ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06750

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 325 del 05/11/2014
Firmatari
Primo firmatario: CHIARELLI GIANFRANCO GIOVANNI
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 05/11/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PELILLO MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 05/11/2014
Stato iter:
23/11/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/11/2016
ORLANDO ANDREA MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 23/11/2016

CONCLUSO IL 23/11/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06750
presentato da
CHIARELLI Gianfranco Giovanni
testo di
Mercoledì 5 novembre 2014, seduta n. 325

   CHIARELLI e PELILLO. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   sul sito del Ministero della giustizia, alcuni mesi fa, si era fatto riferimento alla possibile soppressione delle sedi distaccate delle corti d'appello di Bolzano, Sassari e Taranto, «là dove necessario – si vociferava – per rispettare gli standard minimi di efficienza»;
   l'avvocatura ionica si è opposta e si oppone con forza a questa ipotesi poiché la soppressione, a fronte di un grave disservizio per cittadini ed avvocati, non comporterebbe chissà quale risparmio al Governo e perché la sezione distaccata di Taranto mantiene gli standard di efficienza richiesti;
   dati statistici dimostrano che il numero di procedimenti giudiziari, in tale sede non è assolutamente diminuito rispetto a quando fu istituita la sezione distaccata;
   negli incontri con il Governo, interloquendo con il Ministro, i sottoscritti Parlamentari hanno presentato una attenta valutazione di argomentazioni e di dati, sfociati nell'intesa con il Governo a confermare lo stop alla chiusura della corte d'appello sede staccata di Taranto;
   di tale importante e soddisfacente risultato, si è data comunicazione attraverso una nota stampa, volta soprattutto a rassicurare le preoccupazioni della magistratura, dell'avvocatura e di tutti i dipendenti – lavoratori della corte d'appello, sezione staccata di Taranto;
   la camera penale di Taranto ha tuttavia proclamato uno sciopero dal 9 al 19 novembre, di tutti gli iscritti per protestare contro la paventata chiusura della corte d'appello sede staccata di Taranto, contro le logiche del risparmio e della spending review;
   il decreto-legge 132 del 2014 sul processo civile, in corso di conversione in legge, com’è noto, non ha previsto la soppressione delle sedi distaccate delle corti d'appello, di Bolzano, Sassari e Taranto –:
   se il Ministro sia a conoscenza di quanto sopra esposto e se reputi che ci siano i presupposti per ritenere fondate tali preoccupazioni sulla chiusura della sezione staccata di Taranto, magari oggetto di futuri provvedimenti del Governo;
   come intenda intervenire al fine di rispondere a queste agitazioni che tra pochi giorni rischiano di rallentare ulteriormente la macchina della giustizia in una provincia già vessata, come quella di Taranto. (4-06750)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 23 novembre 2016
nell'allegato B della seduta n. 708
4-06750
presentata da
CHIARELLI Gianfranco Giovanni

  Risposta. — Mediante l'atto di sindacato ispettivo in esame, l'interrogante paventa – nel contesto di una più ampia ricostruzione degli esiti della revisione delle circoscrizioni giudiziarie – la soppressione della sezione distaccata di Taranto della corte d'appello del distretto di Lecce, con sacrificio del principio di prossimità della giurisdizione.
  Chiede, pertanto, se ed in che termini il Ministero della giustizia intenda attuare le linee riformatrici annunciate.
  Come noto, il Ministero della giustizia ha ormai consolidato il processo di adeguamento della geografia giudiziaria conseguente al riordino complessivo degli uffici di primo grado, disposto con l'adozione dei decreti legislativi n. 155 e 156 del 7 settembre 2012, e successive modificazioni.
  La revisione dei tribunali ordinari ha costituito una delle più rilevanti riforme strutturali degli ultimi anni, comportando un significativo incremento di efficienza del sistema giudiziario attraverso il recupero di economie di scala e, soprattutto, il miglioramento dei tempi e della qualità delle decisioni giudiziarie in virtù della promozione del principio di specializzazione.
  La riforma ha, certamente, avviato un significativo processo di risparmio di spesa, in corso di progressiva implementazione e verifica, così come sono oggetto di continuo monitoraggio gli effetti degli interventi attuati, anche al fine di individuare possibili rimedi correttivi alle criticità evidenziate nella fase attuativa.
  Il processo di revisione della geografia giudiziaria è, pertanto, sottoposto ad una verifica progressiva, ed è ulteriormente orientato alla ridefinizione degli uffici di secondo grado.
  Con riferimento agli uffici distrettuali, difatti, l'analisi dei dati statistici evidenzia che la distribuzione dei carichi di lavoro presso le singole corti d'appello è estremamente eterogenea, sia per il settore civile che per il settore penale, con disequilibrata distribuzione degli affari tra gli uffici.
  Si è imposta, pertanto, l'esigenza di nuovi interventi in materia di geografia giudiziaria, con specifico riferimento all'assetto degli uffici di secondo grado.
  A tal fine, ho istituito una specifica commissione di studio alla quale sono state demandate attività di analisi e di approfondimento finalizzate alla formulazione di proposte normative, nella generale prospettiva dell'aggiornamento e della razionalizzazione del sistema secondo i principi dettati dalla Carta costituzionale e con l'obiettivo dell'efficienza nella resa di giustizia, anche con specifico riferimento allo sviluppo del processo di revisione della geografia giudiziaria.
  In questa prospettiva, la commissione ha elaborato un intervento che si propone di portare a compimento il processo di razionalizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari, finalizzato ad incrementare anche l'efficienza degli uffici di secondo grado e a realizzare risparmi di spesa pubblica, attraverso la ridefinizione dell'assetto territoriale dei distretti delle corti di appello, anche mediante l'attribuzione di circondari di tribunali appartenenti a distretti limitrofi, secondo i criteri oggettivi dell'estensione del territorio, del numero degli abitanti, dei carichi di lavoro e dell'indice delle sopravvenienze.
  Oltre che di tali criteri – e nella prospettiva indicata dall'onorevole interrogante – lo studio della commissione ha considerato la specificità territoriale del bacino di utenza, inclusa la peculiare situazione infrastrutturale, nonché la misura dell'impatto del riassetto degli uffici sulle esigenze di contrasto dei fenomeni criminali come connotati nei singoli territori di riferimento, nella ricerca di un bilanciamento tra i vari interessi coinvolti che consenta di individuare le soluzioni più adatte a migliorare l'efficienza della giustizia al servizio del cittadino.
  Nella prospettiva di assicurare il più ampio confronto istituzionale e di acquisire ulteriori elementi di riflessione, la commissione ha svolto anche opportune interlocuzioni con il Consiglio superiore della magistratura, il Consiglio nazionale forense, l'Associazione nazionale dei magistrati.
  All'esito dei lavori e tenuto conto del fatto che le proposte formulate si offrono al più ampio dibattito, politico ed istituzionale, ulteriori valutazioni potranno essere sottoposte all'esame del Governo per l'avvio del percorso parlamentare delle opportune iniziative normative.
  Il contenuto tecnico dei progetti normativi che prenderanno progressivamente forma dovrà, pertanto, essere ancora delineato e più ampiamente discusso, soprattutto in riferimento a specifiche realtà territoriali.
Il Ministro della giustiziaAndrea Orlando.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

risparmio

procedura civile