ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06454

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 311 del 16/10/2014
Firmatari
Primo firmatario: DADONE FABIANA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 16/10/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI E LE AUTONOMIE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 16/10/2014
Stato iter:
13/01/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 13/01/2015
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 13/01/2015

CONCLUSO IL 13/01/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06454
presentato da
DADONE Fabiana
testo di
Giovedì 16 ottobre 2014, seduta n. 311

   DADONE. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie. — Per sapere – premesso che:
   la Stura di Demonte, comunemente detto Sturo, è un fiume del Piemonte che nasce dall'area italo-francese della Maddalena e si sviluppa interamente nella provincia di Cuneo, rappresentando con gli oltre cento chilometri di lunghezza il più importante affluente, assieme al Bormida, del più imponente fiume Tanaro;
   secondo quanto riportato da alcune redazioni locali, agli inizi di ottobre di quest'anno alcuni eletti del territorio piemontese e in particolare della provincia di Cuneo, avrebbero consegnato al presidente della regione Piemonte, Sergio Chiamparino, all'assessore regionale all'ambiente, Alberto Valmaggi a, nonché al sindaco di Cuneo, Federico Borgna, e al presidente dell'azienda Cuneese dell'Acqua, Cristina Ricchiardi, delle bottiglie di acqua raccolta inquinata dal fiume Stura;
   secondo quanto denunciato dai rappresentanti del Movimento 5 Stelle presso le istituzioni locali e regionali, a seguito della decisione assunta dal consiglio comunale di Cuneo, dal mese di ottobre 2014 nel fiume Stura si starebbero sversando i liquami fognari di oltre centocinquantamila cittadini. Tale scelta sarebbe stata presa al fine di adeguare l'impianto di depurazione di Cuneo;
   nello stesso periodo, vari esponenti di associazioni e organizzazioni per la tutela e la salvaguardia dell'ambiente e del paesaggio della provincia di Cuneo, hanno scritto agli amministratori locali dei comuni interessati nonché agli stessi amministratori regionali e alla direzione dell'Azienda regionale protezione ambiente, al fine di sottolineare i rischi e il disagio causati dalla scelta del comune di Cuneo;
   è noto che proprio in materia di depurazione delle acque è aperta nei confronti dell'Italia una procedure di infrazione a livello europeo –:
   se il Governo sia a conoscenza di quanto illustrato e quindi dell'inquinamento del fiume Stura;
   se il Governo non intenda assumere idonee iniziative di competenza per garantire quanto meno tempestivi e esaurienti aggiornamenti e informazioni sull'avanzamento dei lavori e sui rischi ambientali nei confronti dell'opinione pubblica considerate le procedure di inflazione in essere nei confronti dell'Italia. (4-06454)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 13 gennaio 2015
nell'allegato B della seduta n. 361
4-06454
presentata da
DADONE Fabiana

