ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06842

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 330 del 12/11/2014
Firmatari
Primo firmatario: NESCI DALILA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 12/11/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 12/11/2014
VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 12/11/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 12/11/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 28/01/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06842
presentato da
NESCI Dalila
testo di
Mercoledì 12 novembre 2014, seduta n. 330

   NESCI, PARENTELA e VIGNAROLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
   nell'interrogazione a risposta scritta n. 4-03106, presentata il 9 gennaio 2014 dalla prima firmataria del presente atto e dai colleghi M5S Paolo Parentela e Stefano Vignaroli nella seduta della Camera n. 248 e ad oggi ancora in attesa di risposta, si illustrava la vicenda relativa alla «Marlane», ex stabilimento tessile, ubicato nel comune di Praia a Mare (Cosenza), del gruppo Marzotto, noto alle cronache giornalistiche come «la fabbrica dei veleni», ciò per via di una lunghissima inchiesta giudiziaria finalizzata ad accertare il nesso causale, e quindi le singole responsabilità penali, tra l'uso produttivo di sostanze tossiche e i casi di tumori alla vescica, ai polmoni, all'utero e al seno di varie decine di operai, morti od ammalati;
   nel succitato atto parlamentare si ricostruiva tutta la storia dell'impianto, a partire dal 1969 quando i muri dello stabilimento furono abbattuti, trasformando la fabbrica in un unico ambiente di lavoro, con i fumi saturi di agenti di coloritura inalati giornalmente dagli operai, fino al 2004, anno della definitiva dismissione, dell'azienda;
   nel 1999 la procura di Paola aprì un'inchiesta, sviluppatasi in tre procedimenti (il secondo datato 2006, il terzo 2007), poi unificati in unico fascicolo;
   dalle testimonianze raccolte dagli inquirenti, si veniva a conoscenza che dei coloranti utilizzati per la tingitura dei tessuti venivano sversati a mano, su indicazione dei dirigenti dell'impianto, in vasche aperte e talvolta anche in mare o interrati in buche presso il capannone, successivamente ricoperte;
   secondo le ricostruzioni della procura di Paola, tali sversamenti illeciti, cui gli operai non potevano sottrarsi, pena la perdita del lavoro, avvenivano solitamente il sabato, quando lo stabilimento era chiuso;
   il lavoro d'indagine della procura di Paola, nato sulla base di esposti dei lavoratori, ha evidenziato come la causa di alcune morti poteva derivare anche, oltre alle ammine coloranti, dalle polveri d'amianto prodotte dai sistemi frenanti dei macchinari;
   nello scorso luglio è apparsa sul sito Internet del quotidiano La Gazzetta del Sud la notizia dell'esistenza di una perizia degli esperti nominati dal tribunale di Paola che conferma che a Praia a Mare c’è stato disastro ambientale per l'attività di «Marlane»;
   secondo quanto scritto da giornalista Matteo Cava sull'edizione del 20 ottobre 2014 de Il Quotidiano della Calabria (pagina 11), tra gli atti processuali depositati dai legali della cittadina di Praia a Mare Amalia e Domenico Monci vi sarebbe un cd audio da cui emergerebbe il tentativo da parte di due ex dirigenti dell'azienda di ottenere false testimonianze in sede processuale da ex dipendenti in cambio di trentamila euro, tanto che i suddetti legali presenteranno anche un atto di esposto e contestuale denuncia-querela sul «tentativo di condizionare le testimonianze sul processo Marlane»;
   gli avvocati, secondo quanto riporta l'articolista, chiederanno «l'apertura di un'indagine finalizzata ad accertare la sussistenza di fatti a rilevanza penale nella registrazione contenuta nel Cd audio», «visto lo sconcertante tenore delle rivelazioni contenute [...] che lascerebbe supporre il tentativo di induzione a false dichiarazioni in sede processuale»;
   la questione, a parere dell'interrogante, è di una gravità inaudita, considerando la delicatezza del procedimento che vede coinvolti ben 13 individui tra manager, soci e dirigenti d'azienda, nonché l'allora sindaco di Praia a Mare, Carlo Lo Monaco, le cui relative ipotesi di reato vanno dall'omicidio colposo plurimo aggravato all'omissione di cautele sul lavoro, a lesioni gravissime e disastro ambientale;
   l'organico del tribunale di Paola, secondo i dati riportati sul sito del Consiglio superiore della magistratura, risulta scoperto per 5 posti su 25 che sarebbero previsti (il 20 per cento. Un dato che inevitabilmente fa riflettere se si pensa che l'inchiesta nasce, come precisato poc'anzi, nel 1999 (15 anni fa) ed oggi siamo quasi alle conclusioni della fase dibattimentale;
   come ricordato anche nella summenzionata interrogazione parlamentare, organi di stampa riportano la notizia secondo la quale gli ex stabilimenti della Marlane siano in vista nuovi finanziamenti, che sarebbero di 70-80 milioni di euro, per trasformare l'area in enorme parco divertimenti con darsena per 500 posti per barca, alberghi, villaggi e centri commerciali;
   la cittadina di Praia raggiunge nel periodo estivo circa 50.000 presenze e le spiagge sono poco distanti dalla fabbrica, pertanto interventi edilizi nell'area Marlane, altamente inquinata, appaiono fuori di ogni ragione prima che inopportuni –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti;
   quali iniziative di competenza intendano assumere anche richiedendo uno studio dell'Istituto superiore di sanità sulle condizioni di salute della popolazione interessata. (4-06842)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

disastro causato dall'uomo

inchiesta giudiziaria

industria tessile