ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06458

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 311 del 16/10/2014
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 16/10/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 16/10/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 21/10/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06458
presentato da
PILI Mauro
testo di
Giovedì 16 ottobre 2014, seduta n. 311

   PILI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   con un appalto spregiudicato che, ad avviso dell'interrogante è stato assegnato con modalità spregiudicate, come denunciato dieci giorni fa, a cui sono stati invitati solo pochi prescelti, con una procedura al limite, gli scavi nella collina dei Giganti di Mont'e Prama sono stati aggiudicati ad una società marchiata Lega Coop;
   si tratta di una società qualificata da ITALFERR Spa e dalla SAIPEM Spa;
   una società che fa parte integrante del sistema della LEGACOOP di Reggio Emilia;
   il cuore dell'operazione si svolge nella regione del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini;
   in tutta l'operazione emerge un filo rosso ad avviso dell'interrogante davvero inquietante che, se confermato, darebbe davvero un quadro ancora più devastante dell'operazione di Stato sui Giganti di Mont'e Prama;
   a presiedere la Archeosistemi, società cooperativa, vincitrice dell'appalto è la tale Lorenza Bronzoni, di Montecchio Emilia;
   un filo rosso che ha, però, una prima rilevante certezza: la società a cui è stato aggiudicato il lavoro è direttamente legata alla Lega Coop, ovvero il sistema delle coop rosse;
   su questo sta emergendo un quadro davvero grave per le modalità con le quali il Ministero ha portato avanti questo scellerato progetto apparentemente volto a far fuori gli archeologi sardi per far entrare quelli della società delle coop rosse di Reggio Emilia;
   su questo ennesimo misfatto di stato contro la Sardegna sarà promossa una durissima mobilitazione per scongiurare questo «scippo»;
   un'operazione che lascia davvero sconcertati per le modalità con le quali si sta portando avanti;
   il sito del Ministero non da conto delle procedure e ad oggi non è fatto cenno alle modalità di selezione e quelle successive di aggiudicazione;
   in tal senso si segnala che dopo che per 4 giorni il movimento identitario Unidos ha illuminato a giorno il sito di Mont'e Prama per garantire l'estrazione del Gigante ritrovato nei giorni scorsi;
   l'intera area è senza alcuna protezione e durante la notte è totalmente al buio;
   è ora di dare luce ai Giganti di Mont'e Prama e dire basta con il buio di Stato sulla storia millenaria della Sardegna;
   l'atteggiamento ad avviso dell'interrogante vergognoso dello Stato e della stessa regione sulla più affascinante e straordinaria scoperta archeologica nel Mediterraneo non è più tollerabile;
   il lavoro straordinario ed encomiabile degli archeologi delle università di Sassari e Cagliari non può essere svilito senza mostrare un minimo rispetto per quelle scoperte che stanno cambiando i connotati della storia della Sardegna;
   l'abbandono totale a cui è costretto il sito degli scavi e le azioni reiterate del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per estromettere gli archeologi sardi e sostituirli con le soprintendenze di Stato sono elementi sufficienti per una reazione dura e senza mezzi termini;
   l'azione del movimento Unidosina ha un valore simbolico ma anche un'azione concreta per sopperire alle inefficienze di Stato è di regione che non sono stati in grado di allertare protezione civile e strutture simili in grado di garantire la massima sicurezza e protezione al sito;
   per la guardie giurate i professori delle università si sono dovuti autotassare per pagare un servizio minimo di guardiania, mentre per l'illuminazione e le protezioni dell'area niente è stato fatto a conferma del sostanziale dispregio delle istituzioni;
   questi ritrovamenti che stanno segnando gli scavi nel Sinis cambiano non solo il passato ma anche il futuro della Sardegna;
   si tratta di un complesso statuario unico nel Mediterraneo che in qualsiasi altra parte del mondo sarebbe stato valorizzato, anche negli scavi, millimetro dopo millimetro;
   qui, invece, si è costretti ad azioni eclatanti per far rispettare quello che ovunque sarebbe stato un diritto scontato;
   a Mont'e Prama si scava nella storia più antica del mondo e quel sito viene trattato secondo l'interrogante come un parcheggio di periferia;
   esponenti del governo regionale e nazionale in realtà non hanno fatto e non fanno niente per mettere in sicurezza il sito e per garantire l'immediata valorizzazione del grande lavoro che gli archeologi sardi stanno mettendo in campo;
   servono interventi urgenti e non propaganda spicciola;
   le istituzioni nazionali e regionali devono stanziare soldi veri e non fare promesse;
   deve essere chiesto l'ausilio della Brigata Sassari, della Forestale e della protezione civile;
   quel sito deve essere illuminato permanentemente a giorno e presidiato non da un'occasionale guardia giurata;
   va respinto il gravissimo tentativo del Ministero di tagliare fuori gli archeologi delle università di Sassari e Cagliari protagonisti di questa campagna di scavi;
   la comunicazione di ieri della Soprintendenza fatta ai due atenei è foriera di un tentativo dello Stato di «mettere le mani» sui Giganti di Mont'e Prama;
   tutto questo deve essere impedito;
   gli archeologi che stanno riportando alla luce quello che si configura come il più grande sistema unitario statuario delle grandi civiltà del Mediterraneo devono essere protagonisti dell'intera campagna di scavi –:
   se non ritenga di dover affidare i fondi per gli scavi alle università di Cagliari e Sassari per il prosieguo della campagna di scavi di Mont'e Prama;
   se non ritenga di dover rispettare il ruolo delle università sarde garantendo la loro direzione lavori e l'attività di scavo nel sito;
   se non ritenga di dover stanziare risorse utili a mettere in sicurezza l'intero sito, compresa l'illuminazione immediata del sito;
   se non ritenga di dover provvedere all'acquisto delle aree oggetto di campagna di scavi. (4-06458)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

archeologia

governo

protezione civile