Legislatura: 17Seduta di annuncio: 321 del 30/10/2014
Primo firmatario: DI MAIO LUIGI
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 30/10/2014
Ministero destinatario:
- PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
- MINISTERO PER LE RIFORME COSTITUZIONALI E I RAPPORTI CON IL PARLAMENTO
- MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI E LE AUTONOMIE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega Delegato a rispondere Data delega PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 30/10/2014 Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI E LE AUTONOMIE delegato in data 11/03/2016
SOLLECITO IL 11/12/2014
SOLLECITO IL 18/02/2015
SOLLECITO IL 11/06/2015
SOLLECITO IL 31/07/2015
SOLLECITO IL 30/09/2015
SOLLECITO IL 30/11/2015
SOLLECITO IL 29/01/2016
MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 11/03/2016
SOLLECITO IL 29/03/2016
SOLLECITO IL 15/06/2016
SOLLECITO IL 29/07/2016
SOLLECITO IL 28/10/2016
SOLLECITO IL 09/01/2017
SOLLECITO IL 30/03/2017
SOLLECITO IL 30/05/2017
SOLLECITO IL 28/07/2017
SOLLECITO IL 30/10/2017
SOLLECITO IL 18/12/2017
LUIGI DI MAIO. –
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie. — Per sapere – premesso che:
si apprende da fonti di stampa che la Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative regionali starebbe promuovendo una proposta di riforma dei vitalizi degli ex consiglieri regionali, mediante l'approvazione di un atto di indirizzo nel corso della seduta dell'Assemblea plenaria della Conferenza tenutasi il 10 ottobre 2014. Ciascun consiglio regionale dovrà poi recepire la proposta. «Tali misure – si legge – costituiscono i parametri minimi e comuni a cui tutte le regioni intendono fare riferimento per interventi in materia entro la fine dell'anno»;
nel merito, tale documento inviterebbe i consigli regionali ad apportare le seguenti modifiche: «A decorrere dall'entrata in vigore della legge regionale, l'assegno vitalizio compete ai consiglieri cessati dal mandato che abbiano compiuto sessantacinque anni di età e che abbiano corrisposto il contributo per un periodo di almeno cinque anni di mandato svolto nel Consiglio regionale. La corresponsione dell'assegno vitalizio può essere anticipata, su richiesta del Consigliere e dopo la cessazione del mandato, in analogia a quanto previsto dai regolamenti parlamentari vigenti. L'entrata in vigore della norma incide indistintamente sulle diverse posizioni di chi ancora non percepisce il vitalizio, risultando applicabile anche per chi è cessato dalla carica sotto la vigenza della pregressa legge regionale che prevedeva requisiti anagrafici più favorevoli, ma non ha ancora maturato il diritto alla corresponsione e erogazione; o nelle ipotesi di sospensione della corresponsione dell'assegno vitalizio il vitalizio a condizione che i consiglieri cessati dal mandato abbiano compiuto sessantacinque anni d'età e abbiano corrisposto il contributo per un periodo di almeno cinque anni»;
secondo le fonti di stampa, il requisito dei sessantacinque anni di età corrisponderebbe ad un innalzamento dell'età necessaria per gli ex consiglieri regionali al fine di ottenere il vitalizio (attualmente, per esempio, tale età corrisponderebbe a 60 anni in Campania e a 55 anni in Puglia e Calabria), ma desta qualche dubbio interpretativo il riferimento ai regolamenti parlamentari vigenti;
il documento approvato il 10 ottobre 2014 prevedrebbe altresì l'invito all'approvazione di una riduzione temporanea dei vitalizi per il triennio 2015-2017; ispirandosi a «criteri di temporaneità, ragionevolezza e proporzionalità rispetto alle finalità di contenimento della spesa pubblica ed alle esigenze di bilancio», la Conferenza inviterebbe i singoli consigli a prevedere le seguenti misure: «6 per cento di riduzione dell'importo lordo fino a euro 1.500,00; 9 per cento di riduzione per l'importo lordo superiore a euro 1.501,00 e fino a euro 3.500,00; 12 per cento di riduzione per l'importo eccedente euro 3.501,00 a 6.000,00; 15 per cento oltre 6.000,00»;
non sarebbe risolta la questione relativa ai cumuli, proponendosi una maggiorazione dell'aliquota del 40 per cento qualora il beneficiario sia titolare di altro vitalizio erogato dal Parlamento italiano e/o Parlamento europeo e rinviandosi, quanto alla previsione di un tetto al cumulo dei vitalizi, all'avvio di iniziative di confronto con i membri del Parlamento della Repubblica al fine di addivenire ad una soluzione condivisa;
a prescindere dal merito delle proposte, appare all'interrogante necessario che, anche in seguito al continuo ripetersi di scandali legati ai rimborsi ai gruppi regionali nonché alla questione relativa ai vitalizi, lo Stato debba intervenire con una norma di rango costituzionale, al fine di introdurre nell'ordinamento dei paletti che arginino situazioni che appaiono all'interrogante letteralmente indecenti –:
quale sia l'orientamento del Governo in merito a quanto esposto in premessa;
se il Governo non ritenga di farsi promotore di un disegno di legge costituzionale con il quale vengano fissati dei limiti al fine di arginare i costi della politica regionale. (4-06674)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):conferenza dei presidenti
politica regionale
regolamento del parlamento