ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06838

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 330 del 12/11/2014
Firmatari
Primo firmatario: PETRAROLI COSIMO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 12/11/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
AGOSTINELLI DONATELLA MOVIMENTO 5 STELLE 19/11/2014
DELLA VALLE IVAN MOVIMENTO 5 STELLE 19/11/2014
DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE 19/11/2014
CASO VINCENZO MOVIMENTO 5 STELLE 19/11/2014
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 19/11/2014
CARINELLI PAOLA MOVIMENTO 5 STELLE 19/11/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 12/11/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 19/11/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06838
presentato da
PETRAROLI Cosimo
testo presentato
Mercoledì 12 novembre 2014
modificato
Mercoledì 19 novembre 2014, seduta n. 334

   PETRAROLI, AGOSTINELLI, DELLA VALLE, MANLIO DI STEFANO, CASO, SIBILIA, CARINELLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
il cromo è definito un metallo pesante. Esso è presente in natura in vari stati di ossidazione, i più comuni del cromo sono +2, +3 e +6, di cui +3 è il più stabile; gli stati +4 e +5 sono relativamente rari. I composti del cromo +6 (cromo esavalente) sono potenti ossidanti, e gli effetti tossici e cancerogeni del cromo esavalente sono principalmente imputati a questa caratteristica, rendendolo fortemente aggressivo nei confronti dei sistemi biologici. Lo IARC (International Agency for Research on Cancer) classifica il cromo esavalente come cancerogeno certo per l'uomo. Nelle falde acquifere il limite massimo di presenza consentito di cromo esavalente è pari a 5 microgrammi litro (decreto legislativo n. 152 del 2006). Il superamento di tale limite risulta nocivo per la salute dell'uomo;
nel «rapporto annuale 2012 del settembre 2013» sviluppato dall'ARPA (Agenzia regionale per la protezione ambientale), sullo stato delle acque sotterranee della provincia di Milano, si elencano una serie di aree, nel comune di Milano, i cui valori di cromo esavalente superano i limiti tabellari del decreto legislativo n. 152 del 2006. (http://ita.arpalombardia.it);
alcuni casi evidenti presenti nel rapporto ARPA riguardano la centrale dell'acqua di Armi ove la concentrazione di cromo esavalente è pari a 185 microgrammi/l; nel quartiere di Trenno, dove è stato previsto uno sbarramento idraulico, essa è pari a 1500 microgrammi al litro; nella falda freatica di via Bazzi il valore di cromo 6 arriva a 9600 microgrammi al litro, valore circa 2000 volte superiore a quello di cui al decreto legislativo n. 152 del 2006;
in tale area è in corso un'analisi del rischio da parte di ARPA per valutare l'inquinamento del terreno, al monitoraggio partecipano anche due società esterne, ATI Tecno e Natura. I risultati dovrebbero essere noti entro la fine dell'anno 2014;
l'alta concentrazione di cromo esavalente in via Bazzi è dovuta al passato industriale: era attiva un'azienda galvanica che realizzava cromature, cadmiature, nichelature e stagnature. Le prime notifiche in comune di inquinamento procurato da tale stabilimento risalgono al 1994, ma è nell'estate del 2005 che si sono verificati sversamenti di importanti quantità di cromo esavalente e di nichel sia nei pozzetti di scarico all'interno dell'edificio, sia nelle fognature. Tali sversamenti hanno danneggiato il depuratore di San Rocco con conseguente compromissione della falda freatica che si trova a circa 8 metri sottostante l'edificio;
l'inquinamento ha arrecato un potenziale pericolo per la falda più profonda utilizzata per l'acqua da potabilizzare, mettendo in serio rischio la salute pubblica come stabilito dalla sentenza del tribunale di Milano del dicembre 2008;
