ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06732

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 324 del 04/11/2014
Firmatari
Primo firmatario: PELLEGRINO SERENA
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 04/11/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 04/11/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06732
presentato da
PELLEGRINO Serena
testo di
Martedì 4 novembre 2014, seduta n. 324

   PELLEGRINO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   da mesi le iniziative della prefettura di Gorizia relativamente alla gestione del flusso di migranti nel territorio provinciale appaiono all'interrogante insufficienti rispetto le problematiche da affrontare, prive di coordinamento e di adeguate prospettive per uscire da modalità organizzative che rimangono sempre al livello dell'emergenza;
   per mesi centinaia di profughi hanno vissuto accampati sulle rive dell'Isonzo, senza che questa condizione fosse affrontata e gestita utilizzando gli strumenti normativi e le competenze specifiche della prefettura in materia di immigrazione e ordine pubblico;
   il flusso di richiedenti asilo, causa la crisi umanitaria di diverse aree interessate a situazioni di guerra, non è destinato nell'immediato a diminuire;
   a ciò si aggiunge il fatto che nell'immediato non vengono attivate nuove commissioni territoriali, già previste per legge, in grado di dirottare, in maniera significativa, gli arrivi e le richieste di asilo in altri ambiti territoriali;
   un difficile percorso di sensibilizzazione e mediazione è stato avviato a livello locale su iniziativa della provincia di Gorizia, che ha anche attuato, di concerto con la regione Friuli Venezia Giulia e la protezione civile, una iniziativa destinata temporaneamente a far fronte all'emergenza umanitaria di persone costrette a vivere nella boscaglia lungo l'Isonzo;
   secondo l'interrogante risulta invece carente, se non mancante, il ruolo della prefettura di Gorizia, il soggetto istituzionale a cui è richiesto di subentrare nella gestione della situazione un livello tecnicamente diverso da quello umanitario ed emergenziale;
   ad oggi, Gorizia, sede di commissione territoriale, oltre alle strutture gestite in convenzione dalla Caritas diocesana, è intervenuta solamente aprendo le porte di un capannone industriale ad una cinquantina di richiedenti asilo, divenuti in breve oltre un centinaio, alla data di oggi quasi 140. A tal proposito si sottolinea che a quanto consta all'interrogante il meccanismo di registrazione dei profughi nell'ufficio immigrazione della questura di Gorizia è tale per cui prefettura viene al corrente di quante effettivamente siano le persone giunte a Gorizia soltanto alcuni giorni dopo l'effettiva denuncia di ingresso;
   detto capannone, per circa una settimana, sarebbe stato dotato di un unico servizio igienico, e tuttora sarebbe privo di qualsiasi controllo sanitario e non avrebbe, a quanto consta all'interrogante, alcuna forma di organizzazione e di collegamento stabile con gli uffici della Prefettura;
   circa 70 persone ospitate in detto capannone hanno assicurata il vitto attraverso una convenzione, gli altri non hanno alcun supporto né la possibilità di cuocere da sé i propri pasti;
   recentemente la Prefettura ha dichiarato alla stampa che 50 richiedenti asilo, registrati negli uffici di polizia, risultavano scomparsi sul territorio;
   a rendere la situazione ancora più difficile vanno riportate una serie di sconcertanti affermazioni che il prefetto di Gorizia ha dichiarato alla stampa locale che hanno creato scompiglio, malumore e ostilità nella pubblica opinione e che sono state variamente interpretate e utilizzate da esponenti politici locali;
   secondo la Prefettura di Gorizia «Questi non sono profughi, sono semplicemente furbi. E la commissione territoriale per richiedenti protezione internazionale dovrebbe capire una volta per tutte il gioco che stanno facendo. Eviterebbe anche di far spendere un sacco di soldi allo Stato» (Quotidiano Il Piccolo 31 ottobre). «Sono dotati di carte di credito che la maggior parte della gente si sogna, si spostano in aereo, atterrano a Venezia e poi vengono a Gorizia a mettersi in fila per il rilascio dell'asilo politico», Ancora: «La commissione sta facendo il loro gioco con procedure e accertamenti lenti e inconcludenti. Intanto è la Prefettura a dover sobbarcarsi l'onere della gestione dell'emergenza». «Non hanno diritto ad essere identificati né come profughi né come rifugiati». «Bisogna organizzare con urgenza almeno un coordinamento regionale sulla situazione di Gorizia, ma penso che la situazione migliore sia un intervento diretto del Governo di Roma. Mi rendo conto che le mie dichiarazioni potranno sembrare oltremodo forti, ma credetemi che siamo vicini al punto di non ritorno»;
   la prefettura di Gorizia, invece di attenersi a suoi compiti, esprime giudizi di valore relativi ai diritti dei richiedenti asilo e all'operato della commissione territoriale, che non competono al suo ruolo istituzionale; giudizi e opinioni del tutto inopportuni che istigano alla tensione sociale e significativi della personale convinzione del massimo rappresentante del Governo in provincia di Gorizia;
   le dichiarazioni del prefetto, nei fatti, rischiano di fomentare e esasperare la tensione sociale che si sta manifestando attorno alla difficilissima situazione in provincia di Gorizia, e non agevolare un pacata e costruttivo dialogo tra i soggetti istituzionali, le organizzazioni non governative e il volontariato coinvolti nella gestione dell'accoglienza e disponibili a supportarla, ponendosi peraltro in contrasto con le iniziative della prefettura stessa relativamente alla realizzazione di forme di accoglienza diffusa sul territorio (tra l'altro definite pubblicamente dal prefetto quali opportunità economiche per chi offra beni e servizi per l'accoglienza), inibendole a priori –:
   se non ritenga necessario e urgente che, nella situazione data, una prefettura come quella di Gorizia richieda un diverso approccio e organizzazione, un'assunzione di responsabilità verso gli interlocutori pubblici del territorio e verso la popolazione residente, insieme ad una gestione della comunicazione esterna di tutt'altro tenore e coerenza. (4-06732)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

asilo politico

amministrazione locale

situazione sociale