ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06484

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 312 del 17/10/2014
Firmatari
Primo firmatario: DI MAIO LUIGI
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 17/10/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 17/10/2014
Stato iter:
06/12/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/12/2016
MANZIONE DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 11/12/2014

SOLLECITO IL 18/02/2015

SOLLECITO IL 11/06/2015

SOLLECITO IL 31/07/2015

SOLLECITO IL 30/09/2015

SOLLECITO IL 30/11/2015

SOLLECITO IL 29/01/2016

SOLLECITO IL 29/03/2016

SOLLECITO IL 15/06/2016

SOLLECITO IL 29/07/2016

SOLLECITO IL 28/10/2016

RISPOSTA PUBBLICATA IL 06/12/2016

CONCLUSO IL 06/12/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06484
presentato da
DI MAIO Luigi
testo di
Venerdì 17 ottobre 2014, seduta n. 312

   LUIGI DI MAIO. — Al Ministro dell'interno, al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   il sindacato di polizia CONSAP ha segnalato all'interrogante che a Catania in data 13 ottobre 2014 sarebbe arrivata una nave mercantile, poi collocata alla fonda a circa un chilometro dal pontile di Porto Empedocle;
   grazie alla spola svolta dalla Guardia costiera tra pontile e imbarcazione, dal natante sarebbero scesi circa 150 migranti (somali, nigeriani, eritrei, sudanesi e namibiani), tra i quali vi erano circa 15 bambini e 40 donne;
   sempre secondo la medesima segnalazione, pare che non vi sia stato alcun controllo sanitario a bordo della nave e che il primo controllo sia avvenuto a terra, contrariamente a quanto invece prevede il protocollo del Ministero della salute (vedasi in merito la risposta del Ministro Lorenzin del 2 luglio 2014 all'interrogazione a risposta immediata n. 3-00913);
   risulta inoltre che i poliziotti che hanno scortato i 3 pullman contenenti i 150 migranti diretti all'aeroporto di Catania erano appena 12 (10 del reparto mobile di Catania e 2 della questura di Agrigento), quindi un numero assolutamente insufficiente ed erano privi delle tute previste dalle disposizioni del Ministero della salute come dispositivi di protezione individuale;
   risulta infine che l'aereo che ha trasportato i migranti a Verona sia stato scortato da appena 14 poliziotti, un numero insufficiente per garantire la sicurezza degli operatori e del volo stesso –:
   quali siano le informazioni dei Ministri interrogati in merito alle vicende illustrate in premessa;
   quali azioni intendano intraprendere i Ministri interrogati al fine di contenere al massimo il rischio che si diffondano tra le file dei poliziotti e successivamente dell'intera popolazione malattie ormai scomparse dal quadro epidemiologico italiano. (4-06484)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 6 dicembre 2016
nell'allegato B della seduta n. 711
4-06484
presentata da
DI MAIO Luigi

