ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06639

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 320 del 29/10/2014
Firmatari
Primo firmatario: REALACCI ERMETE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 29/10/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 29/10/2014
Stato iter:
03/08/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 03/08/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 05/11/2014

SOLLECITO IL 05/12/2014

SOLLECITO IL 08/01/2015

SOLLECITO IL 02/02/2015

SOLLECITO IL 05/03/2015

SOLLECITO IL 01/04/2015

SOLLECITO IL 05/05/2015

SOLLECITO IL 11/06/2015

SOLLECITO IL 09/07/2015

SOLLECITO IL 03/08/2015

SOLLECITO IL 01/10/2015

SOLLECITO IL 02/11/2015

SOLLECITO IL 01/12/2015

SOLLECITO IL 11/01/2016

SOLLECITO IL 03/02/2016

SOLLECITO IL 04/04/2016

SOLLECITO IL 02/05/2016

SOLLECITO IL 01/06/2016

SOLLECITO IL 04/07/2016

SOLLECITO IL 01/08/2016

RISPOSTA PUBBLICATA IL 03/08/2016

CONCLUSO IL 03/08/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06639
presentato da
REALACCI Ermete
testo di
Mercoledì 29 ottobre 2014, seduta n. 320

   REALACCI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   sono frequenti e lontani nel tempo gli allarmi di cittadini, agenzie di stampa e web, social media e quotidiani di Roma sul moltiplicarsi di discariche abusive, fonderie di metalli di provenienza illecita, come ad esempio da furti di rame o dal furto di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, forni di esercizio abusivo dell'attività di panificazione all'interno dei numerosi campi rom autorizzati e non;
   il caso del quartiere «La Barbuta» è emblematico. Il territorio tra il grande raccordo anulare ed il comune di Ciampino, è sempre più degradato. Dove non arrivano i roghi illeciti e pericolosi ci sono le discariche a cielo aperto, con la più grande varietà di rifiuti: carcasse di automobili, materassi, materiali plastici, mobili di legno, copertoni, vestiti, buste di immondizia. Isole di spazzatura lungo tutto il perimetro dell'insediamento attrezzato, che si ingrandiscono giorno dopo giorno;
   discariche illegali, fusioni di metalli, roghi di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche e materiali plastici sono, oltreché non consentiti dalla legge, estremamente pericolosi per la salute dei cittadini e per l'ambiente, favorendo una sorta di mercato criminale e di concorrenza sleale, che comporta il mancato pagamento degli oneri di conferimento, verso gli operatori autorizzati e sottraendo inoltre preziose materie prime seconde alle filiere produttive legali e lavoro onesto –:
   se i Ministri interrogati, nel rispetto delle competenze di Roma Capitale e del comune di Campino, intendano verificare, anche per il tramite del comando carabinieri per la tutela dell'ambiente, lo stato dell'aria e delle acque nelle zone interessate dalle sopraddette attività criminali, mappandole, e se non intendano esercitare una maggiore attività repressiva di tale fenomeno. (4-06639)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 4 agosto 2016
nell'allegato B della seduta n. 667
4-06639
presentata da
REALACCI Ermete

