ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06725

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 324 del 04/11/2014
Firmatari
Primo firmatario: DI LELLO MARCO
Gruppo: MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Data firma: 04/11/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 04/11/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 20/04/2015

SOLLECITO IL 05/11/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06725
presentato da
DI LELLO Marco
testo di
Martedì 4 novembre 2014, seduta n. 324

   DI LELLO. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   le agenzie di recapito private risalgono ai primi del ’900, esse svolgevano la propria attività di impresa nelle principali città italiane, operando in regime di concessione dell'allora Ministero delle poste a fronte del versamento del 30 per cento del corrispettivo del servizio ed erano autorizzate al recapito di tutti i prodotti postali;
   l'articolo 40 della legge 23 dicembre 1998, n. 448, ha delegato il Governo ad adottare un apposito regolamento di modifica del testo unico delle disposizioni legislative in materia postale di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 156 del 1973, volto ad assicurare la prestazione di un servizio postale universale con prezzi accessibili a tutti gli utenti, la determinazione dei servizi oggetto di riserva e la revoca delle concessioni di servizi postali previste dall'articolo 29 del citato testo unico, nonché a prevedere l'introduzione degli istituti dell'autorizzazione generale e della licenza individuale per l'espletamento dei servizi non riservati;
   con il decreto legislativo 22 luglio 1999, n. 261, di recepimento della direttiva 97/67/CE, sono state pertanto revocate tali concessioni; prevedendo l'introduzione degli istituti della licenza individuale e dell'autorizzazione generale per lo svolgimento dei servizi postali non riservati;
   l'articolo 23 del citato decreto legislativo, prima della modifica apportata con decreto legislativo n. 58 del 2011, stabiliva che, in relazione a quanto disposto dal decreto del Ministro delle comunicazioni del 5 agosto 1997, le concessioni di cui all'articolo 29, numero 1, del testo unico fossero valide sino al 31 dicembre 2000. Al comma 5 del medesimo articolo 23, veniva altresì previsto che Poste italiane potessero realizzare accordi con gli operatori privati, anche dopo la scadenza delle concessioni, al fine di ottimizzare i servizi, favorendo il miglioramento della qualità dei servizi stessi anche attraverso l'utilizzazione delle professionalità già esistenti;
   con «Memorandum» sottoscritto l'11 dicembre 2007 presso il Ministero delle comunicazioni, tra il Ministro competente, le agenzie di recapito e Poste italiane, sono state delineate le fasi essenziali del processo di liberalizzazione del settore;
   nell'anno 2008 fu istituito da Poste italiane apposito albo fornitori ed i servizi postali furono affidati con appositi bandi di gara, determinando una prima notevole contrazione del fatturato che dai circa 70 milioni del 2000, fu ridotto progressivamente a circa 58 milioni nel 2008, a 40 milioni nel 2011 ed infine a 28 milioni nell'ultimo bando del 2012;
   numerosi ex concessionari sono stati esclusi da tali gare a vantaggio di nuovi soggetti: nel complesso, si è ridotto sensibilmente il numero degli operatori partner di Poste italiane così come, anche a seguito di internalizzazioni del servizio, conseguenti a situazioni di vario genere (è il caso di alcuni grandi capoluoghi), si è ridotto il novero delle città in cui essi operano;
   in circa 10 anni il valore degli appalti affidati da Poste italiane, in controtendenza con l'auspicato processo di liberalizzazione del servizio, si è segnatamente ristretto, tanto che le gare bandite di recente da Poste italiane prevedono l'affidamento di servizi per un valore non superiore a 28 milioni di euro, con ricadute significative sulle imprese, anche in termini di occupazione;
   l'ultimo bando di gara del 2012 ha generato una crisi occupazionale per circa 600 addetti, con la Campania ai primi posti con circa 400 lavoratori. In questo clima di disperazione, in data 31 luglio 2013 viene proposta una soluzione temporanea che viene bocciata dai lavoratori e da alcune sigle sindacali, in altre parole detti lavoratori da mesi senza salario, avrebbero dovuto sottoscrivere una conciliazione e avrebbero dovuto accettare una proposta di lavoro per 12/16 mesi nelle regioni della Lombardia, Veneto e Piemonte;
   in questa fase si è riusciti ad interessare il Ministero dello sviluppo economico, con un tavolo di concertazione che potesse valutare complessivamente la vicenda specie in tema di riorganizzazione del settore postale;
   il 25 ottobre 2013 si è tenuto un incontro presso il ministero dello sviluppo economico, tra le organizzazioni sindacali ed i rappresentanti delle aziende di appalti postali (CNA e FISE). In questo incontro i partecipanti hanno espresso le loro perplessità ed il Ministero dello sviluppo economico ha confermato la propria disponibilità a favorire una ripresa del confronto con poste, riprendendo le tematiche affrontate il 31 luglio 2013 con una posizione unitaria da parte delle organizzazioni sindacali, per la definizione di un accordo nell'interesse dei lavoratori;
   il tavolo di concertazione, che doveva restare aperto, si è così trasferito con la collaborazione delle organizzazioni sindacali presso la sede di Poste italiane in Roma, che aveva nel frattempo garantito al Ministero la sussistenza di condizioni che consentissero una proficua conclusione del confronto;
   improvvisamente, la proposta di luglio, è stata ripresa e firmata unitariamente, in data 10 dicembre 2013, da tutte le organizzazioni sindacali. Essa prevede: oltre alle tre precedenti regioni già individuate anche la disponibilità occupazionale in Emilia Romagna, l'azzeramento delle professionalità esistenti, la proposta per tutti i lavoratori di un contratto di portalettere junior, con obbligo di superamento prova motomezzo, infine nessuna tutela per i lavoratori portatori di handicap, assunti dalle agenzie in ottemperanza alle vigenti norme in materia;
   nel frattempo poste continua ad avvalersi in tutte le regioni, inclusa la Campania, in maniera continuativa e massiccia di lavoratori a tempo determinato per le esigenze di consegna e di lavorazione corrispondenza;
   nel corso di quest'anno sono terminati altri appalti, anche in Campania, producendo nuovi ed ulteriori disagi occupazionali tra i lavoratori delle ex-agenzie di recapito. Sulla scia dello scorso anno, è stato siglato in data 15 ottobre 2014 un verbale che ripropone la stessa offerta-tipo del precedente, riducendo però le regioni disponibili al Piemonte e Lombardia –:
   se non ritenga doveroso riattivare il tavolo di concertazione tra tutti i soggetti cointeressati, allo scopo di concordare e di avviare nell'immediato un piano per la tutela di tutti i lavoratori operanti nel settore;
   quali iniziative il Ministro intenda assumere al fine di verificare la coerenza delle strategie e delle scelte organizzative adottate negli ultimi tempi dalla società Poste italiane con gli indirizzi e con le finalità del servizio pubblico universale, con particolare riguardo alla gestione dei rapporti con gli operatori privati, al fine di garantire elevati e omogenei standard qualitativi su tutto il territorio nazionale, procedure di selezione degli affidatari dei servizi che non penalizzino le piccole imprese e che prevedano l'applicazione e il rispetto del contratto nazionale di lavoro di settore. (4-06725)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

servizio postale

attivita' non salariata

diritto del lavoro