ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06443

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 311 del 16/10/2014
Firmatari
Primo firmatario: DURANTI DONATELLA
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 16/10/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 16/10/2014
MELILLA GIANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 16/10/2014
RICCIATTI LARA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 16/10/2014
PANNARALE ANNALISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 16/10/2014
PIRAS MICHELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 16/10/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 16/10/2014
Stato iter:
08/04/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 08/04/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IL 17/10/2014

RISPOSTA PUBBLICATA IL 08/04/2016

CONCLUSO IL 08/04/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06443
presentato da
DURANTI Donatella
testo presentato
Giovedì 16 ottobre 2014
modificato
Venerdì 17 ottobre 2014, seduta n. 312

   DURANTI, SCOTTO, MELILLA, RICCIATTI, PANNARALE e PIRAS. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell'interno, al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   progetto denominato «Tempa Rossa» riguarda un giacimento petrolifero, gestito dalla Total E&P, situato nell'alta valle del Sauro (Basilicata). A regime l'impianto avrà una capacità produttiva giornaliera di circa 50.000 barili di petrolio, 230.000 metri cubi di gas naturale, 240 tonnellate di GPL e 80 tonnellate di zolfo. Il progetto di sviluppo riguarda: la messa in produzione di 8 pozzi, di cui 6 già perforati e altri 2 da perforare; la costruzione di un centro di trattamento oli dove gli idrocarburi estratti, convogliati tramite una rete di condotte interrate (pipeline), verranno trattati e separati nei diversi sottoprodotti (petrolio greggio, gas combustibile, zolfo e GPL) e, successivamente, immessi tramite canalizzazioni interrate; la costruzione di un centro di stoccaggio GPL (2 serbatoi interrati della capacità totale di 3.000 metri cubi) dotato di 4 punti di carico stradale, nonché la costruzione o la modifica di infrastrutture di servizio (adeguamento di strade comunali, realizzazione dei sistemi per l'alimentazione di acqua ed elettricità per il centro di trattamento, connessione alle reti esistenti per il trasporto e la distribuzione degli idrocarburi);
   il greggio avrà quale terminale per lo stoccaggio e la movimentazione, proveniente dal giacimento «Tempa Rossa», l'impianto di raffinazione ENI di Taranto. Queste operazioni comporterebbero l'emissione di composti organici volatili fra cui anche gli idrocarburi policiclici aromatici, cosiddetti IPA, in una città come Taranto che subisce un'incidenza delle patologie tumorali allarmante;
   il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, in data 27 ottobre 2011, ha decretato la compatibilità ambientale e rilasciato «l'autorizzazione all'esercizio», VIA-AIA, per il progetto denominato «Tempa Rossa» proposto dalla Società Eni spa;
   tale autorizzazione è stata rilasciata senza attendere il parere endoprocedimentale della regione Puglia (DGR n. 2515 del 22 novembre 2011), il quale, oltre a contenere i pareri di comune e provincia di Taranto, ha stabilito di prescrivere a carico dell'ENI la presentazione all'ARPA e all'Asl territorialmente competente della Valutazione di incidenza sanitaria (VIS) per monitorare l'andamento sanitario connesso con l'attività di stabilimento al fine di tutelare la salute pubblica. Tale documento non è, a tutt'oggi, mai stato presentato o predisposto da parte di ENI;
   in seguito, la regione Puglia con la legge n. 21 del 24 luglio 2012, recante «Norme a tutela della salute, dell'ambiente e del territorio sulle emissioni industriali per le aree pugliesi già dichiarate a elevato rischio ambientale» ha introdotto la procedura della valutazione del danno sanitario (VDS), uno strumento innovativo che deve diventare parte integrante dell'AIA, per garantire una migliore tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini e che deve essere osservata anche se successiva alla procedura di VIA per le aree a rischio industriale;
   nell'ottobre 2012 il comune di Taranto ha approvato un ordine del giorno in cui si deliberava l'orientamento contrario alla realizzazione da parte dell'ENI SpA del nuovo impianto di stoccaggio e movimentazione del greggio denominato «Tempa Rossa», al fine di evitare un ulteriore rischio di inquinamento in un'area già fortemente compromessa dal punto di vista ambientale e socio-sanitario ordine del giorno nel quale si chiedeva, inoltre, la riapertura immediata della procedura di autorizzazione integrata ambientale rilasciata all'ENI spa per il progetto, con l'inserimento della valutazione del danno sanitario e della procedura relativa al rischio di incidenti rilevanti in materia di prevenzione dei grandi rischi industriali e, quindi, di assoggettamento alla direttiva «Seveso» (direttiva 82/501/CEE) rispetto all'autorizzazione di esercizio;
   in data 25 settembre 2014 l'ARPA Puglia ha provveduto ad inviare al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare un proprio rapporto in cui si evidenzia l'incremento di emissioni IPA nella misura del 14 per cento;
   l'assessorato regionale per l'ambiente, in data 30 settembre 2014, ha comunicato che è stata disposta la costituzione di una cabina di regia ARPA-ARES-ASL per la redazione della valutazione del danno sanitario;
   l'esito della valutazione, ad opera della cabina di regia, sarebbe in grado di fornire un dato ulteriore ed essenziale per l'autorizzazione VIA-AIA da parte dei Ministero;
   se il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare non ritenga necessario fermare l’iter di autorizzazione VIA-AIA in attesa di conoscere gli esiti della valutazione del danno sanitario, dal momento che, qualora l'esito della stessa risultasse essere negativo ci troveremmo di fronte a un impianto in fase di costruzione (o addirittura già in esercizio) ma al di fuori del rispetto di quel «principio di precauzione» così come definito dalla normativa europea;
   quali interventi i Ministri della salute e dell'interno intendano adottare in via precauzionale, nell'ambito delle rispettive competenze, al fine di avere un quadro socio-giuridico e amministrativo che tenga in debito conto delle ricadute delle esternalità negative che il processo di stoccaggio, e successiva raffinazione, produrrebbero sul territorio tarantino già fortemente segnato dal punto di vista sanitario, occupazionale, ambientale e paesaggistico.
(4-06443)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 8 aprile 2016
nell'allegato B della seduta n. 604
4-06443
presentata da
DURANTI Donatella

