui le imprese interessate hanno deciso di investire nel settore del fotovoltaico. Pertanto, l'effetto retroattivo di questo provvedimento, ossia la rimodulazione della tariffa, incide in modo ingiustamente peggiorativo, sui piani economici finanziari delle imprese investitrici;
   il fatto che Enel Green Power proponga azione legale contro il Governo, pur avendo il gruppo Enel come azionista di maggioranza il Ministero dell'economia e delle finanze – lascia ben intendere quanto sia irragionevole il provvedimento incriminato; quindi si ritiene necessaria l'adozione di provvedimenti volti a rimuovere gli effetti previsti dall'articolo 26 del decreto legge n. 91, del 24 giugno 2014 –:
   quali siano gli orientamenti dei Ministri interrogati sui fatti esposti in premessa;
   se i Ministri, per quanto di competenza, intendano adottare iniziative volte a rimuovere la rimodulazione, così come prevista dal decreto-legge n. 91 del 24 giugno 2014, delle tariffe incentivanti di produzione di energia elettrica da parte di impianti fotovoltaici, che con i suoi effetti retroattivi e peggiorativi, infligge a giudizio dell'interrogante un illegittimo danno alle imprese che hanno investito nel settore. (4-06897)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

riduzione dei salari

industria elettrica

piano di finanziamento