  Risposta. — Le problematiche sanitarie connesse ai flussi migratori sono da tempo all'attenzione del Ministero dell'interno e delle altre amministrazioni interessate.
  In generale, il Ministero della salute ha emanato apposite linee guida sulla prevenzione del rischio biologico, sulla gestione delle misure di prevenzione per la tubercolosi e sul rischio biologico da virus ebola.
  Tale dicastero ha poi fornito precise indicazioni agli Uffici di sanità marittima aerea e di frontiera (Usmaf) che intervengono nelle primissime fasi dell'arrivo, nonché agli assessorati regionali alla sanità, che intervengono nelle fasi successive di permanenza degli stessi naufraghi nel territorio nazionale, per l'applicazione delle misure previste dal Regolamento sanitario internazionale del 2005 e delle misure di sorveglianza e prevenzione appropriate.
  Le procedure di controllo sanitario effettuate sui migranti alla luce dei predetti atti di indirizzo prevedono che questi siano sottoposti a visita medica già prima dello sbarco, da parte dei medici della Marina militare e del Ministero della salute, onde mettere in atto prioritariamente tutte le misure di profilassi che si richiedono in caso di malattia infettiva e contagiosa, prime tra tutte l'isolamento.
  Inoltre, a tutela della salute e della sicurezza a bordo, è previsto che siano adottate anche misure di ordine collettivo e, pertanto, indirizzate non solo al personale militare, quali la disinfezione delle aree di accoglienza e la gestione delle misure di isolamento.
  Gli ulteriori approfondimenti diagnostici sui migranti, possibili durante la permanenza nei centri, consentono poi di identificare i casi eventualmente sfuggiti al primo filtro sanitario.
  In caso di documentato e fortuito contatto con malati in fase contagiosa, le autorità sanitarie preposte provvedono a segnalare tempestivamente il caso a tutti i soggetti interessati (soccorritori volontari, personale militare e delle forze di polizia, delle Asl, della Croce rossa, dei centri di accoglienza) al fine di consentire l'adozione di una specifica profilassi post-esposizione.
  In assenza di segnalazione di casi di individui affetti da malattie infettive diffusive, appaiono pienamente in linea con le linee guida emanate in materia l'utilizzo di dispositivi di protezione individuale di tipo generico (mascherine chirurgiche e guanti in lattice) e la mancata attivazione di specifiche misure di profilassi antimicrobica (con particolare riferimento alla profilassi antitubercolare) nel personale impiegato in operazioni di soccorso, assistenza e scorta.
  Si soggiunge che la direzione centrale di sanità del dipartimento della pubblica sicurezza ha emanato più di una circolare
ad hoc, con l'indicazione delle misure operative di tutela e di profilassi che debbono essere adottate dal personale delle Forze di polizia impegnato nelle operazioni di soccorso dei migranti.
  In proposito, sono state fornite indicazioni quanto più esaustive (con pubblicazione anche sul sito istituzionale della Polizia di Stato) circa l'impiego dei dispositivi di protezione individuale, in grado di evitare il contatto con eventuali microrganismi, nei differenti possibili contesti operativi.
  La stessa direzione centrale è stata ed è tuttora in costante contatto con i medici della Polizia di Stato delle sedi ove avvengono gli sbarchi e di quelle dove sono trasferiti i migranti, attivando puntuali e reciproci scambi sulle eventuali criticità di carattere sanitario.
  Inoltre, di fronte a potenziali rischi di natura biologica, i questori delle sedi nelle quali vengono trasferiti i migranti possono impiegare i medici della Polizia di Stato per monitorare tempestivamente la situazione consentendo di attuare, laddove necessario, ogni misura di tutela nei confronti del personale, con particolare riguardo agli aspetti di informazione sanitaria, alla fornitura e al corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.
  È stata anche prevista la distribuzione, a scopo prudenziale, di un
kit di protezione individuale al personale della Polizia di Stato in servizio negli scali aeroportuali interessati da voli internazionali extra-Schengen. Tale strumentazione potrà anche essere distribuita in caso di effettiva esigenza a personale di altri uffici o reparti.
  Peraltro, la Polizia di Stato, analogamente a quanto fatto dalla Marina militare, ha esteso le procedure di controllo per la malattia tubercolare a tutto il personale impiegato nei servizi di soccorso, assistenza e scorta a migranti che, indipendentemente dalla documentazione del contatto con soggetto bacillifero e contagioso, abbia comunque operato in particolari condizioni di rischio.
  Quanto al problema – segnalato nell'interrogazione n. 4-06483 – della fornitura di mascherine con filtro alla questura di Palermo nel corso del 2014, si rappresenta che, con circolare dell'aprile 2014, il Dipartimento della pubblica sicurezza ha precisato che le procedure di utilizzo dei dispositivi di protezione individuale da parte degli operatori della Polizia di Stato impiegati in servizi con migranti, prevedono l'impiego di facciali filtranti ad elevato potere di protezione (FFP3) solo in presenza di ben definite condizioni di rischio.
  In altri casi, laddove non si configurano significative condizioni di rischio di trasmissione di agenti patogeni per via respiratoria, può non essere necessario l'impiego di alcuna protezione per le vie aeree o, eventualmente, può essere consigliato l'utilizzo delle sole mascherine chirurgiche.
  Nel corso del 2014 sono state assegnate alla questura di Palermo e all'XI reparto mobile di Palermo, rispettivamente, 1.780 e 460 facciali filtranti P3.
  L'assegnazione di un numero di facciali inferiore a quello richiesto dalla citata questura, ma comunque adeguato a fronteggiare le esigenze di servizio, è stata determinata dalla necessità di dover garantire la distribuzione di tali dispositivi a tutte le questure e reparti coinvolti nell'effettuazione di servizi con migranti.
  Quanto alla vicenda segnalata nell'interrogazione n. 4-06484, il questore di Agrigento ha fatto sapere che il giorno 14 ottobre 2014 la nave mercantile liberiana
Humboldt Bay ha preso a bordo 218 persone di etnia sub-sahariana e, su disposizione delle autorità italiane, si è diretta verso lo scalo marittimo di Porto Empedocle, dove si è provveduto allo sbarco in banchina dei 218 migranti.
  Questi, al termine delle consuete procedure, sono stati condotti in numero di 200 presso il centro di accoglienza temporaneo di villa Sikania a Siculiana, in provincia di Agrigento, ed i restanti 18 in altre strutture.
  Gli aspetti che attengono ai controlli sanitari dei migranti giunti nello scalo sono stati curati dal competente servizio della struttura locale di sanità pubblica.
  Successivamente è stato disposto il trasferimento di 154 migranti dal citato centro di accoglienza a strutture temporanee nelle regioni Trentino-Alto Adige, Veneto ed Emilia Romagna.
  Il servizio di accompagnamento fino scalo aeroportuale «Vincenzo Bellini» di Catania è stato assicurato dalla questura di Agrigento, con l'impiego di due unità della questura e dieci unità del reparto mobile di Catania, contingente senza dubbio sufficiente per una semplice attività di trasferimento.
  Si assicura, infine, che il Reparto mobile di Catania dispone di un adeguato quantitativo di camici monouso, utilizzabili nelle circostanze in questione.
  Il Questore ha, comunque, confermato che tutte le misure di tutela sanitaria del personale impiegato, con riguardo agli aspetti di formazione, fornitura e corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuali, sono state regolarmente adottate in conformità alle disposizioni ministeriali in materia.
  Appare anche utile evidenziare che il personale impegnato in questo tipo di servizio viaggia su mezzi dell'amministrazione, che precedono e seguono gli autobus destinati ai migranti.

Il Sottosegretario di Stato per l'internoDomenico Manzione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

controllo sanitario

trasporto marittimo

epidemia