  Risposta. — In riferimento all'interrogazione in esame, concernente le possibili criticità nell'area in cui insiste la raffineria di Tempa Rossa nel comune di Taranto, si rappresenta quanto segue.
  Per quanto riguarda la richiesta dell'interrogante di fermare l’iter della procedura integrata Via e Aia relativa alla raffineria di cui trattasi, si evidenzia che al momento della presentazione dell'atto di sindacato ispettivo in oggetto, l’iter relativo al progetto «raffineria di Taranto — adeguamento stoccaggio del greggio proveniente dal giacimento Tempa Rossa», era già concluso con il provvedimento congiunto Via/Aia n. DVA-DEC-2011-573 del 27/10/2011. Come noto, la normativa in materia di autorizzazione integrata ambientale al titolo III, articolo 29-octies del codice dell'ambiente, prevede la possibilità di riesaminare l'autorizzazione rilasciata ai sensi del medesimo titolo. Con decreto n. DVA-DEC-2013-194 del 06/06/2013, a seguito di specifico procedimento di riesame, è stata infatti rilasciata una nuova Aia in merito alla medesima raffineria Eni, al fine di adeguare le disposizioni relative all'esercizio recate dal provvedimento integrato Via/Aia sopra citato. Per completezza di informazione si precisa che anche tale procedimento di riesame, all'atto della presentazione dell'interrogazione in oggetto, risultava concluso.
  Occorre, infine, ricordare che sia i provvedimenti di valutazione di impatto ambientale, sia le autorizzazioni integrate ambientali prevedono specifici adempimenti da parte del Ministero in materia di monitoraggio e controllo, nonché di verifica del rispetto delle prescrizioni. Al riguardo, non risultano irregolarità nell'ottemperanza di tali prescrizioni nei provvedimenti rilasciati, né criticità nei risultati dei monitoraggi ambientali trasmessi dalla società Eni nell'ambito dei propri adempimenti.
  Ad ogni modo, in merito alla procedura di valutazione di impatto ambientale all'interno dell’iter autorizzativo, si ricorda che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare è l'autorità competente a svolgere le procedure di valutazione di impatto ambientale, mentre l'autorizzazione finale alla costruzione e all'esercizio di determinati impianti spetta al Ministero dello sviluppo economico, preposto alla finale valutazione comparativa dei diversi interessi pubblici coinvolti dalla realizzazione di determinati progetti, comprese le vocazioni territoriali e i modelli di sviluppo di volta in volta da promuovere.
  Va da sé che anche la futura richiesta di autorizzazione integrata ambientale per i nuovi impianti sarà valutata dal Ministero nel rigoroso rispetto della disciplina vigente, al fine di tutelare l'ambiente e la salute delle popolazioni interessate.
  Per quanto attiene le valutazioni di impatto sanitario, si evidenzia infine che già nelle priorità politiche della direttiva annuale 2015 di questo Ministero figurava la necessità di contribuire a definire «una specifica valutazione d'impatto sulla salute (VIS) che garantisca preventivamente le comunità da eventuali rischi legati ad insediamenti industriali ad alto impatto ambientale», e che la legge 28 dicembre 2015 cosiddetto «Collegato ambientale») ha introdotto, nell'ambito della procedura di Via relativa a determinate categorie progettuali (tra cui anche le raffinerie), la Valutazione di impatto sanitario. Questo Ministero ha già avviato le necessarie interlocuzioni tecniche con il Ministero della salute e l'istituto superiore di sanità, al fine di individuare modalità condivise alla definizione di una procedura di valutazione dei possibili effetti sulla salute umana di piani, programmi e progetti.
  Tutto ciò premesso, si precisa che la definizione del procedimento di Via/Aia del progetto in questione è stata svolta dal Ministero, con le modalità e la tempistica stabilite dalla normativa nazionale e comunitaria in materia di Via.
  Ad ogni modo, per quanto di competenza, il Ministero continuerà a tenersi informato anche al fine di un eventuale coinvolgimento di altri soggetti istituzionali competente.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

inquinamento da idrocarburi

protezione del consumatore

rischio industriale