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa alle problematiche afferenti il quartiere «La Barbuta», a Roma, sulla base degli elementi acquisiti dalla competente Direzione generale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonché dai competenti uffici di Roma capitale, si rappresenta quanto segue.
  Il campo nomadi «La Barbuta» venne costituito nel 1994 per accogliere gli insediamenti già ubicati in via Rapolla, zona Quarto Miglio all'interno del parco degli Acquedotti, ed in via Massenzio Masia, zona di Piscine di Torre Spaccata, oltre ad altri piccoli insediamenti sparsi nel territorio dell'allora Municipio X (oggi municipio VII). Il campo, essendo definito «temporaneo», non era fornito né di acqua diretta (l'acqua era portata ogni giorno con cisterne dell'Acea) né di fognature, condizioni queste che contribuirono ad aumentare il degrado ambientale. Solo molto tempo dopo fu realizzato l'allaccio all'acquedotto.
  Negli anni successivi, in attuazione delle linee programmatiche afferenti il progetto denominato «Piano Nomadi», che ha visto la partecipazione della Prefettura e delle organizzazioni di volontariato a fianco di Roma capitale, alcuni campi ed insediamenti spontanei vennero chiusi e si realizzarono i villaggi attrezzati.
  Nel 2012, quindi, il vecchio insediamento «La Barbuta» veniva demolito ed i suoi abitanti, insieme ad altri nuclei familiari provenienti dai campi di Via Baiardo e di Tor de Cenci, venivano trasferiti nel nuovo villaggio attrezzato per l'assegnazione dei nuovi moduli abitativi: 162 moduli suddivisi in 8 lotti, corredati di acqua, luce e gas, cassonetti per i rifiuti, con presidio della Croce rossa e possibilità di spazi per le attività ricreative dei bambini. L'attuale villaggio ospita 443 persone. È inoltre presente un insediamento di circa 200 persone, esterno all'area nomadi propriamente detta, dove si trovano famiglie di Sinti italiani (ex giostrai).
  In merito all'accumulo di rifiuti, giacenti sia all'esterno che all'interno del villaggio ed al fenomeno degli incendi verificatisi all'interno dell'insediamento, è stato chiarito da Roma capitale che, preliminarmente, Ama S.p.a. provvede periodicamente o su specifica chiamata alla raccolta dei rifiuti, alla rimozione dei materiali ed alla bonifica dei luoghi, per il mantenimento delle condizioni igienico-sanitarie. In proposito, si fa presente che sono stati avviati interventi volti al rifacimento della condotta idrica a servizio del villaggio e dell'impianto elettrico ormai obsoleto.
  Nel corso dei vari controlli effettuati dalla polizia locale, si è riscontrata all'interno del villaggio una serie di condotte criminose, per le quali i soggetti responsabili, là dove individuati, sono stati deferiti all'autorità giudiziaria.
  È stato anche accertato che molti dimoranti nel villaggio traggono parte dei propri mezzi di sostentamento proprio dal recupero di materiali dai cassonetti, distribuiti nel territorio metropolitano, e dalla vendita di materiali ferrosi, attività che alimenta i roghi tossici per il recupero dei metalli. Tale attività di recupero ha determinato, nel tempo, nelle aree limitrofe al villaggio, la formazione di discariche abusive e lo smaltimento illegale di ingenti cumuli di rifiuti di varia natura e provenienza, anche mediante incenerimento a terra, con la conseguente emissione di fumi acri e tossici, fonte di potenziale pericolo di danno per l'ambiente e per la salute pubblica.
  All'esterno del villaggio, verso il grande raccordo anulare, si verificano inoltre conferimenti abusivi di calcinacci e materiali inerti di risulta di vario genere, probabilmente da parte di soggetti che operano nel settore dell'edilizia in modo sommerso e che, di conseguenza, evitano di servirsi delle discariche regolari.
  Già nell'anno 2013 la polizia locale – tramite il servizio di pattugliamento, svolto sia con vigilanza fissa sull'area sia, per un breve periodo, con vigilanza dinamica sugli automezzi pesanti transitanti in zona – aveva rilevato irregolarità e posto sotto sequestro due discariche abusive per una superficie totale di circa 16.000 mq, attivate da residenti nel villaggio su terreni limitrofi di proprietà comunale, rinvenendo tra i rifiuti circa 600 kg di Eternit, prontamente rimossi dal dipartimento tutela ambientale di Roma capitale.
  Al fine, poi, di non consentire lo scarico di rifiuti con automezzi, si è provveduto a delimitare l'esterno del campo con barriere
new jersey – rivelatesi particolarmente efficaci, quali disincentivo allo scarico dei materiali – seppure limitatamente ad una parte del perimetro del campo, per scarsità di risorse finanziarie.
  Recentemente, a seguito di riunioni svoltesi tra gli Uffici capitolini interessati e la Prefettura, sono state adottate ulteriori iniziative mirate a scoraggiare il conferimento di rifiuti nelle discariche abusive, sorte nei pressi del villaggio «La Barbuta»:
   l'ampliamento del perimetro, delimitato con le barriere
new-jersey;
   l'implementazione da parte di Ama S.p.a. della fornitura di cassoni di grandi dimensioni;
   il mantenimento del pattugliamento della zona da parte della polizia locale;
   il reperimento delle risorse per procedere con una bonifica generale dei rifiuti accumulati. A breve dovrebbero partire le azioni conseguenti.

  Nonostante l'evidente complessità della situazione, resta fermo l'impegno dell'amministrazione nel prevenire e reprimere eventuali comportamenti dannosi posti in essere dagli abitanti degli insediamenti, affinché siano individuati i responsabili e si proceda nei loro confronti con provvedimenti sanzionatori e segnalazioni alle autorità competenti.
  Alla luce delle informazioni esposte, per quanto di competenza, questo Ministero continuerà a svolgere le attività e valutazioni di competenza in materia con il massimo grado di attenzione, nonché a tenersi informato anche al fine di un eventuale coinvolgimento di altri enti istituzionali.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

discarica abusiva

lavorazione dei metalli

rifiuti metallici