ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06453

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 311 del 16/10/2014
Firmatari
Primo firmatario: CIRIELLI EDMONDO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 16/10/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 16/10/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 14/11/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06453
presentato da
CIRIELLI Edmondo
testo di
Giovedì 16 ottobre 2014, seduta n. 311

   CIRIELLI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
   la realizzazione del Fondovalle del Calore Salernitano, opera viaria strategica di collegamento tra le aree interne del Cilento e della Valle del Sele, è un'annosa questione, che si trascina da oltre dieci anni, tra pareri favorevoli, sospensioni dei lavori in corso e vertenze con la Soprintendenza;
   il finanziamento del progetto iniziale dell'opera risale, infatti, al lontano 1986, ma, per una serie di assurdi e strumentali intoppi burocratici, la realizzazione dell'asse stradale non è stata ancora ultimata;
   la sospensione cautelare dei lavori relativi al 1o lotto funzionale, disposto dalla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici delle province di Salerno e Avellino, sembrava essere stata fortunatamente scongiurata quando il 25 giugno 2013 il TAR ha confermato la regolarità dell'azione tecnico-amministrativa messa in campo dalla provincia di Salerno;
   in particolare, il Tar, esprimeva cinque concetti molto chiari: 1) l'opera è munita ab origine del parere; 2) i lavori sono stati eseguiti in costanza di validità dell'autorizzazione paesaggistica; 3) i lavori sono conformi al tracciato; 4) i lavori non conformi per i materiali utilizzati per i ponti sono sanabili; 5) il diniego di sanatoria contrasta con la disponibilità manifestata dalla Soprintendenza in sede di accordo preliminare;
   nonostante si auspicasse una proficua collaborazione da parte della Soprintendenza per l'adozione degli atti finalizzati all'immediata riapertura dei cantieri e nonostante i numerosi tentativi fatti dall'amministrazione provinciale per evitare anni di ricorsi, è intervenuto un ennesimo stop ai lavori;
   in particolare, la Soprintendenza, insistendo in un atteggiamento che all'interrogante appare ostruzionistico e contrario al principio di leale collaborazione che dovrebbe connotare l'operato delle pubbliche amministrazioni, ricorreva in appello al Consiglio di Stato, opponendosi alla sentenza del Tar, che in primo grado aveva accolto le richieste della provincia;
   anche questa occasione il giudice, con sentenza del 4 settembre 2014, ha definitivamente accertato la regolarità della procedura della provincia e condannato i Ministeri dei beni e delle attività culturali e del turismo e delle politiche agricole alimentari e forestali, che dovranno altresì risarcire gli enti denunciati per le spese sostenute;
   rimane però il grave danno per la provincia di Salerno causato dai ricorsi temerari intentati dalla Soprintendenza, il cui ristoro non è certo se spetterà ai Ministeri condannati o se l'Ente sarà costretto ad adire la Corte dei Conti;
   sulla scorta della sentenza del Consiglio di Stato la Soprintendenza dovrebbe limitarsi a recepire le indicazioni espresse e dare rapido corso ai lavori, ma il timore che continui a sottrarsi al dialogo con le istituzioni e ad accanirsi in questa dannosa battaglia che, oltre a bloccare la realizzazione di una strategica infrastruttura per il territorio, ha anche determinato la crisi economica per aziende e lavoratori impegnati nel completamento dell'opera;
   sulla questione sono già stati presentati gli atti di sindacato ispettivo n. 4-02229 e n. 4-03093 al fine di interrogare il Governo sull'opportunità di verificare l'esistenza di eventuali responsabilità nell'inerzia della Soprintendenza, ma ad oggi il Ministro interrogato non si è ancora pronunciato;
   la fondovalle del Calore salernitano rappresenta un'opera infrastrutturale di fondamentale importanza per lo sviluppo del territorio a sud della provincia di Salerno, anche sul piano economico e turistico, in quanto collega aree interne del Cilento e del Vallo della Lucania con gli agglomerati industriali della Valle del Sele;
   tale paradossale e assurda vicenda conferma l'urgente necessità di intervenire con una riforma strutturale nel complicato mondo delle norme che disciplinano le opere pubbliche e gli strumenti giudiziari che ne possono bloccare il completamento;
   l'intrigato corpo normativo sta sempre più rappresentando un ostacolo alla crescita economica, al miglioramento delle condizioni di vita di tanti cittadini salernitani e al «sistema Salerno» che rischia di non sviluppare appieno le sue grandi potenzialità;
   sono numerose, infatti, le opere bloccate dalla burocrazia nel Salernitano, dal Crescent alla cittadella giudiziaria al trincerone ferroviario a Cava de’ Tirreni;
   soprattutto in questo momento di forte crisi socio-economica e occupazionale non ci si può permettere il lusso di lungaggini burocratiche che paralizzano ulteriormente lo sviluppo del territorio salernitano –:
   se il Ministro sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative ritenga opportuno adottare per accertare eventuali responsabilità nell'inerzia della Soprintendenza, che ha portato, a giudizio dell'interrogante, a un sicuro danno per la provincia di Salerno. (4-06453)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

costruzione stradale

formalita' amministrativa

piano di finanziamento