  Risposta. — Presso l'impianto di depurazione di Cuneo viene collettato e trattato l'intero carico generato nell'agglomerato urbano cui lo stesso è posto a servizio, pari a circa 123.000 «abitanti equivalenti», a fronte di una capacità organica di progetto posseduta dall'impianto di 185.000 «abitanti equivalenti». I reflui in uscita presentano valori limite di emissione dei parametri BOD5 e COD conformi ai dettami della normativa nazionale e comunitaria in materia.
  Secondo quanto comunicato dalla regione Piemonte, per l'impianto di Cuneo sono stati programmati, con delibera di giunta regionale n. 7-10588, interventi prioritari di adeguamento che consentiranno il raggiungimento dell'obiettivo di abbattimento del 75 per cento per entrambi i nutrienti (fosforo ed azoto).
  Infatti, ai sensi dell'articolo 5, comma 4 della direttiva 91/271/CEE del 21 maggio 1991, concernente il trattamento delle acque reflue urbane, il Piemonte è tenuto a raggiungere, a scala regionale, l'obiettivo dell'abbattimento di almeno il 75 per cento per azoto e fosforo. Occorre precisare che il mancato raggiungimento di tale obiettivo entro il prossimo biennio comporterebbe il rischio di incorrere nelle pesanti sanzioni previste dalla Commissione europea in caso di inadempienza.
  I lavori per l'adeguamento dell'impianto sono già stati avviati e risultano in fase di esecuzione; la loro conclusione è prevista entro il 31 dicembre 2014. Essi risultano essenziali e improcrastinabili, oltre che per evitare le ricordate sanzioni comunitarie, per garantire adeguati livelli di qualità ambientale del corpo idrico recettore delle acque depurate, cioè il fiume Stura di Demonte, in prima battuta, e poi del fiume Tanaro nel quale esso si immette, e così via.
  Per permettere l'esecuzione dei programmati lavori, sono possibili deroghe temporanee ai limiti allo scarico ai sensi del decreto legislativo n. 152 del 2006 e, in particolare, articolo 124, comma 6, come modificato dall'articolo 7, comma 1, lettera
l), del decreto-legge n. 133 del 2014, in corso di conversione («Le regioni disciplinano le fasi di autorizzazione provvisoria agli scarichi degli impianti di depurazione delle acque reflue per il tempo necessario al loro avvio oppure, se già in esercizio, allo svolgimento di interventi, sugli impianti o sulle infrastrutture ad essi connesse, finalizzati all'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea, ovvero al potenziamento funzionale, alla ristrutturazione o alla dismissione»).
  È da tenere ulteriormente conto che per particolari e complesse lavorazioni, per periodi limitati, è possibile, ai sensi del regolamento regionale 17/R/2008, parzializzare o
by-passare il processo depurativo, a fronte di specifica richiesta di autorizzazione provvisoria allo scarico, corredata da opportuna documentazione, formulata alla provincia competente.
  E proprio nel caso di specie, la provincia di Cuneo ha rilasciato la pertinente autorizzazione provvisoria, fissando quindi deroghe ai limiti di emissione allo scarico per il periodo strettamente necessario ad eseguire i lavori, la cui conclusione, come già riferito, è prevista al 31 dicembre 2014.
  Con la medesima autorizzazione la provincia ha concesso, altresì, la possibilità di porre in
bypass l'impianto (limitando il trattamento alle sole operazioni di grigliatura contemplate dal regolamento 17/R/2008) per un periodo di 30 giorni – periodo così detto di fermo impianto – utile per poter effettuare quelle operazioni che non sarebbero assolutamente realizzabili in presenza di portata fognaria.
  In ogni caso, al fine di limitare l'impatto derivante dal fermo impianto e dal conseguente scarico dei reflui non trattati, sono stati previsti e attuati tutti i necessari accorgimenti. In particolare:
   le immissioni maggiormente inquinanti non sono scaricate in fognatura ma portate ad altri siti di trattamento (ACSR Azienda cuneese smaltimento rifiuti);
   sono stati attivati scaricatori locali distribuiti sui circa 60 chilometri di rete consortile al fine di alleggerire in modo consistente lo scarico concentrato immediatamente a valle del depuratore;
   molti consorzi irrigui del territorio circostante hanno rilasciato in alveo le portate non strettamente necessarie a fini irrigui, aumentando così ulteriormente la capacità di naturale diluizione dei corsi d'acqua recettori.

  Peraltro, tutte le iniziative adottate risultano essere state illustrate agli amministratori locali nel corso di una specifica riunione che si è tenuta presso l'impianto in parola lo scorso 26 settembre.
  Si riferisce, per concludere, che il prossimo 12 novembre è fissata una riunione/sopralluogo presso l'impianto di depurazione, da parte delle competenti autorità locali, per verificare la situazione nel suo complesso e confermare l'effettiva possibilità di ultimazione dei lavori di adeguamento alla data prevista del 31 dicembre 2014.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

corso d'acqua

direzione d'azienda

inquinamento dei corsi d'acqua