visto il serio rischio di inquinamento il servizio piani di bonifica del comune di Milano ha emesso in data 9 agosto 2005 e 30 settembre 2005 alcuni provvedimenti ordinatori relativi alla messa in sicurezza dell'area e della falda. Tali provvedimenti non furono, però, mai ottemperati, come dichiarato dal settore bonifiche del comune in un documento prodotto il 23 luglio 2014;
occorre inoltre ricordare che in data 29 agosto 2007 e 28 settembre 2007, nell'area di via Bazzi avvennero ancora due importanti incidenti che hanno provocato lo sversamento di cromo esavalente causando l'aggravamento ambientale in un luogo che non è stato sufficientemente sorvegliato e sigillato. Successivamente a tali eventi nel 2007 venne dato incarico ad AMSA (Azienda milanese servizi ambientali) di realizzare uno sbarramento idraulico costituito da due pozzi per il contenimento della contaminazione riscontrata nelle acque di falda;
tale sbarramento idraulico, realizzato nel 2008, non è ancora entrato in funzione perché non è stato dotato di un impianto di depurazione. Il comune di Milano contestualmente avviò diverse azioni di bonifica, quali lo svuotamento delle vasche in superficie e interrate rilevando una contaminazione diffusa da cromo esavalente;
nel frattempo venne condannato il titolare signor Frisinghelli con sentenza del tribunale sezione X penale in data 19 dicembre 2008 mettendolo in relazione al disastro ambientale avvenuto;
osservata l'inerzia del signor Frisinghelli ad agire il comune diede incarico in data 6 ottobre 2010 alla NCE di Brescia, dopo selezione pubblica, per realizzare il piano di caratterizzazione. Quest'ultimo venne approvato alla conferenza di servizi (ARPA provincia e comune) del 16 novembre 2011; in seguito a questa venne fatta una gara per assegnare ed eseguire il piano di caratterizzazione, e vennero scelte due in ATI Tecno e Natura; in data 13 aprile 2012 è stato sottoscritto il contratto;
ARPA in data 9 novembre 2012 ha chiesto di aggiungere e analizzare anche gli IPA (idrocarburi policiclici aromatici) nei terreni. Tutte le analisi della falda e dei terreni si sono concluse a dicembre 2013;
in data 7 febbraio 2014 una nuova conferenza di servizi convocata ha considerato tutti i documenti ma non ha approvato l'analisi del rischio; inoltre, ARPA ha richiesto ulteriori analisi secondo la metodica prevista dall'articolo 9 del decreto ministeriale 5 febbraio 1998 e secondo le nuove normative legate alla legge n. 98 del 9 agosto 2013, articolo 41, che riguardano l'analisi dei terreni. In data 28 aprile 2014 la Tecno ha protocollato una revisione del documento dell'analisi di rischio;
in data 4 luglio 2014 l'ufficio settore bonifiche del comune ha chiesto ad ARPA un preventivo per i costi del contraddittorio per la validazione dei risultati dei test di cessione e ha richiesto gli ultimi prelievi in campo da effettuarsi entro la fine luglio;
le ultime analisi dei terreni sono state ultimate nel settembre 2014, e verrà convocata una nuova conferenza dei servizi e verrà definito il quadro completo di compromissione sui suoli e sulla falda e verrà definita la reale entità dei rischi associati;
terminate le ultime analisi di ARPA, il comune farà partire i primi lavori di messa in sicurezza e/o bonifica della falda e dei terreni;
occorre segnalare la forte apprensione tra i cittadini della zona per il fatto che ci sia una scuola pubblica l'Istituto «G. Agnesi» nei pressi dell'ex Galvanica di via Bazzi, 12, in un luogo contaminato da cromo esavalente –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto sopra esposto in premessa e se, in necessario raccordo con le istituzioni locali, s'intenda avviare un'azione di monitoraggio a tutela della salute pubblica da parte del comando carabinieri per la tutela dell'ambiente.
(4-06838)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione del consumatore

sanita' pubblica

analisi del terreno